Regia di Lewis Milestone, con Lew Ayres( Paul Baumer), Richard Alexander (Westhus), Ben Alexander( Franz Kemmrich), William Bakewell (Alberto Knopp).
Nel 1916 il giovane universitario tedesco Paul Baumer assieme agli amici si arruola nell’esercito che sta combattendo la Grande Guerra, entusiasmati dalle infervorate prediche di un loro professore sugli ideali di Patria e Giustizia.
Purtroppo per loro, si accorgono da subito che la vita la fronte è ben diversa dalla retorica propagandata dal professore: la vita al fronte è fatta, di fame, sudore, sporco, ore passate nelle trincee, ferite infette,ore di marcia con qualsiasi tempo, e soprattutto morte. La morte che incombe in mille modi, dall’amico rimasto ucciso da una granata, al pericolo che i giovani soldati corrono ogni minuto, al modo più doloroso, l’uccisione di un nemico…
Tratto dal romanzo NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE (1929), di Erich Maria Remarque, è sicuramente, come il libro da cui è stato tratto, un grande ed efficace apologo contro la guerra. Per la prima volta sullo schermo non abbiamo eroi intrepidi senza macchia e senza paura, ma semplicemente uomini, che pagano con la loro vita la sete di potere e follia di chi comanda, sia da una parte che dall’altra.
il film si basa su tre elementi principali, oltre alla storia: una regia realistica che non lascia spazio ad lacuna retorica quando si tratta di far vedere corpi dilaniati, sporco, malattie, abbruttimento morale e materiale cui i soldati sono costretti, scene di battaglie epiche e spettacolari e dialoghi profondi.
Sicuramente un esempio di grande cinema, con attori non famosissimi ma le cui facce sono “anonime”come quelle dei tanti soldati caduti nelle guerre di ogni epoca, come ricorda la bellissima scena finale.
Il film, primo esempio di kolossal del cinema sonoro, vinse due premi Oscar nel 1931:miglior film e miglior regia.
Tiziana
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