Regia di Frank Darabont, con Tim Robbins (Andy Dufresne ), Morgan Freeman (Red ), Gil Bellows (Tommy).
Il banchiere Andy Dufresne viene ingiustamente condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie e del suo amante, e trasferito così nel penitenziario di Shawshank, dove viene a contatto con una realtà durissima , fatta di violenze gratuite e di secondini e agenti corrotti che impongono con la forza una loro legge. Dopo un inziale periodo di sconforto totale, Andy fa amicizia con Red, un altro detenuto, e comincia a mettere a punto un piano per fuggire…
Tratto dal racconto di Stephen King RITA HAYWORTH E LA REDENZIONE DI SHAWSHANK, contenuto all’interno del libro STAGIONI DIVERSE, è una di quelle produzioni derivate dall’autore noto per gli horror e i thriller che si diversifica appunto in quanto è una storia di tutt’altro genere.
Una storia molto drammatica in questo caso, che parla di abusi carcerari, di giustizia inefficiente, di individui che, colpevoli o no, devono imparare a convivere con una delle realtà più tragiche che possono capitare: la perdita della propria libertà.
In questo film, Andy è innocente, mentre Red è colpevole e quindi giustamente punito(narrato nel libro, il crimine è particolarmente odioso), ma per il regista questo non conta, perché la narrazione punta a riconoscere ad entrambi, e a tutti i loro compagni, la dignità umana che il carcere punta invece a voler cancellare con ogni mezzo.
La scena è calamitata dai due interpreti principali, Tim Robbins(attore noto per il suo impegno sociale, e che qui è evidentemente nel suo elemento, rispetto ad altri film che ho visto) e Morgan Freeman (di cui vengono cambiate le origini del personaggio, che nel racconto originale è irlandese), entrambi convincenti nei rispettivi ruoli; soprattutto ho trovato una vena di umanità molto accentuata che il secondo dà al suo personaggio.
Nel 1995 il film ebbe un grande successo di pubblico e critica, dimostrato dalle sette nomination ricevute per gli Oscar: miglior film, regista, attore protagonista (Morgan Freeman), fotografia, sonoro, colonna sonora, sceneggiatura non originale.
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