lunedì 28 novembre 2011

Rebecca, la prima moglie (Rebecca), 1940


Regia di Alfred Hitckock, con Joan  Fontaine, Laurence Olivier ( Maxime de Winter), Judith Anderson ( Miss Danvers), George Sanders ( Jack Favell).

La timida e dimessa Joan Fontaine ( devo chiamarla col nome dell’attrice perchè nel corso del film il nome del suo personaggio rimane sconosciuto) vive facendo al dama di compagnia a un’antipatica nobildonna, che la tratta come uno straccio. Durante un soggiorno a Montecarlo conosce e s’innamora, sorprendentemente ricambiata, di un nobile vedovo solitario e malinconico, Maxime de Winter, che alla fine sposa e con cui va ad abitare nella tenuta di Manderlay. La sua nuova vita come lady sarebbe felice, visto che è amata dal marito e benvoluta da tutti i servitori e conoscenti; l’unica ombra che offusca questa serenità e il ricordo, che a poco a poco diventa ossessione, di Rebecca, l’indimenticabile prima moglie di Maxim, scomparsa alcuni anni addietro, e alimentato dalla severa e temibile governante della casa, Miss Danvers, la quale conserva ancora  la stanza dell’amata padrona come se lei fosse viva, e nella quale non fa entrare nessuno tranne ( guarda caso) la povera Joan che comincia sentirsi sempre più schiacciata da un senso di inferiorità. Ma Rebecca era davvero così perfetta?image
Tratto dal romanzo REBECCA ( 1938) di Daphne du Maurier, è il primo film americano del  più famoso e capace regista del brivido, Alfred Hitckock, in cui già possiamo ravvisare le doti principali del maestro del brivido, come l’uso del bianco e nero per rendere l’atmosfera più cupa e misteriosa, direi quasi gotica, e la suspense che tiene avvinto lo spettatore fino alla risoluzione finale, per nulla scontata.
E’ una storia che pur non essendo dell’orrore mette davvero i brividi, complice soprattutto la bravissima Judith Anderson nel ruolo della diabolica Miss Danvers, una donna malata d’amore per la sua padrona al punto da sconfinare nella follia, che rischia di distruggere tutti quanti: alla fine tutto andrà a posto e la cattiva non vincerà  ( da brivido la scena finale!), ma il suo personaggio rimarrà sicuramente rebecca1impresso a chiunque veda questo film.
Superbo e affascinante come al solito Laurence Olivier nel ruolo del tormentato Massimo, mentr per Joan Fontaine valgono le stesse cose dette per la sorella Olivia de Havilland nel posto sul film L’EREDITIERA: bravissima per carità, ma l’avete mai vista in un ruolo che non fosse quello della donna timida, dimessa, vittima?Anche se nel film la sua trasformazione è palpabile in tutti i sensi…da donna timida e dimessa a donna sicura di sé. Il fatto di non avere un nome è  una scelta precisa del regista, che vuole così evidenziare la sua differenza con la mitica Rebecca.
Nel 1940 il film fu il grande protagonista della notte delgi Oscar: vinse due statuette ( miglior film e miglior fotografia), e ottenne altre nove nomination( miglior attore- Laurence Olivier-, miglior attrice protagonista _ Joan Fontaine- , miglior attrice non protagonista – Judith Anderson-, miglior regista, montaggio, scenografia, effetti speciali, sceneggiatura,colonna sonora).



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