martedì 29 novembre 2011

Il padrino (The godfather), 1971

il padrino

Regia di Francis Ford Coppola, con Marlon Brando ( Don Vito Corleone), Al Pacino ( Michael Corleone),James Caan ( Sonny Corleone), Talia Shire( Connie Corleone), John Cazale ( Fredo Corleone), Diane Keaton ( Key Adams),Robert Duvall (Tom Hagen),Julie Gregg ( Sandra Corleone).


Don Vito Corleone è il più importante capo mafioso di New York, ma purtroppo anche per lui sta arrivando il momento della resa dei conti:  il suo veto a entrare in affari con i trafficanti di droga  provoca molti scontenti tra quei mafiosi  che invece sono interessati a espandersi in tal senso, a tal punto che Don Vito subisce un attentato che lo lascia definitivamente fuori gioco, perlomeno fisicamente. In sua assenza il figlio ultimogenito Mike, che fino ad allora non aveva voluto avere nulla a che fare con gli affari paterni, rimane talmente scosso che cambia radicalmente idea e decide di prendere in mano le redini della famiglia, cominciando dalla vendetta per l’attentato…

Tratto dall’omonimo romanzo di Mario Puzo (1969), il film è considerato una pietra miliare della storia del cinema, un grande affresco che rappresenta non solo la storia di una famiglia mafiosa, ma anche uno spaccato di America che non c’è più e anche uno spaccato di un mondo criminale, ma con delle proprie regole e valori(sia pur discutibili ovviamente). Parlando di mafia, alcuni di questi valori sono tipici della cultura italiana in generale (la famiglia su tutto, una famiglia di tipo patriarcale), altri sono valori appartenenti a un vecchio codice d’onore mafioso(Ok ammazzare gente a tutto spiano, ma guai a sporcarsi con la droga…).
C’è inoltre il contrasto tra il codice d’onore della vecchia generazione(rappresentata da Don Vito), che si scontra con la nuova generazione, divisa tra il rifiuto delle attività familiari (rappresentata dal figlio Mike), e l’accettazione di queste ultime a ogni costo, compreso quello di tradire i “valori” (il figlio Sonny).
L’abile mano del regista narra il tutto in maniera distaccata eppure coinvolgente per lo spettatore, la punto che talvolta riusciamo a trovare simpatici Don Vito e Co, nonostante non si perda mai di vista le loro attività.
Don Vito è interpretato da Marlon Branco in uno dei suoi ruoli migliori e più interessanti, che giustamente è passato alla storia del cinema come uno dei personaggi cinematografici più famosi; l’attore è in forma smagliante e sostiene un’interpretazione misurata e intensa, sotto un pesante trucco invecchiante comprendente cotone riempitivo della bocca per fare “l’effetto mascellone”, uno dei tratti fisici caratteristici di Don Vito; attorno a lui un coro di personaggi secondari solo di nome , in quanto ognuno di loro si ritaglia il proprio spazio nel film: su tutti, Al Pacino nel ruolo di Mike, il figlio inizialmente più lontano dagli affari di famiglia, destinato a diventare il futuro padrino; James Caan, il figlio Sonny amorale e destinato a fare una brutta fine; Diane Keaton pre Woody Allen nel ruolo tragico di Kay, una donna che piano piano e suo malgrado si trova in una vita da incubo; Talia Shire(sorella del regista)nel ruolo di Connie, la figlia inizialmente frivola(col matrimonio della quale si apre il film, uno dei matrimoni più famosi della storia del cinema)e poi sempre più dura e disincantata;Fredo, interpretato da John Cazale, il figlio reietto, dimesso, di cui tutti si vergognano
Senza contare di tutti gli altri: Luca Brasi,Carlo Rizzi,Clemenza, Apollonia(interpretata dall’attrice italiana Simonetta Stefanelli),la sfortunata prima moglie di Mike.In un piccolo ruolo troviamo anche l’attore siciliano Saro Urzì(il signor Vitelli, padre di Apollonia).Presenti anche alcuni componenti della famiglia Coppola: oltre a Talia Shire, il padre del regista Carmine Coppola nel ruolo di un pianista al matrimonio di Connie e la neonata Sofia Coppola(figlia de regista e futura regista anch’essa) nel ruolo del figlio neonato di Connie.
Il film oltre a sbancare al botteghino in tutto il mondo, trionfò alla notte degli Oscar 1972: miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior attore protagonista Marlon Brando, che non si presentò alla cerimonia per protestare contro le condizioni inferiori in cui vivono i nativi d’America, mandando a ritirare il premio una squaw di nome Sachen) Littlefeather(in realtà  un’attrice sconosciuta, di origine messicana).Vinse anche 5 Gold Globe e 2 David di Donatello, ad Al Pacino e al film.
Il padrino è stata infatti considerata la seconda miglior pellicola statunitense della storia dall'American Film Institute ed è il primo di una trilogia:dopo di questo vengono l’altrettanto famoso IL PADRINO – PARTE II (1975), e IL PADRINO-PARTE III, più sfortunato e davvero meno memorabile rispetto ai precedenti. Nella classifica tra le battute più famose figura tra i primi posti l’Ambigua frase di Don Vito che riassume tutta l’ideologia mafiosa :”Gli farò un’offerta che non potrà rifiutare”.





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