Regia di Elia Kazan, con James Dean ( Cal Trask), Richard Davalos(Aaron Trask),Jo Van Fleet (Cathy Ames), Julie Harris (Abra), Raymond Massey (Adam Trask), Burl Ives(Sam Cooper).
Nella California del 1917 I fratelli Cal e Aaron Trask, orfani di madre, vivono col padre Adam. Mentre Aaron è il figlio prediletto del padre, studioso, tranquillo, buono, Cal è il figlio ribelle che il padre non ha mai accettato perché troppo diverso da lui. Sotto l’apparente menefreghismo il giovane soffre di questo e si ribella mettendosi in competizione col fratello, anche amorosa dal momento che si innamora di Abra, fidanzata di Aaron.Purtroppo tutto ciò sarà causa di tragedie e scoperte di dolorosi segreti…
Tratto dal romanzo omonimo di John Steinbeck, il film tratta solo dell’ultima parte del romanzo (lunghissimo). Certo non è il massimo, visto che così lo spettatore viene tenuto all’oscuro dei motivi che spingono Adam Trask a preferire un figlio all’altro, comunque la seconda parte del romanzo è considerata quella più importante.
La storia è quella di Caino e Abele in chiave moderna, personaggi dei quali i due fratelli riprendono anche i nomi, americanizzati; con la differenza che dietro alla sua spavalderia e apparente insensibilità il primo nasconde il suo dolore per il rifiuto paterno e la mancanza di una madre, e il suo disperato bisogno d’amore.
James Dean è qui al suo primo film, e già mostra interpretando il tormentato Cal, una spiccata preferenza per i personaggi di questo tipo, che interpreterà durante la sua brevissima carriera: sicuramente un attore di razza per questo tipo di personaggi (in cui si ritrovava), ma a volte mi domando se avrebbe saputo fornirci interpretazioni di altro tipo, che non lo riguardassero in qualche modo personalmente…
Per l’epoca fu sicuramente un film scomodo, come del resto la maggior parte dei film diretti dal controverso regista Elia Kazan, io l’ho interretato soprattutto come il dramma di alcune vite che non riescono a comprendersi e si distruggono a vcenda, anche per colpa dei troppi segreti fra loro; il più scottante sicuramente quello riguardante la madre di Cal e Aron, interpretata con vigore dall’attrice Jo Van Fleet, che riesce a rendere incisivo nella memoria dello spettatore un personaggio che appare in poche scene , ma è sempre presente nel film grazie alle parole degli altri.Per questo ruolo l’attrice vinse nel 1956, un Oscar come migliore attrice non protagonista.
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