mercoledì 26 gennaio 2022

Benvenuti al Nord, 2011

 


Regia di Luca Miniero, Con Claudio Bisio (Alberto Colombo), Alessandro Siani (Mattia Volpe ), Angela Finocchiaro (Silvia Colombo), Valentina Lodovini (Maria  Volpe ),Paolo Rossi (Palmisan), Nunzia Schiano (madre di Mattia).


Sono passati tre anni da quando il milanese Alberto Colombo fu trasferito da Milano a Castellabbate, provincia di Napoli,dove ebbe modo di smentire tutti i suoi pregiudizi sui meridionali. Ora Alberto è stato promosso da impiegato a manager delle Poste e,anche  se l’arrivo di un nuovo direttore con impossibili pretese causa maretta tra lui e la moglie Silvia, che si sente trascurata, tutto scorre normalmente.
Da Napoli però arriva l’amico Mattia, il quale ha chiesto il trasferimento al Nord per avere maggiori possibilità di carriera in modo da dimostrare alla moglie Maria di essere un uomo responsabile; l’impatto con la vita di Alberto sarà inevitabile….



Dopo il successone di BENVENUTI AL SUD, era inevitabile fosse realizzato il suo seguito in cui vengono illustrati i pregiudizi con cui gli abitanti del Sud spesso si accostano al Nord; perché, sì sorpresa! Ci sono e anche tanti, anche se di solito si parla sempre di razzismo nell’altro senso.
Anche BENVENUTI AL NORD è una commedia carina e divertente con momenti che fanno riflettere, però se l’intento era quello di combattere gli stereotipi di nord contro sud e sud contro nord alcune cose forse potevano essere evitate: tipo il napoletano che arriva a Milano con in valigia il cibo preparatogli dalla madre o col giubbotto dotato di fari fendinebbia…alcuni rimandi poi alla commedia TOTO’, PEPPINO E LA MALAFEMMINA sono inevitabili (la scena dell’arrivo in stazione a Milano)
Operazione comunque ben fatta e riuscita, buone prove attoriali di tutto il cast (soprattutto Angela Finocchiaro nel doppio ruolo di Silvia e di sua madre Erminia e Paolo Rossi nel ruolo di un terribile manager simil Marchionne), e Milano ritratta (come Napoli nel precedente film) con un’ottima fotografia.
Esilarante la scena dove il postino napoletano Mattia deve consegnare la posta  nel covo dei leghisti e quella dove la milanese Erminia e il calabrese Scapece stringono amicizia parlando ognuno nel proprio
 dialetto…


venerdì 21 gennaio 2022

Camillo Milli

 E' morto a Geova all'età di 91 anni l'attore Camill Milli.

Nato nel 1929, vero nome Camillo Migliori, si formò alla carriera teatrale sotto la direzione di Giorgio Strheler al Piccolo Teatro di Milano, affiancando alla carriera come attore di cinema quella di attore teatrale; è stato uno dei più noti caratteristi italiani.

Tra i suoi film si ricordano: "Il caso Mattei" (1972), "In nome del Papa Re" (1977), "Fantozzi contro tutti" (1980), "Il marchese DEl Grillo" (1981), "Fantozzi subisce ancora" (1983 ), "L'allenatore nel pallone" (1984 ),"Ho vinto la lotteria di Capodanno" (1989), "In nome del popolo sovrano" (1990), "Habemus papam" (2011), "La gente che sta bene" ( ), "Si accettano miracoli" ( ).

In Tv si ricordano, oltre a numerosi Caroselli: "Il caso Graziosi" (1981), "Don Tonino" (1987), "Padre Pio" (2000), "Centovetrine", "Un passo dal cielo", "L'ultimo Papa RE" (2010), "Un medico in famiglia 9".




Gaspard Ulliel

 L'attore francese Gaspard Ulliel è morto all'età di 37 anni a causa di un incidente sulle piste di sci.

Nato nel 1984, aveva esordito nel mondo del cinema con il cortometraggio "Alias" (1999), tra i suoi film si ricordano "Il patto dei lupi" (2001), "Una lunga domenica di passioni" (2004), "Paris, je t'aime" (2006), "La legge del crimine" (2009), "Saint Laurent" (2014), "Eva" (2018), "Sybil" (2019).




martedì 11 gennaio 2022

Il segreto del bosco vecchio, 1993


 Regia di  Ermanno Olmi, con Paolo Villaggio (Sebastiano Procolo), Riccardo Zannantonio (Benvenuto Procolo),  Antonio Vercellio Maria (Vettore), Omero Antonutti (voce del vento Matteo), Micaela Giustiniani (voce della Gazza Ladra).



Sebastiano Procolo è un anziano colonnello ormai in pensione, che vive solo in una casa di montagna assieme al servitore Vettore. E' un uomo solo, senza affetti, incapace di guardare oltre la logica del profitto a cui è sempre stato asservito. L'unico suo parente è il nipote Benvenuto, che vive in collegio e con il quale condivide l'eredità di alcuni terreni che comprendono il Bosco Vecchio, che lui vorrebbe fare abbattere in quanto lo considera inutile, per poterlo vendere e ricavarci qualcosa.

Per fare ciò però Procolo ha bisogno di ottenere anche la parte di Benvenuto; approfittando di un periodo di vacanza che il ragazzino è costretto a trascorrere con il burbero anziano, egli decide di eliminarlo. Ma non ha fatto i conti con le creature magiche che popolano Bosco Vecchio....


Tratto dall'omonimo racconto (1935 ) di Dino Buzzati, è un film particolare, animista, talvolta sgradevole (un vecchio che progetta di eliminare il proprio nipote per soldi non è proprio il massimo ), girato con grande cura per l'elemento naturale da un regista che notoriamente la natura la amava e la conosceva bene. Tanto è vero che la lavorazione fu lunga e laboriosa in quanto Olmi volle filmare le stagioni in tempo reale: la casa di Procolo invece fu costruita appositamente per il set del film. 


La storia può essere letta come una parabola moralistica sull'avidità umana che pur di soddisfarsi non esita a calpestare e distruggere qualunque cosa senza alcun rispetto, dalla natura ai normali sentimenti familiari e umani; tuttavia la possibilità di riscatto non è negata a nessuno, anche se non sempre si palesa nei modi in cui vorremmo. La forza della natura si esprime attraverso voci di animali, piante e del Vento Matteo (doppiato da Omero Antonutti), una delle forze principali, che il colonnello Procolo cerca di asservire ai propri scopi ma che mantiene la propria libertà e indipendenza fino alla fine.

Paolo Villaggio si cimenta in una valida prova attoriale al di fuori dei canoni comici per cui è famoso, con un personaggio malinconico e sgradevole forse un poco vicino a quello che era in realtà l'attore (almeno a giudicare dalle molte interviste di colleghi e persone che lo hanno conosciuto).




lunedì 10 gennaio 2022

Mariano Laurenti

 E' morto a Gubbio all'età di 92 anni il regista Mariano Laurenti.

Nato a Roma nel 1929, tra i suoi film si ricordano "I ragazzi di Bandiera Gialla" (1967), "Zingara" (1969), "Ma che musica maestro" (1971), "Quel gran pezzo della Ubalda tutta nuda e tutta calda" (1972)," Classe mista"(1975), "Il vizio di famiglia" (1975), "Un jeans e una maglietta" (1981), "Pierino torna a scuola" (1990), "Milano odia: la polizia non può sparare" (!974).




sabato 8 gennaio 2022

I fratelli De Filippo, 2021

 


Regia di Sergio Rubini, con Mario Autore (Eduardo De Filippo), Anna Ferraioli Ravel (Titina De Filippo), Domenico Pinelli (Peppino De Filippo), Giancarlo Giannini (Eduardo Scarpetta), Susy De Giudice (Luisa De Filippo), Biagio Izzo (Vincenzo Scarpetta), Marisa Laurito (Rosa Scarpetta).



Napoli, primi anni del '900: Titina, Eduardo e Peppino De Filippo sono i figli illegittimi di Eduardo Scarpetta, il re del teatro comico napoletano. Pur frequentando la casa paterna e la compagnia teatrale i tre ragazzi vengono comunque tenuti a distanza; una volta cresciuti coltivano il sogno di creare una propria compagnia, ma la strada sarà ardua.....


A pochi mesi dal film cinematografico "Qui rido io" la Rai manda in onda questo interessante film che tratta lo stesso tema (la vita dei fratelli De Filippo, appunto) amplificandolo, dato viene raccontata anche la parte adulta della vita dei tre e i loro inizi, fino ad arrivare al loro primo successo "Natale in casa Cupiello" (1931).

Ho apprezzato entrambi i film ma, date le molte incongruenze, non posso fare a meno di chiedermi quale sia il più fedele alla vera storia. 

Questo film si concentra sulla tre figure dei fratelli De Filippo, molto diverse tra loro sia come carattere che come percorso umano, ma accomunati dal sacro fuoco dell'arte come tutti i membri della loro numerosa famiglia d'origine, gli Scarpetta: i tre sono infatti figli illegittimi (non gli unici) del capostipite Eduardo, artista istrionico di indubbio talento ma umanamente discutibile anche per la morale dell'epoca. Egli infatti tiene in piedi due famiglie (più altri svariati figli illegittimi): quella legittima formata con la moglie Rosa e quella "doppia" formata con Luisa, nipote di Rosa, e appunto i tre figli Titina , Eduardo e Peppino. Nulla di nascosto, tant'è che le famiglie si frequentano pure anche se i rapporti non sono il massimo (viene sottolineato in modo significativo che i De Filippo quando si recano nel palazzo paterno alle riunioni di famiglia non possono prendere l'ascensore perchè riservato alla famiglia Scarpetta), e anche tra gli stessi fratelli Eduardo e Peppino il rapporto sarà sempre altalenante di amore-odio, generalmente di incomprensione, con in mezzo Titina a fare da paciere e intermediaria, e anch'essa inizialmente sacrificata alle bizze dei fratelli (solo in seguito Eduardo saprà valorizzarla adeguatamente nelle sue opere).


Probabilmente tutto ciò succede anche perchè i talenti in famiglia sono molteplici, e non ci si riferisce solo al capostipite ma anche a Vincenzo, figlio legittimo ed erede della compagnia, unico tra i familiari a spendersi un po' anche per i fratellastri anche se i rapporti rimarranno sempre di rivalità dato che l'obiettivo dei tre De Filippo è la propria libertà di mettere in scena quello che vogliono.

Il ripercorrere un pezzo di storia e cultura napoletana attraverso la vita di tre personaggi ancora oggi amatissimi dal pubblico certamente non è cosa facile ma mi pare che l'operazione sia nel complesso riuscita: qualche imprecisione e buco di trama qua e là c'è, ma visti i tempi un prodotto di questo tipo è davvero apprezzabile; a livello attoriale  ho apprezzato la scelta di valorizzare due attori noti sopratutto per i i loro ruoli comici (e spesso sottovalutati proprio per quello) come Marisa Laurito e Biagio Izzo affidando loro due ruoli "seri", e sono stati davvero una piacevole sorpresa (come capitato spesso con loro colleghi dello stesso genere). Non conosco i tre attori che interpretano i protagonisti ma li ho trovati molto bravi, ben calati nei rispettivi ruoli singolarmente e affiatati insieme (anche se per me le scene migliori dei tre fratelli restano quelle quando sono bambini). Giancarlo Giannini supera sufficientemente la difficile prova di rendere il padre Scarpetta anche se ho preferito quello cinematografico, più incisivo secondo me. 

Spero di vedere altri film di questo tipo sulla Rai perchè sono davvero interessanti e piacevoli.






venerdì 7 gennaio 2022

Sidney Poitier

 E' morto all'età di 95 anni l'attore Sidney Poitier, primo attore afroamericano a vincere l'Oscar come migliore attore protagonista. 

Era nato a Miami nel 1927, esordì al cinema con il film "Uomo bianco, tu vivrai!" (1950), fino a vincere l'Oscar come migliore attore protagonista (primo attore afroamericano nella storia) con "I gigli del campo" (1961). Tra i suoi film si ricordano: "Indovina chi viene a cena?" (1967), "La calda notte dell'Ispettore Tibbs" (1967), "Il seme dell'odio" (1975), "Nikita- Spie senza volto" (1988), "The jackal" (1997).











Peter Bogdanovich

 E' morto a Los Angelese all'età di 83 anni il regista Peter Bogdanovich.

Nato a Kingston (nello stato di Ney York) nel 1939, figlio di immigrati dell'est europeo, aveva esordito ne mondo del cinmea con il film "Bersagli". Trai suoi fil si ricordano: "L'ultimo spettacolo" (1971), "Paper moon-Luna di carta" (1972 ), "Ma papà ti manda sola?" (1972 ), "Vecchia America" (1976 ), "...e tutti risero" (1981 ), "Dietro la maschera" (1985 ), "Quella cosa chiamata amore" (1993), "Tutto può accadere a Broadway" (2014). 











martedì 4 gennaio 2022

Paolo Calissano

 Il 28  dicembre è morto a Roma all'età di 54 anni l'attore Paolo Calissano.

Era nato a Genova nel 1967, era conosciuto principalmente per le sue fiction tv e i programmi a cui aveva partecipato. Tra le fiction si ricordano "La dottoressa Giò", "Linda e il brigadiere", "Vivere" (soap andata in onda su Canale 5 tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000), Vento di ponente" (2002), "Non dirlo al mio capo 2" (2018). 



Renato Scarpa

 Il 30 dicembre è morto a Roma all'et di 82 anni l'attore Renato Scarpa, famoso come caratterista del cinema italiano.

Era nato a Milano nel 1939 e aveva esordito al cinema alla fine degli anni '60. Tra i suoi film si ricordano "Nel nome del padre" (1972), "Suspiria" (1977),"Un borghese piccolo piccolo" (1977), "Un sacco bello" (1980), "Ricomincio da tre" (1981), "Ladri di saponette" (1989), "Volere volare" (1991), "La riffa" (1991), "Sud" (1993), "Il postino" (1994), "Il talent di Mr. Ripley" (1999), "La stanza del figlio" (2001), "Ravanello pallido" (2001), "The tourist" (2010), "Habemus papam" (2011), "Mia madre" (2015), "Il racconto dei racconti" (2015), "Domani è un altro giorno" (2019), oltre a varie serie tv. 





lunedì 3 gennaio 2022

Il ritorno di Mary Poppins ( Mary Poppins returns ), 2018

 


Regia di  Rob Marshall, con Emily Blunt (Mary Poppins), Lin Manuel Miranda (Jack),Ben Wishaw (Michael Banks),Emily Mortier (Jane Banks), Pixie Davies (Annabelle), Nathanael Saleh (John Banks), Joel Dawson (George Bancs),Meryl Streep (Topsy),


Londra, 1935: Jane e Michael Banks sono ora adulti, vivono nella stessa casa di famiglia di Viale dei Ciliegi con l'anziana domestica Ellen e Annabel, John e Georgie, i tre figli di Michael (che è vedovo).

Sono gli anni della Grande Depressione e la famiglia vive in ristrettezze economiche, anche perchè la casa rischia di essere pignorata dal signor Wilkins, proprietario della Banca dove lavorava Mr Banks un tempo e dove ora lavora Michael. 

Finchè un giorno in aiuto ai bambini vecchi e a quelli nuovi arriva di nuovo Mary Poppins....



All'epoca dell'uscita del film al cinema non ho voluto vedere questo "sequel" di "Mary Poppins", dato che non amo molto remake e affini di classici di questo tipo. 

In seguito la curiosit ha avuto la meglio e l'ho recuperato, e devo dire che sono rimasta picacevolmente sorpresa: ho trovato un bel film piacevole ben interpretato e perfetto come classico "moderno" disneyano. Nonostante qualche pecca (inevitabile notare le ripetizioni, con personaggi diversi, delle stesse situazioni dell'originale) non mi è affatto dispiaciuto.

Per fortuna a differenza di parecchi remake di questi anni il film si astiene dall'infilare in una storia che non c'entra nulla morali odierne, escludendo il femminismo già presente nel primo film con il personaggio di Jane adulta (ricalcato su quello della madre, suffragetta). I messaggi lanciati dal film e dalla nuova tata ricalcano anch'essi i vecchi e quindi non snaturano la storia, e in  generale ho avuto la sensazione ci fosse tra attori, regista ecc- una consapevolezza di non ricalcare s tutti i costi il precedente film ma di fare qualcosa a parte (il che secondo me non ha guastato).


Emily Blunt supera positivamente la prova come Mary Poppins in carica; volente o nolente il confronto è inevitabile, ma ho trovato la sua prova d'attrice molto buona nel creare un personaggio originale che non scimmiotta quello precedente ma ne d una nuova e diversa interpretazione; bravi anche i bambini e Colin firth una volta tanto nei panni del cattivo di turno. Purtroppo si sente la mancanza di una spalla come Bert, dato che Lin Manuela Miranda, l'attore che interpreta il lampionaio, assolve molto bene al suo ruolo in sè ma come personaggio è piuttosto inesistente: in questo caso purtroppo il confronto è davvero inevitabile. Impeccabile come sempre Meryl Streep nei panni di Topsy, la svitata cugina di Mary, menzione speciale per Angela Lansbury nel piccolo ruolo della Signora che vende i palloncini al parco. 

Breve nota riguardo alla colonna sonora: musicalmente parlando nulla da dire e anzi, finalmente si risentono delle musiche in uno stile classico disneyano; ma sono le parole delle canzoni a essere la nota stonata, visto che (come ormai tutte le canzoni dei moderni film Disney) risultano piatte e sciocche (quel "stupendosa idea" non si può proprio sentire, a me ricorda tanto l'Italico "petaloso"!).

Una volta tanto, promosso!