giovedì 29 dicembre 2011

Peter Pan, 2003

Regia di P.J. Hogan , con Jeremy Sumpter (Peter Pan), Rachel Wood (Wendy), Harry Newell (John), Freddie Poppelew (Michael),Jason Isaacs (Mr. Darling- Capitan Uncino), Ludivine Seigner (Campanellino).

Londra, inzio ‘900. I tre fratellini Darling Wendy, John  e Michael amano tantissimo ascoltare e rivivere giocando le avventure del loro eroe preferito Peter Pan, il bambino che vola e non vuole crescere. Ma papà Agenore è inflessibile: è ora che Wendy diventi grande e lasci perdere queste cose!Così una sera Peter, che è tornato aprendere la sua ombra rubatagli dal cane Nana, viene scoperto dai bambini e quando questi gli danno la ferale notizia, lui ha un’idea: li potrà con sé sulla sua isola, dove Wendy farà da mamma ai bimbi Sperduti ( i suoi seguaci) e così non cresceranno mai!
Inizia così una fantastica avventura che comprende anche la gelosa fatina Trilly, la squaw Giglio Tigrato e soprattutto il temibile Capitan Uncino, acerrimo nemico di Peter…

L’ultima versione cinematografica della celebra favola di James Matthew Barrie è probabilmente, tra tutte quelle realizzate, la più fedele al romanzo, seppur il regista si presti in alcuni punti a interpretazioni del tutto arbitrarie della storia, soprattutto nell’amicizia tra Peter e Wendy, qui vista come un “primo amore” per entrambi, relazione pura ma a tratti velata di un prematuro erotismo adolescenziale. Altra “licenza cinematografica”presa dal regista l’identificazione del padre col “cattivo”di turno, per questo la scelta di far interpretare entrambi i ruoli allo stesso attore, il peraltro bravo Jason Isaac (povero MR Darling,  però!).
Per il resto, come detto, il regista si attiene in maniera piuttosto fedele al testo, ricreando l’atmosfera magica e favolistica che si era persa strada facendo anche nella più celebre versione Disney (dove predomina l’avventura). Tutto ciò grazie anche a effetti speciali mirati a tale scopo; inoltre Peter Pan ritorna a essere quello che era in origine, cioè un bimbo scappato di casa per non crescere e adottato dalle fate,ciò viene evidenziato anche fisicamente tornando al costume semplice ritratto nelle illustrazioni del romanzo e anche nella famosa statua dedicargli nei Kensington Gardens a Londra, tralasciando quindi il folletto entrato nell’immaginario collettivo dopo il 1920. Si discosta anche dall’immagine di eterno bambino che noi conosciamo, per affrontare tematiche più adolescenziali o moderne.
I due giovani attori che interpretano i due protagonisti sono carini, simpatici, dolci e abbastanza bravi da non far rimpiangere il cartone. Credo che i fan della storia non rimarranno delusi da questa versione, anche se ovviamente va letta in chiave un poco più critica rispetto al cartone Disney.



1 commento:

  1. Commento di ANNAMARIA PLATANIA, in data 28 giugno 2010:

    "Tiziana sei davvero brava, questo blog è molto bello e interessante.
    Ripasso con più calma a leggere il resto dei post.

    Un abbraccio
    Annamaria"

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