Regia di Jeremy Leven,con Johnny Depp (Don Juan de Marco),Marlon Brando(Jack Mickler),Faye Dunaway(Marilyn Mickler).
L’ultimo caso di cui lo psichiatra Jack Mickler si deve occupare prima della pensione pare anche il più interessante:un giovane convinto di essere il leggendario Don Juan gli racconta la sua storia e i motivi che lo hanno spinto a tentare il suicidio dopo l’abbandono da parte della donna amata.L’incarico di Jack è quello di decidere,tempo una settimana,se il giovane sia sano o al contrario se debba essere rinchiuso in manicomio;col procedere della terapia però Jack si rende conto di subire sempre di più il fascino del suo paziente,non sapendo più distinguere tra realtà e finzione…
Attenzione:questa recensione non sarà imparziale!Ho infatti un vero debole per questo film,ispirato al DON JUAN di Lord Byron (1824), pur non essendo una vera e propria storia d’amore in senso classico, è uno dei più bei film che parlano d’amore in senso completo, attraverso la storia, in perenne bilico tra verità e finzione, di un giovane uomo che si veste e vive credendosi(o forse lo è?)il più grande seduttore di tutti i tempi. A interpretarlo un grande (e affascinante,inutile dirlo!) Johnny Depp,supportato da un’altrettanto in forma Marlon Brando nei panni dello psichiatra dapprima scettico che man mano si lascia conquistare dalla storia del suo paziente e dalla sua personalità, dando così una svolta alla sua vita e al suo rapporto con la moglie Marylin(un’ottima Faye Dunaway in un brillante ruolo minore).Le scene che li vedono entrambi protagonisti sono un esempio di ottimo duetto tra due grandi attori di due generazioni diverse.E’ un film che propone in modo esemplare una miscela perfetta di sentimento,divertimento e avventura ,supportato anche da un'ottima colonna sonora,capeggiata dalla bellissima canzone di Brian Adams "Have you ever really loved a woman?".
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