Regia di Steven Spielberg, con Whoopy Goldber(Celie), Akosua Bussie (Nettie), Oprah Winfrey (Sophia), Danny Glover (Albert).
Nell’ America dl Sud dei primi del ‘900, la schiavitù per i neri è già stata abolita da tempo; non certo però per le sorelle Celie e Nettie. La prima è costretta a subire gli abusi del padre, dando anche alla luce due figli che però le vengono strappati subito;poi il padre la vende ad Albert, un vedovo di colore crudele che maltratta la povera Celie sia fisicamente che psicologicamente. Quando il cognato tenta di violentarla, Nettie scappa: per anni le due sorelle non si vedranno più, si sentiranno sporadicamente solo per lettera…
Tratto dal romanzo omonimo di Alice Walker(1982 ) , è un film davvero toccante e straziante: è incredibile quanto dolore, umiliazioni e sofferenze patisce la protagonista Celie, interpretata da una giovane e intensa Whoopy Goldberg…davvero mi sono domandata coem fosse possibile sopravviere a tutto ciò che le succede. Lo stupro da parte del padre, la sottrazione dei bambini, le cattiverie e percosse del marito, la lontananza di Nettie, la sorella, l’unica persona al mondo che le vuole bene; in certe parti è un film durissimo, che culmina nella scena della morte del personaggio interpretato da Oprah Winfrey prima di diventare la regina dei talk show americani(secondo me, un talento sprecato, visto che in questo film è ottima).
Non ho letto il romanzo ma chi l’ha fatto mi assicura che il film è una trasposizione fedele dell’atomosfera di cupezza e al contempo di speranza che si concretizza poi nel finale.
Steven Spielberg dirige tutto in modo fermo e attento, a volte la narrazione è lenta ma penso sia una cosa voluta, per sottolineare lo spreco di vite e l’impotenza delle donne del film.La vittoria infatti arriverà solo dopo molti anni…
Il film ebbe grande successo di pubblico e critica, ottenendo anche 11 nomination agli Oscar nel 1986, tra cui le categorie più importanti, compreso miglior film:purtroppo non ne vinse nemmeno uno, una vera ingiustizia secondo me!
Tiziana
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