Regia di Francois Girard, con Keira Knightley (Helene Fouquet), Michael Pitt(Hervè Joncour), Alfred Molina (Baldabiou), Miki Nakatani (Madame Blanche).
Nella Francia dell’800 Hervè Joncour lavora in una fabbrica di seta. Per risolvere la crisi in cui versa il settore si deve recare in Giappone per cercare uova di bachi da seta non affette dalla Pebrina.
Hervè parte lasciando a casa la giovane moglie Helene, ma una volta arrivato in Giappone subirà il fascino di quel millenario Paese…
Tratto dal romanzo omonimo (1996 ) di Alessandro Barrico, è un film elegante e manierato ma freddo, che poco comunica a livello di sensualità nonostante essa sia una componente fondamentale della storia.
Lo sviluppo è quasi completamente lasciato alla forma, tralasciando l'approfondimento dei rapporti tra i personaggi, che sono anche poco approfonditi a livello psicologico e sentimentale. Ogni personaggio esprime sentimenti e sensazioni importanti, anche a livello visivo e olfattivo (i colori e i profumi), ,a- come già nelle trasposizioni di romanzi di Isabel Allende, nei quali questi elementi sono fondamentali- non è facile trasporre il tutto in maniera comprensibile per lo spettatore.
Keira Knightley è brava e in parte (per una volta tralascia quelle odiose smorfiette che caratterizzano in negativo ogni sua interpretazione), ma Michael Pitt appare decisamente spaesato e in balìa degli eventi, cinematografici e non; con il risultato che Hervè appare come un debole e un indeciso, totalmente privo di fascino.
Anche la parte ambientata in Giappone, che dovrebbe essere quella più intrigante, non funziona abbastanza, nonostante la bellezza delle immagini.
Avendo letto il libro, pur non essendone una fan sfegatata, posso ben dire che rispetto al libro il film risulta molto noioso.
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