martedì 29 novembre 2011

Canone inverso (Making love), 2000


Regia di Ricky Tognazzi, con Hans Matheson ( Janos Varga), Melanie Thierry ( Sophie Levi),Adriano Pappalardo ( padre di Janos), Gabriel Byrne ( violinista), Ricky Tognazzi ( Barone Blau), Lee Williams ( David Blau)



Ungheria, anni ’40: Janos Varga è un giovane povero, che dopo la morte della madre vive col patrigno, aiutandolo nel suo allevamento di maiali. In realtà il giovane ha da sempre un innato talento per la musica e si diletta a suonare il violino; il suo desiderio di diventare musicista è talmente grande che il patrigno accetta di mandarlo nell’esclusivo”Collegio musicum), dove fa amicizia con David  Blau, studente aristocratico anch’esso con la passione del violino. Ha modo anche di conoscere e innamorarsi della giovane pianista Sophie , con la quale sogna un giorno di duettare. Ma la seconda guerra mondiale incombe…

Tratto dal romanzo omonimo di Paolo Muresing  (1996 ), il film è un’opera atipica per il panorama del cinema italiano, solitamente abituato negli ultimi anni a prodotti prevalentemente comici o comunque leggeri. Il titolo è dato da questo brano per due violini ( scritto da Ennio Morricone) basato su una melodia suonata dal primo violino in maniera classica, mentre il secondo lo suona dalla fine verso l'inizio, e viene seguito poi da una coda.
E’ una storia drammatica e intensa, narrata in modo toccante e raffinato, con tematiche importanti e sentimenti passionali che si intrecciano tra loro: l’amore di Janos e Costanza, l’amicizia fraterna tra Janos e David, che verrà distrutta da un segreto sepolto da molti anni, l’amore per la musica e la vita nonostante tutte le brutture cui la società va incontro, e anche l’amore paterno per un figlio:a questo proposito ho trovato molto toccante l’interpretazione di un insolito Adriano Pappalardo, cantante e attore mediocre che invece qui interpreta con bravura un ruolo intenso e drammatico, che mi ha colpito molto più dei protagonisti; quello del patrigno di Janos, uomo rozzo e ignorante, che cresce con amore un figlio non suo e fa di tutto per aiutarlo a realizzare i suoi sogni, anche se di musica non capisce nulla. Nel finale la scena dove si dispera perché i nazisti l’hanno portato via mi ha davvero commosso, considerando anche il fatto che era solo il patrigno!
Anche gli altri attori sono molto bravi, soprattutto la luminosa Melanie Thierry nel ruolo della dolce Costanza.
Ovviamente da citare l’ottima colonna sonora…non poteva essere altrimenti in un film dove predomina la musica.


1 commento:

  1. Commento di MEMOLE, in data 3 luglio 2011;

    "Adoro questo film. Lo vidi per la prima volta durante un'assemblea d'istituto al liceo. E in seguito l'ho rivisto più volte in dvd sempre con piacere. Bella storia, drammatica e nello stesso tempo raffinata"

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