lunedì 10 giugno 2013

Johnny Depp Day: Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street (2008)







Grazie a Bolla del Blog http://bollalmanacco.blogspot.it/    (e con un giorno di ritardo), posso partecipare anche io al "Johnny Depp Day", il giorno in cui i blogger di cinema possono omaggiare un divo nel giorno del suo compleanno; per me è la prima volta e, anche se da qualche tempo seguivo l'iniziativa sul blog di cui sopra perché mi sembrava carina e simpatica, stavolta non ho potuto esimermi dal chiedere se potevo partecipare anche io, visto che Johnny Depp è probabilmente il mio attore preferito in assoluto; lo seguo praticamente dagli inizi, per me è un po' difficile scegliere uno dei suoi film perché mi sono piaciuti quasi tutti.
Dopo tanto scartabellare (motivo per cui il post viene pubblicato il giorno dopo il compleanno dell'attore, che cade di 9 giugno) ho scelto uno dei miei preferiti in assoluto, quello con cui per mesi nel 2008 ho tormentato i blogger che mi seguivano sul vecchio blog: "Sweeney Todd", di Tim Burton.



Regia di Tim Burton, con Johnny Depp ( Sweeney Todd), Helena Bonham Carter ( Mrs Lovett), Alan Rickman ( giudice Turpin), Sascha Baron Cohen ( Adolfo Pirelli), Laura Michelle Kelly ( Lucy), Edward Sanders ( Toby)



Nella Londra dell’800 il barbiere Benjamin Barker viene ingiustamente incarcerato e deportato dall’abietto giudice Turpin, invaghitosi di sua moglie; dopo molti anni torna  in patria, ma scopre che la moglie si è suicidata e la figlia Johanna  è stata adottata dal terribile giudice, che la tiene rinchiusa per costringerla a sposarlo; desideroso solo di vendicarsi di chi gli ha rovinato la vita, con l’aiuto della vicina Mrs Lovett riapre la propria bottega con il nuovo nome di Sweeney Todd  e comincia a mettere in atto il suo diabolico piano: tagliare le gole a  sconosciuti clienti colpevoli di non meglio specificati peccati, in attesa che sotto la sua lama capitino i suoi nemici. Nessuno si accorgerà della scomparsa degli uccisi in quanto la coppia  ha architettato un ingegnoso piano: in tempo di carestia di carne, i cadaveri serviranno per guarnire gli speciali pasticci di carne per cui Mrs Lovett diventa famosa a Londra dopo una vita di stenti.
Ma Sweeney non ha mai dimenticato la moglie e la figlia….





DECISAMENTE SPLENDIDO!!!! Già dalla primissima volta che l'ho visto (praticamente il giorno dopo che era uscito) ho decretato che sicuramente SWEENEY TODD sarebbe diventato uno dei miei film preferiti in assoluto, e così è stato. Il regista Tim burton   in un’intervista a CIAK la definisce “ una grande storia d’amore tragico”, e in effetti è una definizione abbastanza azzeccata per questo musical cupo e molto particolare.
Ispirato ad un romanzo di una autore anonimo (dietro cui probabilmente si celano più rimaneggiamenti da parte di scrittori diversi) , a sua volta ispirato a fatti realmente accaduti nella Londra di metà settecento, il film è la versione cinematografica di un musical del 1979 diventato un cult del genere, che mescola atmosfere e personaggi tipici di altri film di Burton ( come IL MISTERO DI SLEEPY HOLLOW e LA SPOSA CADAVERE) con una nuova concezione, secondo me, del dolore e della vita. Mentre infatti negli altri film i personaggi partivano da una situazione di dolore arrivando man mano a una situazione di serenità ( quindi dal buio alla luce), il protagonista del film fa il percorso inverso, cioè parte da una situazione di felicità per precipitare nell’incubo, nel dolore e nella morte, dai quali non si rialzerà più, perdendo a un certo punto anche la speranza che l’aveva sostenuto bene o male, fino a quel momento. Da vittima innocente diventa aguzzino di altri innocenti, eppure non possiamo non cogliere quel filo di umanità che lo caratterizza  così bene da farci “sentire” il suo dolore e il suo tormento, il suo legame non recidibile con un passato felice , persino i sui sentimenti fedeli verso le uniche due persone amate ( che non muoiono fino alla fine) e il lento, inesorabile oblio del presente e del futuro, senza lieto fine.

Attorno a lui una Londra dickensiana grigia, sporca e buia, insomma lo sfondo adatto per compiere terribile nefandezze senza essere scoperti ( e non solo quelle di Todd e di Mrs Lovett: pensate ai crimini del giudice Turpin e alle sue inique sentenze-  tra le altre cose fa impiccare un bambino di otto anni- , al racconto che Toby fa della vita in orfanotrofio, ai ricatti di Pirelli), un mondo dove chi vi rimane è destinato ad essere contaminato, a diventare o vittima o carnefice…ed è in quest’ottica che troviamo il personaggio complementare a Todd, la sua amica Mrs Lovett, una poveraccia umanamente povera , una strega triste  che forse non era nata per diventare tale ( come il protagonista del resto) e che si attacca disperatamente e quello che le capita sottomano, sognando a volte in modo comico ( basti pensare alla sequenza dove immagina di andare al mare) una vita diversa, normale, rispettabile, senza rendersi conto che indietro non si torna…


In tutto questo contesto appare scipita e un poco incolore la storia tra i due giovani innamorati, che evidentemente servivano solo per contrastare la diabolica coppia Todd-Lovett, del resto il film poggia molto sulle due ottime interpretazioni di Johnny Depp ( ma ditemi vi prego: che deve fare ‘sto poveraccio per ricevere un Oscar???Possibile che non ne abbia ancora vinto uno?????)- fantastico, non dico nulla, andatelo a vedere!!!- nei panni del protagonista,  e di Helena Bonham Carter- per lei vale lo stesso del collega- nei panni di Mrs Lovett. Indimenticabili i loro numeri musicali.
SWEENEY TODD ha fatto guadagnare ai nostri Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo uno strameritato Oscar per la migliore scenografia, anche se avrebbe meritato molto di più, anche come nomination: solo tre , ( scenografia, miglior attore protagonista e costumi), snobbando completamente le altre categorie come miglior regista, sceneggiatura , attrice e soprattutto colonna sonora e canzoni…no comment. Del resto spesso i migliori sono proprio quelli che rimangono fuori.
Da vedere assolutamente!!

 

sabato 1 giugno 2013

Incontriamoci a Saint Louis (Meet me at Saint Louis), 1944

Regia di Vincent Minelli, con Mary Astor (Anna Smith),Leon Ames (Alonzo Smith), Judy Garland (Esther Smith), Lucille Bremer (Rose Smith), Margaret O’Brien (Tootie Smith), Harry Davenport (il nonno).

Saint Louis, 1903: la benestante famiglia Smith vive serenamente, fino a quando il capofamiglia, avvocato, annuncia di aver avuto la proposta di un trasferimento a New YorK.
La famiglia accoglie con angoscia questa notizia, i particolari i tre figli maggiori che stanno vivendo le loro prime storie d’amore…



Tratto dalla serie di racconti “5135 Kensington” ( ) di Sally Benson , è un musical carino che si poggia su una trama molto molto “basic” (fossero tutti quelli i problemi della vita!), ma che a suo tempo oltre a essere un grande successo di pubblico, risultò importante per varie ragioni: fu il primo vero successo di Vincent Minelli, dove incontrò la moglie Judy Garland; presentò la canzone “Have yourself a Merry Little Christmas”, diventata nel tempo uno dei classici musicali di Natale; tipico esempio di film che dietro a una trama sentimentale e allegra nasconde momenti di tristezza o tensione (e qui le scene solitamente coinvolgono la bambina più piccola).
Il film è ben diretto e si lascia vedere anche se i numeri musicali annoiano un poco; bella la cornice di ambientazioni e costumi dell’America dei primi del ‘900 e molto bravi gli interpreti, tra cui spicca la piccola attrice Margaret O’Brien, che per questo film ricevette uno speciale Oscar come “migliore giovane attrice” (all’epoca agli attori bambini ancora non era consentito concorrere nelle categorie degli attori adulti) e una Judy Garland ancora giovane ed entusiasta; le due tra l’altro hanno insieme uno dei migliori numeri musicali del film.
Un film carino e classico con cui passare una serata piacevole, se poi qualcuno vuole leggervi qualcosa di più ben venga…