martedì 2 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep. &: Love and Marriage




Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),David Oakes (Giorgio), Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Janet McTeer (Jacquetta Woodwille), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert Graves (Thomas Stanley), Ben Lamb (Anthony Woodville),Emily Berrington (Jane Shore).





Anna torna in Inghilterra e viene perdonata da Edoardo, che la affida alla famiglia della sorella nominando Giorgio suo tutore. Anna non ha più nulla di ciò che rimane delle sue proprietà, Giorgio amministra tutto e praticamente la tiene prigioniera a palazzo  per evitare che il patrimonio possa passare in altre mani che non le sue. Progetta addirittura di forzarla a prendere in voti, in questo modo Isabella sarebbe l'unica a ereditare.
In soccorso di Anna arriva Riccardo, che è innamorato di lei e le propone di sposarlo; intanto, anche Margaret si risposa con Lord Stanley, con l'obiettivo di entrare a corte e preparare il terreno per suo figlio....



Gli episodi 6 e 7, da soli, valgono tutta la serie, seppure con molte lacune (ormai assodate in una serie dal ritmo troppo veloce, che spesso non permette proprio di sviluppare in maniera credibile i caratteri dei personaggi, sottoponendoli addirittura a repentini cambi di personalità da una puntata con l'altra). E sopratutto questo, a cui la Starz (la casa produttrice della serie) ha cambiato il titolo dato dalla BBC "Love and marriage" con "Love and death": ormai mi sento come Margaret, per ogni cosa vedo un segno del complotto per screditare i miei amati Riccardo e Anna, protagonisti assoluti di questo episodio.
Se Anna pensava che tornando in Inghilterra con il perdono del re di lasciarsi alle spalle i momenti difficili, si sbagliava di grosso: in patria viene ospitata dalla sorella Isabella e dal cognato Giorgio, che in realtà si rivelano suoi carcerieri. Certo, Anna non aiuta molto, pare non rendersi conto che è già tanto che non l'abbiano decapitata sul posto, cosa probabilissima in un'epoca in cui per il tradimento- o sospetto tale- non si andava tanto per il sottile; accontentarsi almeno per un po' no? Notare poi come l'improvviso cambio psicologico (come dicevo sopra) per cui Isabella da amorevole sorella si rivela carceriera di Anna, poco disposta a darle spazio e ascolto, e propensa a isolarla (anche se poi in due occasioni sembra perorare la sua causa). Il tutto per un marito di cui sarà anche innamorata, ma che continua a trattarla a livello del cane di casa. Ovviamente non c'è alcuna spiegazione per questo momentaneo cambio di bandiera di Isabella, se non la voglia di evitare nuovi guai con la corte di Elisabetta.
Che in questo episodio è protagonista di vari momenti di umanità (dopo essersi arrabbiata col marito perchè ha risparmiato Anna, ovvio!): scopre che il marito la tradisce e ne soffre (e anche se ha ragione, cosa si aspettava? per l'epoca era la norma!), e sopratutto dovrò affrontare la morte del figlio che attende e della madre Jacquetta: devo ammettere che la scena in cui affida il piccolo nato morto alla madre morente perchè se ne prenda cura di là è una delle cose che più mi hanno commosso negli ultimi tempi. Del resto, non ho mai dubitato che Elisabetta abbia dei sentimenti o lati positivi, peccato che la sua stronzaggine li supera di gran lunga.
Ma come dicevo, l'episodio è dedicato a Riccardo e Anna, i fratelli minori, quelli che finora erano sempre rimasti in ombra (soprattutto lui, a dire la verità), quelli dati per scontati....quelli con la storia migliore, per questo massacrati dagli sceneggiatori. Nel momento in cui Anna è completamente sola, in balìa di Giorgio e di quello che lui vorrà decidere per lei, senza un amico o qualcuno a cui possa rivolgersi, tenuta addirittura isolata, arriva lui, il bel Duca di Gloucester, che si offre di aiutarla a perorare la sua causa. E quando lei domanda perchè lo farebbe, lui risponde: "Secondo voi, perchè?"...bè che dire, nonostante le ombre e le malignità inutili (spesso non presenti nemmeno nei romanzi!) lanciate sui personaggi persino in questa puntata (perchè Riccardo non smentisce le accuse di Giorgio?), la puntata è all'insegna del romanticismo, culminato con la dichiarazione di Riccardo sotto la neve e la fuga d'amore attraverso le strade di Londra.....e lasciateci sognare, almeno per stavolta! A differenza di quello tra Re e Regina, l'amore fra Anna e Riccardo è puro e sincero, non ha avuto bisogno di incantesimi. Tra l'altro nella realtà non solo il Duca sposò Anna quasi povera rinunciando anche a una parte della esigua eredità che le sarebbe toccata, tenendosi il castello di Middlheam e poco altro, ma la dispensa papale arrivò dopo. E vista l'epoca, ditemi se non è amore questo....
Anche Margaret Beaufort decide di risposarsi, e visto che l'amato Jasper Tudor le dà inspiegabilmente buca, decide di trovare un marito che possa introdurla alla corte degli York; dopo averci provato proprio con il duca di Gloucester (mica scema Margaret!), il prescelto è Lord Stanley, che da subito capiamo essere fatto della stessa pasta della moglie, il marito ideale per conquistarsi quel potere di cui crede di aver diritto per volontà divina. Certo la scena dove Margaret, la prima notte di nozze, si aspetta che comunque il marito ci provi con lei e lui invece le dà buca mi ha intenerito: anche lei in fondo, ha bisogno di sentirsi considerata come una donna.....


Scena cult della puntata: no, non la scena della dichiarazione di Riccardo ad Anna, quella è proprio al di sopra di tutto, è un qualcosa di speciale!
Ma quella dove Giorgio sbrocca con Edoardo perchè Riccardo non ha chiesto il permesso del re per sposare Anna...ma da che pulpito?! (cosa che infatti il re gli fa prontamente notare....)




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