sabato 25 novembre 2023

I bastardi di Pizzofalcone- stagione 4, 2023

 


Regia di Riccardo Mosca   , con Alessandro Gassman (Giuseppe Lojacono), Carolina Crescentini ( Laura Piras),Massimiliano Gallo (Luigi Palma), Tosca D'Aquino (Ottavia Calabrese), Gianfelice Imparato (Giorgio Pisandelli), Antonio Folletto (Marco Aragona), Gennaro Silvestro (Francesco Romano), Simona Tabasco (Alex Di Nardo), Serena Iansiti (Rosaria Martone), Miriam Candurro (Giorgia Romano), Alessia Lamoglia (Marinella Lojacono).



Dopo essere rimasto per tre settimane nelle mani di Rocco Squillace, che lo ha torturato n vari modi per vendicarsi del presunto omicidio del fratello, Lojacono viene liberato intimandogli però di sparire e farsi credere morto da tutti, pena la vita della figlia Marinella. L'unico posto dove Lojacono può rifugiarsi è uno scantinato del commissariato, dove viene protetto inizialmente da Palma e poi da tutto il gruppo, mentre il resto del mondo lo crde morto....


Quarta stagione così cosi per la serie tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni: sono rimasta un po' indietro con la lettura dei libri, quindi non posso fare il confronto con questi ultimi anche se mi è stato detto che già dalla serie precedente la trasposizione tv differisce parecchio da quella letteraria.


Forse questo potrebbe spiegare una stagione non certo brutta ma piuttosto moscia, in cui si è dato più risalto alle dinamiche di gruppo (e fin qui mi sta bene, non è questo il problema), cosa più che normale dato che senza questo non si sarebbe potuta spiegare la vicenda di Lojacono. Le vicende personali dei vari personaggi sono rimaste sullo sfondo e alcune tirate per le lunghe (l'inutile diverbio tra Romano e la moglie) o poco credibili (Aragona e la sua nuova fiamma), mentre invece ho trovato molto carine le vicende di Pisanelli e della coppia Ottavia e Palma (con qualche incongruenza sull'autismo del figlio Riccardo, ma forse ricordo male io). Anche le vicende dei delitti risolti dalla squadra non mi hanno interessato quasi per nulla. 

Che dire, forse il brodo comincia ad allungarsi un po' troppo?

giovedì 23 novembre 2023

Anna Kanakis

 E' morta all'et di 61 anni l'attrice Anna Kanakis 

Nata a Messina nel 1962, nel 1977 a soli 15 anni vinse il concorso di Miss Italia, diventanto la più giovane vincitrice di sempre. Debuttò nel cinema nel 1980 con "Zucchero, miele  e peperoncino"; tra i suoi film si ricordano "Attila Flagello di Dio" (1982), "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983), "Segni particolari: bellissimo" (1983), O'Re (1989), "L'avaro" (1990), "Gli innafidabili"(1997), più varie fiction in tv




domenica 19 novembre 2023

Assassinio a Venezia (A Hunting in Venice), 2023


 Regia di Kenneth Branagh, con Kenneth Branagh (Hercule Poirot), Tina Fey (Ariadne Oliver), Michelle Yeoh (Joyce Reynolds), Riccardo Scamarcio (Vitale Portfoglio), Kelly Reilly (Rowena Drake), Kyle Allen (Maxime Gerard), Camille Cottin (Olga Seminoff). 


1947: ritiratosi a Venezia, Hercule Poirot viene raggiunto dall'amica Ariadne Oliver, autrice di gialli, che lo convince a partecipare a una festa di Halloween in casa dell'ex cantante lirica Rowena Drake, la cui figlia Alicia si è suicidata un anno prima. La donna spera infatti di poter entrare in contatto con la figlia tramite una seduta spiritica organizzata dalla medium Joyce Reynolds, da lei invitata. 

Durante la seduta, a dispetto di ogni considerazione dell'ispettore, la medium sembra davvero entrare in contatto con l'anima di Alicia, la quale tramite la donna comunica di essere stata assassinata....



Terzo film che Kenneth Branagh ha tratto da un romanzo si Agatha Christie riportando in auge la figura dell'investigatore Hercule Poirot; non che ce ne fosse bisogno visto che tra serie tv e repliche vario è un personaggio ancora oggi amatissimo, ma fa sempre piacere vedere le trasposizioni di questi romanzi anche al cinema.

Anche stavolta film riuscito, almeno per quanto mi riguarda (so che questa serie ha molti detrattori): non avendo letto il romanzo, non posso fare confronti con la storia originale anche se qualche dubbio su eventuali cambi e adattamenti mi è venuto (Halloween nella Venezia del 1946 era possibile?!); abbiamo comunque una morte misteriosa, un gruppo di persone legate  vario avviso alla vittima che si trovano costrette a stare tutta la notte nella casa dove è avvenuto l'omicidio, mentre Poirot indaga usando la ragione ma talvolta vacillando davanti a presunti fenomeni paranormali. 


Ogni personaggio è sospettato dell'omicidio, e la soluzione finale come spesso accade è quella meno  ovvia; nel frattempo assistiamo a un incalzare di ogni singolo personggio che, consapevolmente o meno, aggiungerà un tassello alla volta alla storia, facendo appassionare quel tanto che basta per decidere che il film non è sprecato. Sullo sfondo una Venezia scura e malinconica, in cui si muovono personaggi che - chi più e chi meno- sono reduci dai traumi della guerra finita solo un anno prima, ma ancora ben presente nei ricordi di tutti (solo in quelli evidentemente, perchè nel film non se ne vede traccia).

Curiosa la presenza dell'italiano Riccardo Scamarcio nel cast, un po' ingessato anche se non sfigura del tutto. 




giovedì 16 novembre 2023

L'ultima volta che siamo stati bambini, 2023


 Regia di Claudio Bisio, con Vincenzo Sebastiani (Italo), Alessio di Domenicantonio (Cosimo), Lorenzo Mcgovern (Riccardo), Carlotta De Leonardis (Wanda), Federico Cesari (Vittorio), Marianna Fontana (Suor Agnese), Antonello Fassari (nonno di Cosimo), Claudio Bisio (padre di Vittorio e Italo). 



Roma, 1944: Riccardo, Cosimo, Italo e Wanda sono quattro amici che trascorrono assieme le loro giornate giocando nelle strade devastate dalla guerra. Quando Riccardo, ebreo, viene portato via assieme alla sua famiglia, gli altri tre amici decidono di andare direttamente in Germania a salvarlo. Si incamminano così su un binario di un treno che     ; poco dopo sulle loro tracce si mettono Vittorio, giovane fascista fratello di Italo, e Suor Agnese, una suora del convento in cui Wanda viene cresciuta in quanto orfana....


Tratto dal romanzo omonimo (2021 ) di Fabio Bartolomei, una tenera storia di amicizia come spesso solo quella tra bambini sa essere: forte, sincera, disinteressata, unica. Con vari riferimenti (non credo del tuto casuali) a classici del cinema che trattano questo tema come "I Goonies" e "Stand by me ricordo di un'estate", Bisio racconta una doppia storia ambientata in un'Italia tragicamente allo sbando a causa della guerra e delle leggi razziali.

La storia principale è quella dei quattro protagonisti: quattro bambini di estrazione sociale diversa (un ebreo figlio di commercianti agiati, un'orfana, un popolano figlio di un oppositore mandato al confino e il figlio di un caporione fascista) sono uniti da un'amicizia più salda delle divisioni politiche  e sociali imperanti in quel momento; per loro tutto è un gioco e un'avventura, persino gli allarmi che annunciano l'imminente bombardamento o le leggi razziali che superano agevolmente (dato che Riccardo è ebreo) facendo un "patto di sputo", come nelle migliori alleanze. 


Nulla può dividerli, e difatti quando Riccardo e la sua famiglia vengono portati via dai nazisti durante il rastrellamento del ghetto, per i tre rimasti è del tutto naturale decidere di andare in Germania per liberarli. Equipaggiati di tutto punto (sopratutto Italo, che in virtù del background familiare esegue a puntino tutto quanto ha imparato durante le esercitazioni del sabato fascista), si incamminano sui binari ferroviari dei treni che portavano gli ebrei, in quella che loro non sanno essere la loro ultima avventura di bambini. 

Le scene che vedono protagonisti i quattro bravissimi e giovanissimi attori (Carlotta De Leonardis era già tra gli interpreti de "L'Arminuta") sono di una delicatezza e poetica difficili da riprodurre al giorno d'oggi; a loro si affiancano in un viaggio parallelo, con identica bravura dei loro interpreti, Vittorio (fratello di Italo ed eroe di guerra) e Suor Agnese, la suora dell'orfanotrofio a cui Vanda è più legata. Anche la loro storia è carina e delicata, e ammetto che il mio lato romantico purtroppo ben presente nonostante l'età e le batoste mi ha fatto sperare in quel finale qui solo accennato, ma che si può immaginare sia andato così. 

Ottima fotografia che riprende paesaggi molto belli. 







sabato 11 novembre 2023

Per Elisa- Il caso Claps, 2023

 


Regia di Marco Pontecorvo, con Anna Ferruzzo (Filomena Claps), Vincenzo Ferrera (Antonio Claps), Ludovica ciaschetti (Elisa Claps), Gianmarco Saurino (Gildo Claps), Giacomo Giorgio (Luciano Claps), Giulio Della Monica (Danilo Restivo), Francesco Acquaroli (Maurizio Restivo), Rosa Diletta Rossi (Irene Nardiello).


Nel settembre 1993 Elisa Claps, una 16enne di Potenza, scompare dopo essersi recata a messa nella principale chiesa della città. Da subito i familiari (i genitori Filomena e Antonio e i fratelli Gildo e Luciano) non credono all'allontanamento volontario, anche perchè scoprono subito che quel giorno Elisa in Chiesa aveva incontrato Danilo Restivo, un conoscente che voleva darle un regalo e che- a conti fatti- è stato l'ultima persona ad averla vista. Da subito però il giovane non solo si dimostra restìo a parlare con i familiari, ma risponde mentendo a ogni domanda che gli viene fatta, coperto dalla famiglia che è una delle più in vista della città....


Andata in onda di recente questa fiction ripercorre la tragica vicenda di Elisa Claps e della sua famiglia, uno dei casi di cronaca italiani più significativi. Il soggetto è stato realizzato in collaborazione con la famiglia Claps, e sebbene alcuni fatti siano stati adattati per esigenze di copione la storia è quella vera e non è stata modificata. 

Nonostante conoscessi già il caso come la maggior parte degli italiani, rivedere sullo schermo ciò che è accaduto alla povera Elisa e che i suoi familiari hanno dovuto sopportare per 18 anni prima di potere almeno ritrovare i suoi resti mi ha davvero commosso molto. 


Ma torniamo alla fiction: fatta molto bene, rispettosa di quanto accaduto nonostante qualche cambiamento, mostra tutto il percorso di dolore patito dalla famiglia a causa non solo degli errori della giustizia italiana, ma sopratutto dell'omertà e delle protezioni di cui Danilo Restivo ha goduto in quanto figlio di un personaggio di spicco della società potentina, che gli hanno permesso di fare danni e rimanere impunito per anni nonostante ci fossero gravi episodi pregressi alla scomparsa di Elisa, e oltretutto di trasferirsi in Inghilterra dove si trova tuttora in prigione, condannato all'ergastolo per l'omicidio della vicina di casa Heather Barnett. Omertà che ha coinvolto anche la chiesa potentina, che in massima parte se ne è sempre fregata del  dolore di questa famiglia e di quanto accaduto, e che dura ancora oggi: recentemente la chiesa della Santissima Trinità (dove Elisa è stata uccisa e il suo cadavero occultato per 18 anni nel sottotetto) ha riaperto i battenti nonostante l'indignazione e le proteste non solo dei familiari, ma anche dei cittadini che hanno anche manifestato la loro contrarietà fuori dalla chiesa.


Bravissimi gli attori, in particolare l'interprete di Danilo Restivo, molto somigliante al vero killer anche fisicamente, che ha saputo rendere appieno la personalità contorta del suo personaggio; ma anche la giovane interprete di Elisa, che per la prima volta ci ha permesso di avvicinarci alla figura di questa ragazza, di come era nella vita di ogni giorno con la famiglia e gli amici. Anche gli altri ci hanno mostrato perfettamente la tenacia di mamma Filomena e di Gildo, il dolore del papà Antonio, l'ipocrisia e insensibilità di papà Restivo. 

Nonostante l'intensità a livello emotivo data la tragedia che racconta, una fiction che merita di essere vista.