mercoledì 27 dicembre 2023

Merry Christmas, 2001

 


Regia di Neri Parenti, con Massimo Boldi (Enrico Carli), Christian De Sica (Fabio Trivellone), Enzo Salvi (Cesare Mandrione), Bruno Arena (Bruno), Max Cavallari (Max), Emanuela Folliero (Serena), Sarah Calogero (Martina), Biagio Izzo (il portiere).


In un lussuoso albergo di Amsterdam durante le vacanze di Natale si incrociano le vicende di vari personaggi:

- il pilota Fabio non solo è fedifrago ma pure bigamo dato che ha sposato due donne: Serena e Selvaggi (ovviamente inconsapevoli l'una dell'altra). Finora è riuscito a districarsi abilmente tra le duen famiglie, ma quest'anno per una serie di coincidenze le due famiglie si ritrovano nel medesimo albergo per passare le vacanxe con lui....

- Enrico, industriale milanese nel campo dei panettoni, si trova a trascorrere le vacane in compagnia di Cesare, fidanzato della figlia che lui non sopporta. Lo scopo della vacanza sarebbe fare in modo che i due si conoscano meglio e si prendano in simpatia, ma lo scopo di Enrico è fare in modo che la figlia lasci il ragazzo a ogni costo....

- I Fichi D'India Bruno e Max sono due impresari di pompe funebri con l'incarico di consegnare le ceneri di un nobile alla moglie ad Amsterdam. Giunti in albergo però l'urna si rompe, i due pensano bene di riversare le ceneri in un vaso che però scompare....



Cinepanettone del 2001, se non ricordo male all'epoca sorpassò negli incassi il primo Harry Potter. 

Divertente anche se abbastanza greve in alcuni punti (sopratutto nella storia di De Sica) e  non particolarmente originale, ma del resto aspettarsi originalità da questo tipo di film è sbagliato. L'episodio che mi è piaciuto di più è stato quello con Boldi ed Enzo Salvi. 





venerdì 22 dicembre 2023

Nightmare before Christmas (Tim Burton's Nightmare Before Christmas) 1993

 


Regia di Henry Selick, con le voci italiane di: Renato Zero (Jack Skeletron), Laura Boccanera (Sally), Ennio Coltorti (Bau Bau), 

Jack Skeletron, soprannominato "Re delle Zucche" è il sovrano del paese di Halloween, dove tutto è orrorifico e ruota attorno alla festa principale del 31 ottobre. Da tempo però Jack è in crisi perchè s è stufato di spaventare e basta; durante un suo girovagare capita in un paese terrestre dove si sta festeggiando il Natale,e viene immediatamente catturato da quell'atmosfera gioiosa, colorata e felice che decide di riprodurre nel proprio reame.....




Film di Natale del  1993 (0 '94?), nonostante non sia diretto da Tim Burton è innegabile la sua impronta in tutto il racconto: ambientazione di tipo gotico, personaggi a loro modo reietti (di quelli xhe nessuno sceglierebbe mai per primi), scontro tra realtà opposte in un tentativo di integrazione che non può compiersi forzatamente ma dovrebbe essere spontaneo. 


Jack Skeletron, scheletro simpatico e tutt'altro che spaventoso, è stufo del solito andazzo nel paese natale e rimane folgorato (durante uno dei suoi giri) dal mondo umano e in particolare del Natale: calore e gioia, che lui effettivamente sente alla perfezione ma che- all'atto pratico- non riesce a trasportare nel proprio mondo popolato di mostri, scheletri, ragni ecc. Infatti per me la parte migkiore del film è proprio quella dove gli umani ricevono i regali di Natale ad opera dei nuovi spiritelli che hanno addirittura sequestrato Babbo Natale: l'effetto paradosso tra le buone intenzioni e la reale reazione dei destinatari è ovviamente di sconcerto e paura di fronte ai dono orrorifici. 

Molto innovativo all'epoca della sua uscita, devo ammettere che pur essendomi piaciuto non mi è rimasto in mente più di tanto, nonostante il bellissimo adattamento italiano con un quantomai adatto Renato Zero a prestare la propria voce al protagonista. 





sabato 9 dicembre 2023

Tre uomini e una gamba, 1997


 Regia di Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier, con Aldo Baglio (Aldo), Giovanni Storti (Giovanni), Giacomo Poretti (Giacomo), Marina Massironi (Chiara), Carlo Croccolo (Eros Cecconi), Luciana Littizzetto (Giuliana).


Aldo, Giovanni e Giacomo sono tre amici imparentati fra di loro(i primi due sono sposati con due sorelle, il terzo è fidanzato con la terza sorella) che gestiscono il negozio di ferramenta del suocero. Dopo aver chiuso per ferie il negozio, si mettono in viaggio verso Gallipoli, dove di lì a pochi si celebrerà il matrimonio tra Giacomo e Giuliana: su richiesta del suocero, devono consegnargli anche una gamba di legno realizzata da un famoso scultore e il cane Ringhio. 

Durante il viaggio a causa di un tamponamento conoscono Chiara, una ragazza che si sta recando al Sud in vacanza e che si unisce a loro...



Non è un film natalizio nel vero  senso della parola, ma io l'ho sempre considerato tale per svariati motivi, tra cui il fatto che mi ricordo bene la sua uscita nell'inverno 1997, e fu campione d'incassi in quel periodo assieme a "La vita è bella". 

Primo film del trio, è una viaggio on the road attraverso l'Italia per presenziare al matrimonio (a Gallipoli) di Giacomo con la figlia del padrone del negozio dove i tre amici lavorano (Aldo e Giovanni sono già sposati con le altre due figlie). Lo sposo in realtà non è che sia entusiasta, comprensibilmente visto che il suocero (un fantastico Carlo Croccolo) è un vero despota e cafone pure a distanza di km, figuriamoci ad averlo vicino (la sposa è Luciana Littizzetto che, in un breve cameo, ci fa comunque capire come la figliola sia più o meno come il padre. Da qui si può ben immaginare il destino del povero Giacomino!). 


 Il film si avvale di una sceneggiatura intelligente che non si limita appunto a infilare una sfilza di gag famose ma costruisce una vera storia con una buona caratterizzazione dei personaggi senza snaturare le personalità che abbiamo imparato ad amare nel corso degli anni : Aldo il meridionale espansivo e sgamato, Giovanni il milanese pignolo e precisetto, Giacomo l'intellettuale del gruppo; grazie all'incontro con al giovane Chiara e a ritardi nel viaggio i nostri troveranno il modo di avere la propria rivincita e forse di rivoluzionare la propria vita. 

Se l'avete visto inutile ripetere le varie scene e battute per cui viene ricordato; se non l'avete visto beh...quale migliore occasione per scoprirlo proprio in questi giorni?





Ryan O'Neal

 E' morto all'età di 82 anni l'attore americano Ryan O'Neal. 

Nato a Los Angeles nel 1941 esordì al cinema nel 1962 ma divenne un'attore di fama mondiale nel 1970 con "Love story", accanto ad Ali MacGraw; tra i suoi film si ricordano "Barry Lindon" (1975) di Stanley Kubrick (1972), "Paper moon- Luna di carta" (1973 ), accanto alla figlia Tatum, che ancora bambina vinse l'Oscar come migliore attrice           , "Ma papà ti manda sola?" (1972 ), "Quell'ultimo ponte" ( ), "Uno strano caso" (1989), "The list" (2000). Io personalmente lo ricordo anche in una serie tv del 2004 poco conosciuta, "Miss Match", dove interpretava un famoso avvocato in combutta/rivalità con la giovane figlia anch'essa avvocatessa, interpretata da Alicia Silverstone. 











mercoledì 6 dicembre 2023

C'è ancora domani, 2023


Regia di Paola Cortellesi, con Paola Cortellesi (Delia), Valerio Mastandrea (Ivano), Romana Maggiora Viganò (Marcella), Giorgio Colangeli (Ottorino), Vinicio Marchioni (Nino),  


Roma 1946: Delia è una casalinga che vive nello scantinato di un palazzo popolare assieme al marito Ivano, ai tre figli e al suocero invalido Ottorino. A guerra appena terminata ci si arrangia come si può e Delia integra il magro bilancio familiare con vari lavoretti, sopportando un marito violento e un suocero ancora peggio con rassegnazione.

Quando la figlia maggiore Marcella annuncia il fidanzamento con Giulio, figlio dei proprietari del bar di quartiere, Delia spera che almeno la ragazza si sottragga a un destino simile al suo, ma alcuni segnali le fanno temere il contrario. Intanto, la portiera le consegna una misteriosa lettera indirizzata a lei...


Uscito nei primi giorni di novembre,  il film di esordio come regista di Paola Cortellesi è ormai diventato campione di incassi nel cinema, diventando un vero fenomeno di costume (non solo per gli effettivi meriti del film, ma anche per un notevole battage pubblicitario, martellante come poche volte si è visto per altri film). Attorno ad esso si è scatenata una vera isterìa comune, sopratutto dopo i recenti fatti di cronaca dell'ultimo femminicidio, a tal punto da essere diventato quasi impossibile dare un parere anche fuori dal coro o con delle osservazioni per non essere travolti dagli insulti di quelli che gridano "Capolavorooooooo!!!", "

Come sempre essendo fuori da certe logiche di pensiero, cerco di esprimere il mio parere rispettando quello altrui: tengo comunque presente che, al giorno d'oggi, qualcuno che si offende lo trovi sempre, qualunque cosa dici e fai. 


Il film mi è piaciuto molto: senza scomodare il neorealismo, uno spaccato di vita popolare dell'Italia dell'epoc,a appena uscita dalla guerra, in cui tanta povertà conviveva con la voglia di farcela e di lasciarsi definitivamente alle spalle la sofferenza. Questo vale anche per Delia, moglie infelice e rassegnata vittima di un marito violento che prende ogni minimo pretesto per riempirla di botte nonostante la presenza di tre figli, che ciononostante sogna un futuro migliore per la figlia maggiore Marcella (gli altri due, non pervenuti). Nella vita della poveretta ci sono ben pochi momenti di serenità, rappresentati perlopiù dalle chiacchiere con l'amica Marisa e dall'innocente filarino con il meccanico Nino innamorato di lei da una vita ma in procinto di emigrare a Milano per migliorare la propria condizione economica, la simpatia di un soldato americano che avendo intuito la sua condizione tenta di familiarizzare con lei per aiutarla.

Quando Marcella si fidanza con il figlio dei proprietari del bar del quartiere, dopo l'iniziale contentezza Delia comincia a temere che il futuro che si prospetta alla ragazza sia come il suo e decide di agire per evitarlo; da qui partirà tutta una serie di eventi a catena che porterà a una finale un po' a sorpresa e non proprio in linea con le aspettative che il pubblico ha fino ad allora intuito, un finale di un forte significato simbolico e molto bello ma che non ho ben capito in che modo dovrebbe impattare sulla vita della protagonista, che si presume tornata a casa tornerà a prendere mazzate come avvenuto finora. 


Interpreti bravissimi e davvero azzeccati, la migliore la giovane attrice Romana Maggiora Vergano nel ruolo di Marcella, che si esprime molto con gesti, sguardi ed espressioni spesso più significativi di tante parole. La Cortellesi e Mastandrea funzionano benissimo sia come coppia (inquietante la scene delle botte raccontata come fosse un balletto) che singolarmente, mostrando forza e fragilità dei loro personaggi in modo giusto. Nota di merito anche a Nicola Colangeli, il vero cattivo della storia: nonno Ottorino, vero responsabile della cattiva educazione del figlio, che continua a sobillare a una mentalità patriarcale già disprezzata in gran parte all'epoca. 

Come sempre amo molto l'inserimento di canzoni in un'epoca diversa dalla loro, e in questo film viene fatto in modo egregio: la scena con protagonisti Nino e Delia con sottofondo di Concato è la più bella del film, quella che più mi ha emozionato. 

Personalmente ho trovato alcune cose non troppo comprensibili (forse volutamente), ma di queste mie osservazioni parlerò in altro post. Nonostante tutto il film è molto bello e merita il successo che sta avendo, oltretutto è sempre un piacere quando un film italiano riesce a riportare la gente in sala e a fare incassi da record.




sabato 2 dicembre 2023

Casper, 1995


Regia di Brad Silberling, con Bill Pullman (James Harvey), Christina Ricci (Kat Harvey), Cathy Moriarty (Carrigan Crittenden), Lorenzo de angelis (voce di Casper), Luca dal Fabbro (voce di Molla), Mino Caprio (voce di Puzza), Marcello Tusco (voce di Ciccia).



Il dottor James Harvey, famoso medium, viene assunto dall'avida Carrigan per disinfestare un castello lasciatole in eredità dal padre defunto dalla presenza di quattro fantasmi: il piccolo Casper e i suoi tre zii Ciccia, Molla e Puzza. 

Il dottor Harvey è accompagnato dalla figlia tredicenne Kat, la quale fa amicizia con Casper, il quale a differenza degli altri tre è un fantasmino pacifico che vorrebbe fare amicizia con gli umani...


Con dicembre arriva il periodo che dedico prevalentemente ai film natalizi; quest'anno voglio iniziare con il film che vidi al cinema durante le vacanze di Natale '95, film che credo molti ricordano ancora oggi anche perchè all'epoca gli effetti speciali furono di non poco conto.

Ispirandosi al fantasmino dei cartoni animati anni '50 gli sceneggiatori      costruiscono una storia tenera e simpatica ma con una vena malinconica: Casper è il fantasma di un bambino morto prematuramente e  il più grande desiderio di Kat, l'adolescente interpretata da Christina Ricci, è quello di rivedere la madre morta, anche solo per poco tempo. Il tema principale quindi è la gestione di un lutto e il rapporto con i nostri cari defunti, trattato forse in modo un po' sdolcinato e prevedibile ma d'altra parte ricordiamoci che il target di riferimento all'epoca erano pur sempre i giovanissimi, quindi il buonismo e il lieto fine sono scontati.

Il film è comunque gradevole e, al di là degli effetti speciali può comunque lasciare qualcosa allo spettatore, anche bambino. Alcuni punti e alcune trovate sono un po' strampalati, d'altra parte si tenga presente quanto sopra scritto. 





sabato 25 novembre 2023

I bastardi di Pizzofalcone- stagione 4, 2023

 


Regia di Riccardo Mosca   , con Alessandro Gassman (Giuseppe Lojacono), Carolina Crescentini ( Laura Piras),Massimiliano Gallo (Luigi Palma), Tosca D'Aquino (Ottavia Calabrese), Gianfelice Imparato (Giorgio Pisandelli), Antonio Folletto (Marco Aragona), Gennaro Silvestro (Francesco Romano), Simona Tabasco (Alex Di Nardo), Serena Iansiti (Rosaria Martone), Miriam Candurro (Giorgia Romano), Alessia Lamoglia (Marinella Lojacono).



Dopo essere rimasto per tre settimane nelle mani di Rocco Squillace, che lo ha torturato n vari modi per vendicarsi del presunto omicidio del fratello, Lojacono viene liberato intimandogli però di sparire e farsi credere morto da tutti, pena la vita della figlia Marinella. L'unico posto dove Lojacono può rifugiarsi è uno scantinato del commissariato, dove viene protetto inizialmente da Palma e poi da tutto il gruppo, mentre il resto del mondo lo crde morto....


Quarta stagione così cosi per la serie tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni: sono rimasta un po' indietro con la lettura dei libri, quindi non posso fare il confronto con questi ultimi anche se mi è stato detto che già dalla serie precedente la trasposizione tv differisce parecchio da quella letteraria.


Forse questo potrebbe spiegare una stagione non certo brutta ma piuttosto moscia, in cui si è dato più risalto alle dinamiche di gruppo (e fin qui mi sta bene, non è questo il problema), cosa più che normale dato che senza questo non si sarebbe potuta spiegare la vicenda di Lojacono. Le vicende personali dei vari personaggi sono rimaste sullo sfondo e alcune tirate per le lunghe (l'inutile diverbio tra Romano e la moglie) o poco credibili (Aragona e la sua nuova fiamma), mentre invece ho trovato molto carine le vicende di Pisanelli e della coppia Ottavia e Palma (con qualche incongruenza sull'autismo del figlio Riccardo, ma forse ricordo male io). Anche le vicende dei delitti risolti dalla squadra non mi hanno interessato quasi per nulla. 

Che dire, forse il brodo comincia ad allungarsi un po' troppo?

giovedì 23 novembre 2023

Anna Kanakis

 E' morta all'et di 61 anni l'attrice Anna Kanakis 

Nata a Messina nel 1962, nel 1977 a soli 15 anni vinse il concorso di Miss Italia, diventanto la più giovane vincitrice di sempre. Debuttò nel cinema nel 1980 con "Zucchero, miele  e peperoncino"; tra i suoi film si ricordano "Attila Flagello di Dio" (1982), "Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983), "Segni particolari: bellissimo" (1983), O'Re (1989), "L'avaro" (1990), "Gli innafidabili"(1997), più varie fiction in tv




domenica 19 novembre 2023

Assassinio a Venezia (A Hunting in Venice), 2023


 Regia di Kenneth Branagh, con Kenneth Branagh (Hercule Poirot), Tina Fey (Ariadne Oliver), Michelle Yeoh (Joyce Reynolds), Riccardo Scamarcio (Vitale Portfoglio), Kelly Reilly (Rowena Drake), Kyle Allen (Maxime Gerard), Camille Cottin (Olga Seminoff). 


1947: ritiratosi a Venezia, Hercule Poirot viene raggiunto dall'amica Ariadne Oliver, autrice di gialli, che lo convince a partecipare a una festa di Halloween in casa dell'ex cantante lirica Rowena Drake, la cui figlia Alicia si è suicidata un anno prima. La donna spera infatti di poter entrare in contatto con la figlia tramite una seduta spiritica organizzata dalla medium Joyce Reynolds, da lei invitata. 

Durante la seduta, a dispetto di ogni considerazione dell'ispettore, la medium sembra davvero entrare in contatto con l'anima di Alicia, la quale tramite la donna comunica di essere stata assassinata....



Terzo film che Kenneth Branagh ha tratto da un romanzo si Agatha Christie riportando in auge la figura dell'investigatore Hercule Poirot; non che ce ne fosse bisogno visto che tra serie tv e repliche vario è un personaggio ancora oggi amatissimo, ma fa sempre piacere vedere le trasposizioni di questi romanzi anche al cinema.

Anche stavolta film riuscito, almeno per quanto mi riguarda (so che questa serie ha molti detrattori): non avendo letto il romanzo, non posso fare confronti con la storia originale anche se qualche dubbio su eventuali cambi e adattamenti mi è venuto (Halloween nella Venezia del 1946 era possibile?!); abbiamo comunque una morte misteriosa, un gruppo di persone legate  vario avviso alla vittima che si trovano costrette a stare tutta la notte nella casa dove è avvenuto l'omicidio, mentre Poirot indaga usando la ragione ma talvolta vacillando davanti a presunti fenomeni paranormali. 


Ogni personaggio è sospettato dell'omicidio, e la soluzione finale come spesso accade è quella meno  ovvia; nel frattempo assistiamo a un incalzare di ogni singolo personggio che, consapevolmente o meno, aggiungerà un tassello alla volta alla storia, facendo appassionare quel tanto che basta per decidere che il film non è sprecato. Sullo sfondo una Venezia scura e malinconica, in cui si muovono personaggi che - chi più e chi meno- sono reduci dai traumi della guerra finita solo un anno prima, ma ancora ben presente nei ricordi di tutti (solo in quelli evidentemente, perchè nel film non se ne vede traccia).

Curiosa la presenza dell'italiano Riccardo Scamarcio nel cast, un po' ingessato anche se non sfigura del tutto. 




giovedì 16 novembre 2023

L'ultima volta che siamo stati bambini, 2023


 Regia di Claudio Bisio, con Vincenzo Sebastiani (Italo), Alessio di Domenicantonio (Cosimo), Lorenzo Mcgovern (Riccardo), Carlotta De Leonardis (Wanda), Federico Cesari (Vittorio), Marianna Fontana (Suor Agnese), Antonello Fassari (nonno di Cosimo), Claudio Bisio (padre di Vittorio e Italo). 



Roma, 1944: Riccardo, Cosimo, Italo e Wanda sono quattro amici che trascorrono assieme le loro giornate giocando nelle strade devastate dalla guerra. Quando Riccardo, ebreo, viene portato via assieme alla sua famiglia, gli altri tre amici decidono di andare direttamente in Germania a salvarlo. Si incamminano così su un binario di un treno che     ; poco dopo sulle loro tracce si mettono Vittorio, giovane fascista fratello di Italo, e Suor Agnese, una suora del convento in cui Wanda viene cresciuta in quanto orfana....


Tratto dal romanzo omonimo (2021 ) di Fabio Bartolomei, una tenera storia di amicizia come spesso solo quella tra bambini sa essere: forte, sincera, disinteressata, unica. Con vari riferimenti (non credo del tuto casuali) a classici del cinema che trattano questo tema come "I Goonies" e "Stand by me ricordo di un'estate", Bisio racconta una doppia storia ambientata in un'Italia tragicamente allo sbando a causa della guerra e delle leggi razziali.

La storia principale è quella dei quattro protagonisti: quattro bambini di estrazione sociale diversa (un ebreo figlio di commercianti agiati, un'orfana, un popolano figlio di un oppositore mandato al confino e il figlio di un caporione fascista) sono uniti da un'amicizia più salda delle divisioni politiche  e sociali imperanti in quel momento; per loro tutto è un gioco e un'avventura, persino gli allarmi che annunciano l'imminente bombardamento o le leggi razziali che superano agevolmente (dato che Riccardo è ebreo) facendo un "patto di sputo", come nelle migliori alleanze. 


Nulla può dividerli, e difatti quando Riccardo e la sua famiglia vengono portati via dai nazisti durante il rastrellamento del ghetto, per i tre rimasti è del tutto naturale decidere di andare in Germania per liberarli. Equipaggiati di tutto punto (sopratutto Italo, che in virtù del background familiare esegue a puntino tutto quanto ha imparato durante le esercitazioni del sabato fascista), si incamminano sui binari ferroviari dei treni che portavano gli ebrei, in quella che loro non sanno essere la loro ultima avventura di bambini. 

Le scene che vedono protagonisti i quattro bravissimi e giovanissimi attori (Carlotta De Leonardis era già tra gli interpreti de "L'Arminuta") sono di una delicatezza e poetica difficili da riprodurre al giorno d'oggi; a loro si affiancano in un viaggio parallelo, con identica bravura dei loro interpreti, Vittorio (fratello di Italo ed eroe di guerra) e Suor Agnese, la suora dell'orfanotrofio a cui Vanda è più legata. Anche la loro storia è carina e delicata, e ammetto che il mio lato romantico purtroppo ben presente nonostante l'età e le batoste mi ha fatto sperare in quel finale qui solo accennato, ma che si può immaginare sia andato così. 

Ottima fotografia che riprende paesaggi molto belli. 







sabato 11 novembre 2023

Per Elisa- Il caso Claps, 2023

 


Regia di Marco Pontecorvo, con Anna Ferruzzo (Filomena Claps), Vincenzo Ferrera (Antonio Claps), Ludovica ciaschetti (Elisa Claps), Gianmarco Saurino (Gildo Claps), Giacomo Giorgio (Luciano Claps), Giulio Della Monica (Danilo Restivo), Francesco Acquaroli (Maurizio Restivo), Rosa Diletta Rossi (Irene Nardiello).


Nel settembre 1993 Elisa Claps, una 16enne di Potenza, scompare dopo essersi recata a messa nella principale chiesa della città. Da subito i familiari (i genitori Filomena e Antonio e i fratelli Gildo e Luciano) non credono all'allontanamento volontario, anche perchè scoprono subito che quel giorno Elisa in Chiesa aveva incontrato Danilo Restivo, un conoscente che voleva darle un regalo e che- a conti fatti- è stato l'ultima persona ad averla vista. Da subito però il giovane non solo si dimostra restìo a parlare con i familiari, ma risponde mentendo a ogni domanda che gli viene fatta, coperto dalla famiglia che è una delle più in vista della città....


Andata in onda di recente questa fiction ripercorre la tragica vicenda di Elisa Claps e della sua famiglia, uno dei casi di cronaca italiani più significativi. Il soggetto è stato realizzato in collaborazione con la famiglia Claps, e sebbene alcuni fatti siano stati adattati per esigenze di copione la storia è quella vera e non è stata modificata. 

Nonostante conoscessi già il caso come la maggior parte degli italiani, rivedere sullo schermo ciò che è accaduto alla povera Elisa e che i suoi familiari hanno dovuto sopportare per 18 anni prima di potere almeno ritrovare i suoi resti mi ha davvero commosso molto. 


Ma torniamo alla fiction: fatta molto bene, rispettosa di quanto accaduto nonostante qualche cambiamento, mostra tutto il percorso di dolore patito dalla famiglia a causa non solo degli errori della giustizia italiana, ma sopratutto dell'omertà e delle protezioni di cui Danilo Restivo ha goduto in quanto figlio di un personaggio di spicco della società potentina, che gli hanno permesso di fare danni e rimanere impunito per anni nonostante ci fossero gravi episodi pregressi alla scomparsa di Elisa, e oltretutto di trasferirsi in Inghilterra dove si trova tuttora in prigione, condannato all'ergastolo per l'omicidio della vicina di casa Heather Barnett. Omertà che ha coinvolto anche la chiesa potentina, che in massima parte se ne è sempre fregata del  dolore di questa famiglia e di quanto accaduto, e che dura ancora oggi: recentemente la chiesa della Santissima Trinità (dove Elisa è stata uccisa e il suo cadavero occultato per 18 anni nel sottotetto) ha riaperto i battenti nonostante l'indignazione e le proteste non solo dei familiari, ma anche dei cittadini che hanno anche manifestato la loro contrarietà fuori dalla chiesa.


Bravissimi gli attori, in particolare l'interprete di Danilo Restivo, molto somigliante al vero killer anche fisicamente, che ha saputo rendere appieno la personalità contorta del suo personaggio; ma anche la giovane interprete di Elisa, che per la prima volta ci ha permesso di avvicinarci alla figura di questa ragazza, di come era nella vita di ogni giorno con la famiglia e gli amici. Anche gli altri ci hanno mostrato perfettamente la tenacia di mamma Filomena e di Gildo, il dolore del papà Antonio, l'ipocrisia e insensibilità di papà Restivo. 

Nonostante l'intensità a livello emotivo data la tragedia che racconta, una fiction che merita di essere vista. 





domenica 29 ottobre 2023

Matthew Perry


 E' morto a 54 anni l'attore Matthew Perry, che negli anni '90 interpretava il ruolo di Chandler nella serie "Friends". L'attore è stato trovato morto nella vasca da bagno in casa propria. 

Nato nel 1969, esordì in tv alla fine degli anni '80, ottenendo la popolarità con Friends; lavorò anche nel cinema, tra i suoi film ricordiamo "Le ragazze di Jimmy" (1988), "Giù le mani da mia figlia! (1989), "Appuntamento a tre" (1999), "FBI_ Protezione testimoni" (2000), "Tutta colpa di Sara" (2002), "17 again- Ritorno al liceo" (2009).

lunedì 25 settembre 2023

La bella estate, 2023

 


Regia di Laur Lucchetti, con Yile Vianello (Ginia), Deva Cassel (Amelia), Nicolas Maupas (Severino), Alessandro Piavani (Guido), Adrien Dewitte (Rodriguez), Anna Bellato (Signora Gemma).


Estate 1940: la giovane Ginia, che lavora come sarta in un atelier di moda, conosce Amelia, di professione modella per pittori. L'amicizia fra le due ragazze sfocia presto in una attrazione nemmeno troppo velata, che porterà Ginia a frequentare il mondo dell'amica così diverso dal suo e a cercare a tutti i costi di farne parte....



Tratto da un racconto omonimo di Cesare Pavese, è una interessante storia di formazione al femminile, con due protagoniste molto diverse fra loro, non solo fisicamente: Ginia è una giovane che proviene dalla campagna ma vive in città sola con il fratello, lavora come sarta in un importante atelier e ha delle ambizioni lavorative nel campo della moda. Una ragazza con la testa sulle spalle, al contrario di Amelia, misteriosa e sfuggente modella che posa nuda per pittori....e probabilmente fa pure qualcosa d'altro. 


L'attrazione che nasce fra le due (interessante perchè può essere vista sia in chiave omosessuale che no, a mio avviso) porterà a uno sconvolgimento della vita di Ginia  ma anche a una maggiore conoscenza di sè stessa, del mondo e delle persone, per quanto a un certo punto dolorosa per via di alcune cadute da cui dovrà sforzare di rialzarsi. Amelia sembra più impermeabile a queste cose (forse perchè le ha già attraversate, almeno in parte, visto il tipo di vita che conduce) nonostante un grave problema di salute sembri a un certo punto attanagliarla al punto da far pensare per un attimo che possa cambiare la sua vita. Sicuramente anche per lei l'incontro con Ginia rappresenta qualcosa di destabilizzante, la riscoperta di una purezza che ha perso ma che è ancora capace di riconoscere negli altri senza disprezzarla.

Sicuramente il film punta molto sul debutto della figlia d'arte Deva Cassel, che nonostante l'indubbia avvenenza fisica a livello recitativo sembra aver preso più dalla mamma che dal padre; ma dato che è ancora molto giovane, ha tutto il tempo di sbocciare artisticamente parlando, costruendo un proprio percorso attoriale. Cattura molto di più l'attenzione la giovane Yle Yara Vianello, che dona alla sua Ginia (a tutti gli effetti la protagonista vera e propria) varie sfumature di gioia, turbamento, sofferenza, eccitazione, voglia di esplorare e scoprire. 

Sullo sfondo, una  bella rappresentazione della Torino del 1940, in cui già si intravedono nubi che si addensano all'orizzonte a causa dell'imminente entrata in guerra dell'Italia.

Film davvero meritevole di essere visto. 





domenica 17 settembre 2023

La casa dei fantasmi (Haunted Masion), 2023


 Regia di Justin Simien, con Rosario Dawson (Gabbie), Lakeith Stanfield (Ben), Owen Wilson (Padre Kent), Chase Dillom (Travis), Tiffany Haddish (Harriet), Danny De Vito (Bruce), Jamie Lee Curtis (Madame Leota).

La vedova Gabbie si trasferisce assieme al figlio Travis in una grande villa abbandonata che nei progetti della donna- dovrebbe essere trasformata in un bed and breakfast; peccato che i due scoprano ben presto che la casa è infestata dai fantasmi.

Per procedere alla disinfestazione viene contattata una stravagante squadra composta da un cercatore di fantasmi fallito (giacchè non ne ha mai trovati), un eccentrico professore, una medium e un sacerdote dai metodi insoliti che si trasferiscono nella magione in questione, scoprendo che la presenza di fantasmi è legata a un mistero risalente al secolo precedente....




Simpatico film dall'impianto un po' "Film per ragazzi" (probabilmente dovuto al fatto che è prodotto dalla Disney, la quale a sua volta si ispira a una celebre attrazione presente a Disneyland), di certo non è un horror come ho notato molti lo stanno scambiando. Personalmente anche se non l'ho trovato particolarmente appassionante mi ha divertito e l'ho trovato gradevole, ricorda per molti aspetti film come "Beetlejuice", "Mia moglie è una strega", "Casper"ecc...insomma, altri classici del genere.

Come ho detto, il film non è particolarmente appassionante: la sua qualità maggiore sono gli effetti speciali, ma la storia scorre via in modo piuttosto prevedibile e con qualche trovata "telefonata". Attori bravi e in parte, fa piacere rivedere sul grande schermo quella che da ragazzina era la mia attrice preferita, ovvero Wynona Ryder: so che ha preso parte ad altre produzioni e a una nota serie tv ma personalmente era un po' che non la vedevo. 














domenica 10 settembre 2023

Jeanne Du Barry- La favorita del re (Jeanne Du Barry), 2023

 


Regia di Maiwenn, con Maiwenn (Jeanne Du Barry), Johnny Depp (Luigi XV), Melvil Pupard(Conte Du Barry), Paulinne Polman (Maria Antonietta), Diego Le Fur ( Luigi Augusto), Pierre Richard (Duca di Richelieau).


Jeanne Becù è una donna di umili origini che, grazie alla sua bellezza e intelligenza, ha scalato la società arrivando a sposare il conte Du Barry e ad essere introdotta a corte. Qui conosce Re luigi XV e ne cattura immediatamente l'attenzione diventandone in breve tempo la favorita; la sua influenza a corte inevitabilmente le porterà anche molti nemici....


Nonostante sia un periodo storico tra i miei favoriti ammetto di non conoscere moltissimo della figura storica della contessa Du Barry: come molti della mia generazione sono stata più influenzata dal personaggio presentato in Lady Oscar, che però per ovvi motivi è più calcato e stereotipato di quello che probabilmente fu nella realtà. Anche se non ho ancora capito quanto questo film sia storicamente accurato (secondo me abbastanza), ritengo che la Du Barry presentata nella pellicola sia quindi  più vicina alla realtà della sua famosa controparte animata.

Nel film che per alcuni aspetti e atmosfere ricorda "Marie Antoniette" di Sofia Coppola, la parte del leone spetta ovviamente alla protagonista, una donna dalla storia travagliata (ma anche con non poca fortuna che forse non seppe sfruttare bene, vista la quantità di persone che comunque la aiutarono quando era piccola e ragazzina), che ha dovuto lottare a modo suo non solo per ottenere qualcosa nella vita (ricordiamo che, essendo figlia illegittima di una cuoca, per l'epoca l'unica cosa a cui avrebbe potuto aspirare eventualmente era fare lo stesso lavoro della madre) ma anche per mantenersi fedele a sè stessa senza farsi travolgere dalle malignità di un ambiente tossico come quello della corte di Versailles (la cattiveria delle figlie del re supera quella della matrigna di Biancaneve). 


La regista interpreta la protagonista con convinzione e anche con una sorta di immedesimazione che non guasta (o almeno così mi è parso), un'interpretazione comunque misurata e senza eccessi, credo che senta questo personaggio storico molto vicino a sè; Johnny Depp bravo ma un po' sottotono, un po' impenetrabile come Luigi XV. Come coppia invece i due attori fra di loro funzionano molto poco, tant'è vero che c'è molto più affiatamento tra Jeanne  Insolita ma piacevole caratterizzazione dl Delfino Luigi Augusto, molto diverso dal giovane brutto, goffo e sfigatello che la storia ci ha tramandato; bel personaggio anche la figlia minore del re, capace di tenere testa al padre e di criticarlo pur rimanendo una persona giusta e priva di malignità, a differenza delle sorelle. Finale fantasy ma tutto sommato non spiacevole.

Nel complesso bel film, due ore che scorrono senza accorgersene. 






venerdì 8 settembre 2023

Giuliano Montaldo

 E' morto a Roma all'età di 93 anni il regista e attore Giuliano Montaldo.

Nato a Genova nel 1930,  esordì nel mondo del cinema dapprima come attore nel film "ACthung! Banditi!", mentre dal 1961 in poi si dedicò anche alla regia, alternando i due ruoli. 

Tra i suoi film come regista si ricordano: "Gott mitt uns" (1970), "Sacco e Vanzetti" ( 1971), "Giordano Bruno" (1973 ), "L'Agnese va a morire" (1976 ), "Gli occhiali d'oro", (1987 ), "I demoni di San Pietroburgo" (2008 ), lo sceneggiato tv "Marco Polo" (1983 ); come attore si ricorda "Cronache di poveri amanti" (1954 ), "Un eroe borghese" (1995), "Il caimano" (2006), "Tutto quello che vuoi" (2017), grazie al quale vinse il David di Donatello come migliore attore non protagonista.





sabato 2 settembre 2023

Hollywood, 2020

 


Diretta e ideata da Ian Brennan e Ryan Murphy, con DAvid Corenswet (Jack Castello), Jeremy Pope (ARchie coleman), Darren Criss (Raymond    ), Samara Weaving (Claire Wood), Jack Picking (Rock Hudson), Dylan Mcdermott (Ernie West), Laura Harrier (Camille Washington), Patty Lupone (Avis Amberg), Rob Reine (Ace Amberg). 


Nella los Angeles dell'immediato dopoguerra il reduce Jack Castello, da poco sposato con Henrietta, insegue il sogno di diventare attore. le sue vicissitudini finiranno per intrecciarsi con altri personaggi con lo stesso obiettivo: Archie, ragazzo di colore e gay che sogna di diventare sceneggiatore, Raymond un giovne aspirante regista fidanzato con Camille, giovane donna di colore anch'essa aspirante attrice, Roy altro giovane gay destinato a diventare famoso con il nome di rock Hudson....


Miniserie di Netflix che ripercorre la nascita di uno dei periodi d'oro di Hollywood, cioè l'immediato dopoguerra che anticipa i fasti degli anni '50 e '60. 

Imperdibile quindi per una amante del cinema come me;  è sicuramente un prodotto gradevole anche se non si può dire che si siano sforzati troppo nell'approfondimento di personaggi e situazioni, e forse hanno anche un po' calcato la mano su certe cose. Che dietro le quinte di Hollywood, da sempre, succeda di tutto e di più non è certo una novità, ma alla fin fine nessuno dei protagonisti è stato scelto per i propri meriti e nemmeno con un normale provino svolto in modo regolare, ma sono stati tutti raccomandati o in qualche modo si sono prostituiti per fare carriera (non solo nel senso biblico, come nel caso del protagonista principale). 


Dato che si parla di una serie tv Netflix del 2020, non si può prescindere dalle nuove regole non scritte del politically correct, cosa che qui però non è affatto fuori luogo vista l'epoca e sopratutto visto che uno dei temi principali trattati nelle sette puntate sono le discriminazioni e difficoltà che all'epoca subivano tutti coloro che appartenevano a qualche minoranza: i gay che dovevano nascondersi e fare finta di non esserlo, i neri o asiatici che non trovavano ruoli che non fossero quello di servi, schiavi o personaggi stereotipati, l'abitudine a spremere le star fino al midollo per poi gettarle come nulla nel dimenticatoio rovinando loro la carriera, le donne che non faticavano ad assurgere a ruoli di potere nelle case di produzione. Oggi per fortuna le cose sono cambiate anche se su parecchi aspetti c'è ancora strada da fare, ma certo il cammino è stato duro: e difatti l'ultima puntata, intitolata "Finale in stile Hollywood", è praticamente un sogno di come le cose sarebbero dovute andare, rendendo giustizia anche ad alcune situazioni discriminanti a danno di alcuni attori.

Accanto a personaggi originali ci sono anche personaggi realmente esistiti: Anna May Wong, Hattie McDaniel, Vivien Leigh, e un giovane esordiente gay di nome Roy che diventerà famoso come Rock Hudson. Ecco, a proposito di questo personaggio, non ho affatto capito perchè dipingerlo come un tontolone che pn riusciva a tenere a mente nemmeno una frase; non ho grande conoscenza di questo attore ma non mi risulta nemmeno fosse in quel modo. 

Notevoli invece fotografia e scenografia. 






lunedì 28 agosto 2023

I peggiori giorni, 2023


 Regia di Massimiliano Bruni ed Edoardo Leo, con Anna Foglietta (Stefania Felici ), Edoardo Leo (Alessandro Felici ), Massimiliano Bruno (Luca Felici), Giuseppe Battiston (Tonio ), Fabrizio Bentivoglio (Stefano ), Rocco Papaleo (Vittorio ), Ricky Memphis (Vincenzo ), Claudia Pandolfi (Tiziana ), Giovanni Storti ( ), Neri Marcorè (Guido ), Anna Ferzetti (Flavia ), Sara Baccarini (Matilde). 


Film a episodi.

Natale: Durante la cena di Natale l'anziano e ricco Flaminio rivela ai tre figli Stefania, Alessandro e Luca di avere bisogno di un trapianto di rene e chiede a uno di loro di essere il donatore. I tre fratelli non sanno che fare...

Primo maggio: Stefano, imprenditore fallito e pieno di debiti, è solo nella sua fabbrica ormai in rovina e vorrebbe suicidarsi, quando irrompe il cugino d ex operaio Antonio che .- pistola alla mano- intende sequestrarlo se non gli ridarà gli stipendi arretrati....


Ferragosto: durante la grigliata di Ferragosto Guido e Flavia si recano dai loro vicini di spiaggia Vincenzo e Tiziana informandoli che, a una festa in spiaggia avvenuta la sera prima, i loro due figli hanno molestato la figlia della coppia. Inizialmente i genitori dei due accusati non ci credono, ma esistono delle foto compromettenti....


Halloween: dopo la morte della moglie, il vedovo Vittorio  trascorre le sue giornate guardando vecchi filmini familiari e ricordando quanto erano felici. Un giorno per aiutare la figlia Matilde, animatrice alle feste dei bambini, accetta di rispolverare dei vecchi trucchi di magia interpretando il mago alla festa di Halloween organizzata da un ricco signore per gli amici del figlio.....



Sulla scia del grande successo de "I migliori giorni" arriva anche questo "I peggiori giorni", tra l'altro con tempismo perfetto: il titolo infatti si riferisce al fatto che per molte persone i giorni considerati canonicamente delle festività sono tutt'altro che felici, e anxi a volte sono proprio i peggiori giorni dell'anno per svariati motivi: per chi si sente solo, per chi è davvero solo, per chi non ha un lavoro e non riesce a trovarlo, per chi ha perso qualcuno di caro, 



I vari personaggi degli episodi rappresentano tutti più o meno le varie categorie sopra nominate: abbiamo la famiglia che si riunisce forzosamente per Natale, l'imprenditore fallito che tenta il suicidio ma viene sequestrato da un operaio licenziato nel giorno della festa dei lavoratori, le due coppie che devono affrontare un pessimo Ferragosto per via dei loro figli, il vedovo che a una festa di Halloween reincontra dopo molti anni l'amico a cui aveva "rubato" la fidanzata...insomma tutte persone che per svariati motivi non sanno o non possono apprezzare le festività, che per loro rappresentano un momento di infelicità dove fare un bilancio - fallimentare- delle loro vite, senza però trovare una soluzione; forse solo i fratelli del primo episodio alla fine riescono a ritrovarsi, così come il padre e la figlia dell'episodio di Halloween, ma negli altri c'è ben poca speranza.


Certo come film non è nulla di particolare, ma gli attori sono bravi e in certi momenti si riesce anche a riflettere, ad esempio con l'episodio di Ferragosto grazie purtroppo anche ai recenti fatti di cronaca o quello del Primo Maggio, con una situazione che purtroppo è diventata la normalità in ambito lavorativo ed economico. Insomma tutto sommato il risultato è piacevole, per una serata estiva va più che bene. 





martedì 22 agosto 2023

Lea, 2015


Regia di Marco Tullio Giordana, con Vanessa Scalera (Lea Garofalo), Linda Caridi (Denise Cosco), Alessio Praticò (Carlo Cosco), Mauro Conte (Floriano Garofalo).



Sicilia, primi anni '90: Lea Garofalo lascia il marito Carlo, appartenente a un clan mafioso,  dopo il suo arresto per spaccio di droga, con l'intento di tutelare la figlia Denise. Dopo aver subito ripetuti atti di intimidazione la donna denuncia l'ex ai carabinieri, e viene inserita nel programma di protezioni testimoni: assieme alla figlia deve cambiare completamente vita, nascondendosi per anni....




Film che omaggia due donne coraggiose: Lea Garofalo, assassinata nel 2008 dal marito malavitoso per aver denunciato le sue attività illecite, e sue figlia Denise, che ha sostenuto la causa materna testimoniando al processo contro il padre, e che ora vive sotto scorta.
Ritengo che storia di questo tipo andrebbero narrate più spesso, stavolta a farlo è Marco Tullio Giordana, regista che già con altre opere si è distinto per la sua capacità di fare il cosiddetto "cinema verità". La storia è tutto sommato breve e semplice, narrata con uno stile asciutto e conciso che poco lascia all'immaginazione, come è giusto dato che è una storia vera; Lea, interpretata da una bravissima e intensa Vanessa Scalera non ancora famosa come "Imma Tataranni, è una donna semplice, che diventata madre in giovane età mette al primo posto l'amata figlia e agisce sopratutto per lei, per impedire che cresca in un ambiente malsano e criminoso, dove le donne devono solo tacere e subire qualunque cosa pena l'ostracismo sociale e  se non basta- la morte (come poi è effettivamente avvenuto).
E' anche la storia di una figlia, Denise, che si trova a scegliere di difendere la memoria della coraggiosa madre pagando un caro prezzo dato che in tribunale non solo dovette testimoniare contro il padre ma scoprì che anche il fidanzato era coinvolto nell'omicidio di Lea Garofalo. 
Non è un film facile da seguire per chi ha sensibilità per questi argomenti ma secondo me vale davvero la pena di vederlo.
E magari farlo vedere anche nelle scuole.










giovedì 17 agosto 2023

Il mio vicino Totoro (Tonari no Totoro), 1988


 Regia di Hayao Miyazaki, con le voci italiane di: Letizia Ciampa (Satsuki),Liliana Caputo (Mei),Oreste Baldini (il papà),Roberta Pellini (la mamma), Vittorio Amandola (Totoro),Liù Bosisio (La nonnina).



Le sorelline Satsuki e Mei assieme al padre (la mamma è momentaneamente ricoverata in ospedale) si trasferiscono in un piccolo villaggio di campagna. Mentre la sorella maggiore è a scuola e il pap lavora, Mei è spesso sola e così comincia a passare il tempo girovagando per la campagna; in una di queste personali esplorazioni, la bambina fa amicizia con Totoro, un animale fantastico dotato di poteri sopranaturali che prender in simpatia la famigliola più volte...



Ferragosto al cinema con questo bel cartone di     che avevo già visto anni fa; una storia per bambini ma gradevole anche per gli adulti; tratta temi importanti magari in modo non approfondito ma comunque comprensibile per i bambini scegliendo come protagoniste due di loro, due sorelline che vivono un momento particolare dato che, mentre la mamma è in ospedale, traslocano anche in una casa nuova. Per fortuna sono accompagnate da un papà allegro e gioviale che cerca di far vivere loro questa esperienza nel modo più ottimistico possibile. 

La nuova casa e il nuovo villaggio sono fonti di costante scoperta per le bambine, sopratutto per la piccola Mei che ha quattro anni: ci sono alcuni spiritelli appartenenti alle leggende giapponesi detti "nerini del buio",nuovi vicini simpatici,  e in particolare la natura che le circonda, dotata di una vita propria che coesiste perfettamente con quella degli umani che la abitano; una natura generosa e disponibile con chi la rispetta...e questo è, probabilmente, il messaggio più importante. 


Come già detto altre volte, il fatto che l'animazione sia quella classica è a mio avviso un punto a favore notevole per il film, dato che questo tipo di animazione rispetto a quella odierna sa trasmettere molto di più sensazione e sentimenti, raccontando storie che non hanno nulla da invidiare ai film "non di animazione". Anche nel rappresentare gli ambienti in cui si svolge la storia- la casa della famiglia, la campagna, l'ospedale- il livello di accuratezza è impressionate: impossibile poi non rimanere affasciati dalla vastità di colori profusa nel realizzare il paesaggio. 

I personaggi principali sono ben sviluppati, riguardo a quelli secondari avrei preferito un poco più di spazio per l'amico di Satsuki ma in genere anche quelli secondari funzionano bene all'interno della storia. Piccola curiosità: per il personaggio di Mei il regista prese come modello una sua nipotina.







sabato 12 agosto 2023

Luca, 2021


 Regia di Enrico Casarosa, con le voci italiane di: Alberto Vannini (Luca), Luca Tesei (Alberto), Sara Ciocca (Giulia), Luca Argentero (Lorenzo), Marina Massironi (Signora Marsigliese), Luciana Littizzetto (Pinuccia).


Italia, 1958: Luca è un giovane paguro (mostro marino che se tocca la terraferma prende sembianze umane, quindi può vivere in entrambi gli ambienti) desideroso di scoprire il modo degli imani e della Terra, motivo per cu decide di scappare di casa andando a vivere su di essa. Qui conosce Alberto, suo coetaneo anche lui mutaforma che da tempo vive lì confondendosi con gli umani. Girando per il paese di Portorosso i due amici vengono a conoscenza di una gara annuale in cui in palio come primo premio c'è una bellissima Vespa, che loro tanto sognano: decidono così di partecipare alleandosi con Giulia, una bambina del posto che vuole in questo modo sconfiggere il bullo del paese Ercole, vincitore storico....



Simpatico cartone Pixar ambientato nell'Italia degli anni '50, ambientazione a me particolarmente cara dato che amo molto i film ad ambientazione estiva dell'epoca; e pazienza per l'inevitabile quantità di stereotipi che descrivono come ci vedono ancora oggi in USA...

Finalmente un cartone semplice indirizzato prevalentemente ai bambini, gradevole anche per gli adulti ma non appesantito da messaggi e tematiche che sempre più spesso strizzano l'occhio più agli adulti che al pubblico infantile. 

Personalmente ritengo superflua l'idea di scegliere due paguri che diventano umani come protagonisti: la tematiche dell'accettazione del diverso sarebbe stata ben sviluppata pure se Luca e Alberto fossero stati semplicemente due ragazzini poveri, ma questa è solo un'idea personale. 

Luca e Alberto, giovani paguri approdati sulle terraferma per motivi diversi, stringono una solida amicizia volta a realizzare un obiettivo: vincere a una gara una Vespa che consentir loro di girare come gli pare ed essere indipendenti. Per fare ciò si alleano con Giulia, una bambina (umana) anche lei desiderosa di vincere la gara per sconfiggere i bulli del paese; nasce così una bella amicizia sullo sfondo di un piccolo bordo dela Liguria che sembra uscito dalla location di un tipico film degli anni '50/'60.

Premetto che amo questo tipo di ambientazione, ma possibile che per gli americani l'Italia si ferma solo al sud, giriamo solo con la Vespa, non mangiamo altro che pasta ecc ecc? Ma rimodernarsi un poco no?

In compenso molto buona la colonna sonora, che comprende canzoni italiane di varie decadi.

A mio avviso uno dei migliori film di animazione degli ultimi anni, particolarmente adatto a questi giorni estivi.