Regia di Richard Brooks, con Yul Brynner (Dimitri Karamazov),Richard Basehart(Ivan Karamazov),Lee J. Cobb(Fedor Karamazov),Maria Schell (Grusènka),Claire Bloom (Katerina Ivanovna).
Russia,metà Ottocento.Dimitri,Ivan e Alekseji(detto Alioscia)Karamazov sono tre fratelli, figli del vecchio e depravato Fedor Karamazov,che ha dissipato in gozzoviglie e vizi tra i più laidi tutto il patrimonio suo e pure quello che i figli avevano ricevuto in eredità alla morte delle rispettive madri( Dimitri è figlio della prima moglie, gli altri due della seconda).
Ciò è motivo di un’accesa disputa tra Dimitri e il padre, accresciuta dal fatto che entrambi sono invaghiti di Grusènka,una giovane popolana molto bella.Gli altri due fratelli assistono al conflitto impotenti; quando Fedor viene ritrovato assassinato,Dimitri è l’indiziato principale, ma questi giura di essere innocente…
Tratto dal capolavoro(1879) di Fedor Dostoevskij, è il tipico film Hollywoodiano che pur di regalare agli spettatori un lieto fine stravolge la trama di un intero romanzo.Solitamente non amo questo tipo di film proprio per questo motivo, ma questo rappresenta evidentemente l’eccezione alla regola, visto che mi è piaciuto molto(tra l’altro leggevo il romanzo per la prima volta quando l’ho visto, l’avevo quasi finito).
I caratteri dei personaggi sono un poco tagliati con l’accetta, a parte il viscido Fedor e il tormentato Ivan che giustamente sono due personaggi estremi,e come tali quindi rappresentati;comunque ottime l’interpretazione di Yul Brynner nei panni di Dimitri e di Richard Basehart nei panni di Ivan;la Grusènka di Maria Schell invece aderisce un po’troppo al ruolo di “bella sfortunata” cui invece nel romanzo si discosta molto, nonostante anche nel film ci siano dei momenti in cui si cerca di approfondire il suo personaggio. Incolore l’Alioscia dello sconosciuto attore che l’interpreta:peccato perché è un personaggio molto interessante!
Come dicevasi sopra, il finale stravolge la storia rispetto al romanzo,nonostante tutto il film credo non deluderà gli amanti del romanzo( come me), in quanto la storia è raccontata col giusto pathos,soprattutto la parte del processo.Da vedere comunque.
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