sabato 26 novembre 2011

Una per tutte, tutte per una (Ai no Wakakusa Monogatari), 1987

 Regia di Nobushiki Yamazaki, trasmesso in Italia nel 1988 su Italia 1, in 48 episodi.
Sigla cantata da Cristina D’avena.


Durante la Guerra di Secessione le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy vivono insieme alla madre una vita felice e serena, pur se tra le ristrettezze e la preoccupazione per il padre soldato.Tra le quattro ragazze, molto unite tra di loro seppur tanto diverse di carattere, spicca come personalità Jo,che avrebbe voluto nascere maschio, aspira all’indipendenza e sogna di fare la scrittrice; è lei la voce narrante della storia, che ci racconta anche del loro amico Laurie, un ragazzo ricco ma solo, di suo nonno, un uomo apparentemente burbero e severo ma col cuore d’oro, della severa zia March, che però è sempre pronta ad aiutare le nipoti nel momento del bisogno. E soprattutto ci racconta di lei e delle sue sorelle: Meg, la maggiore, che ama l’eleganza anche tra le ristrettezza cui è costretta; Beth, la sorella dolce e tranquilla, che ama suonare il piano; Amy, la più piccola,un poco capricciosa e vanesia, con la passione per il disegno e l’arte….

Un dei miei cartoni preferiti di sempre! Ancora più del precedente entrambi  tratti dal romanzo di Louisa May Alcott, forse anche perché proprio in quel periodo lessi il libro (avevo otto anni)…
Sostanzialmente fedele al romanzo, c’è  però una  variazione fondamentale: le sorelle e la madre sono costrette a trasferirsi da Concord (Massachussets) a Boston dalla zia perché i sudisti bruciano la loro casa. Presenti anche due personaggi inventati, l’antipatico cugino David e Anthony, un giornalista che fa amicizia con Jo.
La voce narrante è quella di Amy, come sempre per allungare un po’ la storia vengono introdotte qualche volta storie nuove che non esistono nel libro e non manca l’animaletto di turno, stavolta un gattino bianco.
Essendo ambientato durante la guerra di Secessione,è interessante vedere il messaggio dato in alcune puntate dove vengono narrate le battaglie o dove compaiono anche i soldati sudisti, che però vengono visti alla stregua degli altri combttenti, quindi non tanto nemici da combattere ma uomini trascinati anche loro nelle brutture della guerra. Per l’occasione poi la domestica Hannah diventa nera,  probabilmente per sottolinerare il liberalismo della famiglia March.
Negli anni ’90 fu realizzao un seguito din questo cartone , tratto da PICCOLI UOMINI (uno dei seguiti di PICCOLE DONNE), che si intitolava UNA CLASSE DI MONELLI PER JO, e che narrava le avvenutre di Jo, ormai adulta, diventata insegnante assieme al marito. Quest’ultimo cartone purtroppo è stto trasmesso uan volta sola, ed è un peccato perché, come l’orginale, era molto bello!





 

3 commenti:

  1. Commento de LAMIAECO, in data 5 ottobre 2011

    "Mi ricordo bene questo cartone!
    Anche in Anna dai Capelli Rossi inserirono qualche episodio ad hoc, forse nella convinzione di far comprendere meglio i personaggi.
    Dici che il gattino bianco è un'aggiunta? Io ho letto più volte Piccole Donne e i seguiti e ricordo che in casa avevano di sicuro almeno un gattino, de non di più, e infatti Beth era solita occuparsene e giocare con loro. Questo particolare emerge anche nel manga Glass No Kamen (in Italia "Il grande sogno di Maya) e nell'anime da esso tratto, in cui la protagonista aspirante attrice deve impersonare proprio Beth March e si esercita a vivere in casa come faceva Beth, tra faccende domestiche, pianoforte, lavoro a maglia e proprio giocare con il gattino.
    Esiste poi una versione precedente a cartoni animati (sempre giapponese) di questo bellissimo romanzo. Forse l'avrai visto anche tu da piccolissima!!! Io ancora lo ricordo anora! Jo aveva lunghi capelli biondissimi e le lentiggini, troppo simpatica anche in quella versione!!!"

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  2. ma infatti c'è òa recensione anche di quello..distratta!

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  3. Cristofoto Colombo!!! Mi merito una bacchettata sulle maniiiiiii!!!

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