sabato 31 ottobre 2020

Sean Connery

 E' morto all'età di 90 anni Sean Connery, uno degli attori più celebri del mondo e sicuramente il "vero" James Bond per eccellenza.

Era nato a Edimburgo nel 1930; dopo essersi classificato al terzo posto come "Mister Universo" nel 1953, nel 1954 debuttò come attore sia al cinema che in tv, inizialmente con piccole parti: il rimo film che gli procurò una certa notorietà fu il disneyano "Darby O'Gill e il re dei folletti" (1959).

Nel 1962 arriva la notorietà a livello mondiale con il primo film di 007, "Licenza di uccidere". Inutile descrivere l'impatto che la sua interpretazione, da allora, ebbe sull'immaginario collettivo degli spettatori perchè tutti- anche chi non è fan di James Bond- lo conosciamo: il suo personaggio è diventato uno dei più iconici del secolo e del mondo del cinema in generale.

Connery interpreterà Bond in altre quattro pellicole: "Dalla Russia con amore" (1963 ); "Missione Goldfinger" (1964 ); "Thunderball- Operazione Tuono" (1965 ), "Si vive solo due volte" (1967 ), "Una cascata di diamanti" (1971). Nel frattempo però , per evitare di rimanere intrappolato nel ruolo che l'aveva reso famoso, interpretò nel corso degli anni altre pellicole di generi diversi: "Marnie" di Hitckock (!964), "La donna di paglia" (1964 ), "La collina del disonore" 1965 ), "Robin e Marian", (1976 ), "1855- La prima grande rapina al treno" (1978 ), "L'uomo che volle farsi re" (1974 ), "Il nome della rosa" ( 1986), "Gli intoccabili" (con cui vinse il premio Oscar come migliore attore non protagonista), "Indiana Jones e l'ultima crociata" (1991, dove interpretava il padre del protagonista), "Caccia a Ottobre Rosso" (1990 ), "Il primo cavaliere" (1995 ), "Entrapment" (1999 ), "La leggenda dgli uomini straordinari" (2003), dopo il quale decise di ritirarsi dal cinema vista la disastrosa esperienza sul set.

Io personalmente lo ricordo anche in una piccola parte in "Robin Hood principe dei ladri", dove interpreta Riccardo Cuor d Leone nella scena finale del matrimonio tra Robin e Marian.

Fiero delle sue origini scozzesi ha sempre appoggiato l'indipendenza della Scozia, sostenendo pubblicamente la campagna per il referendum del 2014.

E pensare che questo disastroso 2020 non è ancora finito......!








giovedì 29 ottobre 2020

Notti magiche, 2018


Regia di Paolo Virzì, con Mauro Lamantia (Antonino), Giovanni Toscano (Luciano), Irene Vetere (Eugenia), Giancarlo Giannini (Leandro Saponaro), Roberto Herlitzka (Fulvio Zappellini), Andrea Roncato (Fosco), Marina Rocco (Giusy).


Roma, 1990: mentre l'Italia segue i Mondiali di Calcio che si stanno svolgendo proprio nel nostro paese Leandro Saponaro, noto produttore cinematografico, viene trovato morto annegato nel Tevere. I principali sospettati sono tre giovani aspiranti sceneggiatori: Eugenia, ragazza ricca e problematica, Antonello, vincitore di un concorso per giovani sceneggiatori e Luciano, venuto dalla provincia per sfondare come star. I tre avevano conosciuto la vittima proprio nell'ambito del loro inserimento nel mondo del lavoro cinematografico e ne erano stati ampiamente sfruttati....




Ricordo molto bene quell'estate del 1990, e non in positivo: avevo dieci anni e attraversavo da qualche tempo il primo periodo problematico e triste della mia vita, dovuto a fattori di vario tipo. Uno dei pochi momenti di svago o leggerezza era appunto seguire le notizie sui Mondiali di calcio (quell'anno vinse    ) e in particolare sul campione italiano di allora, Totò Schillaci. 
Questo film mi ha quindi riportato indietro nel tempo  e devo dire che nonostante tutto sono riuscita a guardare con un po' di nostalgia all'Italia di allora, non so se davvero fosse migliore come spesso si tende a pensare, sicuramente  tutto era diverso e c'era più speranza. 
Il film non mi è piaciuto particolarmente anche se non si può dire sia brutto, semplicemente non mi ha coinvolto più di tanto, è scivolato via senza lasciare qualcosa di considerevole. La storia in sè non è banale ma trovo che la psrte gialla viene messa in ombra rispetto al fatto di mostrare le magagne che si nascondo nel mondo della cultura, nello specifico del cinema e della letteratura: raccomandazioni, sfruttamento di manodopera anche a livello intellettuale, giovani tenuti perennemente in stand- by e a cui l'accesso come lavoratori in quel mondo viene reso il più difficile possibile, a meno di non godere di qualche raccomandazione s'intende. 
Non si può non intendere, nel trio di giovani protagonisti, un rimando al classico "C'eravamo tanto amati". 



domenica 25 ottobre 2020

The Spanish princess, 2019



 Ideata da Emma Frost e Matthew Grahm, con Charlotte Hope (Catherine of Aragon),Ruairi O'Connor (principe Henry),Angus Imrie (Principe Arthur), Elliot Cowan (Enrico VII),Alexandra Mohen (Elisabetta di York), Harriet Walter (Margaret Beaufort),Stephanie Levi Johnson (Lina), Aaron Cobham (Oviedo),Georgie Henley (Margaret Tudor),Nadia Parkes (Rosa), Laura Carmichael (Margaret Pole),Alan McKenna (Richard Pole).


Inghilterra, 1501: La principessa  Caterina D'Aragona arriva dalla Spagna accompagnata dalle dame Rosa e Lina per sposare l'erede al trono Arturo. Nonostante sia educata fin da bambina alla cultura e alla lingua del paese d'adozione ambientarsi non è facile per la giovane, che concentra i suoi sforzi sul costruire un rapporto felice con il giovane marito. Riesce nell'intento ma poco dopo Arturo muore a causa di un'improvvisa malattia. Rimasta sola in una corte ostile e impossibilitata a rientrare nle paese natale a causa di una "querelle" tra Ferdinando D'Aragona ed Enrico VII a proposito del pagamento della dote, l'unico aiuto le arriva dal principe Henry, fratello del defunto Arthur e ora erede al trono. I due giovani si innamorano e per Caterina sembra esserci ancora la possibilità di diventare regina 'd'Inghilterra, ma tra impedimenti religiosi e la guerra scatenatale contro dalla terribile Margaret Beaufort (nonna di Henry) il cammino non sarà certo facile...


Basata sui romanzi di Philippa Gregory "Caterina, la prima moglie" (2004 ) e "La maledizione del re" ( ), la serie tv racconta la storia (con delle verità nonostante sia romanzata) di Caterina D'Aragona e di Enrico VIII. Partendo da alcune premesse reali (sembra che almeno inizialmente tra di loro ci fosse amore o perlomeno vero affetto), come sempre quando a capo degli sceneggiatori c'è la Pippa Gregory possiamo avere due certezze: 1- che la storia non sarà storicamente attendibile; 2- che verrà stravolto perfino ciò che la stessa autrice ha raccontato nei suoi romanzi. 


Figlia di Isabella e Ferdinando, i due sovrani cattolici per eccellenza, cresciuta ed educata per diventare regina d'Inghilterra, la giovane Caterina arriva nella nuova patria già molto bendisposta verso il promesso sposo Arthur, dato che i due per lungo tempo si sono scambiati lettere appassionate: La realtà si rivela ben diversa, non solo a livello culturale e di abitudini: il giovane principe in realtà è piuttosto timido e impacciato, non sembra nemmeno la stessa persona! Il perchè è presto detto: le lettere non sono state scritte da Arthur ma dall'esuberante fratello Henry, dapprima per scherzo verso il fratello con cui non c'è un bel rapporto, poi perchè rimasto veramente intrigato dalla personalità che traspariva dalle lettere della giovane principessa. 

Superata la delusione Catherine prende le redini della situazione, intenzionata a creare un vero rapporto  col marito; ci riesce ma per breve tempo, visto che pochi mesi dopo il matrimonio Arthur cade vittima di una misteriosa malattia (che qui verrà ricondotta alla famosa "maledizione" lanciata in "The white queen" dalla nonna del principe Elisabetta Woodville coadiuvata dall'allora giovane figlia Elizabeth, futura madre del giovane). A questo punto la posizione di Catherine si ribalta del tutto: diventa una reietta, improvvisamente non la sopporta più nessuno tranne il giovane Henry che le è sempre più vicino...e lei- giustamente- unisce l'utile al dilettevole per portare a compimento il destino assegnatole da Dio (secondo gli insegnamenti di sua madre Isabella).

Inutile dire che il personaggio che spicca al di sopra di tutti è Catherine, non solo per la sua forte personalità ma anche per il suo fascino e la sua bellezza (trovo che l'attrice che l'interpreta, Charlotte Hope, sia davvero molto bella); in generale comunque la storia presta molta più attenzione alle figure femminili, dato che i personaggi principali sono tutti donne: Margaret Pole, che deve continuamente lottare per la propria vita e quella dei figli; l'inossidabile Margaret Beaufort, che anche se ormai anziana non ha certo smesso di complottare arrivando anche compiere atti odiosi come far giustiziare gente innocente e accusare altri dei propri reati, riducendo il proprio figlio alla stregua di un burattino; la giovane Margaret Tudor, che cerca di ribellarsi al volere del padre che ha deciso di darla in sposa al re di Scozia; Lina (personaggio inventato), dama di compagnia di origine moresca combattuta tra l'amore per Oviedo (soldato di religione islamica) e la fedeltà e affetto  verso Catherine.

Il caro Henry (qui reso poco più giovane di Catherine e Arthur mentre invece all'inizio della storia avrebbe dovuto avere undici anni) sarebbe anche simpatico se non sapessimo come in realtà trattò Catherine e la figlia Mary, e che fine fece fare alla cara "zia" Maggie..


La storia tiene ma per chi ha buona memoria gli svarioni sono parecchi. Eccone alcuni:

- In "The white princess" Richard Pole ha una mano finta, qui ha entrambe le mani;

- Arthur e Margaret parlano del defunto Teddy come se entrambi l'avessero conosciuto e addirittura Arthur afferma che gli manca molto: cosa impossibile dato che il poveretto venne imprigionato quando il principe era ancora un bambino, ufficialmente proprio perchè rappresentava una minaccia per lui;

-Giovanna era regina di Castiglia e non di Spagna, dato che il padre Ferdinando era ancora vivo (ma qui posso sbagliarmi, chiedo eventualmente lumi);

- non si capisce l'odio di Elisabetta di York per Catherine visto che sono stati proprio lei e il consorte a fare di tutto perchè il matrimonio avvenisse; oltre a ciò bello il voltafaccia di Elisabetta quando rinfaccia a Catherine che sua madre Isabella ha richiesto la morte del povero Teddy (da lei definito "un caro ragazzo della nostra famiglia") dopo che non solo erano stati i Tudor a imprigionarlo per anni ma comunque, potevano pur rifiutarsi;

- quando Maggie parla con la giovane Margaret Tudor in procinto di sposarsi definisce Cecily Neville come sua zia, invece era sua nonna. Inoltre in "The white princess" non è lei a preparare Maggie per la prima notte di nozze ma le cugine Elizabeth e Cecily;

-dubito fortemente che dame di corte e soldati chiamassero Charles Brandon come "Charlie" visto che lui era un nobile.

Per finire, come sempre in una serie di questo tipo non può mancare il "momento trash": se nella serie precedente era proprio la presentazione della piccola Catherine ai sovrani inglesi tramite un ridicolo flamenco oltretutto non ancora esistente, stavolta abbiamo un intera puntata dove ci vengono presentati (sempre tramite la solita visita ufficiale mai realmente avvenuta) Giovanna di Castiglia e Filippo il Bello: lei è la tipica pazza che sbatte la testa nei muri, odia a morte una sorella che non vede da anni a tal punto che cerca di rovinarle la vita in pochi giorni, lui è il tipico damerino/macchietta, inconsistente. Ma perchè Giovanna è pazza? Spiegazione (Secondo la Pippa sceneggiatrice tv): perchè quando era piccola sua madre Isabella la faceva torturare con lo scopo di piegarne l'animo poco incline alla religiosità. E sì, come no. Molto brava comunque l'attrice che interpreta Giovanna. 

Bellissimi costumi, buone ambientazioni e personaggi comprimari interessanti e forse meglio caratterizzati di quelli storici contribuiscono a farne comunque una serie gradevole e appassionante, sempre presa per quello che è: un prodotto di intrattenimento e non un documento storico. 




mercoledì 21 ottobre 2020

Mondo Youtube: Stefano Piffer

Il trentino Stefano Piffer è ormai uno dei più noti fra gli Youtuber che si occupano di recensioni di cartoni animati e degli anni '80 in generale, anzi penso che sia stato il capostipite del genere assieme a Sergio Algozzino con il suo "Memorie a 8 bit".
Il suo canale si intitola "cartoni in tre minuti" perchè il format originale era proprio quello: raccontare in modo ironico, divertente senza nascondere pregi e difetti i cartoni animati della nostra infanzia, quindi anni '80, con qualche puntatina nei '90. Il tutto in soli tre minuti. 
Per lungo tempo i video si sono concentrati esclusivamente su quello, poi però il successo è stato tale che Stefano ha allargato il suo campo, rimanendo sempre negli anni '80 ma inaugurando varie rubriche: "La vita negli anni '80", dove si parla di vari aspetti che ci hanno accompagnato in quegli anni: quindi scuola, vacanze ecc ma anche le raccolte punti, le figurine, le merendine scomparse, le sorpresine ....cose che chiunque abbia la mia età o giù di lì non può non ricordare, quasi sempre con nostalgia.

- "Come scusa?", dedicato agli strafalacioni nelle sigle;

-"Storie maledette", imitando Franca Leosini Stefano Piffer parla dei vari personaggi dei cartoni dedicando loro una breve monografia sena risparmiarsi su pregi e difetti.

- "Libri in tre minuti": come da titoli anche i capolavori della letteratura vengono riassunti in pochi minuti sempre con lo stesso stile ironico e divertente riservato ai cartoni. 

Proprio per questa sua particolarità e varietà  il canale si differenzia da altri sempre a tema "revival"  ritenuti più di nicchia, e ha acquistato nel corso degli anni un pubblico molto vasto anche tra quelli che gli anni '80 non li hanno vissuti. Ogni tanto Stefano inserisce piccoli racconti e annedoti su di sè e sulla sua vita privata, contribuendo a farsi conoscere meglio dai suoi ammiratori. 



lunedì 19 ottobre 2020

I peggiori personaggi delle serie Tv

 E dopo due post con i miei personaggi preferiti, ecco quelli che proprio non sopporto. Di antipatici ce ne sono parecchi, ma spesso non li metto perchè magari sono sopportabili ai fini della trama (tipo Petyr Baelish del "TRono di spade", Anna Bolena ne "I Tudors") o sono comunque creati per essere tali agli occhi dello spettatore (Arturo de "La casa di carta"); quelli che compaiono in questa lista sono invece quelli che proprio non ho digerito, gli odiosi per eccellenza. 



Arya Stark (Il trono di spade)




In assoluto il peggiore personaggio della storia delle serie tv (comprendendo come tali anche i vecchi telefilm dagli anni '50 in poi). Una ragazzina antipatica e arrogante, che fin da piccola sogna di non essere una lady ma una guerriera (e fin qui mi va anche bene), peccato che poi sxxxxdi chiunque abbia altri sogni e progetti per la propria vita. Dalle primissime puntate del "Trono di spade" ha conquistato la mia antipatia, da quando durante una festa per divertirsi butta della terra in faccia alla sorella Sansa che ci teneva a mostrarsi bene. E i suoi genitori, invece di ricondurla a sganassoni sulla retta via come ogni bravo genitore medievale, la incoraggiano e hanno per lei un occhio di riguardo, come del resto gli autori della serie visto che lei diventa la supermegaultraeroina che sa fare tutto lei da sola. 



Elisabetta Woodville (The white queen)



Un'arrampicatrice sociale che riesce a diventare regina e passa il tempo a lanciare maledizioni e incantesimi di morte  contro chiunque non pensi di lei e dei suoi familiari che sono meravigliosi, bravissimi, bellissimi, stupendi ecc ecc. Non risparmia nemmeno i bambini visto che maledice anche Ned, figlio di Anne e Richard. Il suo odio per le sorelle Neville assume dimensioni sproporzionate  nel corso degli anni, poi ovviamente quando a sparire sono i suoi di figli si strappa i capelli, dimenticando il piccolissimo fatto che, se solo fosse stata un po' più accorta e meno primadonna, metà del casino accaduto non sarebbe successo. Anche in vecchiaia (The white princess) non si preoccupa minimante di poter mettere nei guai la figlia Elizabeth divenuta regina d'Inghilterra pur di cercare di spodestare il genero Henry VIII. Mamma mia !



Elena Gilbert /Katherine Pierce



Dopo anni non sono ancora riuscita a capire cosa ci abbia mai trovato Damon (ma anche Stefan, ma anche chiunque altro ) in questa adolescente sciapa e dall'espressività e doti recitative pari a un fermacarte. Per non parlare del suo "doppio" che oltre a essere una grandissima strxxxza è pure una macchietta ridicola. 



Dawn Summers



Qui più che di antipatia parlerei di inutilità: la sorellina di Buffy nel telefilm spesso me la dimenticavo pure, quando non appariva in scena. e se non sbaglio addirittura nelle prime stagioni non c'era nemmeno, l'hanno inserita dopo con uno sciocco espediente.


Margaret Beaufort (The white queen, The White princess e The Spanish princess)



L'inossidabile madre di Enrico VII compare nell'arco narrativo di ben tre serie tv cospirando e facendo danni per circa 30 anni di storia inglese, manovrando tutto nell'ombra riducendo il proprio figlio alla stregua di un burattino. In gioventù (The white queen) si comporta come uno schiacciasassi pur di assicurargli il trono e una volta "arrivata" non esita a sporcarsi le mani di brutto pur di mantenerlo, piegando tutti al suo volere. Ovviamente capace di commettere crimini efferati come l'uccisione dei due Principini o di Jasper Tudor (in teoria l'unico uomo da lei amato, si fa per dire), ha una predilezione per il nipote Henry: sarebbe stato divertente vederla alle prese con la politica religiosa che il ragazzo attuerà alcuni anni dopo....



Derek Sheperd (Grey's anatomy)



Come con Elena Gilbert, mai capirò come mai 'sto individuo odioso all'ennesima potenza e con una faccia che fa venire voglia di prenderlo a sberle (mi spiace per l'attore) abbia conquistato due Donne (con la D maiuscola) come Addison e Meredith. Mia sorella mi ha detto che è morto, non sono arrivata a quel punto della storia ma sinceramente...è campato anche troppo!

Tokyo (La casa di carta)



Una scassaballe con manìe di grandezza, egocentrica al punto di fregarsene non solo del piano a cui ha deliberatamente deciso di partecipare e delle sue regole, ma pure delle conseguenze che le sue intemperanze possono avere sugli altri personaggi e sui loro progetti. E difatti per colpa sua ci rimette la vita il mio preferito, Mosca. Il quale poche puntate prima aveva tratteggiato un ritratto psicologico molto azzeccato delle personalità di questa signorina, che dove passa distrugge tutto lasciando cadaveri dietro di sè peggio della "Signora in giallo", che perlomeno era simpatica. Oltretutto, non è nemmeno così bella come la dipingono (trovo molto più affascinante Nairobi). La scena in cui Berlino la caccia fuori dalla banca legata alla barella è stata sicuramente la migliore della serie ed è stata fondamentale per fare risalire rapidamente  il signore in questione (che inizialmente mi stava antipatico) nella mia personale classifica di simpatie dei personaggi di questa serie. 


Lucrezia Donati (I Medici -stagione 2)



L'amante di Lorenzo il Magnifico è veramente una palla al piede: nonostante sia sposata la mette giù dura quando anche Lorenzo decide di sposare Clarice Orsini, ben sapendo che la loro relazione certo non poteva avere uno sbocco felice per entrambi data l'epoca. Capisco che un matrimonio combinato non sia mai una bella cosa ma le lagne che pianta lei non le ho proprio rette. Oltretutto mi pare anche spocchiosa e presuntuosa, forse se ne sono accorti anche gli autori della sceneggiatura in quanto nella terza parte l'hanno fatta cambiare e maturare (e ci sta visto che si svolge molti anni dopo la seconda). Non aiuta l'interpretazione della Mastronardi, che solitamente mi  è simpatica ma qui è proprio fuori posto. 


Aslaug (Vikings)




La seconda moglie di Ragnar entra in scena a gamba tesa a spese di Lagertha, e già questo è un motivo sufficiente per quanto mi riguarda a non prenderla troppo in simpatia. Tuttavia per un po' di tempo all'interno della serie non ho saputo bene come giudicarla visto che non è che faccia niente di particolarmente negativo e anzi, viene mostrata spesso ad occuparsi dei bambini del villaggio e delle donne partorienti assieme a Helga. Ha anche avuto coraggio a seguire Ragnar nel bosco di notte per salvare Ivar neonato. Ma è proprio con la nascita di quest'ultimo che si comincia a vedere chiaro su di lei: come madre è insopportabile, lascia da parte gli altri figli per concentrarsi sul suo cocco, che per lei si capisce conti più di chiunque altro. Ok, un figlio disabile ha sempre bisogno di più attenzioni e in particolare all'epoca dei vichinghi è già tantissimo che sia arrivato all'età adulta...ma caspita, ci sono anche gli altri! Quando poi lascia morire la piccola Siggy che le era stara affidata, e una volta venuta a sapere della notizia manifesta che non gliele frega proprio nulla, beh...lì non ci ho più visto. 

venerdì 16 ottobre 2020

I miei personaggi preferiti delle Serie Tv 2010-2020

 Tempo fa pubblicai un post sui miei personaggi preferiti dei telefilm. Ora però mi sono resa conto che anche negli ultimi dieci anni ho seguito alcune serie che mi hanno appassionato, e relativi personaggi. Non sono molti rispetto a numero ormai spropositato di serie che esce (io personalmente non riesco più a stargli dietro, e molte non le conosco nemmeno per questo motivo) ma non mi va nemmeno di ignorarli. 

E quindi ecco il mio personale aggiornamento:



Lady Maria (I Tudors)



La serie tv in realtà inizia nel 2008, ma quasi tutte le stagioni le ho viste dal 2010 in poi. Con molti difetti, ma sicuramente con il merito di avere reso giustizia alla povera Mary, uno dei personaggi storici più bistrattati e diffamati nel corso dei secoli. Merito anche della straordinaria interpretazione della giovane attrice Sarah Bolger.



Damon Salvatore



Questo lo avevo messo anche nel precedente post, come non metterlo del resto? E' stato l'unica ragione per cui ho guardato per svariate stagioni un telefilm sciapo e con personaggi perlopiù ridicoli.


Marilla e Matthew (Chiamatemi Anna)





Riccardo e Anna (The white queen)



Amore infinito....


Caterina D'Aragona (The Spanish princess)




Margaret Pole (The white princess- The spanish princess)




Sansa Stark (Il trono di spade)




Marina (Rocco Schiavone)




Sandor Clegane, il Mastino (Il trono di spade)


Ovviamente lo "shippo" con Sansa



Ivar (Vikings)




Ho guardato poco questa serie tv e sicuramente uno dei motivi (troppo dispersiva a mio avviso) che mi ha spinto a continuare a seguire gran parte della trama fino alla quinta serie è stato proprio il personaggio di Ivar, molto particolare e ben caratterizzato dagli sceneggiatori e dall'attore Alex   ; nonostante i suoi difetti un tipico "personaggio acchiappante",come io definisco quei personaggi grazie ai quali 


martedì 6 ottobre 2020

Reality, 2012


Regia di Matteo Garrone, con Aniello Arena (Luciano),Loredana Simoli (Maria),Nando Paone (Michele),Raffaele Ferrante (Enzo), Nunzia Schiano (zia Nunzia),Graziella Marina (madre di Luciano). 

Luciano è un napoletano che vive nei quartieri poveri gestendo una pescheria. Felicemente sposato on Maria e padre di tre figli, ha un sogno: partecipare al Grande Fratello, per vincere e vedere cambiata la sua vita in meglio, proprio come successo ad Enzo, un ex concorrente della casa che ora è conteso tra locali, ospitate ed eventi vari, e che Luciano conosce in occasione di un matrimonio. Luciano riesce a fare il provino e da allora attende la chiamata fatidica, arrivando a farne un’osessione: si convince infatti che gli autori del programma lo spiino 24 ore su 24 per controllare che sia adatto al reality, e si comporta quindi in modo da attirare sempre e comunque l’attenzione. Mettendo a repentaglio, oltre alla salute mentale, la stessa famiglia…. 




Film che ottenne grande popolarità nell'anno in cui uscì al cinema, meritatamente. Ho trovato Luciano un personaggio molto pirandelliano- passatemi il paragone letterario- , che parte da una situazione di normalità e staticità virando sempre di più in una situazione dove il confine tra follia e normalità è molto sottile, forse troppo per essere ben distinto; il suo interprete Aniello Arena è una vera e propria “maschera”, istrionico e divertente, ma anche intenso, comunicativo. Molto bravi anche tutti gli altri comprimari, che riescono a creare un’atmosfera corale dove ogni personaggio trova un suo spazio, seppure piccolo, in cui esprime la propria personalità, rimanendo quindi in mente alle persone. Come sempre viene sottolienata l’espansività, al gioia di vivere e capacità di divertirsi dei napoletani, ma chi dovesse ridurre il film solo a queste farebbe un grosso errore; dal Grande Fratello della tv il protagonista finisce per chiudersi in un claustrofobico e immaginario GF reale, diventano un po’ la metafora di questi nostri tempi difficili, dove apparire conta molto di più che in passato. Le scene iniziali del film sono state girate alla Sonrisa, il famoso "Castello delle cerimonie" del noto programma di Real Time.