giovedì 31 marzo 2022

Notte degli Oscar 2022

 


Come ogni anno si è svolta a Los Angeles la Notte degli Oscar, inerente al 2021. Ecco i vincitori delle principali categorie:




Miglior Film: I segni del cuore, di 





Miglior attore protagonista: Will Smith per "Una famiglia vincente-King Richard"





;igliore attrice protagonista: Jessica Chastain per "Gli occhi di Tammy Faye"




Migliore attrice non protagonista: Ariana De Bose per "West Side Story"






Migliore attore non protagonista: Troy Kotsur per "I segni del cuore"



Migliore regista: Jane Campion per "il potere del cane"



Migliore film straniero: Drive my car




Come ormai tutti sanno il momento clou della notte è stato lo schiaffo dato da Will Smith al presentatore Chris Rock dopo un infelice battuta di quest'ultimo riguardante l'aspetto di Jada Pinkett (moglie di Smith), sofferente di una grave forma di alopecia (problema di cui l'attrice ha parlato tempo fa con lo scopo di informare e sensibilizzare a riguardo). Smith si è poi scusato ma potrebbe rischiare l'Oscar vinto interpretando Richard Williams, padre delle tenniste Venus e Serena nel film "Una famiglia vincente- King Richard". A riguardo del fatto ho ancora qualche dubbio che la cosa non fosse preparata, ma in caso fosse spontanea non me la sento di dare del tutto torto all'attore, nonostante il gesto in sè sia deprecabile.

Delusione ma non troppo per il cinema italiano: come detto anche da Paolo Sorrentino, lui nemmeno se l'aspettava.

Stendiamo un velo pietoso sul filmato "In memoriam", che ogni anno è sempre peggio: stavolta a peggiorare il tutto ci si è messa una perfomance di ballerini su cui si è concentrata l'attenzione di chi filmava la scena, che per riprenderli al meglio ha dovuto talvolta coprire il già esiguo spazio concesso al filmato in memoria degli appartenenti al mondo del cinema deceduti nell' 2021. Il quale , come ormai abitudine, è fatto esclusivamente da una carrellata automatica composta da nome+ foto e stop: nemmeno un divo come Jean Paul Belmondo ha avuto l'opportunità di essere ricordato con qualche scena tratta dai sui film . I bei filmati commoventi degli anni passati sono ormai un ricordo, ed è un vero peccato in un ambito come il cinema che viene da sempre soprannominato "la fabbrica dei sogni" non a caso. 


lunedì 28 marzo 2022

Gianni Cavina



 E' morto a Bologna l'attore Gianni Cavina, noto per numerosi film con Pupi Avati.

Nato nel   a Bologna, esordì nel 1968 con "Flashback"; fra i suoi fil, si ricordano "Il figlio della sepòolta viva" (1974), "La casa dalle finestre che ridono" (1976), "L'ingorgo.Una storia impossibile" (1979), "La locandiera" (1980), "Rgalo di Natale" (1986), "Festival" (1996), "Porzus" (1997), "La via degli angeli" (1999), "La rivincita di Natale! (2004), "Baciami piccina" (2006), "Gli amici del bar Margherita" (2006), "Benvenuto Presidente!" (2013), e la serie tv "Una grande famiglia" (2012-2015).







domenica 27 marzo 2022

Oceania (Moana), 2016

 


Regia di Ron Clements e Jon Musker, con le voci italiane di: Emanuela Ionica (Vaiana),Fabrizio Vidale (Maui),Angela Finocchiaro (nonna Tala), Raphael Gualazzi (Tamatoa).


La giovane Vaiana, figlia del capovillaggio dell'isola di Motuni, è incuriosita da un divieto che da sempre vige fra la sua gente: quello di non superare mai, per nessun motivo, i confini dell'isola. A un certo punto però i pesci cominciano a scarseggiare e al popolazione rischia di patire la fame; per risolvere il problema Vaiana propone di spingersi più al largo ma anche stavolta la proposta viene bocciata, pur essendo in stato di bisogno. 

Incoraggiata dalla nonna e venuta a conoscenza di una leggenda riguardante la dea fondatrice dell'isola (e che potrebbe essere all'origine delle difficoltà attuali), Vaiana decide comunque di partire....



Film Disney tra i più recenti e sottovalutati ( a mio avviso), segue l'attuale tendenza della casa di produzione di dare spazio anche a personaggi e storie di altre culture non occidentali. 

E stavolta abbiamo uno scenario totalmente nuovo: le Isole del Pacifico, dove vive una tribù Maori in cui una delle regole principali è di non navigare mai al di là del confine (sostanzialmente breve) della barriera corallina; anzi ai bambini viene spesso ordinato anche di non addentrarsi troppo in mare quando giocano. Inconsapevole di tutto ciò Vaiana, figlia del capo villaggio, mostra sin da piccolissima una tendenza  a ribellarsi a questa regola che pure si sforza di rispettare, spesso spalleggiata dalla nonna che le rivela anche la leggenda alla base di questa severa regola. 

Quando Vaiana è ormai grande gli abitanti dell'isola cominciano ad avere grossi problemi: il pesce non basta più per sfamare gli abitanti e anche le altre risorse naturali dell'isola si stanno assottigliando. L'unica salvezza potrebbe essere superare il confine stabilito ed esplorare nuovi territori ma gli abitanti sono atterriti alla sola idea di ciò che li aspetta nel caso infrangessero la regola: così Vaiana si ritrova, da sola, a prendere l'iniziativa e a partire, affiancata da Maui, semidio sbruffone che nasconde un drammatico passato, anche lui alla ricerca della propria identità.

I personaggi di questo film sono davvero molto belli: inusuali nel panorama disneyano ma non forzati o assoggettati alle mode del momento, senza superpoteri ma con pregi e difetti , che devono trovare in sè stessi la forza per seguire i propri sogni e anche (almeno nel caso di Vaiana) il bene della comunità (e non esclusivamente il proprio egoistico interesse). Vaiana è un eroina a tutto tondo molto interessante e costruita in modo valido: una principessa moderna, curiosa e ansiosa di rendersi indipendente, per la quale questo viaggio rappresenterà un "viaggio di formazione", così come per Maui, che imparerà ad accettare i propri limiti e a collaborare con qualcuno. 


Scontato che la grafica sia curata e accattivante, mentre ho trovato la colonna sonora più interessante di quella delle produzioni Disney degli ultimi anni. 

Piccola curiosità: il nome originale della protagonista non è stato cambiato per via di una (inesistente) allusione alla pornostar Moana Pozzi- come era circolato inizialmente- dato che è stato cambiato non solo in Italia ma in tutta Europa. Francamente mi sarebbe sembrato il massimo della ridicolaggine.....






domenica 20 marzo 2022

L'amica Geniale: Storia di chi fugge e di chi resta- puntata 1 e 2, 2022

 


Regia di  Daniele Lucchetti, con Gaia Girace (Lila ), Margherita Mazzucco (Lenù ), Matteo Cecchi (Pietro Airota),Giovanni Buselli (Enzo Scanno), Giovanni Amura (Stefano Carracci), Alessio Gallo (Michele Solara), Francesco Russo (Bruno Soccavo), Anna Rita Vitolo (Immacolata Greco), Luca Gallone (Vittorio Greco), Francesco Serpico (Nino Sarratore), Daria Deflorian (Adele Airota), , Gaia Buongiovanni (Elisa Greco), Giuseppe Cortese (Gennarino Carracci).


Dopo la laurea Lenù si fidanza Pietro Airota, conosciuto all'università, e si stabilisce a Firenze; pubblica il suo primo libro che ottiene un discreto successo ma anche forti critiche.

Nel frattempo Lila, dopo la separazione dal marito, insieme al figlio Gennarino va a vivere con Enzo e trova lavoro in una fabbrica di salumi; il lavoro durissimo e le condizioni inaccettabili in cui viene svolto la fanno ammalare al punto tale che la giovane è costretta a licenziarsi e a chiedere l'aiuto di Lenù...


Terza stagione tratta dal corrispondente libro della tetralogia di Elena Ferrante, che abbiamo dovuto attendere due anni per via del Covid e relative interruzioni e restrinzioni anche per il mondo dello spettacolo.

La storia stavolta copre un arco narrativo di circa dieci anni. Come da titolo, chi fugge è Lenù che ormai, dopo la laurea, si è trasferita a Firenze: fidanzata con Pietro Airota, facente parte di una importante famiglia dell'editoria toscana. Dopo aver scritto un controverso romanzo che raccoglie giudizi contrastanti, la giovane appare sempre più lontana dal mondo del rione dove è cresciuta e dai suoi abitanti, dal quale tuttavia non riesce mai del tutto a distaccarsi, non solo quando va a trovare i familiari: il legame con Lila, seppure fisicamente da lontano, è sempre fortissimo al punto che una sera Pasquale ed Enzo si rivolgono a lei preoccupati per la ragazza, che vuole parlare solo con la sua amica.


Chi è rimasta infatti è Lila, nonostante la vita ai margini che è costretta a condurre essendo una donna rea di avere lasciato il marito; si è trasferita in un piccolo paese alle porte di Napoli assieme a Enzo e al figli Gennarino, e ora cerca di mettere assieme il pranzo con la cena lavorando nella fabbrica di salumi dell'ex amico Bruno Soccavo; insomma dalle stelle alle stalle, anche perchè le condizioni di lavoro all'interno della fabbrica sono pessime sotto ogni aspetto (sanitario, di sicurezza, di molestie).

Si nota come ormai il distacco di Lenù dal rione sis sempre più evidente, ma allo stesso tempo è evidente anche la sua distanza dal mondo degli intellettuali in cui la suocera Adele l'aiuta a entrare: il legame col rione comunque è sempre lì, sempre presente, ingombrante e rassicurante allo stesso tempo, risulta evidente spesso come la giovane sia ormai diventata "nè carne nè pesce" in entrambi i mondi, lei stessa si sente sempre un po' estranea. 

Al contrario Lila è ormai l'ombra di sè stessa, la vita le ha dato troppi colpi che lei ha sempre stoicamente sopportato, ma stavolta qualcosa si  rotto e la poveretta è crollata, letteralmente, dato che è a letto malata e senza forze al punto da affidare il figlio all'amica in caso succeda l'irreparabile. In questa situazione Lenù ha modo di prodigarsi per l'amica dimostrando che il legame fra loro è solido come un tempo, dato che non solo le procura appuntamenti con medici d'alta classe (aiutata dalle conoscenze di Pietro), per fortuna le cose finiscono bene e la salute di Lila migliora anche se rimane chiaro che per preservarla dovrà lasciare il lavoro.

Chi invece delude è Pasquale, ormai "lanciato" sulla cattiva strada che lo porterà a prendere una deriva estremista; è ormai chiaro come il ragazzo non ragioni più in maniera normale ma indottrinata ed è un vero peccato. 

Insomma prime due puntate molto dense, del resto tutto il terzo romanzo è quello più "corposo"dal punto di vista dei sentimenti e della psicologia dei personaggi perciò mi aspetto che anche il resto della serie sia così.





martedì 15 marzo 2022

C'era una volta il crimine, 2022


 Regia di Massimiliano Bruno, con Marco Giallini (Moreno), Gianmarco Tognazzi (Giuseppe), Giampaolo Morelli (Claudio ), Carolina Crescentini (Adele), Massimiliano Bruno (Gianfranco ), Giulia Bevilacqua (Lorella)



Stavolta Moreno e Giuseppe decidono di andare nel 1943 per rubare la Gioconda; Lorella e     rimangono nel presente per dirigere l'operazione, e al duo si aggiunge  Claudio , cugino di Lorella, insegnante precari appassionato di storia. Grazie alle sue conoscenze la missione funziona ma durante il viaggio di ritorno verso           a causa di alcuni contrattempi conoscono Adele e la figlia Monica (future nonna e mamma di Moreno). Quando la bambina viene rapita dai nazisti i nostri non hanno dubbi, la nuova missione è liberarla....




Terza parte della simpatica serie iniziata nel 2019 con "Non ci resta che il crimine": anche se, a mio parere, la storia poteva benissimo essere autoconclusiva, non mi son dispiaciuti gli altri due (il secondo devo ancora recensirlo). Poi i viaggi nel tempo son uno dei miei "desideri impossibili, quindi figuriamoci...!

Stavolta mancano Alessandro Gassman e Carlo Buccirosso (nella storia sono in carcere per il furto del Van Gogh del secondo film), ma abbiamo la "new entry" Giampaolo Morelli nel ruolo del cugino di Lorella, prof,precario frustrato (Come non capirlo!) dalle condizioni della scuola di oggi, e dalle indubbie capacità dato che è laureato in Storia. Come già faceva prevedere quel "pijamose la Gioconda!"proferito da Giallini alla fine del precedente capitolo, stavolta la missione a cui il gruppo si dedica è appunto trafugare il famoso dipinto, che nel 1943 assieme ad altre opere d'arte era stata tolta dal Louvre e conservata nel castello di Chambrod per metterle al riparo dalla guerra. Il film tuttavia non narra questa impresa perchè si parte proprio ad impresa compiuta, con il nostro terzetto che ora ha il problema di tornare nei pressi di Napoli il 7 settembre 1943 per tornare nel presente. A causa di alcuni contrattempi non ci riescono e, in fuga dai nazisti, trovano rifugio presso Adele, futura nonna di Moreno, che nel 1943 è una giovane vedova che aspetta ancora il ritorno del marito dal fronte russo. Facendosi appunto passare per amici del marito, i nostri ottengono la sua ospitalità e così Moreno ha modo di ritrovare anche la madre Monica, ancora bambina.

Rispetto al precedente film il ritmo è più scoppiettante, funzionale all'azione della storia; le parti migliori sono gli incontri dei protagonisti con vari personaggi storici (Sandro Pertini, Mussolini) e quelli d Moreno con la futura madre. I nuovi personaggi funzionano molto bene e in particolare Morelli si amalgama con il resto del gruppo; Renatino de Pedis fa una breve comparsa all'inizio e alla fine, dopo aver preferito tornare nel 1982 visto che nell'epoca attuale non si era trovato affatto bene. Inutile invece la ricomparsa del personaggio della Pastorelli solo per farla incontrare con la futura figlia, visto sopratutto che la donna è ancora viva. 

Molto divertente e godibile.





William Hurt

 E' morto all'et di 73 anni l'attore William Hurt.

Nato a Washington nel 1950, aveva esordito nel 1980 con "Stati di allucinazione", divenendo in breve tempo uno degli attori più noti degli anni '80; tra i suoi film si ricordano "Brivido caldo" (1981), "Il grande freddo" (1983), "Il bacio della donna ragno" (1984), "figli di un Dio minore" (1985), "Turista per caso" (1988), "Ti amerò fino ad ammazzarti" (1990), "Mr. Wonderful" (1993), "Jane Eyre" (1996), "A.I Intelligenza artificiale" (2001), "Syriana" (2005),"L'ombra del potere" (2006), "Into the wild" (2008), "Storia d'inverno" (2014), "Black widow( 2021).







martedì 1 marzo 2022

Belfast, 2021


 Regia di Kenneth Branagh, con Jude Hill (Buddy),Jamie Dornan (il padre), Catriona   (la madre), Judy Dench (la nonna), Lewis Mc    (will), Claran Hinds (il nonno), Olive Tennant (Catherine).

Belfast, 1969: il piccolo Buddy vive con i genitori, i nonni e il fratello. Un giorno mentre sta giocando per strada alcuni rivoltosi scatenano per la prima volta la violenza contro le case dei cattolici. La famiglia di Buddy, protestante, rifiuta di prendere parte alle persecuzioni contro di essi, ma ciò li pone in una posizione rischiosa....



Ancora sugli schermi con "Assassinio sul Nilo" Kenneth Brangh "doppia" con questo "Belfast", nettamente diverso dall'altro: qui abbiamo una storia autobiografica, che ripercorre l'inizio dei  drammatici anni delle persecuzioni dei cattolici da parte dei protestanti in Irlanda, quando il regista era ancora un bambino. Buddy, protagonista e voce narrante, è appunto l'alter-ego di Branagh.

Il film è girato in bianco e nero, il colore simbolo del passato, dei ricordi e anche- da un certo punto di vista- di una mentalità " antica" destinata inevitabilmente a cambiare con il passare del tempo e il cambio di generazioni (simbolo di modernità e dei sogni che potrebbero avverarsi le scene di colore al cinema e nello spettacolo teatrale a cui Buddy assiste nel corso del film). Un mondo dove si può tranquillamente giocare per strada, dove tutti ti conoscono e tu conosci tutti, dove non c'è rischio che un bambino si perda perchè i genitori guardano non solo il proprio figlio ma anche quelli degli altri...insomma, il mondo che abbiamo sempre sentito raccontare dai nostri genitori e nonni. 


La vita di Buddy è quella di un qualunque bambino dell'epoca: la famiglia,i  giochi per la strada con gli amici, la scuola, il primo amore verso una compagna di scuola cattolica (la sua famiglia è protestante), il rapporto con i nonni: in tutto questo si inserisce improvvisamente la violenza, di cui Buddy diviene testimone quando gli attivisti anti-cattolici proprio all'inizio del film attaccano la strada dove il bambino vive e sta giocando, picchiando i cattolici e cercando di distruggere le loro case. Cominciano a comparire le barricate, la gente che controlla dai documenti sei sei cattolico o protestante, le minacce prima  e le persecuzioni poi verso i protestanti che rifiutano di appoggiare la persecuzione (come i genitori e nonni del protagonista). Si diffonde l'odio tra vicini di casa, compagni di scuola, amici, persone che ti conoscono e con cui hai sempre convissuto: tutto drammaticamente attuale.

La vita quotidiana con i sogni, le speranze, i racconti dei nonni, i regali di Natale comincia a convivere con una cornice in cui trova sempre più posto la violenza, anche per chi non la desidera: unica fuga dalla realtà sembra essere proprio l'arte (cinematografica, teatrale, musicale), fino a quando si renderà davvero necessario prendere soluzioni più drastiche. 

Molto bravi tutti i componenti del cast, in particolare proprio il piccolo protagonista Jude Hill, uno sguardo limpido e innocente ma proprio per questo spietatamente vero su una realtà feroce e schiacciante.