lunedì 28 novembre 2011

Cappuccetto rosso sangue (Red Riding Hood), 2011





Regia di Catherine Hardwicke , con Amanda Seyfried (Valerie), Shiloh Fernandez (Peter), Max Irons (Henry), Julie Christie (nonna), Billy Burke ( Cesar),Gary Oldman (Padre Solomon)

La giovane Valerie vive in un piccolo villaggio ed è innamorata (ricambiata) del taglialegna Peter, ma la famiglia l’ha promessa in sposa al fabbro Henry.Il giorno in cui i due innamorati decidono di fuggire insieme Lucie, sorella di Valerie, viene uccisa dal lupo, un misterioso essere che da anni tiene in scacco gli abitanti del villaggio esigendo sacrifici  in cambio del rispetto della sicurezza delle loro vite; siccome gli abitanti avevano già offerto il loro sacrificio, il lupo ha tradito il patto e questo li induce a decidere di prendere drastiche misure per affrontarlo e sconfiggerlo.
Un primo tentativo di ucciderlo finisce male con un morto, il padre di Henry; a questo punto viene chiamato padre Solomon ,un famoso  cacciatore di lupi mannari che come prima cosa rivela che il lupo assume sembianze umane e che quindi potrebbe essere qualunque abitante del villaggio. Dopo l’ennesimo attacco del lupo, intuisce che è qualcuno legato a Valerie e decide di usare la giovane  come esca per stanarlo…

Versione gotica della celeberrima fiaba di Charles Perrault (e dal film la scrittrice Sarah Blake Lively ha tratto un libro), è sicuramente una interessante e riuscita rivisitazione della favola della bimba con cappuccio rosso (una delle mie favole preferite quando ero piccola).
Tale rivisitazione si inserisce nel filone del paranormale che tanto va di moda oggi fra i giovanissimi  e non solo, tant’è vero che la regista è la stessa Catherine Hardwick del primo TWILIGHT, che qui realizza un film sicuramente migliore (mi spiace, so che molte di voi la pensano diversamente, ma purtroppo sapete tutte cosa penso di Edward, Bella & Co…), anche se con alcuni elementi in comune : licantropi, un triangolo amoroso e un’atmosfera che mescola sentimenti, horror e giallo.
Ho trovato la storia molto ben costruita, seppure non si può non notare la presenza di vari stereotipi cari a questo tipo di storie (la giovane coraggiosa, i due innamorati di carattere  e aspetto totalmente opposto, i tranquilli abitanti che in realtà nascondono vari segreti): infatti è impossibile fino alla fine riuscire a individuare il lupo, in quanto per come vengono presentati i personaggi principali, ognuno ha delle caratteristiche che lo rende un potenziale sospettato, e andando avanti con la storia il mistero si fa sempre più fitto anziché essere chiarito, fino al finale, non così scontato come si potrebbe pensare.
Ottime caratterizzazioni dei personaggi secondari, in particolare Julie Christie nel ruolo della nonna ,  Billy Burke che anche qui interpreta un padre- quello di Valerie- molto diverso dall’apprensivo e incolore Charlie Swann di TWILIGHT e Gary Oldman in un ruolo mefistofelico per alcuni aspetti simile al suo famoso Dracula.
Per quanto riguarda i protagonisti, pur ben interpretati, rientrano nei canoni delle storie di questo tipo: Peter è il bello e dannato (ovvero quello passionale),  Henry il bello e tranquillo (ovvero, l’amore cheto) e in mezzo Valerie, ragazza  forte e coraggiosa che non sa del tutto tra chi scegliere, anche se per tutto il film è chiaro quale sia la sua preferenza.
A questo proposito trovo che Amanda Seyfried stia costruendo una buona carriera. I suoi ruoli sono sempre interessanti o perlomeno piacevoli, lei è molto bella e trovo che reciti in modo accattivante , anche se ovviamente essendo giovane ha ancora molta strada da fare; per dirla tutta, trovo che buchi lo schermo (come si suol dire).
Il tempo e il luogo dell’azione sono volutamente taciuti (anche se si presume che siamo nel Medioevo), ma alla fine sono abbastanza ininfluenti al fine della storia, che mantiene per tutto il tempo un alone di magia, mistero e dramma che rende il film adatto anche a un pubblico adulto, sebbene il target di riferimento sia il pubblico degli adolescenti.
 

Nessun commento:

Posta un commento