Regia di Kozo Kazuha, trasmesso in Italia nel 1988.
America, primi ‘900. Rimasta orfana dei genitori la piccola Pollyanna viene affidata alla ricca zia Polly, che lei non ha mai conosciuto. Al suo arrivo la bambina viene accolta freddamente dalla zia, che accetta di occuparsi materialmente di lei ma non le dà alcun affetto. Pollyanna però è una bambina buona, che con la sua generosità e vivacità saprà conquistare non solo il cuore della zia, ma anche tante altre amicizie.
Ho deciso di inserire in questo blog anche la categoria “cartoni tratti dai romanzi”.Ce ne sono molti e di belli, in particolare di quando ero piccola io(i migliori!), am qualcuno si trova anche adesso….
Questo cartone era uno dei miei preferiti! Tratto dai due romanzi per ragazzi di Eleonor H.Porter POLLYANNA (1913) e il suo seguito POLLYANNA CRESCE(1915), condensa in una serie di 51 puntate i due romanzi, modificando abbastanza il secondo(la cui seconda parte si svolge quando Pollyanna e gli amici sono adulti).
La piccola Pollyanna, dolce, buona, solare ,amichevole con tutti e che sopporta stoicamente cattiverie e acidità di adulti che non sono cattivi, ma solo inariditi dalle sofferenze della vita, e oltre a questo cambia la vita a molti di loro in meglio con suo “gioco della felicità”, potrebbe ben essere il simbolo di una serie di personaggi appartenenti alla letteratura classica per l’infanzia poco aderenti a un bambino normale.
Personaggi che però ci conquistano comunque…anche se, ragionandoci oggi, troviamo molto più umani gli adulti(zia Polly, il signor Pendelton, il dottor Chilton, la signora Ruth)che, anche se ricchi e in salute, hanno molto sofferto e queste sofferenze li hanno fatti rinchiudere in sé stessi. Ma c’è bisogno anche di questo tipo di storie ottimiste e “buone”…e quindi, W Pollyanna(che non è stucchevole e saccente come altri suoi colleghi “di cartone”)! Leggendo il libro dopo aver visto il cartone, ho trovato personaggi e situazioni ben caratterizzati, e mi è piaciuta molto la cura con cui gli animatori giapponesi hanno ricostruito i paesaggi della campagna americana dei primi del ‘900 e la città di Boston. Immancabile l’aggiunta, tipica anche dei cartoni Disney, dell’animaletto amico della protagonista, caratteristica presente in tutti i cartoni(in questo caso è lo scoiattolo Pon Pon).
Certo il suo “gioco della felicità”lascia davvero a desiderare..e non mi sono mai convinta(neanche a otto anni)che potesse funzionare sulla signora paralitica costretta da anni a rimanere confinata nella camera da letto.Ma tant’è….
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