Regia di Luigi Comencini, con Johnny Dorelli (Maestro Perboni), Giuliana De Sio (Maestrina dalla Penna Rossa), Ugo Pagliai (Direttore),Eduardo de Filippo (Maestro Crosetti), Carlo Calenda(Enrico Bottini), Harry Tagliavini (il Muratorino), Federico Belisario (Coretti),Gianluca Galle (Franti),Elio Sonnino (Crossi), Maurizio Coletta (Garrone), Ivan Sebastiani (Derossi), Marco Marrone (Precossi), Emiliano Vinciarelli (Stardi).
In partenza per la guerra del ‘15/’18, l’ufficiale Enrico Bottini reincontra alcuni vecchi compagni di quando andava alla scuola elementare(1888): ciò gli fa tornare in mente gli anni felici della sua infanzia, quando lui, figlio di borghesi benestanti, frequentava la classe del maestro Perboni insieme ad altri bambini di ogni estrazione sociale: Garrone, il ragazzo generoso sempre pronto ad aiutare gli altri; Crossi, figlio di un’erbivendola, il cui padre è in prigione ma che il bambino pensa sia emigrato in America; Precossi, che spesso veniva a scuola pieno di lividi e coi quaderni strappati dal padre alcolizzato; Coretti,che dopo la scuola aiutava il padre nella sua rivenditoria di legna; il Muratorino, chiamato così per il mestiere del padre, che controllava severamente i quaderni del padre, alunno della scuola serale;Franti,la pecora nera della scuola, che finirà al riformatorio…
La trasposizione più famosa del celebre classico per l’infanzia di Edmondo de Amicis( ) è anche uno degli ultimi sceneggiati italiani della tradizione Tv cominciata negli anni ’50, prima dell’avvento delle spesso insulse fiction. Diretto dal grande Luigi Comencini, regista esperto delle tematiche dell’infanzia(suo anche il celebre LE AVVENTURE DI PINOCCHIO del 1971, e il film INCOMPRESO) oltre che maestra della commedia all’italiana. Ciò gli permise di rileggere il romanzo in una chiave più costruttiva rispetto a come era astato scritto e insegnato a scuola: per esempio l’espediente di raccontare la trama del romanzo come un flashback tenendo come presente la storia degli ex alunni che, diventati adulti, combattono sul fronte della prima guerra mondiale serve a l regista per criticare la retorica patriottica di cui il libro è intriso, facendola scontrare con l’orrore insensato della guerra vera(alcuni dei ragazzi vi moriranno). Altra componente fondamentale di questa versione è lo stemperare il carattere dei personaggi interpretazioni sicologiche più accurate, visto che uno dei difetti del romanzo è quello di presentare i bambini come tante macchiette: ecco quindi che abbiamo un Derossi che è sì il primo della classe(nel romanzo ciò veniva associato alla più alta nobiltà d’animo) ma anche un po’ snob e saccente; Crossi, il povero sfigatino, qui è un bambino ingenuo e sfortunato ma di buona volontà; interessante soprattutto la rilettura del personaggio di Franti, nel libro il cattivo per eccellenza, qui visto- interpretazione più vicina alla realtà- come un bambino di strada prepotente perché è dovuto crescere quasi da solo in mezzo alla miseria, con tratti di umanità che spuntano ben visibili e che verrà ingiustamente condannato al riformatorio da una società che ancora aveva molta strada da fare riguardo alla pedagogia infantile.
Rimangono intatti Enrico, il bambino ricco ma semplice che fa amicizia anche coi più poveri, filo narratore della storia, e soprattutto Garrone, il buono per eccellenza.
Gli sconosciuti mini attori, scelti personalmente dal regista nelle scuole elementari di Roma, forniscono buone e intense interpretazioni, che ci rimangono impresse non meno dei personaggi del romanzo.
tra gli adulti, i principali sono Johnny Dorelli,in un’interpretazione dolce ma mai melensa dell’umano e serio maestro Perboni, quasi un secondo padre per i bambini, e Giuliana de Sio in quello(nel libro piuttosto marginale)della maestrina dalla Penna Rossa, che qui assurge al ruolo di seconda protagonista per la ventata di freschezza e allegria che porta nella scuola.
Modificati anche i famosi “racconti mensili”, che diventano delle diapositive cinematografiche mostrate agli alunni. Tutto ciò non sminuisce il messaggio e lo spirito del libro, ma anzi contribuisce ad arricchirne l’interpretazione.
Lo sceneggiato ci dà modo di vedere anche per l’ultima volta- morì proprio in quell’anno)il grande Eduardo de Filippo nel piccolo ma significativo ruolo di un anziano maestro ormai in pensione, che sarà la chiave per svelare la storia del padre di Crossi.
La sceneggiatura del film è opera di Suso Cecchi d’Amico e della futura regista Cristina Comencini, figlia del regista; della famiglia Comencini partecipano anche l’altra figlia Paola, costumista, e Carlo Calenda, il piccolo protagonista Enrico.
Lo sceneggiato fu presentato fuori concorso alla mostra del cinema di Venezia in una ridottissima versione; la prima Tv avvenne in ottobre e lo sceneggiato ottenne da subito un grande successo, tale da battere anche il fortissimo SUPERFLASH di Mike Bongiorno.
Del romanzo di Edmondo de Amicis(che per molti anni fu testo obbligatorio di studio nelle scuole italiane) esistono varie versioni: la prima è quella cinematografico del 1947, con Vittorio de Sica; la seconda del 1973 3 riprendere in versione moderna alcuni racconti mensili; la fiction del 2000 (non molto apprezzabile per lo stravolgimento totale della storia) con Giulio Scarpati e Anna Valle).Esiste inoltre anche un cartone animato, IL LIBRO CUORE, andato in onda negli anni ‘80(era uno dei miei preferiti, come lo sceneggiato).
Nessun commento:
Posta un commento