martedì 27 dicembre 2011
Wilde, 1997
Regia di Brian Gilbert, con Stephen Fry (Oscar Wilde), Jude Law (Lord Alfred Douglas), Vanessa Redgrave (Lady Wilde), Jennifer Ehle (Costance Wilde), Michael Sheen (Robbie Ross). Inghilterra, fine Ottocento . Oscar Wilde è il più acclamato scrittore e autore teatrale dell’epoca, che con l'ironia è capace di far riflettere il suo pubblico sulle convenzioni inglesi contro cui si è battuto tutta la vita. E’ felicemente sposato con Costance e ha due figli, ma alcuni fugaci incontri gli fanno scoprire di essere omosessuale. Conduce così una doppia vita (del resto non è certo l’unico), ma quando incontra Lord Alfred Douglas, detto Bosie, giovane aristocratico bello, egoista e scapestrato, se ne innamora ; ma il padre del giovane scopre la relazione e trascina l’autore in tribunale, in quello che in poco tempo diventa un caso nazionale e che purtroppo avrà gravi ripercussioni sulla vita di Wilde e della sua famiglia… Chi non conosce Oscar Wilde, il geniale, beffardo, caustico, arguto, ma sempre veritiero autore di aforismi come “Bene o male, purchè se ne parli”, “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprire la bocca e togliere ogni dubbio”, “Esperienza è il nome che gli uomini danno ai loro errori” e moltissimi altri? Nonché autore di quel capolavoro della letteratura che è IL RITRATTO DI DORIAN GRAY, o di commedie come L’IMPORTANZA DI ESSERE ERNESTO, ma anche di due favole sensibili e profonde come IL PRINCIPE FELICE e IL GIGANTE EGOISTA?
Penso che nessuno non lo conosca almeno un po’; così come è nota la vicenda narrata in questo film, del processo per omosessuaità che l’autore affrontò coraggiosamente,pagandone le conseguenze con tragiche ripercussioni sulla sua vita e la sua salute.
Nel ruolo principale troviamo l’attore inglese Stephen Fry, che riesce a interpretare perfettamente Wilde nelle sue più varie sfaccettature; scrittore di successo, padre di famiglia affettuoso, provocatore acuto ma soprattutto persona totalmente libera dentro e fuori, veramente capace di sfidare l’ipocrisia della società puritana dell’epoca pagandone poi totalmente le conseguenze in modo molto doloroso, soprattutto sul piano familiare (come è facile immaginare, la pur comprensiva moglie lo lasciò e fece cambiare nome anche ai figli, per sicurezza visto che avevano ricevuto varie minacce).
Vedendo il film mi è sembrato di vedere davvero Oscar Wilde, e di sentire davvero la sua voce e le sue parole; un’interpretazione che avrebbe meritato l’Oscar.
Accanto a lui ottimi comprimari,come l’affascinante Jude Law nel ruolo dell’ambiguo ed egoista Bosie, il giovane che trascina Wilde nella rovina, la Elizabeth di “orgoglio e pregiudizio” Jennifer Ehle nel ruolo della dolce,grande e sofferente Costance, e Vanessa Redgrave bravissima come sempre nel ruolo della madre di Wilde: due grandi attici che interpretano due grandi donne.
Anche la musica- autrice Debbie Wiseman- contribuisce notevolmente alla narrazione del film, in quanto commenta e accompagna la storia senza sovrapporsi ad essa (come purtroppo accade spesso in altri film e in molti lavori televisivi, dove la musica è praticamente assordante).
Ottimi costumi, anche qui sarebbero stati meritevoli di un premio Oscar che però in quell’anno snobbò totalmente il film.
La storia del processo allo scrittore inglese (di origine irlandese) è stata narrata anche nel film ANCORA UNA DOMANDA, OSCAR WILDE! , del 1959.
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Commento de LAMIAECO, in data 25 luglio 2011
RispondiElimina"Mi è piaciuto tanto questo film, per mesi non feci altro che leggere Oscar Wilde tanto mi aveva impressionato la sua storia! E ti confesso che avrei preso a calci quel Bosie della malora!!!!"
Bosie era stronzissimo, ho letto varie biografie di wilde e trovo che jude law l'abbia interpretato alla perfezione!
RispondiEliminaCommento de LAMIAEC, in data 26 luglio 2011
RispondiElimina"Si , infatti, Jude Law è fantastico, ma sapessi quanti "stronzooooooo" si è attirato la sera che l'ho visto per la prima volta.... povero!!!!"