venerdì 30 aprile 2021

Notte degli Oscar 2021

 Si è svolta  a Losa Angeles la     Notte degli Oscar, la prima dopo l'inizio della pandemìa nel 2020. 

Come ogni anno ecco i vincitori nelle principali categorie:



MIGLIOR FILM: "Nomadland"




MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA: Anthony Hopkins per "The Father- Nulla è come sembra"

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA: Frances McDormand per "Nomadland"



MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA: Daniel Kaluuya per "



MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA: Yoon Yeo-jeong per "Nomadland"



MIGLIORE REGIA:Chloe Zao per "Nomadland" 




 Avendo seguito poco o nulla  del cinema da un anno a questa parte non so dare un giudizio su nessuno dei vincitori e attendo magari di vedere i relativi film, anche se posso dire che "Nomadland" non mi ispira molto (e quindi non so nemmeno se lo vedrò). Da italiana mi sarebbe piaciuto vedere almeno un premio delle candidature italiane : Laura Pausini per la canzone "   " (dalla colonna sonora del film "La vita davanti a sè" di Edoardo Ponti), e il film "Pinocchio" di Matteo Garrone, candidati per costumi e trucco.

Il filmato "In memoriam" in onore delle persone del mondo del cinema scomparse durante l'anno, è stato di nuovo piuttosto brutto (come ormai succede da alcuni anni a questa parte): canzone di sottofondo brutta, troppo veloce e sbrigativo, foto che passavano troppo rapidamente sullo schermo senza nemmeno una scena di un film nel caso degli attori 

Mi è spiaciuto inoltre vedere che non hanno inserito Lucia Bosè, ma forse in USA era poco nota....


domenica 18 aprile 2021

Felix Silla

 E' morto all'età di 84 anni l'attore Felix Silla, famoso per aver interpretato il ruolo del Cugino Itt nel telefilm degli anni '50 "La famiglia Addams".







Helen McCrory

 E' morta all'età di 52 anni per un tumore l'attrice Helen McCrory, famosa al cinema per avere interpretato il ruolo di Narcissa, madre di Draco Malfoy, nella serie di Harry Potter, e per la serie tv "Peaky Blinders".

L'attrice era nata a Londra nel 1968, esordì al cinema nel 1994 con un piccolo ruolo in "Intervista col vampiro". Tra i suoi film si ricordano anche "Becoming Jane" (2007 ), "The Queen" (2006 ) e "I due presidenti" ( 2010)- in entrambi i film interpretò il ruolo di Cherie Blair- "Hugo Cabret" (2011 ).








venerdì 16 aprile 2021

Lee Aaker

 E' morto all'età di 77 anni per le conseguenze di un ictus Lee Aaker, attore-bambino famoso per il ruolo di Rusty nel telefilm "Rin tin tin".

Era nato nel 1943 e aveva esordito nel mondo del cinema con piccole parti in film importanti come "MEzzogiorno di fuoco" e "Il più grande spettacolo del mondo". La fama arrivò con la serie tv "Rin tin tin" andata in onda dal 1954 al 1959, dopo la quale l'attore abbandonò il mondo dello spettacolo per intraprendere altre strade professionali.

Come accaduto a molti attori bambini, la vita non  è stata generosa con lui: dei guadagni realizzati con il telefilm gli rimase pochissimo, dopo una vita di difficoltà anche psicologiche è morto solo e indigente. Ciò mi ha rattristato perchè quando ero piccola d'estate lo guardavo sempre in tv, è stato l'unico programma con animali che mi sia piaciuto davvero; mio papà poi è fan da quando era piccolo e con altri bambini si ritrovavano al bar del paese per vedere le avventure di Rusty e Rintin, riproducendole poi nei loro giochi. 

Ovviamente il mio pensiero è che nessuno (a parte persone veramente cattive che hanno fatto del male) meriti di finire così, però trovo particolarmente triste essere morto solo e dimenticato dopo aver donato tanta gioia agli altri con il suo lavoro....





martedì 13 aprile 2021

Chicago, 2002


Regia di Rob Marshall, con Catherine Zeta-Jones (Velma Kelly), Reneè Zellwegger (Roxie Hart), Richard Gere (Billy Flinn), John C. Reilly (Amos), Queen Latifah (Mama).



Chicago, 1925: Roxie Hart, giovane casalinga frustrata sposata col meccanico Amos, uccide il proprio amante dopo aver scoperto che non è minimamente in grado di farla entrare nel mondo del cinema (come lei deisdera e come lui le aveva raccontato per ingraziarsela); per questo viene arrestate e condotta nello stesso carcere dove, tra le altre detenute, c'è anche Velma Kelly, stella del cabaret arrestata per l'omicidio del marito e della sorella.
Dato che per Roxie le cose si stanno mettendo davvero male, il marito riesce a reclutare come avvocato Billy Flynn,il migliore avvocato della città, famoso per la sua totale assenza di scrupoli, che è anche l'avvocato di Velma...



Nei primi anni 2000 il genere del musical, da parecchi anni ormai in disuso ( a parte qualche rara capatina negli anni '90,tipo "Tutti dicono I love you" di Woody Allen) tornò in auge per qualche tempo regalandoci altri capolavori del genere, tra cui questo "Chicago", versione cinematografica di un musical del1975.
Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto negli anni'30, è la storia di due assassine senza scrupoli che non sono non pagheranno per i crimini commessi, ma diventeranno pure acclamate attrici realizzando i loro sogni di fama: una storia cinica e irriverente narrata in tono scanzonato e premiando (anche se solo fino a un certo punto) la mancanza di scrupoli e la scaltrezza rispetto ad altri valori. 
Nè Roxy nè Velma infatti hanno particolari doti- nemmeno artistiche, anche se la seconda    -  oltre al loro bell'aspetto, alla mancanza di scrupoli e alla scaltrezza; l'avvocato Billy Finch ha una buona dose di empatia che però usa solo per secondi fini, per entrare in contatto con persone ingenue (tipo il marito di Roxy) e carpire la loro fiducia sfruttandola, usandoli e poi buttandoli quando non servono più. 

Eppure i tre personaggi arriveranno ai vertici delle rispettive carriere, non senza il plauso del pubblico che pur conosce bene le loro personalità. 
Oltre che su musiche accattivanti e un'atmosfera "old fashion" luccicante il film si basa molto su ottime performance da parte del gruppo di attori, i quali hanno eseguito di persona tutte le parti ballate e cantante dei loro personaggi. Tra le due protagoniste personalmente ho preferito di gran lunga l'affascinante Velma di Catherine Z. Jones (che tra l'altro ha anche una motivazione di base un poco più seria per il proprio crimine, pur senza volerlo giustificare). 
Nel 2003 il film ha vinto sei Premi Oscar: miglior film, migliore attrice non protagonista (Catherine Z. Jones), scenografia, sonoro, montaggio e costumi. 





sabato 10 aprile 2021

Gli innamorati, 1955


Regia di Mauro Bolognini, con Franco Interlenghi (Franco), Antonella Lualdi (Adriana),Nino Manfredi (Otello), Valeria Moriconi (Marisa),Gino -cervi (Cesare), Cosetta Greco (Ines), Alessandra Panaro (Marcella)


In un quartiere romano degli anni '50 si intrecciano le storie di alcune coppie di giovani innamorati: il meccanico Nando sogna di sfondare nel mondo del cinema suscitando la gelosia della fidanzata Marisa;Adriana, sorella di Nando, è fidanzata con Franco che però viene corteggiato da Ines, moglie dell'oste Cesare. Di Adriana è innamorato anche il barbiere Otello che cerca di approfittare della cosa...




Tipico film degli anni '50, commedia corale facente parte del filone denominato "neorealismo rosa" che racconta le vicissitudini sentimentali di un gruppo di giovani, abitanti nello stesso quartiere (rappresentato come un piccolo mondo)e interpretata da attori giovani poco più che esordienti (l'unico nome con già una solida fama era Gino Cervi) ma destinati a farsi strada nella storia del cinema italiano. Una storia semplice e simpatica, raccontata con garbo e leggerezza ormai andati perduti così come l'ambientazione, una Roma povera ancora agli albori del cosiddetto boom economico ma nonostante ciò piena di speranza, di sogni e di voglia di fare. Altre cose  di cui al giorno d'oggi non rimane nemmeno il ricordo, e purtroppo non solo al cinema. 












mercoledì 7 aprile 2021

La soffiatrice di vetro (Die Glasbläserin), 2016


 Regia di Christiane Balthasar, con Louise Heyer (Johanna Steinemman),Maria Enrich (Marie Steinneman), Robert Gwisdek (Peter Maienbaum), Franz Dinda (Thomas Heimer)


Germania, 1891: alla morte del padre, di professione soffiatore di vetro, le sorelle Marie e Johanna rimangono sole.Dato che  la professione di vetraio è considerata esclusivamente maschile  le due sorelle, seppure esperte grazie all'istruzione avuta  in vita, non possono portare avanti la bottega del padre come invece vorrebbero. Johanna trova lavoro in città come assistente presso un importante commerciante, mentre Marie viene assunta per dipingere manufatti in vetro in una fabbrica del luogo....



Tratto dal romanzo omonimo ( ) di  Petra Durst-Benning, è un bella storia di coraggio e indipendenza al femminile, due sorelle che aiutandosi e sostenendosi trovano il proprio posto nel mondo. Il tutto non esente da sofferenze, drammi e purtroppo anche violenze; quest'ultima cosa non mi piace troppo ma a parte ciò il tutto è reso in modo molto realistico, sopratutto vista l'epoca in cui è ambientato il racconto.

Le due giovani attrici che interpretano Marie e Johanna sono brave e belle, affiatate tra di loro nel rendere il forte rapporto tra sorelle ed efficaci anche nel tratteggiare singolarmente i due personaggi: Johanna più indipendente va in città in cerca di fortuna e la trova (anche se solo per breve tempo), Marie apparentemente più timida si sposa e inizia una vita ordinaria sopportando un marito violento. Di nascosto però cntinua a portare avanti l'attività paterna e inizierà una collaborazione con la sorella che tenta di vendere i loro prodotti nel negozio di città dove lavora; è solo l'inizio di una collaborazione che darà i suoi frutti tempo dopo, dopo aver superato dolori, fatiche e altro. Una trama abbastanza semplice e lineare eppure ben diretta e interpretata, accattivante e interessante. 




domenica 4 aprile 2021

Rocco Schiavone- stagione 4. 2021


 Regia di Giulio Manfredonia, con Marco Giallini (Rocco Schiavone), Isabella Ragonese (Marina), Ernesto D'Argenio (Italo), Massimiliano Caprara (Deruta), Christian Ginepro (D'Intino), Gino Nardella (Casella), Valeria Solarino (Sandra Buccellato), Alberto Lo Porto (Antonio Scipioni),Mirko Frezza (Furio), Tullio Sorrentino (Brizio).


Un furgone portavalori partito dal casinò di Aosta e diretto in banca sparisce nel nulla. Dopo qualche giorno uno dei due autisti vieni ritrovato cadavere e l'altro drogato e stordito, non sa dire molto su quanto sia accaduto. Indagando con la sua squadra Rocco Schiavone scopre un traffico di soldi che coinvolge anche una nota ditta di trasporti; ferito in una sparatoria, viene ricoverato in ospedale dove trova un messaggio di addio di Sebastiano, ancora alla ricerca di Enzo Baiocchi del quale è sparito il cadavere...




La nuova stagione della serie tv tratta dai romanzi di Antonio Manzini con protagonista il vicequestore Rocco Schiavone si compone di due soli episodi, tratti rispettivamente dagli ultimi due  libri " Rien ne van plus" e "Ah, l'amore, l'amore" ( ), che io non ho ancora letto. 

Non è molto differente dalle altre, a parte l'introduzione di qualche nuovo personaggio (compreso un nuovo possibile amore per Rocco, che a me però non piace molto finora, con buona pace della brava attrice Valeria Solarino) e un approfondimento per i personaggi di Deruta, D'Intino e Casella (con, forse, relativo cambio di atteggiamento del vicequestore nei loro confronti). Sembrerebbe giunta a una conclusione, seppure triste, la vicenda dell'amico Sebastiano ma secondo me anche da questa sottotrama abbiamo ancora qualcosa da aspettarci. 

L'ambientazione è sempre quella della Valle D'Aosta e la trama "gialla", stavolta, mi è risultata piuttosto complicata da capite, tant'è che a un certo punto ci ho rinunciato e mi sono concentrata di più sul resto. Ora non mi rimane che da leggere i libri per vedere se riesco a recuperare....




giovedì 1 aprile 2021

Ritorno al bosco dei 100 acri (Christopher Robin), 2018


 Regia di Marc Foster, con Ewan McGregor (Christopher Robin Milne), Hayley Atwell (Eve Milne), Bronte Carmichael (Madeleine Milne), con le voci italiane di: Marco Bresciani ( Winny Pooh),Luca Biagini ( Tigro), Paolo Buglioni ( Ih Oh), Luca Del Fabbro (Pimpi).


Londra 1948: Christopher Robin Milne lavora come impiegato in una valigeria ed è sposato con una figlia, Madeleine, che ama molto ma per cui non trova mai tempo. Insomma, non sembra avere molto in comune con il bambino che molti anni prima giocava nel Bosco dei Cento Acri con Winny Pooh, Tigro, Pimpi; ma in un momento di grave difficoltà personale e lavorativa saranno proprio i vecchi amici del passato a venire ad aiutarlo, inaspettatamente...


Assieme ad Alice Liddell e Peter Lewellyn-Davies, Christopher Robin Milne è uno dei tre bambini realmente esistiti della letteratura per l'infanzia, dato che è proprio da lui e dai suoi giochi d'infanzia che suo padre, lo scrittore Alan Milne, trasse ispirazione per l'opera che lo rese celebre, "Le avventure di Winny The Pooh". Con gli altri due condivide non solo la nazionalità, ma sopratutto il fatto che la celebrità dovuta a causa del libro di riferimento condizionò negativamente la loro vita: anche da adulti, la gente continuò ad indentificarli con i personaggi infantili,spesso accettando di malavoglia il fatto di trovarsi davanti una signora di mezza età addolorata dalla morte in guerra di due figli (Alice Liddell), o un ombroso libraio  che ovviamente non giocava più con i pupazzi dell'orso e del tigrotto (Christopher Robin)   subendo una fama non cercata e spesso dannosa (Peter Lewellyn Davies arrivò a suicidarsi)

Questo film racconta la vita da adulto (romanzata, dacchè quella vera fu molto più tragica per lui e la sua famiglia) di Christopher Robin, che da lungo tempo ormai non è più un bambino: ora ha a sua volta una famiglia (la moglie Eve e la figlia Madeleine) e lavora come impiegato amministrativo in una ditta che confeziona valigerie.  


Siamo dell'immediato secondo dopoguerra e la necessità di rialzarsi e ricostruire l'economia del paese è molto forte: l'ex bambino che attraverso una porta i un albero entrava nel bosco dei Cento Acri ora è oberato di responsabilità e per via del lavoro trascura la famiglia, arrivando a rinunciare a una breve vacanza da tempo programmata nella sua terra natale per fare conoscere alla figlia i luoghi della sua infanzia. Peccato che proprio in quei luoghi, quasi contemporaneamente, Winny Pooh abbia varcato la famosa porta e non trovi più i suoi amici! Cercando cercando però, ritrova Christopher Robin...ed è l'unico a vedere ancora in quel signore adulto che non ha tempo per la propria figlia pur amandola il bambino che è stato un tempo. Da qui parte una storia molto carina, fiabesca ma con tratti di realtà, dove vengono passati messaggi positivi quali l'importanza di non perdere il contatto con il bambino che siamo stati, di trovare il giusto equilibrio fra lavoro e famiglia e fra responsabilità e svago...forse cose un po' scontate ma che a volte davvero è facile perdere. 

Vedere Pooh e soci in versione digitale personalmente mi ha messo un po' di malinconia, ma non è un effetto sgradevole come in altri remake o situazioni di questo tipo. Ho ritrovato con piacere Ewan McGregor, uno dei miei attori preferiti che non vedevo da tempo nel ruolo del protagonista, in generale ho trovato molto bravi anche tutti gli altri. Insomma, non il solito live action di cui francamente faremmo volentieri a meno e che "stupra" la storia originale, ma una storia a sè stante che ha qualcosa di proprio da comunicare al pubblico.