Luciano è un napoletano che vive
nei quartieri poveri gestendo una pescheria. Felicemente sposato on Maria e
padre di tre figli, ha un sogno: partecipare al Grande Fratello, per vincere e
vedere cambiata la sua vita in meglio, proprio come successo ad Enzo, un ex
concorrente della casa che ora è conteso tra locali, ospitate ed eventi vari, e
che Luciano conosce in occasione di un matrimonio. Luciano riesce a fare il
provino e da allora attende la chiamata fatidica, arrivando a farne
un’osessione: si convince infatti che gli autori del programma lo spiino 24 ore
su 24 per controllare che sia adatto al reality, e si comporta quindi in modo da
attirare sempre e comunque l’attenzione. Mettendo a repentaglio, oltre alla
salute mentale, la stessa famiglia….
Film che ottenne grande popolarità
nell'anno in cui uscì al cinema, meritatamente. Ho trovato Luciano un
personaggio molto pirandelliano- passatemi il paragone letterario- , che parte
da una situazione di normalità e staticità virando sempre di più in una
situazione dove il confine tra follia e normalità è molto sottile, forse troppo
per essere ben distinto; il suo interprete Aniello Arena è una vera e propria
“maschera”, istrionico e divertente, ma anche intenso, comunicativo. Molto bravi
anche tutti gli altri comprimari, che riescono a creare un’atmosfera corale dove
ogni personaggio trova un suo spazio, seppure piccolo, in cui esprime la propria
personalità, rimanendo quindi in mente alle persone. Come sempre viene
sottolienata l’espansività, al gioia di vivere e capacità di divertirsi dei
napoletani, ma chi dovesse ridurre il film solo a queste farebbe un grosso
errore; dal Grande Fratello della tv il protagonista finisce per chiudersi in un
claustrofobico e immaginario GF reale, diventano un po’ la metafora di questi
nostri tempi difficili, dove apparire conta molto di più che in passato. Le
scene iniziali del film sono state girate alla Sonrisa, il famoso "Castello
delle cerimonie" del noto programma di Real Time.
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