venerdì 9 dicembre 2011

La bisbetica domata ( The taming of the shrew), 1967


la bisvetica domata
Regia di Franco Zeffirelli, con Elizabeth Taylor ( Caterina), Richard Burton ( Petruccio), Michael hordern ( Battista), Michael York ( Lucenzio), Victor Spinetti ( Ortensio)

Nella Padova del ‘500 il giovane Lucenzio è innamorato di Bianca, la dolce secondogenita di un ricco mercante, e vorrebbe sposarla, ma purtroppo il padre ha messo una ferrea regola riguardo ad un probabile matrimonio della figlia: e questa regola dice che bianca potrà sposarsi solo quando si sarà sposata anche la sorella maggiore Caterina. Cosa alquanto improbabile, visto che Caterina è nota soprattutto per il carattere bisbetico e antipatico, che ha da tempo allontanato ogni possibile corteggiatore.
Che fare? Per fortuna, da Verona arriva Pietro, uno stravagante amico di Lucenzio in cerca di moglie, che pur essendo stato informato del caratteraccio della giovane donna decide ugualmente di prenderla in moglie…



Tratto dall’omonima commedia ( 1594) di William Shakespeare, il film è il primo di uan trilogia che nel corso della sua carriera  dedicherà al drammaturgo inglese ( gli altri due sono  ROMEO E GIULIETTA e AMLETO).  Devo dire che secondo me questo è il meno bello, nonostante stilisticamente parlando sia impeccabile. Il punto debole maggiore è proprio la recitazione dei due protagonisti, ovvero la coppia d’oro dell’epoca Richard Burton e Liz Taylor, che da il  meglio ( o peggio a seconda dei punti di vista) della propria recitazione sopra le righe, probabilmente mettendoci anche buona parte degli eccessi che li contraddistinsero nella vita privata. E sebbene Pietro e Caterina anche sulla carta siano dei personaggi dinamici ed esuberanti, così esagerano! Lei soprattutto è molto poco credibile…a parte questo, la confezione del film è impeccabile, come ci si aspetta dai film di questo regista, e la sceneggiatura ( di Suso Cecchi D’amico e ) è ottima, quindi il film è tutto sommato godibile; certo però lo humor e il messaggio della commedia rimangono in superficie.
Nel 1967 il film ebbe due meritate  nomination all’Oscar ( migliori costumi e scenografia), e i due protagonisti Burton e Taylor furono premiati come migliori attori col David di Donatello di quell’anno.


tam10

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