venerdì 29 novembre 2013

27 volte in bianco (27 dresses), 2008

Regia di Anne Fletcher, con Katherine Heigl ( Jane), James Marsden ( Kevin), Edward Burns ( George), Malin Akerman ( Tess), Judy Greer ( Casey).


Jane è una giovane donna romantica, generosa con tutti e adora i matrimoni: questi tre elementi hanno fatto sì che nel corso della sua vita da adulta la nostra eroina abbia partecipato in qualità di damigella d’onore a ben 27 matrimoni di altrettante amiche e conoscenti, offrendo non solo supporto morale ma anche materiale: si occupa del catering, dell’orchestra, accompagna la sposa a provare i vestiti e a scegliere i fiori…insomma ci mette l’anima.
Questa sua curiosa attività viene notata da Kevin, giornalista di cronache mondane che decide sulla “damigella di mestiere” l’articolo che gli cambierà la carriera: il giovane la contatta più volte, ma inizialmente Jane non lo considera più di tanto, innamorata com’è del suo capo George. Ma quando quest’ultimo s’innamora  e decide di sposare Tess, la sciocchina sorella di Jane, la nostra decide che è ora di darci un taglio con il buonismo per tutti, anche se non sarà certo facile dato il suo carattere…


Una divertente commedia americana che ironizza  sul mito di molte donne anche al giorno d’oggi: il matrimonio, inteso come cerimonia che corona un sogno d’amore ( piuttosto che come punto di partenza per una nuova fase della vita di coppia), e quindi tutto ciò che gli gira intorno. E lo smonta, dandogli comunque la giusta importanza.
Nel ruolo di Jane troviamo Katherine Heigl, che ancora una volta offre un’ottima prova da attrice brillante, in un ruolo che correva il rischio di cadere nel ridicolo ma che lei riesce a rendere ottimamente nelle sue sfumature, che comprende anche insicurezza e qualche complesso di troppo, oltre alla dolcezza e alla romanticheria più evidenti.
Attorno a lei un cast di ottimi attori con personaggi non troppo scontati ,compresa la sorella che alla fine si rivelerà più intelligente di quanto non sia sembrato fino a quel punto; tutti insieme formano un ottimo team rendendo il film piacevole e divertente da vedere, grazie anche a una sceneggiatura brillante e a una regia leggera e intelligente.
Complimenti alla costumista per i 27 abiti, in sé ridicoli ma che addosso all’attrice stavano sempre benone: come dire “c’ha il phisique du role”( e perdonatemi se l’ho scritto sbagliato!).





mercoledì 27 novembre 2013

La fidanzata di papà, 2008



Regia di Enrico Oldoini,con Massimo Boldi(Massimo),Simona Ventura( Angela),Nino Frassica (Nino),Enzo Salvi (Eros),Biagio Izzo(Maria),Davide Silvestri(Matteo).Martina Pinto( Barbara),Elisabetta Canalis(Felicity).

Matteo, figlio di Massimo,albergatore a Cortina, vive negli Stati Uniti con la fidanzata Barbara che aspetta un bambino.In concomitanza col lieto evento, tutta la famiglia di Matteo viene invitata in America ospite nella villa di Angela, madre di Barbara e importante manager.
Arrivano così papà Massimo, che da subito prende in antipatia( ricambiata)la consuocera, la sorella Lara che fa amicizia con Maria, la segretaria di Angela che in realtà è un uomo vestito da donna, e zio Eros, stralunato e casinaro fratello di Massimo, che s’innamora di Maria.Ovvio che la convivenza tra le due famiglie non sarà facile,aggravata pure dalla nascita di un bimbo nero…


Questa volta il solito film comico con Massimo Boldi, che a me piace comunque nonostante tutti storcano il naso,non mi è piaciuto per nulla.
Già prima di andare a vederlo dubitavo del fatto che un film in cui è presente Simona Ventura potesse piacermi, ma ho confidato che,cessa a parte, tutto il resto( perché il cast è esattamente uguale agli altri film)potesse piacermi.Invece nisba.
Le gag sono inutili e alcune pure squallide, soprattutto quella dello scambio dei bambini in culla, nonché la trovata della one night stand della Ventura addirittura con Barack Obama!Non viene mai detto nel film, credo per motivi di censura, ma si capisce benissimo di chi sta parlando!E ancora un po’ più in su no?!
Insulsa la trovata degli errori di parlata di Nino Frassica, nonché la scarsa originalità secondo cui metà dei personaggi del film si chiama esattamente come gli attori che li interpretano.
No comment sulla presenza degli ormai appassiti Fichi d’India:capisco che devono campare pure loro poveretti, ma non è possibile ricollocarli in altro ambiente?!






domenica 24 novembre 2013

L'ultima ruota del carro, 2013


Regia di Giovanni Veronesi, con Elio Germano (Ernesto Marchetti), Alessandra Mastronardi (Angelina), Ricky Memphis (Giacinto), Alessandro Haber (Il maestro), Sergio Rubini (Fabrizio),Virginia Raffaele (Mara).


Ernesto Marchetti, traslocatore figlio di un tappezziere, è un italiano come tanti: la storia della sua vita si snoda dal 1977 (anno in cui sposa l'amata Angelina) fino ai giorni nostri.
Soprannominato "L'ultima ruota del carro" da severo padre,attraversa la storia d'Italia con alti e bassi, assistendo come tutti gli italiani a vittorie e miserie...


Molto bello questo film di Veronesi sulla vita di Ernesto Fioretti, un amico del regista- per l'occasione interivstato anche da "Ciak"-
Ernesto è il tipico italiano comune, senza grandi ambizioni se non quella di vivere il più serenamente possibile; cosa che alla fine riesce a fare, dimostrando di non essere proprio "l'ultima ruota del carro", dato che riesce a costruire qualcosa nella vita: una famiglia, dei rapporti di amicizia sinceri, del lavoro....cose che oggi molti di noi non si possono più permettere (e la sottoscritta ne sa qualcosa, ecco perchè il film mi ha lasciato anche un grosso groppo alla gola). Sinceramente? Invidio molto il protagonista, per me è un mito, un vero eroe, dato che nella sua semplicità ( che a volte  rasenta la coglionaggine, ammettiamolo) riesce a mantenersi saldo nei suo valori e nel suo essere se stesso, senza svendersi o tradirsi. Ernesto commette degli errori: accetta una raccomandazione spinto da altri, ma poi se ne pente, ammira Berlusconi agli esordi in politica, ma poi se ne pente...penso che ognuno di noi può riconoscersi in questo italiano medio.
Certo, qualcuno osserva che in questo film "non succede niente"....ma come? E' un'intera vita che viene raccontata e io trovo che possa essere ugualmente interessante anche se non ci sono sparatorie, omicidi, tradimenti, avventure esotiche o altro. 
Molto bravo Elio Germano (inguardabile però con la parrucca da capellone anni '70, per fortuna se li taglia subito!) come sempre, mi sono piaciuti molto anche Ricky Memphis nel ruolo dell'amico intrallazzone sempre pronto a trascinare il protagonista in situazioni rischiose (a sua insaputa naturalmente) e Alessandro Haber nel ruolo dell'artista "genio" ma in fondo molto solo.
Alessandra Mastronardi non mi è dispiaciuta, ma avrei preferito che il ruolo fosse un po' più incisivo, del resto la coppia di attori è riuscita a rendere bene l'amore e l'affiatamento tra i due coniugi, realizzando una bella coppia normale.
Unico appunto, la solita fastidiosa manìa di far interpretare i personaggi agli stessi attori per un'arco di tempo così lungo:forse per i protagonisti da anziani era meglio scelgiere altri attori di quell'età, piuttosto che invecchiarli col trucco a colpi di cazzuola, con un risultato davvero poco credibile visto che a sessant'anni ne dimostrano circa la metà! Pessimo lavoro del truccatore, suppongo. Altro difetto che devo purtroppo rimarcare, scarsa qualità della colonna sonora, che invece visto il lasso di tempo che racconta avrebbe potuto (e meritato) essere davvero tosta.
Per il resto un film davvero bello, nonostante il regista in passato non abbia dato gran prova di sè. Speriamo che sia l'inizio di una nuova- e migliore- parte della sua carriera.




giovedì 21 novembre 2013

La farfalla granata, 2013



Regia di Paolo Poeti, con Alessadro Roja (Gigi Meroni), Alexandra Dinu (Christiane ), Francesco Pannofino (Nereo Rocco),Stefano Parente (Fulvio), Caterina Vertova (Elvezia), Arcangelo Iannace (Fabbri).

Il film racconta  la vita di Gigi Meroni, dalla nascita fino all’affermazione come campione a livello nazionale nel mondo del calcio. Il film, in particolare si concentra anche sulla vita sentimentale di Gigi, che in pieno splendore della sua carriera si innamorerà della bella Christiane, una storia che farà scandalo perchè lei è sposata (anche se in attesa dell'annullamento del matrimonio)...

Gigi Meroni fu uno dei più noti calciatori degli anni '60, giocò nel Genoa e nel Torino, divenne uno dei simboli di quell'epoca a causa non solo del suo innegabile talento ma anche del suo anticonformismo: pettinato come i Beatles, si disegnava cravatte e abiti da solo, portava una gallina al guinzaglio e non ebbe timore di vivere una stori d'amore considerata scandalosa con una donna sposata, anche solo formalmente.

La morte a soli 24 anni nel 1967,quando venne investito da un'auto davanti a casa, non fece altro che consacrarlo nell'Olimpo dei miti.
Personalmente, pur avendo la passione degli anni '60, non conoscevo questa storia, l'ho scoperta quindi grazie a questa bella fiction molto criticata dagli esperti del calcio perchè non mostrerebbe in maniera efficace i passaggi calcistici della carriera di Meroni e i tiri in cui era abile, concentradosi molto sulla vicenda personale. 
Effettivamente ho sempre sentito dire che è molto difficile fare un film sul calcio che descriva in maniera veritiera le emozioni e i meccanismi delle partite (parlo col condizionale perchè io di calcio non me ne intendo), tuttavia non sono d'accordo con le critiche riguardo la parte sulla vita sentimentale e personale del calciatore: la seconda sere indubbiamente per tratteggiare meglio il personaggio a livello umano, e non solo calcistico;la prima è importante perchè comunque (e le cronache dell'epoca lo confermano) non solo fu una vicenda che fece molto parlare e che senza dubbio fu fondamentale nella vita del protagonista, ma è uno dei tanti tratti distintivi riguardante l'anticonformismo di Meroni.
Trovo che Alessandro Roja, ex Dandi di "Romanzo Criminale- La serie" sia un bravo attore e anche questa volta ne ho avuto la conferma, mi è piaciuto il suo modo di tratteggiare il personaggio, senza grandi svolazzi ma riuscendo- per quello che posso dirne io, che non ho nesusn ricordo personale- a catturarne il carattere e la personalità, anche in campo calcistico. Al contrario ho trovato un poco scialba Alexandra Dinu, l'interprete di Christiane, non il massimo dell'espressività e un poco legnosa.
Molto bravi anche i comprimari.
La fiction è stata girati nei luoghi reali della vicenda, sopratutto a Torino  e nel comasco.





venerdì 8 novembre 2013

Hitchcock, 2012


Regia di Sacha Gervasi, con Anthony Hopkins (Alfred Hitchcock), Helen Mirren (Alma Reville), Scarlett Jonhasson (Janet Leigh), Jessica Biel (Vera Miles), James Darcy  (Anthony Perkins), Toni Collette (Peggy Robertson),Danny Houston (Whitfield Cook).

Nel  dopo il successo di "Intrigo internazionale" Alfred Hitchcock legge il romanzo "Psycho" di   Robert Bloch, rimanendone folgorato al punto che decide che quello sarà il soggetto del suo prossimo film.
La lavorazione di quello che diventerà uno dei grandi capolavori della storia del cinema da subito non appare semplice: le case di produzione si rifiutano di finanziare il soggetto ritenendolo un investimento a rischio, e il regista è costretto a ipotecare la propria casa per autofinanziarsi; inoltre proprio in quel periodo vive una crisi matrimoniale con la moglie Alma, aspirante scrittrice da sempre messasi in ombra rispetto al marito, che però in questo periodo sta curando assieme a un amico un soggetto cui tiene molto...


I biopic solitamente mi piacciono abbastanza, anche se a volte preferire vedere qualcosa che tratti l'intera vita di un personaggio; la sifda sta nel rendere al meglio la caratterizzazione di un singolo personaggio come vita, animo, carattere personalità prendendo in esame però solo una pezzetto della sua vita.
In questo caso la storia mi era abbastanza nota, sapevo che la lavorazione di "Psycho" era stata abbastanza travagliata e aveva dato grossi problemi a Hitchcock, anche se non sapevo nulla dei suoi problemi coniugali.
A tutto ciò certo ha contribuito in gran parte lo stesso maestro, con le sue manie di perfezione, le sue ossessioni, la sua smania di controllo su ogni minimo particolare, anche nella vita privata degli attori, che spesso venivano esasperati dalla maniacalità del regista, anche se consci del suo valore artistico smaniavano per lavorare con lui.
Nel film infatti è accennato l'episodio riguardante l'attrice Vera Miles, inizialmente pupilla di Hitchcock, che però si risentì quando lei decise di sposarsi al punto di stroncarle quasi la carriera.


Antohny Hopkins fornisce un'altra prova convincente della sua bravura di attore interpretando un ruolo non facile e che correva il rischio di cadere nel macchiettistico (cosa che grazie a lui non succede); apprezzabile (anche se non molto somigliante fisicamente) Scarlett Jonhasson nel ruolo di Janet Leigh, protagonista di "Psycho", incisiva Helen Mirren nel ruolo della pratica e paziente moglie Alma: anche se forse qui la crisi di coppia è un po' romanzata rispetto all'originale (di cui non si sa moltissimo), molto ben tratteggiato lo stato d'animo di una donna che ha dovuto rinunciare a perseguire una propria carriera per stare vicino al marito, accettando di apparire nell'ombra nonostante gli sforzi fatti per supportarlo, arrivando anche a sopportare l'ossessione che Hitch aveva delle proprie attrici in senso fisico, cosa certamente non paicevole per una moglie.
Simpatica e originale l'idea di far iniziare e finire il film come in una puntata della serie tv "Alfred Hitchcock presenta"; come poi sappiamo, gli sforzi del regista furono abbondantemente premiati con il successo di pubblico e critica del film, ancora oggi considerato uno dei massimi capolavori della storia del cinema (e "vittima" di uno scialbo remake alcuni anni fa).



sabato 2 novembre 2013

Tutti al cinema con Barbie- parte III

Un anno fa pubblicai su questo blog due post con el foto della serie "Barbie Hollywood", Barbie da collezione riproducenti personaggi di film e attori famosi.
Nel frattempo ne sono state realizzate anche altre, e non solo sui personaggi del cinema ma anche su quelli di alcuni telefilm:

JEANNIE (Strega per amore)



GOMEZ E MORTICIA (La famiglia Addams)



FARRAH FAWCETT (Charlie's Angels)


CATWOMAN (Batman)



LUCILLE BALL (Lucy e io)


Audrey Hepburn in VACANZE ROMANE

Audrey Hepburn in SABRINA


Arwen de IL SIGNORE DEGLI ANELLI


MARY POPPINS