venerdì 26 febbraio 2021

Mina Settembre, 2021

 


Regia di  Tiziana Aristarco, con Serena -Rossi (Mina Settembre), Giorgio Pasotti (Claudio ), Giuseppe Zeno (Domenico), Christiane Filangeri (Irene ), Marina Confalone (Olga), Susy Del Giudice (Sonia).


Mina Settembre è un'assistente sociale napoletana che vive con l'anziana madre Olga e la badante Sonia dopo la separazione dal marito Claudio., col quale continua un altalenante rapporto di odio e amore. Nel consultorio dove lavora conosce Mimmo, il nuovo ginecologo, con cui stabilisce un'intesa e che diventa il suo fido alleato nella risoluzione dei vari casi che si presentano di volta in volta.....



Serie tv ispirata da una serie di racconti + un romanzo di Maurizio De Giovanni, nonostante si discosti ampiamente dalla base letteraria gli autori sono riusciti a mantenersi fedeli allo spirito dei personaggi, un po' meno a quello della narrazione in sè. Non avendo letto tutto non posso fare confronti più di tanto, però per quello che so avrei preferito una maggiore aderenza alla versione letteraria e quindi meno puntate.

I due punti di forza della serie a mio avviso sono due: la bellezza di Napoli e la bravura degli interpreti, in particolare della protagonista Serena Rossi che dà volto e corpo all'esuberante Mina, appassionata nel suo lavoro di assistente sociale nel quale crede fortemente al punto di andare a volte a cercarsi i casi (si vede con quel ragazzo tolto da scuola di cui lei cerca di occuparsi nonostante la contrarietà della madre di lui) e nel fare di tutto per aiutare le persone coinvolte. L'attrice napoletana si immedesima in maniera quasi perfetta nel suo ruolo dandoci l'impressione di vedere "la vera" Mina in azione; anche  l'aspetto fisico in questo caso ha aiutato molto nella costruzione del personaggio, dato che Mina è una bellezza semplice e solare di quelle con cui è quasi impossibile non entrare in empatia. Molto bravo anche il resto del cast: Giorgio Pasotti nei panni del marito giudice Claudio, tenace nel voler recuperare il rapporto con la moglie, Giuseppe Zeno nei panni dell'affascinante collega Mimmo, Marina Confalone in quelli della mamma rompiballe (ma con un suo vissuto particolarmente sofferto che si intuisce poco a poco), le amiche Christiane Filangieri e    , e tutti gli altri, anche quelli che compaiono in un singolo episodio. 


Le storie sono accattivanti e trattano svariati temi attuali, certo chiunque abbia una minima conoscenza di questo lavoro sa benissimo che le cose sono più complesse rispetto a quanto mostrato in video, dove spesso si ha l'impressione di avere a che fare con una Wonder Woman che risolve qualunque cosa (dallo sfratto alla perdita del lavoro all'abbandono scolastico al tentativo di suicidio) solo grazie alla propria buona volontà (e a qualche aggancio, diciamocelo) e alla passione per il suo lavoro. Unico difetto- sempre a mio avviso- la caduta di stile sulla risoluzione del giallo riguardante l'amante del padre di Mina (ahimè, risoluzione piuttosto squallida) e qualche tiramolla sentimentale di troppo; non si capisce poi perchè abbiano invertito l'input di base (nei racconti è Mina a tradire il marito, non viceversa). 

Ma è anche vero che, se si fossero basati esclusivamente sul materiale scritto, le puntate non sarebbero state più di quattro, mentre qui si parla già di una seconda serie....





mercoledì 24 febbraio 2021

Non ci resta che il crimine, 2019

 


Regia di Massimiliano Bruno, con Alessandro Gassman (Sebastiano), Marco Giallini (Moreno), Gianmarco tognazzi (Giuseppe),Edoardo Leo (Renatino), Ilenia Pastorelli (Sabrina),Massimiliano Bruno (Gianfranco).


Marco, Giuseppe e Sebastiano sono tre romani amici fin dall'infanzia, ognuno con una vita piena di problemi, che tentano di sbarcare il lunario organizzando pseudo tour nei luoghi d'azione della Banda Della Magliana, al contrario del quarto amico Gianfranco, che ritenuto per anni uno sfigato dal resto del gruppo, alla fine è l'unico che ha un lavoro di successo. Durante una lite, nel tentativo di sfuggire a Gianfranco, i primi te attraversano una porta temporale ritrovandosi nel 1982, l'anno della mitica vittoria dell'Italia ai Mondiali. 

Sfruttando la loro conoscenza temporale degli avvenimenti storici, decidono di guadagnare qualcosa con le scommesse calcistiche; grazie a qualche puntata andata a buon fine vengono presi sotto l'ala protettiva addirittura di Renatino, il boss della Banda....




Simpatica commedia italiana (di cui è da poco uscito il seguito) basata su uno dei miei    preferiti (e anche uno dei miei desideri impossibili), ovvero quello del viaggi nel tempo. 

I protagonisti di questo film sono i soliti personaggi arruffoni tipici della commedia all'italiana, quattro uomini amici fin dall'infanzia con vite incasinate e non proprio felici: chi con un matrimonio che non funziona, chi con un divorzio pesante alle spalle, tutti comunque in crisi economica al punto da dover sbarcare il lunario organizzando pseudo tour nei luoghi d'azione della Banda della Magliana. L'unico del gruppo che ha un lavoro è Gianfranco, che però è sempre stato considerato dagli altri (in particolare da Moreno) un nerd e per questo anche un po' bullizzato. 

Durante l'ennesimo litigio i quattro si ritrovano nel 1982, scoprendo che il bar da lroo frequentato (e da dove è partito il tutto) è uno dei punti di ritrovo della Banda Della Magliana; e chiaramente l'idea dei protagonisti di fare fortuna con le scommesse calcistiche (dato che loro, provenendo dal futuro, posson risalire ai risultati delle singole partite) attira l'attenzione dei componenti, in primis di Renatino de Pedis, che grazie a qualche vincita prende i nostri sotto la propria "ala protettiva", coinvolgendoli loro malgrado nella sua vita e quindi in part anche nelle loro imprese criminali. Il gruppo si troverà ad avere a che fare anche con Sabrina , l'amante di De Pedis che si innamorerà di Sebastiano.


Tra un intrigo e l'altro (sempre riuscendo a tenersi fuori dai crimini veri e propri) l'obiettivo dei quattro è però quello di riuscire a tornare nell'epoca attuale, possibilmente arricchiti; per questo arriveranno pure a cercare di impadronirsi del famoso tesoro della Banda nascosto nella chiesa di Sant'Apollinare, con l'ausilio del Gianfranchino del 1982 e della stessa Sabrina. Il boss però non è certo un fessacchiotto qualunque...

Film gradevole pur con qualche buco di sceneggiatura e incongruenza che non si può non notare. In certe situazioni tempi un po' dilatati, si sarebbe potuto arrivare  alla conclusione tranquillamente un po' prima. Attori simpatici e in parte anche se nulla di particolarmente eccezionale, certo piuttosto odioso il modo in cui Moreno tratta Gianfranchino ma per fortuna si ricrede (anche se forse anche questa, sotto certi aspetti, è una delle cose più improbabili del film).

Da poco è uscito il seguito "Ritorno al crimine".




sabato 13 febbraio 2021

Raccontami di un giorno perfetto (All the Brights Places),2020

 


Regia di Brett Haley, con Elle Fanning (Violet Markey), Justice Smith(Theodore Finch),Luke Wilson (James), Alexandra Shipp (Kate).



La 18enne Violet, sopravvissuta a un incidente stradale in cui è morta la sorella Eleonor, è rimasta però traumatizzata al punto che un anno dopo, non riuscendo a riprendersidal dolore, tenta il suicidio. Fortunatamente mentre sta per buttarsi da un ponte viene salvata da Theodore, un ragazzo frequentante la sua stessa scuola, il quale prende a cuore i problemi della ragazza e decide di fare amicizia con lei, scegliendola come compagna per un lavoro di coppia assegnato da un professore: scoprire il posto perfetto dove essere felici....



Tratto dal romanzo omonimo ( ) di Jennifer Niven, è un tipico teen drama che, seppure meno banale di altri titoli, non lascia troppo il segno...o almeno questa è la mia opinione di ormai 41enne

I due protagonisti, resi molto bene dai loro interpreti qualunque cosa si possa pensare del film, sono due giovanissimi già pesantemente segnati dalla vita: lei, Violet, soffre da un anno per la tragica morte della sorella in un incidente stradale avvenuto quando anche la ragazza si trovava in auto con lei (e infatti rimase gravemente ferita); lui, Theodore, invece è affetto da una malattia psichica che inficia non poco i rapporti umani, ma nonostante ciò non ha perso il suo ottimismo e la sua voglia di combattere per il proprio futuro. In particolare non ha perso la propria empatia, che lo spinge a cercare e coinvolgere a ogni costo la ragazza che ha salvato dal suicidio, e dopo aver conosciuto la sua storia, a entrare nella sua vita con insistenza (a dire la verità inizialmente la cosa risulta un po' troppo fastidiosa e invadente, e non solo a Violet) proprio con l'obiettivo di aiutarla. 


A essere sincera questo incipit e le motivazioni di Theodore non mi sono sembrate nè molto convincenti nè sufficientemente spiegate all'interno del film, ma dato il tipo di film la cosa non stupisce e ci si passa sopra con facilità, continuando la visione: la storia si pone come un mix tra il racconto di formazione e il  teen- melò sentimentale, esplorando i caratteri e le motivazioni di entrambi i protagonisti e la nascita della loro storia, mentre procedendo la situazione si ribalta: lei ritrova il sorriso e la voglia di vivere, lui si lascia prendere dai propri fantasmi e dalla propria malattia mettendo a rischio il rapporto con conseguenze dolorose. Tra i due personaggi quello meglio sviluppato (e più credibile) è quello di  Violet, mentre Theodore risulta un mix poco coeso di voglia di vivere alternata a serie difficoltà caratteriali dovute in parte alla malattia. Più interessanti i personaggi dei due genitori di Violet, due persone colpite da una tragedia terribile come la morte della figlia maggiore che devono imparare a convivere con esso e andare avanti per amore della figlia rimasta. 

Tutto sommato guardabile, anche se il genere non può piacere a tutti. 





sabato 6 febbraio 2021

Christopher Plummer

 E' morto a Weston all'età di 91 anni l'attore canadese Christopher Plummer, famoso per aver interpretato il ruolo del Capitano Von Trapp in "Tutti insieme appassionatamente".

Vero nome Arthur Cristhoper Orme Plummer, era nato a Toronto nel 1929, e dopo gli inizi teatrali debuttò al cinema nel 1958 in "Fascino del palcoscenico" di Sidney Lumet. Tra i suoi film si ricordano "La caduta dell'Impero Romano" (1964), "Lo strano mondo di Daisy Clover" (1965), "Waterloo" (1970), "La pantera rosa colpisce ancora" (1975), "L'uomo che volle farsi re" (1975), " Malcom X" (1992), "Inside man" (2006), "L'esercito delle 12 scimmie" (1995), "Alexander" (2004), "Il mistero dei Templari" (1994), "Beginners" (2011), per il quale vins l'Oscar come migliore attore non protagonista. 

In tv ha interpretato il telefilm "I Robinson" e lo sceneggiato tv "Gesù di Nazareth" di Zeffirelli, e ha doppiato  nella versione originale il famoso cartone degli anni '80 "David Gnomo amico mio".




venerdì 5 febbraio 2021

Gramigna, 2017

 


Regia di Sebastiano Rizzo, con Gianluca di Gennaro (Luigi), Biagio Izzo (padre di Luigi), Teresa Saponangelo (madre di Luigi), Lucia Ragni (nonna di Luigi).


L'adolescente Luigi è figlio di un boss della camorra che ha sempre visto suo padre solo nel parlatorio del carcere dato che è stato arrestato quando era bambino. La madre e la nonna di Luigi fanno di tutto per tenerlo lontano da quel mondo che ha rovinato il padre e molti altri parenti e amici, ma la tentazione dei soldi facili spesso è troppo forte...


Ispirato a una storia vera, il film tratta un tema non certo nuovo, quello delle famiglie di camorristi assicurati alla giustizia e in particolare dei figli, che crescono praticamente senza un genitore vedendolo solo dietro le sbarre. In gergo vengono chiamati "vedove bianche" e "orfani bianchi", in quanto il parente è inesistente nella loro vita anche se ancora vivo. Il protagonista, Luigi, cresce proprio in una di queste famiglie: il padre viene arrestato quando lu è ancora molto piccolo, il bambino nel corso degli anni lo frequenterà ma nel parlatorio del carcere dove sconterà la sua pena. In molti nel suo ambiente ritengono che la strada del ragazzo sia segnata fin da bambino e questo fa nascere nel ragazzo una sensazione di doppiezza, in quanto egli da una parte sente il bisogno di discostarsi da questa mentalità e dall'altra per affetto, orgoglio comunque sia verso il genitore e anche- talvolta- opportunismo ritiene di dover concordare con quelli di cui sopra.

Per sua fortuna sarà comunque influenzato da una mamma e una nonna che premono molto per tenerlo fuori dai giri che hanno rovinato il padre, e che vogliono per lui una vita diversa.In particolare la madre, interpretata dalla brava Teresa Saponangelo, sa conciliare una scelta di vita non facile come quella di rimanere ad aspettare il suo uomo per anni con la determinazione ad assicurare al figlio un futuro diverso. Bello anche il ruolo di Biagio Izzo, famoso per ruoli comici, qui in veste seria: il suo camorrista è pieno di colpe ma anche lui a modo suo cerca di indirizzare il figlio verso la strada opposta da quella da lui presa. 

Nonostante la serietà del tema il racconto non risulta pesante  ma anzi come ritmo è abbastanza agile, forse un po' tirato per i capelli nel finale, tutto sommato un buon film.






lunedì 1 febbraio 2021

Missione compiuta stop. Bacioni. Matt Helm (The wrecking crew), 1968

 


Regia di Phil Carlson, con Dean Martin (Matt Helm), Sharon Tate (Freya Carlson ), Nancy Kwuan (Yu-Rang),Nigel Green (Barone Contini).



L'agente segreto Matt Helm viene incaricato di ritrovare un prezioso tesoro: un treno carico di un milione di dollari in oro, prestito dell'America all'Inghilterra, rubato dalla banda del conte Massimo Contini. Conoscendo la debolezza di Helm per il gentil sesso Contini cerca di corromperlo facendolo sedurre da una serie di belle donne, ma non riuscendovi grazie anche all'aiuto di una giovane agente abile nei travestimenti....




Ho notato questo film guardando C'era una volta a Hollywood" di Tarantino: è il film che Sharon Tate (interpretata da Margot Robbie) nota programmato in un cinema e, orgogliosa del proprio lavoro, entra a vedere mescolandosi agli altri spettatori. 

Basato sul romanzo omonimo di Donald Hamilton (1960), nonostante non mi sia particolarmente piaciuto, è un film d'azione simpatico nello stile della serie tv "Attenti a quei due";  anche il protagonista Matt Helm, interpretato da Dean Martin, ricalca i due personaggi interpretati da Roger Moore e Tony Curtis, nonostante sia palese l'ispirazione anche a James Bond, re del genere. Rispetto a quest'ultimo però Helm sembra essere più ironico e anche il film in generale ha uno stile più fumettistico. 

La Tate interpreta la giovane agente che lo affianca e che spesso lo aiuta  togliendolo dai pasticci, anche qui un personaggio chiaramente ispirato alle famose Bond girl ma più vivace e ironico, nonchè più attivo anche a livello fisico. Trovo che l'interpretazione della giovane attrice sia la migliore del film, anche meglio del protagonista maschile (attore più esperto).

Al film partecipò anche Bruce Lee, in veste di consulente per le scene di combattimento che prevedono il karate (anche questo viene mostrato nel film di Tarantino).

Questo è il quarto ed ultimo episodio della serie cinematografica dedicata all'agente segreto Matt Helm; dopo l'assassinio di Sharon Tate la produzione decise di cancellare gli altri due film previsti per rispetto alla memoria della vittima.