giovedì 29 dicembre 2011

Heidi ( Alps no Shojo Heidi), 1979

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Regia di Hayao Mizaki, trasmesso in Italia nel 1979. Serie di 52 puntate.

La piccola orfana Heidi vive con la zia Dete in un paesino di montagna, ma quando la donna trova lavoro in città è costretta a lasciare la bambina col vecchio nonno, che lei non conosce e che vive sui monti in totale isolamento.E’ conosciuto per essere un uomo burbero e rigido,solitario, senza amici né affetti. Ma ben presto il nonno si affeziona alla bambina, la quale dal canto suo si trova benissimo nei prati di montagna a giocare tutto il giorno con le caprette, il cane Nebbia e l’amico pastorello Peter…

Quest’anno la piccola Heidi, protagonista di uno dei cartoni più amati, ha compiuto trent’anni(come la sottoscritta). Tratto dal romanzo omonimo di Johanna Spiry(1880), HEIDI non è il primo cartone a puntate trasmesso in Italia, ma sicuramente è stato il primo grande successo animato di questo tipo. Successo che dura ancora oggi, e che non conosce sosta, visti i vari gadget,libri e giochi che riguardano la piccola montanara,e  che ancora oggi sono richiestissimi dai bambini.Io stessa da piccolina avevo la bambolina di Heidi e il disco (che conservo tutt'ora).
Anche Heidi, come tanti suoi colleghi di cartone, è il tipico esempio di bambina felice nonostante le sfortune; del resto la bambina è sì, orfana, ma cresciuta da uan zia magari non affettuosissima ma di certo non cattiva, e lasciata poi col burbero nonno, che in realtà semplicemente non è abituato a stare con gli altri. Va da sé che la presenza di Heidi cambierà anche la vita del nonno, ammorbidendolo di molto e rendendolo perfino un poco più socievole.
Il messaggio del cartone non è poi così scontato: HEIDI è sì l’inno alla vita bucolica contro la vita cittadina inquinata(nell’800!) e caotica, ma qua e là si leggono anche messaggi di altri tipo, come la condanna del lavoro minorile a scapito dell’istruzione, la condizione di scarsa attenzione(purtroppo ancora presente oggi)verso gli invalidi, il danno che una solitudine prolungata può produrre su una persona e soprattutto la condanna dei pregiudizi.
Oltre ad Heidi, il personaggio più famoso di questo cartone è sicuramente l’acida (e a suo modo comica)signorina Rottermeier, la prima di uan lunga serie di insegnanti e istitutrici inflessibili, somiglianti a delle kapò, presente in vari cartoni (tra gli altri ricordiamo la signorina Ermelinda di MEMOLE e la terribile Miss Michin di LOVELY SARA).Ho trovato sin da piccola svenevole e capricciosa Clara, seppur giustificata in parte dalla sua condizione di invalida.
Finisco con una piccola annotazione personale:è il cartone preferito di mia mamma, che alla veneranda età di 60 anni ha fatto la collezione dei DVD…vabbè pure io l’ho fatta dei miei J!
La sigla, cantata da Elisabetta Viviani, entrò nei primi venti posti della hit parade, primo caso per un cartone animato.
Dal romanzo della Spiry sono stati tratti anche un film con Shirley Temple del 1937(intitolato ZOCCOLETTI OLANDESI), e una miniseria di quattro puntate nel 1993.



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