lunedì 25 settembre 2023

La bella estate, 2023

 


Regia di Laur Lucchetti, con Yile Vianello (Ginia), Deva Cassel (Amelia), Nicolas Maupas (Severino), Alessandro Piavani (Guido), Adrien Dewitte (Rodriguez), Anna Bellato (Signora Gemma).


Estate 1940: la giovane Ginia, che lavora come sarta in un atelier di moda, conosce Amelia, di professione modella per pittori. L'amicizia fra le due ragazze sfocia presto in una attrazione nemmeno troppo velata, che porterà Ginia a frequentare il mondo dell'amica così diverso dal suo e a cercare a tutti i costi di farne parte....



Tratto da un racconto omonimo di Cesare Pavese, è una interessante storia di formazione al femminile, con due protagoniste molto diverse fra loro, non solo fisicamente: Ginia è una giovane che proviene dalla campagna ma vive in città sola con il fratello, lavora come sarta in un importante atelier e ha delle ambizioni lavorative nel campo della moda. Una ragazza con la testa sulle spalle, al contrario di Amelia, misteriosa e sfuggente modella che posa nuda per pittori....e probabilmente fa pure qualcosa d'altro. 


L'attrazione che nasce fra le due (interessante perchè può essere vista sia in chiave omosessuale che no, a mio avviso) porterà a uno sconvolgimento della vita di Ginia  ma anche a una maggiore conoscenza di sè stessa, del mondo e delle persone, per quanto a un certo punto dolorosa per via di alcune cadute da cui dovrà sforzare di rialzarsi. Amelia sembra più impermeabile a queste cose (forse perchè le ha già attraversate, almeno in parte, visto il tipo di vita che conduce) nonostante un grave problema di salute sembri a un certo punto attanagliarla al punto da far pensare per un attimo che possa cambiare la sua vita. Sicuramente anche per lei l'incontro con Ginia rappresenta qualcosa di destabilizzante, la riscoperta di una purezza che ha perso ma che è ancora capace di riconoscere negli altri senza disprezzarla.

Sicuramente il film punta molto sul debutto della figlia d'arte Deva Cassel, che nonostante l'indubbia avvenenza fisica a livello recitativo sembra aver preso più dalla mamma che dal padre; ma dato che è ancora molto giovane, ha tutto il tempo di sbocciare artisticamente parlando, costruendo un proprio percorso attoriale. Cattura molto di più l'attenzione la giovane Yle Yara Vianello, che dona alla sua Ginia (a tutti gli effetti la protagonista vera e propria) varie sfumature di gioia, turbamento, sofferenza, eccitazione, voglia di esplorare e scoprire. 

Sullo sfondo, una  bella rappresentazione della Torino del 1940, in cui già si intravedono nubi che si addensano all'orizzonte a causa dell'imminente entrata in guerra dell'Italia.

Film davvero meritevole di essere visto. 





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