Regia di Dario Argento, con Julian Sands(Il Fantasma), Asia Argento ( Christine Daaè), Andrea di Stefano (Raoul de Chagny),Nadia Rinaldi(Carlotta Altieri ).
Nella Parigi del 1870, L’Opera vive il suo momento di maggior popolarità, grazie anche alla leggenda del cossi detto “Fantasma dell’Opera”, un misterioso individuo che appoggia le opere e i direttori a lui congeniali, ma non esita a usare ogni mezzo, compreso l’omicidio, per ostacolare chi non gli piace.
In realtà il fantasma esiste davvero ed è un geniale musicista nato col volto sfigurato che vive nei sotterranei del teatro e indossa una maschera per nascondere la sua deformità. Egli si innamora di Christine, una giovane allieva, e sempre rimanendo nell’ombra coi suoi consigli la segue fino al momento in cui sarà pronta per debuttare, ottenendo grande successo. Christine è attratta sia dal Fantasma che da Raoul, un giovane visconte…
Versione italiana del romanzo omonimo di Gaston Leroux, è un film veramente da lasciar perdere. Cercate l’aurea romantica espressa anche dal musical omonimo?Allora andatevi a guardare il film del 2004.
Cercate un film dell’orrore, attirati anche dalla firma del maestro dell’horror all’italiana? Sappiate che qui l’unico elemento horror è la recitazione di Asia Argento, veramente ai minimi storici(non che abbia mai avuto grandi picchi, comunque).E soprattutto il doppiaggio, inesistente a questo punto, della suddetta attrice, che interpreta la parigina di origini svedesi Christine con l’accento romanesco a lei tanto caro, visto che in tutti gli anni della sua carriera non ha fatto alcuno sforzo per eliminarlo, appioppandolo quindi non solo a romane, ma anche a francesi e americane e a qualunque personaggio abbia interpretato…
Praticamente, la storia di amore, morte e musica mirabilmente narrata da Gaston Leroux è stata presa e totalmente stravolta da Dario Argento e soci, che hanno mantenuto solo qualche situazione originale e i personaggi principali(di nome…), cambiando tutto il resto: il fantasma non è più un povero deforme che non può vivere fuori dai sotterranei del teatro ma un orfano abbandonato lì alla nascita e allevato dai ratti( una specie di Mowgli urbano insomma!), non uccide per amore di Christine o per odio verso il genere umano che l’ha relegato nei sotterranei ma per vendicarsi di tutti quelli che vogliono fare del male ai suoi amati “fratelli”; Raoul non è un giovane visconte timido e impacciato ma, al contrario, un assiduo frequentatore di bordelli e consumatore di oppio; il fantasma e Christine indulgono spesso e volentieri in scene di sesso esplicite; i sotterranei dell’Opera vengono trasformati in cunicoli cavernosi più simili alle tane delle talpe, con un qualcosa di claustrofobico che mi ha parecchio disturbato(sarà perché sono claustrofobica…).Aggiungiamoci un episodio di pedofilia punita, probabilmente messo lì per far ulteriormente capire che il fantasma non è cattivo…insomma, ci siamo capiti: altro che “pasticciaccio brutto”, per prendere in prestito il titolo di un famoso romanzo di Carlo Emilio Gadda!
Unico punto a favore, l’accuratezza delle ambientazioni, soprattutto quelle sotterranee e la bellissima colonna sonora di Ennio Morricone, davvero sprecata per un film del genere; per quanto riguarda la recitazione, della suddetta Asia ho già detto, ed è meglio lasciarla lì dov’è, anche se di certo gli spettatori maschili apprezzeranno l’esibizione generosa delle sue grazie; l’efebico Julian Sands interpreta un “fantasma” sgraziato, furente, impressionante nel peggiore senso della parola; l’interprete di Raoul si limita a fare la bruttissima copia, fisicamente parlando, di Johnny Depp.Carattere del personaggio pari a zero. Si salva solo Nadia Rinaldi nei panni della diva capricciosa e ridicola(e che ovviamente fa una brutta fine).
Insomma, la vecchiaia è brutta..anche per i grandi maestri del cinema!
Tiziana
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