Regia di Michael Radford, con Massimo Troisi ( Mario), Maria Grazia Cucinotta ( Beatrice), Philippe Noiret ( Pablo Neruda), Anna Bonaiuto ( Matilde), Renato Scarpa ( Giorgio).
Il poeta Pablo Neruda, esiliato dal Cile, arriva per un periodo di tempo in un paesino del sud Italia. Le autorità nominano un postino, Mario, che avrà l’incarico di recapitare al poeta tutte le numerose lettere che riceverà dai suoi ammiratori sparsi per il mondo. Col tempo fra il postino, uomo semplice ma con una grande sensibilità nei confronti della vita e della letteratura, e il famoso poeta nasce una profonda amicizia, tanto che il poeta decide di aiutare Mario a conquistare Beatrice, la ragazza di cui è innamorato…
Tratto dal romanzo IL POSTINO DI NERUDA ( 1985) di Antonio Skarmeta, è diventato in poco tempo, e meritatamente,uno dei film italiani più famosi all’estero, tanto da ricevere nel 1995 ben cinque nomination all’Oscar, fra cui le più importanti: miglior film e miglior attore protagonista a Massimo Troisi, unico caso di nomination postuma ( l’attore è morto nel giugno 1994, poco dopo la fine delle riprese)nella storia del cinema dopo James Dean.
Un meritato riconoscimento internazionale alla carriera di questo grande attore italiano scomparso troppo presto, interprete di grande sensibilità e ironia, che sublima in questo suo ultimo lavoro queste due qualità, rendendo il postino Mario un personaggio indimenticabile con i suoi sguardi, i suoi silenzi, la sua timidezza ma anche la sua grande umanità.
Accanto a lui uno straordinario Phillippe Noiret che veste in modo credibile in panni di un Immaginario Neruda, che nonostante la tragedia dell’esilio non perde la sua forza, la sua vitalità, la voglia di conoscere persone che lo avvicina sempre di più al postino.Il film diede la fama alla terza protagonista, Maria Grazia Cucinotta, che però a me non sembra così incisiva , a parte la bella presenza…in realtà ho considerato molto più protagonista la terra Siciliana con la sua bellezza mite e selvaggia allo stesso tempo.
Come ho già detto, il film ebbe cinque nomination agli Oscar, vincendone solo uno per la migliore colonna sonora, la bellissima musica di Luis Bacalov…troppo poco per un film davvero prezioso, ma è già tanto del resto che gli americani lo abbiano degnato di uno sguardo, ammettendolo pure agli Oscar!
Un meritato riconoscimento internazionale alla carriera di questo grande attore italiano scomparso troppo presto, interprete di grande sensibilità e ironia, che sublima in questo suo ultimo lavoro queste due qualità, rendendo il postino Mario un personaggio indimenticabile con i suoi sguardi, i suoi silenzi, la sua timidezza ma anche la sua grande umanità.
Accanto a lui uno straordinario Phillippe Noiret che veste in modo credibile in panni di un Immaginario Neruda, che nonostante la tragedia dell’esilio non perde la sua forza, la sua vitalità, la voglia di conoscere persone che lo avvicina sempre di più al postino.Il film diede la fama alla terza protagonista, Maria Grazia Cucinotta, che però a me non sembra così incisiva , a parte la bella presenza…in realtà ho considerato molto più protagonista la terra Siciliana con la sua bellezza mite e selvaggia allo stesso tempo.
Come ho già detto, il film ebbe cinque nomination agli Oscar, vincendone solo uno per la migliore colonna sonora, la bellissima musica di Luis Bacalov…troppo poco per un film davvero prezioso, ma è già tanto del resto che gli americani lo abbiano degnato di uno sguardo, ammettendolo pure agli Oscar!
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