martedì 30 ottobre 2018

Il ragazzo di campagna, 1984



Regia di Castellano e Pipolo, con Renato Pozzetto (Artemio), Clara Colosimo (Giovanna),Sandra Ambrosini (Maria Rosa), Massimo Boldi (Severino),Donna Osthenbur (Angela).






Artemio è un contadino che da sempre vive con la madre nel paesino di Borgo Tre Case; la sua vita si è sempre divisa tra i campi, la casa e qualche puntatina all'osteria del paese. Il giorno del suo quarantesimo compleanno decide che è ora di cambiare la sua vita di cui da tempo è insoddisfatto e trasferirsi a Milano, per trovare un nuovo lavoro e vivere una vita più moderna.
Le difficoltà però saranno notevoli...



Il mio "film di famiglia" per eccellenza (ovvero, quei film che si guardano fin da quando si è bambini con tutta la famiglia riunita apposta), tanto è vero che con i miei genitori e mia sorella stiamo progettando di andare a visitare il paesino dove è stato girato, in cui pochi giorni fa con un flash mob tra i fans sono stati festeggiati i 34 anni della pellicola
Ho letto da qualche parte che nasce come una favola su quanto è meglio la vita sana e genuina della campagna rispetto a quella stressante della città (messaggio che in quegli anni era particolarmente in voga); data l'impostazione del film è sicuramente così, ma personalmente, al di là di qualsiasi valore abbia la pallicola, non posso essere imparziale nella recensione dato il ricordo affettivo che per me rappresenta.
Il protagonista è Artemia, contadino 40enne che, nonostante siamo nei primi anni '80, vive praticamente quasi come in un'epoca passata (e credetemi: io, una casa simile alla sua, l'ho conosciuta per davvero....); sua madre Giovanna cerca di appiopparlo a Maria Rosa, la bruttina del paese, ma lui a quanto pare sogna la modernità e altre eccitanti avventure, tanto è vero che decide di raggiungere a Milano il cugino Severino che vive da anni lì, per cambiare vita. Da subito lo scontro sarà duro, seppure comico: in primis il cugino si rivela essere uno che vive di furti e scippi, cosa impossibile per il senso morale di Artemio, che andando a restituire il maltolto a una delle sue vittime conosce così Angela, una donna in carriera tipica rappresentante della "Milano da bere" di quegli anni. La donna, credendo alla buona fede di Artemio, lo ospita in casa sua e cerca di aiutarlo a inserirsi nell'ambiente milanese, suscitando nell'ingenuo contadino un non ricambiato sentimento amoroso; inutile dire che fra loro la cosa sarà impossibile, ma le scene con Angela sono quelle che mettono più a confronto la mentalità cosidetta contadina (pura e sincera) contro quella cittadina (ipocrita, frenetica e stressante, che genera solo solitudine). 





Un messaggio un tantino datato già all'epoca, sopratutto in alcune parti (siamo negli anni '80, e anche fra i contadini come è possibile che uno possa proporre a una donna di sposarla dopo una notte di sesso perchè pensa di averla disonorata?), ma che comunque non inficia la visione di un film divertente e con gag entrate nella storia del cinema italiano e di costume: il famoso "Taaaac!" di Pozzetto nel miniappartamento, le telefonate della signora Giovanna all'osteria, la gag del gatto e quella del treno, ad esempio. Attori bravi e adatti alle loro parti che recitano garbatamente e mai sopra le righe una storia tutto sommato semplice e fluida contribuiscono sicuramente a un successo che dura da più di trent'anni, e non accenna a diminuire. 
Potete dire ciò che volete ma.....questo film è un cult!




mercoledì 24 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep.8: Long live the King


Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),, Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert  Graves (Thomas Stanley), Freya  Mavor (Elisabetta di York), Ben Lamb (Anthony Woodville), Michael Marcus (Henry Tudor), Emily Berrington (Jane Shore).


Dopo 18 anni circa di regno, Edoardo IV muore improvvisamente, designando come tutore del figlio ed erede al trono Edoardo il fratello Riccardo; Elisabetta, che invece patrocinava il fratello Anthony, non accetta questa decisione e comincia a progettare una ribellione contro Riccardo, alleandosi segretamente con Margaret Beaufort e Thomas Stanley (alleanza che viene suggellata fidanzando la giovane Elisabetta con Henry Tudor). Mentre Riccardo cerca di venire a una soluzione ragionevole, si scopre che Edoardo all'epoca del matrimonio con Elisabetta era già segretamente sposato con un'altra donna. Il secondo matrimonio quindi non è valido, e i figli da esso nati vengono dichiarati illegittimi. Nonostante sia titubante Riccardo comincia ad accarezzare l'idea di impadronirsi del trono per evitare una guerra civile, caldeggiato dalla made e da Anna.....



Ormai ci siamo abituati al ritmo serrato di questa serie tv per cui, da un episodio con l'altro, improvvisamente passano anni: e difatti qui ne sono passati dieci dalla fine della scorsa puntata. Lo spettatore è quindi pronto per un'altro lutto, quello di Edoardo: re non troppo capace e perspicace, ma comunque un personaggio buono che dispiace ci lasci (sopratutto, vista la consorte...vabbè, pensiero maligno). Il re paga probabilmente una vita di bagordi e stravizi, anche se comunque non era raro all'epoca morire a quell'età per i motivi più disparati: e sinceramente la scena della sua dipartita, quando rivolto all'amata Elisabetta la saluta dicendo "Grazie per avermi aspettato sotto quella quercia" ricordando il loro primo incontro tanti anni prima, una lacrimuccia la strappa di sicuro. Purtroppo, il difetto della poca perspicacia accompagna Edoardo anche nella morte: non ha ancora finito di pronunciare la frase "Rimanete uniti" rivolta ai familiari che- per l serie "Le ultime parole famose"-  già è iniziata la faida, che purtroppo porterà alle conseguenze che tutti sappiamo, sopratutto per i miei amati Riccardo e Anna. Edoardo infatti nomina il fratello Lord protettore dell'erede al trono principe Edoardo (il ragazzino era minorenne e quindi non avrebbe potuto governare da solo), con grande scorno di Elisabetta che voleva a tutti i costi il fratello Anthony. Ora, francamente non si capisce perchè la regina (ormai solo regina madre) non si fidi di Riccardo: si è sempre dimostrato fedele al re, ha combattuto al suo fianco, ha amministrato con coscienza la parte nord del paese facendola prosperare, non ha mai rotto a nessuno...ma lei non si fida, non lo può proprio vedere. Anche quando Riccardo propone di crescere il giovane Edoardo assieme all'altro zio Anthony (dato che il bambino era cresciuto con quest'ultimo e l'altro zio l'aveva visto poche volte in vita sua) 'sta donna si impunta ostinatissima, dando il via a una nuova faida familiare di cui rimarrà vittima dato che la primissima conseguenza sarà che 1- deve nuovamente rifugiarsi nei sotterranei dell'abbazia; 2- il figlio Edoardo per sicurezza deve essere chiuso nella Torre fino all'incoronazione.
 Qui entrano in scena le altre donne, mostrate come le vere artefici della vicenda: se non avevamo dubbi sulla capacità di complottare arrivando a sdoppiarsi di Margaret e del marito, che fanno il doppio gioco con chiunque porga loro orecchio, vedere la povera Anne dipinta come uan Lady Macbeth che "puccia" a forza nel marito l'idea di prendersi il trono costi quello che costi (alla faccia del "sono così felice qui, lontano dalla corte" pronunciato appena una puntata fa) mi ha fatto veramente arrabbiare, seppure rassegnata al fatto che gli sceneggiatori odiano questa coppia e la vogliono rovinare ad ogni costo. Anna e Riccardo in questa puntata cominciano a imbruttirsi e oscurarsi anche fisicamente, segno di quanto accadrà in seguito. Ovviamente è già partita da parte di chi sappiamo noi la maledizione preventiva contro di loro , che coinvolge pure l'incolpevole figlio Ned, cagionevole di salute.

In questa puntata esordisce anche un personaggio che acquisterà importanza negli ultimi due episodi: la ormai 18enne Elisabetta di York, figlia maggiore dei sovrani, da me prontamente ribattezzata "The bitch princess" per i motivi che si potranno facilmente comprendere nelle prossime due puntate. La ragazza esordisce come figlia affezionata ma ribelle, visto che rimprovera alla madre la sua ostinata volontà di andare contro Riccardo e la sua smisurata ambizione che, dice lei anticipando i tempi, pagheranno loro figli. Se non avessi saputo cosa farà in seguito, mi sarebbe anche piaciuta....

La puntata è un crescendo di complotti, minacce, e sopratutto "non so di chi posso fidarmi" da parte di ogni singolo protagonista, cosa che porta a chiedersi: se il prezzo da pagare per il potere è questo, come mai tutti sono così smaniosi del trono? Non solo Anna e Riccardo, che saranno quelli a rimetterci di più, ma pur gli altri vivrebbero sicuramente più sereni lontano da lì. Alla fine, il prezzo viene pagato, visto che Riccardo farà giustiziare Anthony e Richard Grey (come sempre, sembra che sia senza motivo....e invece, nel libro. subito dopo il funerale di Edoardo Anthony ed Elisabetta complottavano eccome per far fuori Riccardo!), e subito dopo lui e Anna verranno incoronati, scambiandosi una sguardo soddisfatto una volta sul trono. 
E pur sapendo cosa li aspetta, non ho potuto fare a meno comunque di tremare, vista l'atmosfera greve...



Scena cult della puntata: Edoardo morente dice "nomino Riccardo Lord Protettore del principe di Galles", ed Elisabetta: "Volevi dire Anthony?".
No cara, dato che Anthony e Riccardo sono due nomi che nemmeno si assomigliano, voleva proprio dire quello che ha detto, rassegnati....


sabato 20 ottobre 2018

Lezioni di cioccolato 2, 2011

 Regia di Alessio Maria Federici , con Luca Argentero  (Mattia), Hassani Shapi (Kamal), Nabiha Akkari (Nawal), Vincenzo Salemme (cuoco), Angela Finocchiaro (Amelia)
 
 
Dopo aver vinto la gara di cioccolato,le strade di Mattia e Kamal si sono divise per qualche anno: il primo ha ripreso a lavorare nell’edilizia, e il secondo ha aperto una cioccolateria. Ma qualche anno dopo le cose non vanno affatto bene; la cioccolateria di Kamal non decolla e lui si è parecchio indebitato, mentre nemmeno Mattia riceve più richieste per il proprio cantiere e oltretutto è stato mollato dalla fidanzata. I due amici si reincontrano e ricominciano a collaborare, anche perché Kamal decide di aiutare Mattia a conquistare una misteriosa e reticente ragazza egiziana; certo non sospetta che sia sua figlia Nawal, per la quale sogna un futuro tradizionale con matrimonio con bravo ragazzo egiziano….
 
Solitamente i seguiti non sono mia riuscitissimi anche quando sono gradevoli, ma questo film rappresenta una felice eccezione; il primo LEZIONI DI CIOCCOLATO era infatti un film molto carino, ma questo suo seguito gli tiene degnamente testa, se non addirittura superandolo per certi aspetti. 


Se già dall’inizio veniamo informati che Mattia si è lasciato anche con Cecilia (la ragazza conosciuta nel primo film e interpretata da Violante Placido), certo non ci aspettavamo che per la coppia Mattia- Kamal le cose non sarebbero andate così bene come si sperava nel primo film; ma in tempi di crisi economica è la soluzione più credibile.
Luca Argentero e Hassani Shapi formano un’ottima coppia, complementari nella loro diversità fisica e culturale ancora di più che nel primo episodio, mettendo in scena uno “scontro” tra culture che sottolinea differenze ma anche punti in comune delle due culture a cui appartengono.Forse come attore è molto più incisivo il secondo, ma assieme formano una delle coppie cinematografiche più belle degli ultimi anni.
L’insipida Violante Placido è per fortuna stata sostituita dalla bella e carismatica Nabiha Akkari, attrice che vedo per la prima volta e che spero abbia una lunga carriera in quanto mi è piaciuta molto, certo è ancora giovane ma vedo in lei delle buone potenzialità recitative (che avevo già notato nell’orrendo CHE BELLA GIORNATA con Checco Zalone, sttore che riuscirebbe a rovinare pure VIA COL VENTO!); molto brava l’attrice (non ricordo il nome) che interpreta Shamila, la grintosa moglie di Kamal. Sempre ottima Angela Finocchiaro, una delle migliori attrici italiane che sa passare con naturalezza da ruoli seri a ruoli brillanti.
Risate e riflessioni si incrociano in questo film, che rappresenta davvero un ottimo modo per passare una serata sia da soli che in compagnia.






venerdì 12 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep. 7: Poison and Malvesey wine



Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),David Oakes (Giorgio), Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Janet McTeer (Jacquetta Woodwille), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert Graves (Thomas Stanley), Ben Lamb (Anthony Woodville),Emily Berrington (Jane Shore).




Consolidato il suo regno Edoardo si lascia trascinare in una vita di bagordi, disapprovato dai fratelli Giorgio e Riccardo che per di più rimangono frustrati nei loro desideri di gloria vedendosi perennemente scavalcati dai membri della famiglia Woodville e constatando di persona la scorrettezza di Edoardo in svariate situazioni. La situazione precipita in maniera drammatica quando Isabella, dopo aver partorito il secondo figlio, muore; Giorgio sconvolto accusa la regina di averla avvelenata, e di aver lanciato varie maledizioni sui suoi figli. L'offesa viene gridata più volte davanti all'intera corte, tanto che Edoardo non può più fare finta di nulla e arresta il fratello accusandolo di tradimento....

L'episodio 7, denso di avvenimenti, inizia a un anno di distanza dal precedente: Anna  e Riccardo hanno avuto un figlio, il piccolo Ned, e vivono felici nel castello di Middleham. Il duca è però costretto ad assentarsi spesso per i suoi impegni con la corte, che a quanto pare si riducono ad assistere ai bagordi di Edoardo con le varie amanti; bagordi ai quali non prendono parte nessuno dei due fratelli (per fortuna!) che anzi vi assistono disgustati per motivi diversi: Riccardo non riesce a capacitarsi di come un re possa cadere così in basso quando avrebbe questioni più importanti di cui occuparsi, e Giorgio come al solito scalpita per avere un ruolo di potere, qualunque esso sia.
Come se  non  bastasse il duca di Gloucester decide di tirarsi in casa la suocera, la quale comincia a infamarlo insinuando in Anna ( e negli spettatori che non hanno letto il libro e non conoscono la vera storia) che lui non abbia richiesto la dispensa papale necessaria per le nozze, in modo da lasciare aperto uno spiraglio per il ripudio (e in realtà invece la dispensa arrivò dopo. Quindi Lady Neville attaccati!); nonostante tutto Anna decide di stare dalla parte del marito che ama e che nel momento del bisogno era a suo fianco, al contrario della madre che l'ha abbandonata. Il povero Richard si ritrova in balìa di sceneggiatori che continuano a gettargli addosso ombre sempre più consistenti, grazie anche a quegli sguardi inquieti che cogliamo qui e là, di cui non riusciamo a darci del tutto spiegazione (hai una bella famiglia, una proprietà, amministri il nord del paese per conto di tuo fratello e sei rispettato dal popolo...che motivi hai di essere inquieto?) e che, comunque, non riescono a scalfire l'impressione che quello con Anna sia vero amore. Semplicemente anche lui ha delle ambizioni, si è stufato di essere il fratello buono dato per scontato senza ricevere nulla in cambio; io avrei apprezzato questa vita comunque ma tant'è....
Per quanto riguarda Giorgio invece si intuisce che la sete di potere deriva anche per lui da un complesso di infeririotià e invidia nei confronti dei fratelli, che però lo porta a covare rabbia e avidità; purtroppo causa frettolosità nella sceneggiatura questo personaggio (come altri) era potenzialmente molto interessante ma purtroppo male sviluppato, con tutta la buona volontà dell'attore che è riuscito comunque a conquistare l'attenzione del pubblico. Già la campagna di Francia acuisce il malessere comune, ma l'evento che fa precipitare tutto è la morte della povera Isabella, deceduta per febbre puerperale dopo la nascita del secondo figlio, ma che il marito attribuisce ad avvelenamento da parte dell'odiata cognata Elisabetta; anche qui evento spiegato malissimo rispetto ai libri, visto che ci sono parecchie scene in cui viene mostrato George che rinfocola la paura di Isabella di essere avvelenata con "prove" inesistenti o che comunque non sono tali, sembra quasi che lo faccia apposta! Inoltre, visto come ha sempre trattato la moglie nel corso della storia, adesso sembra davvero poco credibile il fatto che sragioni per la sofferenza. Invece nel libro la cosa è spiegata meglio (il che non vuol dire "Bene"), si capisce che quel matrimonio d'interesse col tempo era diventato qualcosa di più anche per il cinico Duca di Clarence, e quindi la sua sofferenza per la morte della moglie appare più sincera.Persino con Riccardo (al solito) sembra che non faccia nulla per difendere il fratello o per evitargli la morte, quando invece si era esposto personalmente a tale scopo. Al contrario come al solito i Woodville vengono dipinti come migliori (anche- lo ripeto- rispetto allo stesso libro, dove si capisce benissimo che chi ci guadagna dalla morte di George sono proprio loro): Elisabetta appare turbata da tutto ciò che lei stessa ha cominciato, Anthony si rifiuta di partecipare al processo....si vabbè, a chi volete darla a bere?! 

La tragica fine di Giorgio (che sceglie di essere annegato in un barile di vino) e gli eventi ad essa legati purtroppo cominciano piano piano a minare l'animo di Anne, che finora forte della sua vita felice aveva mitigato l'astio verso Elisabetta...e le conseguenze saranno quelle che sappiamo, purtroppo. Tutto ciò mentre aumenta a corte il potere di Margaret, inopinatamente entrata nella grazie della regina dopo che questa ha creduto che sia stata lei a salvare il suo neonato che stava per morire. Incredibile come Elisabetta, che stupida non è, in questo caso si ostini a considerare una minaccia le innocue Isabella e Anna mentre non si accorge di nulla dei maneggi di Lady Stanley e consorte....


Scena cult della puntata: Elisabetta che si offende quando Giorgio le dà della strega e le rivela di sapere delle maledizioni lanciate sulla moglie e sui figli: da morire dal ridere, nonostante la drammaticità della situazione! 







lunedì 8 ottobre 2018

The social network, 2010

Regia di David Fincher, con Jesse Elsenberg (Mark Zuckerberg),Andrew Garfield (Eduardo Saverin), Justin Timberlake (Sean Parker),Armie Hammer (Cameron e Tyler Winklevoss), Rooney Mara (Erika Albright).


DA MYMOVIES:

"Mark Zuckerberg, il ragazzo che sarebbe diventato il più giovane miliardario della storia creando il social network più usato al mondo, nel 2004 era uno studente di Harvard brillante ma con poche doti sociali. Lasciato dalla ragazza, schifato dai club più elitari e con un complesso d'inferiorità malcelato nei riguardi degli atleti, crea in una notte un software che preleva tutte le foto delle studentesse messe online dalle università e le mette a disposizione di tutti in rete, lo scopo è votare le più belle. L'applicazione fa il giro dei computer di tutta l'area e Zuckerberg viene multato per aver violato i sistemi di sicurezza. A quel punto però il suo nome è sulla bocca di tutti per l'impresa compiuta e due atleti appartenenti al club più importante del college lo contattano per chiedergli di realizzare la loro idea. Non solo Zuckerberg non lo farà ma prenderà i loro spunti per migliorarli e allargarli dando vita all'odierno Facebook.
Da quel momento la battaglia legale per vedere riconosciuta la paternità di quella che dopo soli pochi mesi era già evidentemente una macchina da soldi non ha tregua."


Come avrete capito il film racconta la storia di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, e di come da semplice studente universitario con la passione per la tecnologia è diventato il secondo miliardario al mondo proprio grazie alla sua invenzione, che ha inevitabilmente rivoluzionato il web.
Film noiosetto, forse anche perchè la tematica trattata a me personalmente non interessa più di tanto.
Zuckerberg è il tipico nerd che improvvisamente si vede la vita stravolta da una genialata che nemmeno lui si sarebbe aspettato di avere; per realizzare la sua opera però finirà per essere risucchiato in un meccanismo che lo porterà a fregare anche coloro i quali fino a due giorni prima erano i suoi migliori amici, con il risultato di provocare invidie e risentimenti che potrebbero metterlo in pericolo. Alla fin fine più di questo non c'è, se non una montagna di riferimenti o altro alla tecnologia.....
Il tutto è quindi narrato come un thriller, ma sinceramente l'ho trovato molto noioso e non mi sono rimasti  in mente nemmeno gli altri personaggi, oltre a Zuckerberg.







martedì 2 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep. &: Love and Marriage




Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),David Oakes (Giorgio), Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Janet McTeer (Jacquetta Woodwille), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert Graves (Thomas Stanley), Ben Lamb (Anthony Woodville),Emily Berrington (Jane Shore).





Anna torna in Inghilterra e viene perdonata da Edoardo, che la affida alla famiglia della sorella nominando Giorgio suo tutore. Anna non ha più nulla di ciò che rimane delle sue proprietà, Giorgio amministra tutto e praticamente la tiene prigioniera a palazzo  per evitare che il patrimonio possa passare in altre mani che non le sue. Progetta addirittura di forzarla a prendere in voti, in questo modo Isabella sarebbe l'unica a ereditare.
In soccorso di Anna arriva Riccardo, che è innamorato di lei e le propone di sposarlo; intanto, anche Margaret si risposa con Lord Stanley, con l'obiettivo di entrare a corte e preparare il terreno per suo figlio....



Gli episodi 6 e 7, da soli, valgono tutta la serie, seppure con molte lacune (ormai assodate in una serie dal ritmo troppo veloce, che spesso non permette proprio di sviluppare in maniera credibile i caratteri dei personaggi, sottoponendoli addirittura a repentini cambi di personalità da una puntata con l'altra). E sopratutto questo, a cui la Starz (la casa produttrice della serie) ha cambiato il titolo dato dalla BBC "Love and marriage" con "Love and death": ormai mi sento come Margaret, per ogni cosa vedo un segno del complotto per screditare i miei amati Riccardo e Anna, protagonisti assoluti di questo episodio.
Se Anna pensava che tornando in Inghilterra con il perdono del re di lasciarsi alle spalle i momenti difficili, si sbagliava di grosso: in patria viene ospitata dalla sorella Isabella e dal cognato Giorgio, che in realtà si rivelano suoi carcerieri. Certo, Anna non aiuta molto, pare non rendersi conto che è già tanto che non l'abbiano decapitata sul posto, cosa probabilissima in un'epoca in cui per il tradimento- o sospetto tale- non si andava tanto per il sottile; accontentarsi almeno per un po' no? Notare poi come l'improvviso cambio psicologico (come dicevo sopra) per cui Isabella da amorevole sorella si rivela carceriera di Anna, poco disposta a darle spazio e ascolto, e propensa a isolarla (anche se poi in due occasioni sembra perorare la sua causa). Il tutto per un marito di cui sarà anche innamorata, ma che continua a trattarla a livello del cane di casa. Ovviamente non c'è alcuna spiegazione per questo momentaneo cambio di bandiera di Isabella, se non la voglia di evitare nuovi guai con la corte di Elisabetta.
Che in questo episodio è protagonista di vari momenti di umanità (dopo essersi arrabbiata col marito perchè ha risparmiato Anna, ovvio!): scopre che il marito la tradisce e ne soffre (e anche se ha ragione, cosa si aspettava? per l'epoca era la norma!), e sopratutto dovrò affrontare la morte del figlio che attende e della madre Jacquetta: devo ammettere che la scena in cui affida il piccolo nato morto alla madre morente perchè se ne prenda cura di là è una delle cose che più mi hanno commosso negli ultimi tempi. Del resto, non ho mai dubitato che Elisabetta abbia dei sentimenti o lati positivi, peccato che la sua stronzaggine li supera di gran lunga.
Ma come dicevo, l'episodio è dedicato a Riccardo e Anna, i fratelli minori, quelli che finora erano sempre rimasti in ombra (soprattutto lui, a dire la verità), quelli dati per scontati....quelli con la storia migliore, per questo massacrati dagli sceneggiatori. Nel momento in cui Anna è completamente sola, in balìa di Giorgio e di quello che lui vorrà decidere per lei, senza un amico o qualcuno a cui possa rivolgersi, tenuta addirittura isolata, arriva lui, il bel Duca di Gloucester, che si offre di aiutarla a perorare la sua causa. E quando lei domanda perchè lo farebbe, lui risponde: "Secondo voi, perchè?"...bè che dire, nonostante le ombre e le malignità inutili (spesso non presenti nemmeno nei romanzi!) lanciate sui personaggi persino in questa puntata (perchè Riccardo non smentisce le accuse di Giorgio?), la puntata è all'insegna del romanticismo, culminato con la dichiarazione di Riccardo sotto la neve e la fuga d'amore attraverso le strade di Londra.....e lasciateci sognare, almeno per stavolta! A differenza di quello tra Re e Regina, l'amore fra Anna e Riccardo è puro e sincero, non ha avuto bisogno di incantesimi. Tra l'altro nella realtà non solo il Duca sposò Anna quasi povera rinunciando anche a una parte della esigua eredità che le sarebbe toccata, tenendosi il castello di Middlheam e poco altro, ma la dispensa papale arrivò dopo. E vista l'epoca, ditemi se non è amore questo....
Anche Margaret Beaufort decide di risposarsi, e visto che l'amato Jasper Tudor le dà inspiegabilmente buca, decide di trovare un marito che possa introdurla alla corte degli York; dopo averci provato proprio con il duca di Gloucester (mica scema Margaret!), il prescelto è Lord Stanley, che da subito capiamo essere fatto della stessa pasta della moglie, il marito ideale per conquistarsi quel potere di cui crede di aver diritto per volontà divina. Certo la scena dove Margaret, la prima notte di nozze, si aspetta che comunque il marito ci provi con lei e lui invece le dà buca mi ha intenerito: anche lei in fondo, ha bisogno di sentirsi considerata come una donna.....


Scena cult della puntata: no, non la scena della dichiarazione di Riccardo ad Anna, quella è proprio al di sopra di tutto, è un qualcosa di speciale!
Ma quella dove Giorgio sbrocca con Edoardo perchè Riccardo non ha chiesto il permesso del re per sposare Anna...ma da che pulpito?! (cosa che infatti il re gli fa prontamente notare....)