lunedì 28 settembre 2015

Io & il cinema in 25 domande

1. Il personaggio cinematografico che vorresti essere

Satine di "Moulin Rouge"(togliendo magari qualche sfiga) 



2. Genere che ami e genere che odi

Ritengo di avere gusti molto variegati, e poi dipende anche dal momento. Comunque in generale amo le commedie, i musical e il cinema italiano.




3. Preferisci i film in lingua originale o doppiati?

Doppiati, trovo che i doppiatori italiani siano fantastici! Ed inoltre, non è proprio semplicissimo seguire un film in lingua originale, ci provo ogni tanto ma devo dire che dipende da come parlano gli attori....



4. L'ultimo film che hai comprato?

Non è un film ma l"Anthology", un documentario sui Beatles da loro stessi realizzato nel 1995.


5. Sei mai andato al cinema da solo?

Per anni, ora per fortuna ho trovato qualcuno che mi faccia compagnia, anche se non disdegno di andare ancora da sola qualora mi interessi un film che ad altri non interessa.

6. Cosa ne pensi dei Blu-Ray?

Mai usati. e comunque, meglio non chiederlo ad una nostalgica della videocasetta....


7. Che rapporto hai con il 3D?
Ho visto solo due film in 3D, ormai molti anni fa. Niente di particolare se non il prezzo del biglietto....


8. Cosa rende un film uno dei tuoi preferiti?

Dipende da tante cose. Una forte storia d'amore, una saga familiare, o un forte rapporto tra fratelli sicuramente mettono il 50% degli "ingredienti" dei miei film preferiti....




9. Preferisci vedere i film da solo o in compagnia?



Va bene tutto.


10. Ultimo film visto?

"I nostri ragazzi", film italiano drammatico di cui parlerò a breve.


11. Un film che fa riflettere

Sempre "I nostri ragazzi", tratta di un tema drammatico e molto intenso e mi ha molto fatto riflettere durante la visione.


12. Un film che fa ridere
"La nonna Sabella", con la mitica Tina Pica, non vi dico le ghignate!




13. Un film che fa piangere

Non sono molti i film che mi commuovono a tal punto, e se mi fanno piangere spesso succede per i motivi più disparati e inspiegabili (anche a me, lo ammetto). Per dire, io ho pianto come una fontana con "Sweeney Todd"....comunque l'ultimo che mi ha fatto piangere è stato "La prima cosa bella".





14. Un film orribile

A questo proposito  avevo già postato qualcosa tempo fa:

https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=2410314395994604726#editor/target=post;postID=3193785495822474817;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=14;src=link


15. Un film che non hai visto perchè ti sei addormentato
Ogni tanto succede, ma ora come ora non mi viene in mente nessun titolo.

16. Un film che non hai visto perchè stavi facendo le "cosacce"

Mah....credo nessuno.

17. Il film più lungo che hai visto 

Non saprei con certezza, ma credo che la palma d'oro possa essere assegnata, a scelta, a "Titanic", "Via col vento" e Ben Hur". dovrei controllare la durata di ognuno dei tre film....


18. Un film che ti ha deluso

"Alice in Wonderland" di Tim Burton, mi ero pure prenotata il biglietto in prima fila per il primo giorno di proiezione! Non mi è piaciuto quasi per nulla, molto delusa.


19. Un film che sai a memoria



Sicuramente "Romanzo criminale" e "Radiofreccia".



20. Un film che hai visto al cinema perchè ti hanno trascinato


Quando mia sorella era piccola volle a tutti i costi che la portassi a vedere il seguito di "Jurassick Parck", "Il mondo perduto"....e dopo sarei quella che non ha mai fatto nulla per lei, eh....


21. Il film più bello tratto da un libro


Non è facile trovarne, molto spesso gli adattamenti deludono. Però potrei dire sicuramente "Romanzo criminale", "Via Col vento", e nel caso di "Colazione da Tiffany" devo dire che è uno dei rarissimi casi in cui il film ha superato il romanzo.


22. Il film più datato che hai visto


Eh ciao! La mia passione per il cinema comprenda anche il cinema muto, e devo dire che grazie a youtube ho visto film introvabili! Credo il più vecchio in assoluto sia la primissima versione di "Alice nel paese delle meraviglie" (1903).


23. Miglior colonna sonora


Amo molto le colonne sonore quindi devo dire che la scelta è un po' difficile: sicuramente tra lei mie preferite ci sono "Nuovo cinema Paradiso", e "Moulin Rouge".



24. Miglior saga


Non amo particolarmente le saghe, nemmeno nella lettura; solitamente già dopo il primo film non si riesce bene a raccontare nuove avventure con stessi personaggi, dopo il terzo poi è al 98% una Caporetto. Posso dire che l'unica serie che mi è piaciuta interamente è stata quella di "Senti chi parla".





25. Miglior Remake


Per i remake vale lo stesso principio delle saghe, ma qualcuno di notevole c'è. Ad esempio, "Scarface" con Al Pacino.

venerdì 25 settembre 2015

Fortapasc, 2009



Regia di Marco Risi , con Libero De Rienzo (Giancarlo Siani), Valentina Lodovini (Daniela ), Michele Riondino (Rico ), Massimiliano Gallo (Valentino Gionta),Ennio Fantastichini (sindaco Cassano).


Napoli, primi anni '80: Giancarlo Siani è un gioven cronista che si occupa di cronaca nera nella redazione del giornale "Il Mattino". Dato lo scenario, risulta chiaro che la maggior parte dei fatti di cronaca nera va fatta risalire alla lotta tra bande di camorra; indagando il giovane scopre la connivenza tra camorra e politica, e attira l'attenzione dei boss che cominciano a tenerlo d'occhio....




In questi giorni (23 settembre) ricorre il 30esimo anniversario della morte di Giancarlo Siani, ucciso a soli 26 anni a causa delle sue indagini nell'ambito della connivenza tra camorra e politica. Questo film del 2009 ripercorre gli ultimi mesi della sua vita, mettendo in risalto, oltre al coraggio del giovane protagonista e alla sua tenacia, anche i vari meccanismi di connivenza e corruzione tra politica e camorra e le lotte interne tra i vari clan, che però si trovarono tutti d'accordo nel decretare la condanna a morte per quel giornalista che, secondo loro, aveva alzato un po' troppo la testa.

Accanto a questa dimensione, abbiamo una panoramica anche della dimensione privata della vita di Siani, un ragazzo come tanti della sua età, con una fidanzata, un amico problematico e che la sera in cui venne ucciso avrebbe voluto partecipare al concerto che Vasco Rossi tenne a Napoli (per questo nella scena finale è stata scelta la canzone "Ogni volta"). A dare il volto a Giancarlo Siani il bravissimo Libero de Rienzo- tra l'altro molto somigliante all'originale, in un film dalla regia asciutta, senza sentimentalismi, che racconta come la presa di coscienza da parte di Siani nasce a poco a poco, mettendo insieme i pezzi e le coincidenze delle indagini come fossero un puzzle, ma che una volta sbattuta in faccia la verità è capace di non tirarsi indietro e di essere coerente, nonostante il rischio, nonostante la solitudine in cui viene inevitabilmente lasciato anche da chi avrebbe potuto (e dovuto!) proteggerlo e stare al suo fianco. 
La Mehari utilizzata nel film è proprio quella di Giancarlo Siani, che recentemente è tornata a circolare per le strade di Napoli nell'ambito delle manifestazioni per il trentennale della morte.
Pressochè ignorato dalla distribuzione e quindi dal pubblico ( e ti pareva!), il film in compenso ha vinto vari premi:Ciak D'Oro alla fotografia, colonna sonora e manifesto, Globo D'oro al regista, sei nomination ai Nastri D'Argento e tre al David Di Donatello.
Uno dei tanti film dedicati a personaggi di questo stampo da vedere e far vedere nelle scuole e ovunque sia possibile, per tenere alta la memoria di questi eroi!





mercoledì 23 settembre 2015

Il ritorno di Ulisse, 2014



Regia di Stephane Giusti, con Alessio Boni (Ulisse), Caterina Murino (Penelope),Niels Schneider (Telemaco), Karina Testa (Clea),Augustin Legrand (Antinoo),Carlo Brandt (Laerte).





A vent'anni dalla sua partenza per la guerra di Troia, Ulisse riesce finalmente a tornare a casa nell'isola di Itaca, dove trova la fedele moglie Penelope, il figlio Telemaco ormai divenuto uomo e l'anziano padre Laerte;dopo aver sgominato i Proci che a tradimento cercavano di insidiarsi per comandare l'isola, Ulisse riprende il suo legittimo posto come Re, le cose non sono così semplici: dopo vent'anni tutto è cambiato, la moglie è stata troppo tempo sola, il figlio è cresciuto e si scontra con lui, lui stesso è troppo amareggiato dalle esperienze fatte e non sa più di chi deve fidarsi o meno.
Tutto ciò lo indebolisce, mentre i parenti dei Proci tramano vendetta...



Nella scorsa stagione televisiva è andata on onda sulla Rai questa fiction, un "seguito" delle avventure di Ulisse dopo il termine dell'Odissea.
Ora, nonostante non sia particolarmente nostalgica della famosa "Odissea" del 1968 con Bekim Femiu, amo molto la storia di Ulisse perchè- per me- è uno dei miti della mia primissima adolescenza; e si sa, quando si toccano i miti personali.... tra l'altro, in quel periodo avevo pure rivisto UNA puntata della serie tv dedicata ai tre moschettieri (rifattissimi, OH My GOOOOOOD) e avevo scoperto che hanno fatto una nuova serie dei "Cavalieri dello zodiaco" con protagonisti i figli dei "vecchi cavalieri", e oltretutto con una grafica orribile. 
Figuratevi voi in che stato d'animo mi accingevo a vedere questo seguito de "L'Odissea"....
E infatti, quando ho deciso di guardare questo prodotto tv, già ero scettica, ma vedendolo il mio scetticismo è diventato proprio orrore; se Alessio Boni da solo poteva essere un Ulisse anche accettabile, è tutto ciò che gli hanno messo attorno che farebbe rivoltare il buon Omero: a parte le performance di Caterina Murino nel ruolo di Penelope (non certo l'ideale ma dipendeva anche dai momenti) e del terribile "attore" (le virgolette sono d'obbligo) che interpreta Telemaco, vi sono vari  incredibili svarioni a livello di logica della storia: se le navi di Ulisse non erano ancora tornate da Troia, com'è possibile che alla corte di Itaca ci fossero delle principesse troiane divenute schiave?! 

E poi, dai, capisco che Ulisse dopo vent'anni di lontananza si senta praticamente un estraneo a casa sua ma da qui a  dipingerlo come uno psicopatico che non si fida di nessuno e vede complotti dappertutto?!
Per non parlare della fine che la povera Nausicaa, sposata a Telemaco come da mito, deve fare per far trionfare l'amore tra lo stesso Telemaco e la schiava Clea....bè se fossi stato il padre della giovane avrei mosso una guerra a Itaca!
Non tutte le trovate sono male, ad esempio quella del figlio di uno dei Proci che vuole vendicare il padre e quindi cerca di insidiarsi a Itaca per carpire la fiducia dei sovrani e poi realizzare il proprio piano, ma devo dire che tutto il resto mi ha abbastanza schifata.
In conclusione: se volete fare una VOSTRA storia personale, lasciate stare i vecchi classici che vanno benissimo così come sono!








lunedì 21 settembre 2015

Minions,2015

Regia di  Pierre Coffins e Kyle Balda , con le voci italiane di: Luciana Littizzetto (Scarlett Sterminator),Fabio Fazio (Herbert),Selvaggia Lucarelli (Madge Nelson), Riccardo Rossi (Walter Nelson), Monica Ward (Tina Nelson),Roberta Pellini (Regina Elisabetta), Alberto Angela (Narratore).



I Minions non sono nati nel laboratorio di Gru, ma hanno radici molto più lontane; erano già esistenti nella preistoria, e  con il solo scopo di servire il padrone più cattivo hanno attraversato la storia dell'umanità...con poco successo visto che provocano sempre involontariamente la morte dei loro padroni. Dopo la battaglia di Waterloo, decidono di isolarsi dal mondo e costruiscono un loro mondo in una grotta di ghiaccio, ma diventano pigri e apatici, col tempo preda della depressione.
Nel 1968 il minion Kevin, assieme agli amici Bob e Stuart, decide di reagire e parte alla ricerca di un nuovo padrone, approdando in America, dove vengono a sapere che a Orlando si tiene "Expo cattivi", una "reunion" di cattivi da tutto il mondo: quale luogo migliore per scegliere il loro padrone?
E difatti i tre minion entrano nelle grazie della Regina dei cattivi, Scarlett Sterminator, il cui principale obiettivo è diventare Regina D'Inghilterra....



Da quando, nel 2010, uscì il cartoon "Cattivissimo me", i Minions si sono ritagliati il loro "posto al sole" come comprimari amatissimi da bambini e non; ora arrivano nei cinema con un lungometraggio dove sono protagonisti assoluti, e che in pratica è un prequel al primo film.
Nonostante i Minions siano praticamente un esercito sterminato, i veri protagonisti stavolta sono Stuart, Kevin e Bob, i minion che salveranno la loro specie trovando il padrone più cattivo da servire, visto che nella storia i precedenti tentativi sono tutti falliti (per l'intrinseca bontà e simpatia dei mostriciattoli); catapultati dapprima nell'America del 1968 e successivamente nella "Swinging London" vivranno mirabolanti avventure raggiungendo il loro scopo con l'incontro (A Orlando in Florida, a "EXpo Cattivi"...che trovata!) di "nientepopodimenoche" Scarlett Sterminator, la Regina dei Cattivi, il personaggio migliore e più azzeccato del film: una cattiva che- causa infanzia infelice- sogna di diventare Regina d?Inghilterra rubando la corona alla vera proprietaria, la Regina Elisabetta. 

Accanto a lei, il marito Herbert, inventore di mirabolanti invenzioni che i nostri dovranno usare (maldestramente) per raggiungere il loro scopo....da qui partirà tutta una serie di situazioni che dà vita ad una trama ben delineata che mescola moltissimi elementi della cultura pop, di quella cinematografica e persino di quella leggendaria (Bob che estrae la famosa "spada nella roccia" diventando Re al posto di Scarlett, che non la prenderà benissimo....): c'è perfino una scena in cui i Minions, che stanno scappando attraverso le fognature, sollevano un tombino....e si trovano in Abbey Road proprio mentre i Beatles stanno facendo la foto per la copertina del loro album più celebre! Ovviamente i nostri mostriciattoli si vedranno il coperchio del tombino chiuso da George Harrison che gli salta sopra....avviso tutti che è interessante trovare tutte le citazioni contenute nel film, almeno per gli appassionati.  
Tra i personaggi personalmente avrei voluto più spazio per la famiglia Nelson, aspiranti cattivi che danno un passaggio ai minion diretti ad Orlando...anche loro hanno le caratteristiche giuste per diventare protagonisti di un loro cartoon.
Bellissima la colonna sonora con brani storici dell'epoca (e anche qui ci ritroviamo di nuovo i Beatles), in generale tutto il cartoon è godibilissimo e molto divertente.







sabato 19 settembre 2015

Il monello (The Kid), 1921




Regia di Charlie Chaplin, con Charlie Chaplin (Charlot),Jackie Coogan (Il monello),Edna Purviance (la mamma),Charles Reisner (il bullo).




Una giovane e povera  ragazza madre è costretta ad abbandonare il suo bambino appena nato, che viene ritrovato dal vagabondo Charlot, il quale senza esitazione lo adotta portandolo a vivere nel quartiere degradato in cui abita, crescendolo come un figlio.
Cinque anni dopo, mentre il monello e Charlot vivono varie peripezie, la madre del piccolo (ora diventata un'attrice famosa) lo sta cercando e capita proprio nel loro quartiere....





Considerato (a ragione) uno dei massimi capolavori del cinema e il capolavoro di Charlie Chaplin, è un film che ancora oggi, a mio avviso, mantiene intatto non solo il suo valore culturale ma anche la bellezza della storia, la sensibilità che unisce il riso al pianto, e anche una certa freschezza nella narrazione.
Chaplin iniziò le riprese in un periodo particolarmente sfortunato della sua vita: era appena morto (piccolissimo) il figlio primogenito e il matrimonio con la moglie era ormai agli sgoccioli; forse anche per questo ho visto tanta tenerezza in questa storia d'amore paterno e filiale del tipo più puro, tra un simpatico e sfortunato vagabondo e un piccolo orfano che egli trova e per cause fortuite decide di tenere con sè (inizialmente non vorrebbe) nonostante l'estrema povertà, arrangiandosi e supplendo con la fantasia alla mancanza materiale. Le scene migliori a mio avviso sono infatti proprio quelle in cui Charlot porta il neonato per la prima volta nel tugurio in cui vive e si trova a doversi arrangiare di fronte ai bisogni di un piccolissimo, trasformando una vecchia caffettiera in un biberon, un'amaca in una culla,una seggiola rotta in vasino ecc.....
La fantasia- assieme all'arte di arrangiarsi- è anche alla base della vita successivamente condotta dal duo: cinque anni dopo infatti, il piccolo aiuta il padre adottivo, vetraio ambulante, rompendo con delle pietre le finestre delle case del quartiere per procurargli lavoro: scoperti da un poliziotto, fuggono, innescando tutta una serie di eventi in realtà non sempre concatenati (ad esempio le scene in cui compare il bullo del quartiere, che mi sembrano più "laterali"e non strettamente necessarie, anche se godibilissime, sopratutto nella parte in cui si vedono il diavoletto e l'angioletto) ma comunque utili a raggiungere il finale, in una storia di tipo "strappalacrime" non trattata come tale. Anche il lieto fine, presente, è comunque intravisto: non sappiamo cosa avverrà una volta oltrepassata la soglia di casa della mamma ritrovata, anche se siamo tutti portati a ben sperare a riguardo.
La versione trasmessa in tv (solitamente nel periodo pasquale) è quella rieditata nel 1971 in occasione del cinquantenario del film, con colonna sonora composta dallo stesso Chaplin.

P.S: Jackie Coogan, il monello appunto, è il futuro Zio Fester del telefilm "La famiglia Addams".





mercoledì 16 settembre 2015

La donna della mia vita, 2010




Regia di Luca Lucini, con  Stefania Sandrelli (Alba), Alessandro Gassman (Giorgio), Luca Argentero (Leonardo), Valentina Lodovini (Sara), Sonia Bergamasco (Carolina).


Giorgio e Leonardo sono due fratelli diversissimi tra loro: il primo è un medico sciupafemmine, nonostante sia sposato con Carolina; il secondo lavora nell'azienda di famiglia ed è un ragazzo timido e sensibile, addirittura reduce da un tentato suicidio per l'ennesima storia d'amore finita male.
Ad una festa Leonardo conosce Sara ed è subito amore...peccato che lei sia una delle ex di Giorgio...



Una commedia nella miglior tradizione della "commedia all'italiana", che sotto una storia di sentimenti e rivalità tra fratelli tratteggia personaggi e situazioni abbastanza inquietanti.
A partire dalla vera protagonista assoluta, Alba:apparentemente una mamma-chioccia come ce ne sono tante, in realtà una personcina falsa che con la scusa di fare il bene di tutti tesse la tela di bugie con cui decide i destini di marito e figli, a loro insaputa, influenzando le vite di tutti perchè tutti si conformino alla visione che lei stessa ne ha: il figlio Giorgio deve essere il ritratto dello scapestrato primo marito, Leonardo deve essere per forza sensibile, fedele ecc ecc, l'attuale marito deve essere buono e perfetto, Sara deve essere dolce e materna...in realtà pian piano scopriamo che nessuno di loro è così come Alba lo vede, e solo alla fine forse avremo un "disvelamento" anche in questo senso, oltreche nella (Comunque inaspettata) conclusione della vicenda.
Buone le interpretazioni degli attori, sopratutto la Sandrelli sempre affabile e amabile nonostante si intuisca, ad un occhio attento, tutto ciò che ho detto prima, per poi arrivare la terzetto di attori giovani: il duo Gassman-Argentero molto bravi nel ruolo di fratelli dalla personalità contrapposte (almeno in apparenza) e la bella Valentina Lodovini, tormentata e alla ricerca dell'amore, forse più degli altri. Ambientazioni calde, morbide, che forse vogliono coccolare lo spettatore e i personaggi ma, visto il continuo della storia, finiscono per avere la stessa funzione del personaggio di Alba.













lunedì 14 settembre 2015

La principessa Sofia (Sofia The First),2013





Serie animata in 46 episodi, trasmessa in Italia su RAi 2, con la sigla "Arriva Sofia" cantata da 



Sofia, figlia della regina Miranda e del re Roland, è una bambina simpatica e vivace, meno snob e perfettina  della sorella Amber con la quale studia alla scuola per principesse e bambine nobili, che ha per insegnanti le tre fatine della "Bella Addormentata nel bosco". Diventare principessa non è facile e, tra avventure di vario genere (compresi complotti per rovesciare il regno, orditi in particolare dalla malvagia Signorina Ortica) Sofia avrà bisogno della guida delle sue più famose colleghe Disney: Biancaneve, Aurora, Ariel, Jasmine ecc.....



Per ragioni lavorative, mi tengo abbastanza aggiornata (o meglio, mi tengono aggiornata i bambini) sui cartoni dei bambini di oggi; qualche mese fa ho scoperto questo "Principessa Sofia", realizzato in seguito al successo di un film Disney del 2012 "Sofia-C'era una volta una principessa"
Diciamo subito che, inevitabilmente, è più un cartone "Da bambine", che però piace anche a molti maschietti; disegni scintillanti e zuccherosi, colori pastello, trama semplice con pochi personaggi fissi e vari personaggi che si presentano di puntata in puntata, e i soliti animali parlanti amici dei protagonisti (in questo caso un coniglio, un pony e due uccellini, se non ricordo male) sono gli ingredienti principali delle puntate, in cui vengo trattati i soliti temi dell'amicizia, della gentilezza, della bontà ecc ecc in maniera comunque simpatica: dal punto di vista di Sofia, anche avere una splendida stanza e una carrozza trainata da cavalli volanti non basta a fare una principessa, che è una cosa molto più complicata....
Il cartone ha tantissimi rimandi ai personaggi storici della Disney: oltre alle "principesse guida", troviamo l'aiutante della signorina Ortica che assomiglia al fiore di "Alice nel paese delle meraviglie" e la zia Tilly che ricorda molto Mary Poppins.
Un cartone simpatico e senza troppe pretese, molto godibile e che ricorda vagamente quello (graficamente peggiore) di LAdy Lovely. Ovvio che  il mercato sia poi stato invaso da bambole, giochi, oggettistica per la scuola e libri a tema "Principessa Sofia"...però devo dire che le bambole di Amber e Sofia sono troppo carine, me le comprerei pure io!!!!



sabato 12 settembre 2015

Starsky & Hutch, 2005



Regia di Todd Philips, con Ben Stiller (David Stursky), Owen Wilson (Ken Hutchinson),Snoop Dogg (Huggy Bear),Vince Vaughn (Reese Feldman),Fred Williamson (Capitano Dobey), Juliette Lewis (Kitty)..


Dave Stursky e Ken Hutchinson sono due poliziotti americani che più diversi non si può: Starsky, figlio di una poliziotta, è metodico e ligio al dovere, Hutch invece interpreta il proprio lavoro in modo molto libero, non disdegnando cattive frequentazioni e comportamenti a dir poco discutibili.
Il loro capo  Dobey decide di metterli insieme per la loro prima indagine su un trafficante di droga, Reese Feldman; le due personalità inizialmente inconciliabili daranno il via, oltre che a una bella carrier, a una grande amicizia....


"Starsky e Hutch" è stato uno dei più amati telefilm degli anni '70, molto atteso quindi dalla sottoscritta nel 2005 questo film ispirato alla serie, che racconta un probabile inizio della storia.
Il film non delude, anzi: in un certo senso anticipa quella che sarà poi la storia della serie tv, raccontandoci come nacque l'amicizia tra i due colleghi.
Che qui hanno personalità invertite rispetto alla serie, dove Starsky era quello più originale e Hutch quello più riflessivo: qui abbiamo uno Starsky ligio al protocollo, un tantino nevrotic e ansioso e sopratutto schiacciato da un complesso si inferiorità nei confronti della madre poliziotta, e un Hutch che tende ad agire sempre sopra le righe, fregandosene non solo del protocollo ma pure del politicamente corretto....sempre a fin di bene, però.
Penso di non aver bisogno di dire che i due personaggi sono interpretati da Ben Stiller e Owen Wilson, una coppia di attori che ha dimostrato più volte di funzionare ottimamente e che anche qui non si smentisce, regalandoci momenti di comicità e gustosi duetti come nella migliore tradizione. Tra l'altro, particolare che non guasta, sono abbastanza simili ai due originali...Accanto a loro, in un contesto un po' diverso rispetto alla serie tv ma senza grossissimi stravolgimenti, un'altro personaggio mitico: Huggy Bear, lo stralunato informatore al corrente di tutti i traffici illeciti della città (dato che spesso e volentieri anche lui non se ne tira certo indietro), ironico e dal look sgargiante, un personaggio essenziale e divertentissimo, qui interpretato dal rapper Snoop dogg  che rivela un'ottima verve da attore comico e che sa ritagliarsi lo spazio che merita accanto ai due protagonisti rimanendo nella memoria degli spettatori. Ritmo veloce ma giusto, colonna sonora e look anni '70 completano il quadro di una buona traposizione cinematografica di una serie tv, cosa che solitamente non ha molto successo.
Alla fine del film, una sorpresa attesissima da tutti coloro che hanno visto la pellicola prendendo prima qualche informazione: compaiono i due interpreti originali della serie, Paul Michael Glaser e David Soul, che cedono il testimone simbolicamente ai due attori  più giovani regalando loro il mitico "pomodoro a strisce" . Forse, questa scena da sola vale l'intero film.....




venerdì 11 settembre 2015

Franco Interlenghi

E' morto a Roma all'età di 81 anni l'attore Franco Interlenghi, famoso interprete di molti film italiani tra commedie, drammi e sentimentali.
Nato nel 1931 debuttò a soli 15 anni nel 1946 in "Sciuscià" di Roberto Rossellini, il cui successo sancì una carriera che lo rese uno dei volti più noti e amati del cinema degli anni '50 e '60, lo ricordiamo in "Don Camillo" (1952), "Domenica d'agosto" (1950), "Processo alla città" (1952), "La provinciale"(1953), "I  vitelloni"(1953), "I vinti" (1953),"Padri e figli" (1957), "Il generale Della Rovere" (1957),  e molti altri.
Dopo questo periodo d'oro le apparizioni al cinema diradarono di molto, portandolo ad una carriera dignitosa ma in secondo piano rispetto al periodo della gioventù: di questo periodo si ricordano "Il camorrista" (1986), "Le amiche del cuore" (1992), "Romanzo criminale" (2005), "Notte prima degli esami oggi" (2007).
Devo confessare che da ragazzina mi ero presa una cottarella per questo attore vedendolo nei suoi film giovanili, era proprio un bel ragazzo! Poi me lo sono ritrovata molti anni dopo in un piccolo ruolo (il Barone Rossellini, nome significativo per lui) in uno dei miei film preferiti, "Romanzo Criminale"...coincidenze della vita (cinematografica).






martedì 8 settembre 2015

Il ragazzo invisibile, 2014




Regia di Gabriele Salvatores , con Ludovico Girardello (Michele), Valeria Golino (Giovanna),Noa Zatta (Stella),Riccardo Gasparini (Ivan),Enea Barozzi (Brando),Christo Ijkov (Andreji).


Il tredicenne Michele vive a Trento assieme alla madre Giovanna, ispettore di polizia. A scuola è preso di mira da due bulletti, Ivan e Brando, ed è innamorato di una compagna di scuola, STella, che però sembra non accorgersi molto di lui, In occasione di una festa di Halloween a casa di Stella, compra un costume da supereroe in un negozietto cinese e lo indossa; dopo aver subito l'ennesima presa in giro da parte dei due bulletti, scappa e il giorno dopo si accorge che indossare quel costume lo rende invisibile!
Se dapprima Michele utilizza questo nuovo superpotere per cose di comodo tipo copiare i compiti dal testo dei prof o guardare le ragazze nello spogliatoio della palestra) ben presto verrà coinvolto suo malgrado in un fatto drammatico: Stella viene rapita, e dato che in precedenza altri due compagni di scuola erano spariti. Michele scopre non solo l'esistenza di un'organizzazione in cerca di ragazzi speciali, ma anche di essere uno di questi....


Ultimo film visto al cinema all'aperto quest'estate. In mezzo alla selva di Super-eroi americani che affollano il cinema, arriva un simpatico Super eroe italiano (la storia mi pare sia  tratta da un fumetto) protagonista di un film per ragazzi che strizza l'occhio anche agli adulti senza troppo insistere.
Come sempre, il protagonista, Michele, è un ragazzino timido, insicuro, con molte domande inespresse, che fatica a rapportarsi col mondo che lo circonda: sembra insomma, ignorato proprio da tutti. A scuola la ragazza di cui  innamorato non se lo fila manco per sbaglio, ed è vittima preferita dei due bulletti della scuola ( a loro volta vittime di situazioni familiari difficili); insomma sembra proprio che nulla vada, tant'è vero che non può nemmeno compraris il desiderato costume da supereroe ma deve accontentarsi di quello che trova in un negozietto cinese; proprio quest'ultimo sarà però il veicolo che lo condurrà alla scoperta di un superpotere che non sapeva di avere, essere invisibile (scelto non a caso, vista l'età del protagonista),
Se dapprima Michele prende confidenza con il proprio potere tramite interessi personali (la scena della copiatura delle verifica e quella dove si trova nello spogliatoio delle ragazze hanno suscitato in arena grida come "miticoooooo!!!", "evvaiiiiiii!!!!", "Stupendooooo!!!"), a poco a poco (e grazie alla providenziale perdita del costume) prenderà coscienza del fatto che i suoi poteri sono un dono bellissimo ma complicato, da mettere al servizio per cause giuste e da "vivere" con moderazione.
La storia è un po' assimilabile ad un romanzo di formazione: attraverso le varie avventure il protagonista prenderà coscienza del suo cambiamento, maturerà e riuscirà a cavarsela da solo, prendendo anche coscienza delle proprie origini.
Ho trovato il giovane protagonista molto adatto al proprio ruolo anche fisicamente ed espressivamente, così come in generale tutti gli altri giovani attori, i cui personaggi a volte rivelano delle sorprese: ad esempio i due bulletti Ivan e Brando, il primo dei quali si alleerà con Michele, il quale scoprirà che il compagno si comporta così perchè affetto da un disturbo dell'attenzione, e l'altro vittima di un padre troppo esigente che lo bullizza per farlo diventare campione di tennis. L'avventura sarà l'occasione per cambiare i rapporti del gruppetto, almeno per il momento visto che alla fine, il vero padre di Michele per il ben del figlio cancellerà tutto dalla memoria dei ragazzi, in modo che nessuno si ricordi più dei superpoteri del ragazzo ed esso possa tornare a fare una vita normale.
Altra cosa apprezzabile è il fatto di avere degli effetti speciali più artigianali e affidati alla fantasia e ai giochi rispetto a quelli superfantasmagorici dei film americani: perfetti, ma dopo un po' stufano.
Il finale aperto fa presagire un sequel che, mi pare di aver capito, è già in lavorazione...vedremo!







venerdì 4 settembre 2015

Quando c'era Marnie (Omoide no Marnie), 2014



Regia di Hiromasha Yonebayashi, con le voci di: Sara Labidi (Anna), Benedetta Gravina (Marnie),Agnese Marteddu (Sayaka).Sergio Lucchetti (zio di Anna), Daniela Debolini (zia di Anna),Antonella Giannini (Hisako).




La dodicenne Anna, introversa aspirante pittrice, viene mandata dalla madre adottiva in vacanza dagli zii in campagna per curare l'asma da cui è afflitta.
Girovagando per il paese, scopre una bellissima e antica villa decaduta nei pressi di un acquitrino, in cui vive Marnie, ragazzina solitaria come Anna e apparentemente ignorata dagli adulti che la circondano. Le due ragazzine fanno amicizia....



Basato sul romanzo omonimo (1967 ) di Joan Gale Robinson, è il cartone che segna la chiusura- per ora solo temporanea- dello studio Ghibli.
E' una storia bellissima, poetica e intensa,trasportata in Giappone dall'originale Inghilterra (per questo alcuni nomi, situazioni e costumi suonano un po' fuori luogo), che racconta il forte legame di amicizia tra due solitarie ragazzine: una, Anna, reale e con una vita già difficile a soli dodici anni, dato che essendo rimasta orfana piccolissima è stata adottata, ma che ha un rapporto difficile con la madre adottiva, dato che con la donna è un continuo fraintendimento (e il vero perchè lo scopriremo seguendo la storia); l'altra è Marnie, bionda e misteriosa abitante di un'altrettanto misteriosa vecchia villa che si trova nel paese degli zii dove Anna viene mandata in vacanza, che compare solo all'imbrunire, veste con abiti di un'altra epoca e non può lasciare i dintorni dell'acquitrino in cui sorge la villa.
Tra le due è subito affetto e amicizia reciproca, per la prima volta Anna si trova bene con qualcuno della sia età che l'accetta per quello che è, senza voler cambiare il suo carattere (da tutti ritenuto antipatico e presuntuoso)e dandole a modo suo affetto e sicurezza, spontaneamente e pienamente ricambiate. Dal canto suo Marnie, che è sempre sola, trova per la prima volta un'amica con cui condividere il proprio tempo, intervallato dalle feste che i suoi genitori danno le rare volte che vengono a trovarla; tra anna e Marnie non ci sono troppe spiegazioni e troppe domande, perchè entrambe si accettano così come sono, entrambe sono consapevoli della natura della loro amicizia e della sua precarietà, 
La storia subisce una svolta quando Anna incontra Sayaka, vivace e occhialuta bambina che assieme alla sua famiglia va ad abitare nella vecchia villa che viene ristrutturata; anche qui è Marnie che le unisce, in quanto Sayaka trova il diario di Marnie e si appassiona alla sua lettura, condividendola con Anna (pur senza incontrare Marnie di persona); qui la storia accellera gradatamente e sarà solo con l'intervento della signora Hisako, personaggio centrale ma discreto conosciuto da Anna perchè hanno in comune la passione per la pittura, che la misteriosa storia di Marnie verrà finalmente dipanata chiarendone il senso.

In Anna ho rivisto me stessa quando avevo la sua età (taglia a parte...): stesso carattere, stessa passione che fa compagnia e soddisfa in parte i bisogni affettivi (solo che io avevo la passione per la lettura....), stesse difficoltà con le persone e pregiudizi da parte di queste verso una persona con un carattere non perfettamente allineato....sì, devo dire che proprio per questo mi sono molto affezionata a lei. Che oltretutto ha avuto la fortuna di avere come figure di riferimento degli adulti positivi che sanno aiutarla, a differenza di quanto capitato a me. Anna, a causa del fatto di essere rimasta orfana, cova un forte senso di colpa misto ad abbandono che per fortuna verrà gradatamente sanato.
Oltre a tutto ciò, anche io sono molto attratta dalle vecchie case ed edifici in disuso: anche se ormai l'età suggerisce più prudenza che altro e quindi non mi avvicino più di tanto a guardarli, all'età di Anna uno dei miei sogni era sicuramente trovare una casa così e vivere un'avventura di questo tipo. Mi hanno sempre ispirato le vecchie case, sono convinta che contengano storie lontane nel tempo ma magari ancora vicine a noi, magari storie belle e speciali nella loro semplicità della vita di tutti i giorni...e magari, perchè no, qualche fantasma interessante come Marnie.
Graficamente curato tanto da sembrare in molte scene (sopratutto nelle gite in barca al chiaro di luna di Anna e Marnie) un dipinto, il film è una gioia per gli occhi, per il cuore e l'animo, nel finale lascia un senso di ottimismo e speranza che al giorno d'oggi non è certo poca cosa.
Insomma, giustamente considerato una perla, vale tutti i suoi 10,40 euro.




giovedì 3 settembre 2015

Anime nere, 2014



Regia di Francesco Munzi, con Marco Leonardi (Luigi), Peppino Mazzotta (Rocco), Fabrizio Ferracane (Luciano), Giuseppe Fumo (Leo),Barbara Bobulova (Valeria),Aurora Quattrocchi (Rosa).

Luciano, Luigi e Rocco sono tre fratelli calabresi, figli di un pastore ucciso dalla 'ndrangheta quando loro erano ragazzini; dei tre, solo Luciano vive ancora nella terra natale, facendo l'allevatore e mantenendosi lontano dalla criminalità. Luigi e Rocco, in campi e modi diversi, vivono comunque grazie all'illegalità, anche se il primo fa l'imprenditore a Milano e si illude grazie agli agi di essere comunque superiore.
Un giorno Leo, figlio di Luciano, che contrariamente al padre è pericolosamente attratto dalla malavita e da un concetto distorto dell'onore e del rendere giustizia al nonno ucciso anni prima, per sfida spara alcuni colpi di fucile sull'insegna di un bar protetto da un clan locale; decide poi di raggiungere gli zii a Milano, ma l'eco della bravata arriva anche lì....




Film sulla 'ndrangheta visto quest'estate al cinema all'aperto e tratto dal romanzo omonimo (2008) di   , è un film che ha moltissimi riferimenti alla cultura dell'Aspromonte, terra in cui la storia è ambientata.Non è un film semplice (per noi del Nord c'è pure il fatto del dialetto, anche se sono presenti i sottotitoli), ed è ancor più complicato perchè tra usi e costumi vi sono pure le leggi della ' ndrangheta che regolano una mentalità arcaica, quasi viscerale, e che purtroppo spesso finisce per coinvolgere anche chi tenta di starsene ben lontano (sopratutto, va detto, se in famiglia ci sono comunque già collegamenti e precedenti).
Il film racconta quindi un'escalation di violenza a cui è inutile opporsi, con la storia di tre fratelli molto diversi fra loro: il maggiore Luciano, ha costruito una vita e un'attività rifuggendo dalla criminalità e vivendo onestamente, al contrario dei due fratelli: Rocco, che si è dato una patina di rispettabilità pur vivendo di proventi illegali, di cui la moglie Valeria (milanese signora bene ch si troverà catapultata nell'ancestrale mentalità della 'ndrangheta tutto c'un botto) ingora (forse...) i traffici illeciti anche se sa qualcosina della famiglia d'origine del marito (e quindi avrebbe dovuto essere pure messa sull'avviso...) e Luigi, criminale in tutto e per tutto e vero modello per Leo. il figlio diciottenne di Luciano, che vede nello zio (che a sua volta vede in lui il suo erede) un eroe e invece considera il padre uno sfigato fallito, ingegnandosi a fare tutto il contrario di ciò che gli è stato insegnato. Il ragazzo sarà vittima della sua stessa scempiaggine, trascinando con sè tutta la famiglia in una concatenazione di eventi che è impossibile fermare.
L'atmosfera è cupa, il senso della tragedia è sempre in agguato, la tensione si taglia col coltello non solo per la storia in sè ma anche per la fotografia (colori scuri o sulle tonalità del grigio),, gli attori perennemente tesi anche nei momenti che dovrebbero essere in teoria di serenità (ritrovi familiari, ad esempio). Credo sia tutto calcolato al servizio della storia, in cui ritroviamo tra i protagonisti Peppino Mazzotta, il celebre ispettore Fazio del telefilm di Montalbano, in un insolito ruolo di cattivo, Barbara Bobulova nel ruolo di sua moglie e Marco Leonardi, ex Totò di "nuovo cinema Paradiso", nel ruolo del fratello apparentemente più cattivo.
Un film abbastanza insolito da un certo punto di vista anche per il suo genere, difficile da apprezzare e quindi...non consigliabile a tutti.