Regia di Cinzia Th Torrini, con Vittoria Puccini (Elisa Scalzi), Alessandro Preziosi (Fabrizio Ristori), Antonella Fattori (Anna Ristori), Jane Alexander (Lucrezia Van Necker), Luca Ward (Ottavio Ranieri), Kaspar Capparoni (Giulio Drago), Cesare Bocci (Antonio Ceppi), Antonino Iuorio (Alvise Radicati), Linda Batista (Isabella),
Nell’Italia del ‘700, Elisa Scalzi è la dama di compagnia dell’anziana contessa Ristori; a causa del cattivo stato di salute della madre torna a Palazzo il conte Fabrizio, figlio della contessa, del quale Elisa s’innamora ricambiata.
Dopo la morte della madre Fabrizio decide di restare a Rivombrosa assumendosi le responsabilità che gli competono, ma cominciano i problemi; non solo quelli legati al tentativo di salvare la tenuta, ma anche i pregiudizi che lui ed Elisa dovranno combattere per coronare la loro storia d’amore e i complotti ai danni del re Vittorio Emanuele III.
Tutto ciò ordito principalmente dalla perfida Lucrezia Van Necker, ex fidanzata di Fabrizio che vorrebbe riconquistarlo ad ogni costo, e dal duca Ottavio Ranieri, amante di Lucrezia; insieme i due non lesineranno imbrogli e anche omicidi pur di annientare Fabrizio ed Elisa…
Nel 2004 (ma la messa in onda iniziò nel dicembre 2003) l’Italia rivisse per qualche tempo l’epoca degli sceneggiati di successo che catalizzavano la totale attenzione del pubblico negli anni ’60 e ’70, totalizzando a ogni puntata milioni di spettatori e fermando l’Italia del boom economico davanti alla televisione una sera a settimana.
ELISA DI RIVOMBROSA fu il primo sceneggiato - in 13 puntate - dopo almeno due decenni, a riportare in auge questo genere con una storia “feuilleton” (del resto, è ispirato al romanzo PAMELA di Samuel Richardson) praticamente del genere da noi tanto amato, il romance.
La storia della bella e coraggiosa Elisa, che da dama di compagnia diventa contessa conquistando il cuore dell’amato conte Ristori e insieme a lui sventa vari complotti ai danni del Re Vittorio Emanuele III fino all’apoteosi finale, dove finalmente entrerà di diritto a far parte della categoria con tutti gli onori, ha letteralmente conquistato il cuore degli italiani diventando un fenomeno di costume (è stata realizzata anche una Barbie italiana con le sembianze della protagonista), arrivando a totalizzare una media di otto/dieci milioni di spettatori a puntata, arrivando ai 12.080.000 dell’ultima puntata… un vero record!
Un successo a mio avviso meritatissimo: la serie è un esempio di come in Italia, con impegno e volontà, si possa realizzare un prodotto televisivo avvincente, che incontri il favore del pubblico e contemporaneamente sia ben fatto e curato.
Innanzitutto gli attori: la giovanissima sconosciuta Vittoria Puccini, che grazie a questo ruolo viene catapultata nell’Olimpo delle celebrità, è non solo bellissima come ci si aspetta da un’eroina romantica, ma anche ottima attrice che dà volto a un personaggio non facilissimo e scontato come potrebbe apparire: Elisa è una donna che conosce la povertà (essendo figlia di un’umile rilegatore) e la sofferenza, quindi abituata a lottare per sopravvivere e farsi valere, e che quindi non si tira indietro davanti quando nasce l’amore per un conte, vincendo dubbi, perplessità e anche la sofferenza nel dover abbandonare inevitabilmente il mondo che aveva sempre conosciuto - quello del popolo - per entrare in uno nuovo e non tanto dorato quanto sembra - quello della nobiltà -, e accettando anche pregiudizi, critiche (per un periodo è costretta ad essere solo l’amante di Fabrizio) e cattiverie pur di riuscire a coronare il suo sogno. Tutto ciò senza venire meno alla propria integrità e dignità.
Accanto a lei quello che - galeotto fu il set - diventerà il suo compagno non solo nella finzione ma anche nella vita per otto anni, Alessandro Preziosi, attore di solida formazione teatrale ma che già aveva lavorato in tv nella soap VIVERE, nel ruolo del conte Fabrizio Ristori, personaggio che nel corso della storia avrà uno sviluppo più visibile rispetto a quello - tutto sommato lineare - di Elisa: all’inizio è infatti un giovane nobile simpatico ma scapestrato cui non importa nulla di prendersi qualche libertà con la dama di compagnia della madre, visto che tanto è di ceto inferiore; ma l’amore che sboccia improvviso e violento non solo gli darà la forza per combattere tutti gli ostacoli (primi fra tutti i pregiudizi della nobiltà) che si frappongo fra loro, ma anche di maturare pian piano assumendosi tutte le responsabilità che derivano dal suo ruolo e anche la paternità di Martino, un piccolo orfano che vive di espedienti e che si scopre essere il figlio illegittimo di Fabrizio, di cui egli non conosceva l’esistenza.
Parere personale di chi scrive: come bellezza, il Preziosi non mi ha mai detto nulla; come attore l’ho trovato molto meno efficace della Puccini, anzi, mi pare piuttosto… fisso, diciamo così. Probabilmente funziona di più in teatro. Ma evidentemente ho dei gusti diversi vista l’ammirazione che l’attore ha riscosso presso il pubblico femminile…
A fare da contraltare alla coppia dei due buoni Elisa e Fabrizio, i due cattivi: la diabolica Lucrezia Van Necker e l’infido Ottavio Ranieri, che ordiranno vari complotti contro Ristori ma anche contro la corona. Due cattivi d’antan, cattivi cattivissimi cui manca anche solo una buona qualità; non hanno scrupoli di alcun tipo, tra loro non c’è alcun sentimento, e non nutrono sentimenti di amore o perlomeno di amicizia o affetto per nessun’altro.
Anche in questa coppia la palma d’oro per la recitazione va alla donna, ovvero la splendida attrice Jane Alexander che tratteggia una Lucrezia bellissima, perfida, odiosa, a tal punto che arriva a sfruttare il piccolo Martino per far credere a Fabrizio di essere lei la madre (la donna infatti dieci anni prima dei fatti narrati era stata fidanzata col conte, ma l’aveva lasciato per sposare un uomo più ricco), e uccidere la fedele serva Isabella quando questa si ribella alla sua cattiveria.
Ranieri è invece interpretato da Luca Ward, uno dei migliori doppiatori italiani, che ogni tanto si propone anche come attore nonostante per lui valga lo stesso discorso fatto su Preziosi, ovvero: è bravo ma un po’ troppo ingessato!
Anche i personaggi minori sono delineati con cura e interpretati in modo efficace, al punto di ritagliarsi ognuno il proprio spazio all’interno della storia in modo da non rimanere semplicemente sullo sfondo; tra questi ricordiamo la marchesa Anna, sorella di Fabrizio, una donna vittima di un matrimonio infelice che l’ha resa rigida e bacchettona, ma che con grande sforzo e sofferenza riuscirà a seguire le orme del fratello e a ricostruirsi una vita felice; il conte Giulio Drago, scapestrato amico di Fabrizio, il personaggio che forse riserva più sorprese nella storia, in quanto sotto il giovane scapestrato e sbruffone si rivelerà un amico leale e sincero e un uomo capace di vero amore; il marchese Alvise Radicati, marito di Anna, uomo infido e depravato (odiosissimo); il medico di famiglia Antonio, un nobile diseredato perché aveva sposato una donna di ceto inferiore.
Simpatica la vicenda che coinvolge i due bambini, Martino ed Emilia (figlia di Anna).
Passando ai dettagli di tipo tecnico, anche qui non si può certo notare con quanta cura e professionalità sono stati realizzati gli splendidi costumi, interamente cuciti a mano da professionisti del settore; o i bellissimi luoghi dove la vicenda è ambientata, che si trovano realmente in Piemonte (dove la vicenda è ambientata), in particolare Palazzo Ristori, che è in realtà il Castello Ducale di Agliè e che in quell’anno ebbe un notevole boom di visitatori grazie appunto alla visibilità regalatagli dalla serie; ma compaiono anche la Palazzina di caccia di Stupinigi, il Palazzo Reale e il Castello di Racconigi, e infine Palazzo Madama a Torino.
Il tutto diretto con mano sicura ed efficace da Cinzia Th Torrini, regista fino ad allora sconosciuta al grande pubblico anche se aveva alle spalle una lunga carriera cinematografica e televisiva sia in Italia (ricordiamo per la tv PICCOLO MONDO ANTICO del 2000, con Claudia Pandolfi e Alessandro Gassman) che in Germania, e che con ELISA DI RIVOMBROSA realizza quello che probabilmente resterà il suo capolavoro, in quanto ha raccontato una storia romantica, avventurosa, di forti passioni e con esatti riferimenti storici ai moti del settecento piemontese che anticipano le lotte risorgimentali che porteranno alla nascita del Regno Italiano.
La serie è stata premiata non solo dal pubblico ma anche dalla critica giornalistica e televisiva: ha vinto 4 Telegatti 2004: come fiction dell'anno, come miglior programma dell'anno, come miglior personaggio maschile (Alessandro Preziosi) e miglior personaggio femminile (Vittoria Puccini).
Lo sceneggiato è stata trasmesso anche in Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna e Ucraina.
Come tutti sapranno, la storia di Elisa ha avuto ben due seguiti: ELISA DI RIVOMBROSA 2, dove dopo qualche puntata il pubblico viene traumatizzato dall’assassinio di Fabrizio, e LA FIGLIA DI ELISA - RITORNO A RIVOMBROSA, dove la protagonista è Agnese, la figlia di Elisa e Fabrizio che vediamo bambina nella seconda serie. Accanto a lei, cresciuti, Martino ed Emilia… e come nemica si ritrova un’invecchiata ma indomabile e soprattutto sempre perfidissima chi? Ma lei, l’inossidabile Lucrezia!
Entrambi i seguiti però, seppur totalizzando buoni ascolti, non hanno avuto il successo il riscontro della prima serie, come spesso accade ai seguiti.
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