Regia di Richard Lester, con Michael York (D’artagnan), Oliver Reed ( Athos), Richard Chamberlain (Aramis), Frank Finlay (Porthos), Faye Dunaway (Milady de Winter), Raquel Welch (Costance Boacieux), Geraldine Chaplin (Anna D’Austria), Jean Pierre Cassel (Luigi XIII), Charlton Heston (Cardinale Richelieu).Seconda parte delle avventure dei moschettieri(da Wikipedia):
Dopo essere divenuto ufficialmente moschettiere, D’artagnan partecipa all’assediamento de La Rochelle insieme ad Athos, Porthos e Aramis .Richelieu incarica Milady De Winter di far uccidere duca di Buckingham, sperando che la sua morte blocchi l'intervento militare inglese in soccorso degli Ugonotti. Nonostante l'interferenza dei moschettieri, il piano riesce e La Rochelle cade. Milady e Rochefort, anima nera del cardinale, rapiscono Costanza Bonacieux, cameriera della regina Anna d'Austria e amante di D'Artagnan. La sovrana riesce a farla liberare e ricoverare in un convento…..
Seconda parte de I TRE MOSCHETTIERI di Richard Lester. Contrariamente alla maggior parte delle trasposizioni cinematografiche del romanzo di Alexandre Dumas padre, il regista inglese mantiene la corretta divisione della storia separando la prima e la seconda parte, come succede anche nel romanzo. Si ha modo così di rappresentare la vicenda nella sua completezza, rappresentando anche le parti che solitamente vegono tagliate, col risultato di dare più spazio alla parte avventurosa, tralasciando un pochino la parte amorosa e soprattutto le psicologie dei vari personaggi, a mio avviso interessantissime, in quanto lasciano chiaramnte intedere lati oscuri anche negli eroi (D’artagnan, pur essendo innamorato e preoccupato per la sua bella, non resiste al fascino di Milady).
La parte del leone però, a mio avviso, la fanno le tre donne protagoniste:la dignitosa (e stavolta messa un po’ da parte) Anna D’Austria interpretata da Gerladine Chaplin, la perfida ma tuttavia affascinante Milady interpretata da una superba Faye Dunaway e il suo contraltare, la doce e sfortunata Costanza interpretata da Raquel Welch.
Finale malinconico, anche qui fedele al romanzo.
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