sabato 28 maggio 2022

Ray Liotta

 E' morto a causa di un infarto all'età di 67 anni l'attore Ray Liotta.


Nato nel 1955, vero nome Raymond Allen Liotta, aveva esordito al cinema nel 1986 con "Qualcosa di travolgente" accanto a Melanie Griffith. Tra i suoi film ricordiamo "Quei bravi ragazzi" (1990), "Una moglie per papà" (1994), "Fuga da Absolom" (1994 ), "Hannibal" ( 2001), "Blow" (2001), "John Q." (2002), "Storia di un matrimonio" (2019).






domenica 22 maggio 2022

Viaggio nei cinema scomparsi di Brescia: parte I- "Venghino signori, venghino!": alle origini della magia, dalla fine del 1800 alla fine degli anni '20

 



In questo mese di maggio  a Brescia si è svolta una bellissima iniziativa, organizzata dal cinema "Nuovo Eden" (un cinema della mia città che si occupa anche di eventi culturali), intitolata "Viaggio nei cinema scomparsi di Brescia"; come da titolo, si tratta di tre tappe alla scoperta della storia delle sale cinematografiche bresciane, a quanto ho capito già proposta nel 2020. All'epoca la cosa mi era sfuggita meno male che l'hanno riproposta!

Il primo viaggio si è svolto mercoledì 11 maggio, e si è parlato dei primi tempi della Brescia cinematografica. La prima proiezione avvenne nel 1896- solo un anno dopo l'invenzione dei Fratelli Lumiere, quindi- nella sala dell'associazione "Forza e Costanza" (che oggi non esiste più e di cui è rimasta solo una targa), situata di fronte all'odierno cinema Sociale; per i primi anni le proiezioni furono perlopiù itineranti, poi nel 1907 arrivò il primo vero cinema: Il "Roi Soleil" in Corso Palestro, con una storia davvero interessante in cui la parte centrale è la figura della proprietaria (figlia dei primi proprietari), una donna veramente avanti per l'epoca. L'anno dopo aprì il "Salon Parisien" in corso Palestro, ora sede di una banca. Fino al 1915- anno dell'entrata in guerra dell'Italia- a Brescia aprirono parecchi cinema, due dei quali (il Crociera e il Centrale) destinati a durare parecchio, dato che chiusero rispettivamente nel 2003 e 2005....e che fanno parte della mia personale "memoria cinematografica", in particolare il Crociera che era uno dei miei preferiti. 

Importanti cinema nominati dalla guida (ma che non siamo riusciti a visitare di persona, forse per non rendere troppo lungo l'itinerario a piedi visto che già così- toccandolo solo i punti principali- la camminata è durata un'ora e mezza circa) sono stati il "Lumiere" in via San Faustino (importante cinema poi degradato nel corso degli anni) e il "Brixia" sempre in via San Faustino, che oggi contiene alcuni locali dell'Università. 


L'ex  "Roi Soleil", primo cinema aperto a Brescia nel 1907. Ovviamente- come per le foto degli altri locali che ho scattato- sono le attuali ubicazioni, spesso purtroppo non è rimasto nulla del cinema che c'era precedentemente


La storia dei cinema e della città è stata corredata da molti annedoti curiosi e interessanti: ad esempio, una delle prime proiezioni riguardava la gente ripresa a passeggiare sul Corso Zanardelli, e molti si recavano a vedere questa novità del cinematografo proprio per vedere chi compariva o se erano stati ripresi anche loro. E' stato curioso anche venire a conoscenza delle polemiche riguardanti l'apertura del cinema Centrale accanto al Teatro Grande: alcuni pensavano fosse scandaloso che un cinema fosse collocato accanto al Teatro più importante della città. Per tutta risposta anche il Teatro per alcuni anni fu occasionalmente adibito a sala cinematografica, in occasione degli arrivi dei film più importanti a livello mondiale, tra cui il primo "Ben Hur" ( ), che conteneva alcune scene a colori. Il primo film interamente a colori della storia del cinema fu invece proiettato al cinema Centrale nel 1938: "La leggenda di Robin Hood", con Errol Flynn e Olivia De Havilland. Tutti questi annedoti oggi ci sembrano incredibili e spesso ci fanno anche sorridere, ma servono per illustrare meglio l'epoca che viene raccontata e calarsi in una realtà totalmente diversa dalla nostra, quando l'apertura di un cinema costituiva un evento molto importante in una città, al punto che ne parlavano tutti i giornali. 


L'ex "Salon Parisien", poi diventato "Cinema Magenta", e ora sede di una banca. 

E' stata una serata davvero bellissima, personalmente la prima dopo tanto tempo, dove davvero a ogni "fermata"  mi sembrava di rivedere la Brescia dell'epoca, la gente che si assiepava per recarsi agli eventi, e anche i vecchi cinema, alcuni dei quali sono sopravvissuti parecchio visto che erano frequentati in gioventù dai miei genitori. 

E' proprio vero che la magia del cinema unisce le persone nei modi più impensati, anche attraverso gli anni che passano.....


P.S: a causa di un problema con la spina che collega il pc al telefono, non sono ancora riuscita a scaricare tutte le foto fatte durante la visita. Le posterò a parte. La foto iniziale con il titolo dell'iniziativa è invece presa dal sito del cinema "Nuovo Eden" di Brescia.

Vangelis

 E' morto a 79 anni il musicista Vangeli, autore di molte colonne sonore famose.

Nato nel 1943   - vero nome Evangelos Odysseas Papathanassiou  - alla fine degli anni '60 aveva ottenuto grande notorietà con il gruppo Aphrodite's childs di cui faceva parte anche Demis Roussos; dopo lo scioglimento del gruppo ha continuato la sau carriera di musicista affiancandola a quella di autore di colonne sonore. Tra i suoi lavori più noti: "Momenti di gloria" (1981) con il quale vinse il Premo Oscar come migliore colonna sonora, "Missing- Scomparso" ( ), "1492" (1992 ), "Luna di fiele" (1993), "Alexander" (2004 ), "Blade runner" ( 1982).







venerdì 20 maggio 2022

Bridgerton 2: Il visconte che mi amava (The viscount who loved me), 2022


 Regia di     con Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Phoebe Dynevor (Daphne Bridgerton), Claudia Jessie (Eloise Bridgerton), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Ruth Gemmel (Lady Violet Bridgerton), Luke Newton (Colin Bridgerton), Simone Ashley (Kate Sharma), Chartinthra Chandran (Edwina Sharma), Ruby Strokes (Francesca Bridgerton), Nicola Coughlan (Penelope Featherington), Polly Walker (Lady Portia Featherington), Golda Rosheuvel (Regina Charlotte), Adjoa Andoh (Lady Danbury),Sheley Conn (Mary Sheffield), Bessie Carter (Prudence Featherington), Harriet Cains (Philippa Featherington),Rupert Young (Jack Featherington).


All'età di 30 anni Anthony Bridgerton ha finalmente deciso di mettere la testa a posto e sistemarsi prendendo moglie. Come futura sposa sceglie Edwina Sharma, la più bella tra le giovani debuttanti dell'anno, la quale però notoriamente non si sposerà senza aver ricevuto l'approvazione della sorella maggiore Kate, alla quale è molto affezionata.

E notoriamente Kate Sharma odia i libertini, categoria ben rappresentata da lord Bridgerton, personaggio che lei ha già scartato a priori come marito adatto per la sorella. Deciso a mettere in atto il proprio proposito (non per amore, in quanto ha deciso di non innamorarsi) Anthony non demorde e decide che riuscirà a fare in modo di conquistare l'approvazione di quella che lui considera la donna più terribile che abbia mai conosciuto....



Grazie a Shonda     per aver rovinato in maniera pressochè totale non solo la serie di libri di Julia Quinn dedicata alla famiglia Bridgerton, ma sopratutto il più bello dei romanzi nonchè (ovviamente) la mia coppia preferita.

Già dalla visione della precedente stagione avevo  la quasi certezza che la trasposizione t fosse quanto di più lontano dalla storia narrata nei romanzi; quando poi qualche mese fa è stata resa nota l'attrice interprete di Kate la percentuale di sconforto è arrivata al 95%; volendo tuttavia proseguire nella visione di 'sto obbrobrio unicamente per seguire la storia di Colin e Penelope mi sono rassegnata e, turandomi il naso (Cit. Montanelli), ho seguito anche la seconda parte. Una sofferenza: non ho trovato UNA cosa positiva.

Al di là della questione "blackwashing" (di cui ho già parlato nella recensione della precedente stagione), la storia è stata infarcita di stupidaggini femministe del femminismo più becero, quello de "una donna ha sempre ragione qualunque cosa dica o faccia" , "una donna è sempre comunque vittima" o anche, quello che scambia prepotenza, maleducazione e arroganza per emancipazione o "carattere forte e indipendente" solo se le portatrici di queste virtù sono donne. a questo proposito il personaggio simbolo è l'insopportabile Eloise, una Michela Murgia di fine '700: sempre totalmente bastiana contraria verso chiunque, prepotente nel voler imporre la propria visione del mondo alla povera Penelope (vittima predestinata degli sproloqui dell'amica in quanto unica persona disposta ad ascoltarli), sprezzante verso le altre donne del proprio ceto sociale considerandole inferiori a prescindere (comprese madre e sorelle) quando pare evidente che sia LEI quella che non sa tenere una normale conversazione educata e rispettosa. Giuro che se non sapessi che la serie è tratta da dei romanzi non avrei mai collegato il personaggio televisivo a quello letterario.


Non c'è n'è uno che si salvi: Anthony una banderuola al vento che arriva addirittura ad abbandonare la sposa all'altare per la sorella, Kate prepotente e maleducata arriva a fregare il marito alla sorella, Edwina una marionetta nelle mani di Kate, Lady Violet con gravi problemi di incomunicabilità con i propri figli, Daphne petulante "signorina so- tutto-io", Benedict inutile; perfino Penelope e Colin vengono rovinati per alcune pieghe poco simpatiche dati ai propri personaggi. Per non parlare della ricomparsa (per fortuna breve) di Marina, personaggio che merita solo il dimenticatoio ma che qui è assurto a simbolo del femminismo assoluto. 

Alla fine la migliore era, paradossalmente, la sorella sciocca di Penelope: almeno è coerente!

La storia d'amore principale non funziona,difetti dei personaggi a parte  tra i due protagonisti non c'è alcuna chimica, sono state banalizzate le tematiche che portano Anthony e Kate ad avvicinarsi l'uno con l'altra (ma in fondo questa critica non ha senso: cosa non è stato banalizzato qui dentro?!), rovinate o tolte alcune scene chiave del romanzo...altro che "serie tv", qui c'è da rimpiangere le telenovele di Rete 4 dei primi anni '90! In confronto a questi i personaggi interpretati da Grecia Colmenares, Eduardo Palomo, Andrea Del Boca & soci erano pirandelliani, ve lo dico io!


Peccato perchè uona parte degli attori ( Joathan Bailey, Phoebe Dynevor, Nicola Coughlan,Polly Walker, Ruth Gemmler) non stonano affatto di per sè come interpreti dei loro personaggi: ma è quello che di questi ultimi ne hanno fatto gli sceneggiatori a rovinarli completamente.

Unica cosa che ho apprezzato: costumi e musiche, amo molto la tecnica di trasformare canzoni di oggi in musiche classiche inserendole nella colonna sonora. 


P.S: da mesi leggo di gente che si è messa a lutto per 



domenica 15 maggio 2022

La casa sopra i portici, di Carlo Verdone

 


Anno di pubblicazione:
2013

Ambientazione: Roma, dagli anni '40 al 2010


Alla morte del padre, Carlo Verdone deve occuparsi della vendita della casa di famiglia. L'attore torna così per un pomeriggio nella casa ormai vuota, e rievoca la storia della propria famiglia....



Praticamente un'autobiografia di Carlo Verdone, tra i più noti personaggi del cinema italiano, questo bel libro "romantico" nel senso che è pieno d sentimento ma senza essere stucchevole in alcun modo, anzi: la cosa che più ho apprezzato è proprio la presenza d sentimenti veri e sinceri che traspare nelle parole dell'attore nei confronti della propria famiglia, della casa intesa come luogo e centro della vita e degli affetti. Una vera e propria protagonista, nemmeno tanto silenziosa ma con un suo linguaggio a cui ovviamente dà voce il narratore, che dà così vita alla propria autobiografia ricostruendo la storia della propria famiglia. E dato che il padre di Verdone era il critico cinematografico Mario Verdone, contemporaneamente vediamo scorrere la storia del cinema italiano: nomi come Scola, Pasolini, 

e con alcuni di loro- Alberto Sordi, Sergio Leone Carlo Verdone avrà poi a che fare nel corso della sua carriera, instaurando rapporti non solo lavorativi ma anche affettivi di amicizia. Un capitolo riguarda ovviamente Christian De Sica che, da compagno di scuola, diventerà cognato sposando la sorella Silvia. Ricordati anche vari parenti e personaggi importanti per la famiglia, comprese le collaboratrici domestiche.

Non è sempre scontato che un artista del mondo del cinema sappia esprimersi al meglio anche con la parola scritta; questo libro invece è un caso in cui l'autore è riuscito a dare ugualmente il meglio, perlomeno a mio avviso: ho provato grande emozione con il primo capitolo della storia (quando Verdone entra per l'ultima volta nella casa ormai vuota ripercorrendo le stanze e cercando i segni della vita lì trascorsa) e con quello finale ( quando sale sul terrazzo poco prima di andarsene). 

Il volume è corredato da varie foto della famiglia Verdone, e contiene anche un capitolo scritto dalla ex moglie dell'attore, Gianna Scarpelli. 

venerdì 6 maggio 2022

Lino Capolicchio

 E' morto a  Roma    all'età di 79 anni l'attore Lino Capolicchio.

Nato a Merano  nel 1943  , esordì al cinema nel 1968 con "Escalation" di Roberto Faenza, ma alle spalle aveva già una solida carriera teatrale- proseguita con successo- e una partecipazione allo sceneggiato tv "Il conte di Montecristo" (1966). 

Tra i suoi film si ricordano: "Il giardino dei Finzi Contini" (1970), "Mussolini ultimo atto"(1974), "La casa dalle finestre che ridono" (1976), "Fiorile" (1993), "Compagna di viaggio" (1996), "Porzus" (1997), "Una sconfinata giovinezza" (2010), "Il signor Diavolo" (2019).