martedì 31 dicembre 2019

Classifica 2019

Ed eccoci arrivati, come ogni anno, al bilancio finale di letture e cinema. Come sempre i titoli non sono messi in ordine di preferenza:

1- Il Traditore;
2- Stanlio e Ollio;
3- Il campione:
4- La paranza dei bambini;
5- Aladin;
6- Green Book;
7- Non sposate le mie figlie 2:
8- Dolcissime;
9- C'era una volta a Hollywood;
10- Un giorno di pioggia a New York;
11- Frozen II;
12- Il primo Natale.


Come con i libri, nulla di particolarmente entusiasmante, anche se mi sono piaciuti tantissimo "Il campione" e "Il traditore", asssieme a "Green Book", "Stanlio e Ollio" e - strano ma vero- il live action di Aladdin; da segnalare inoltre la mia personale rivalutazione di Tarantino, almeno per quest'ultimo film. 


Sul fronte vita....diciamo che il 2019 si è diviso in due parti: prima parte tutto ok, sopratutto i lavoro, in cui o avuto anche belle esperienze e bei incontri a livello umano. Questo fino a giugno; poi estate di mxxxda (tanto per cambiare), da settembre ripresa del lavoro (Bene) ma - oltre a una situazione lavorativa complicata ora risolta- tutta una serie di sfighe: problemi di salute, gente (amici e parenti) che muore, gente con problemi di salute gravissimi o ai cui familiari più stretti accadono queste cose...mamma mia, solo a scriverlo mi viene male. Senza contare tutto il resto, ovvio.
Insomma seconda parte da dimenticare.
Mi verrebbe da dire "speriamo che il 2020 vada meglio", ma vista la mia esperienza personale in merito non dico più nulla e prendo quello che viene. 

Buon Anno a Tutti!

domenica 29 dicembre 2019

Amici come prima, 2018


Regia di Christian De Sica, con Massimo Boldi (Massimo Colombo), Christian De Sica (Cesare Proietti/Lisa Sandrelli), Lunetta Savino (Carla Proietti), Francesco Bruni (Matteo Proietti), Regina Orioli (Luciana Colombo).

Dopo molti anni di onorato servizio Cesare, direttore di un prestigioso albergo, viene licenziato a causa del passaggio ad altro gruppo aziendale. L'hotel appartiene a Massimo Colombo, che da tempo ha delegato tutto alla figlia Luciana a causa di una malattia fortemente invalidante che lo costringe sulla sedia a rotelle. Non riuscendo a trovare lavoro data l'età, e saputo che la figlia sta cercando una badante per il padre, a Cesare viene un'idea: trasformarsi nell'esperta e sofisticata Lisa, che colpisce subito l'attenzione di Colombo e viene immediatamente assunta.
Peccato che l'imprenditore faccia solo finta di essere invalido come scusa per far dannare coloro che gli stanno intorno e sopratutto che si invaghisca di Lisa senza sospettare la realtà....


Dopo anni di "rottura" professionale e umana, ecco di nuovo riunita la classica coppia dei cinepanettoni per eccellenza: Massimo Boldi e Christian De Sica, con questo scoppiettante film che, sebbene rientri a pieno titolo nella categoria sopranominata, se ne discosta perlomeno per l'ambientazione (non siamo più a Natale).
Il tema di partenza non è il massimo dell'originalità, e il rimando a "Mrs Doubtfire" è più che evidente; come sempre il genere di film va preso per quello che è, intrattenimento senza pretese, con il ripetersi di gag già note al pubblico sopratutto da parte dei due protagonisti. Tuttavia personalmente ho trovato il film abbastanza piacevole, per passare due ore ridendo un po'. E questo mi ha fatto passare sopra anche alla storia ovviamente inverosimile, la cosa che più ho gradito comunque è stato rivedere la coppia comica di nuovo assieme, con la stessa armonia dei vecchi film. 
Insomma niente di nuovo sotto il sole, ma si sa che sotto Natale con un cinepanettone si va sul sicuro...

Visto al cinema a dicembre 2018




giovedì 26 dicembre 2019

Il primo Natale, 2019


Regia di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, con Salvatore Ficarra (Salvo), Valentino Picone (Don Valentino), Massimo Popolizio (Erode), Roberta Mattei (Rebecca), Giacomo Mattia (Isacco), Giovanna Marchetti (Sara).


Durante l'Avvento in un paesino siciliano fervono i preparativi per l'annuale presepe vivente, famoso in tutta Italia. Salvo, cinico ladro professionista di arte sacra, cerca di rubare il prezioso Bambinello, ma viene scoperto dal curato Don Valentino; durante il conseguente inseguimento i due finiscono per essere catapultati indietro nel tempo, e per la precisione nella Betlemme dell'anno zero, dove vengono accolti da una piccola comunità di ebrei che segretamente lottano per la liberazione dal giogo di Roma...




Simpatico film natalizio del duo comico Ficarra&Picone, che stavolta vanno a finire addirittura all'epoca del Primo (inconsapevole) Natale: quello dell'anno zero.
A differenza degli altri loro film (dove si partiva sempre come assunto dalla reciproca amicizia) in questo inizialmente i due non si conoscono: Salvo è un cinico ladro professionista esperto in furti di arte sacra, Valentino è il  parroco di un paesino celebre per l'annuale rappresentazione del presepe vivente, grazie al quale il "Don" sfoga la sua vena artistica in modo che oscilla tra il comico e l'ultra pignolesco. Due persone che più diverse non potrebbero essere e che si incontrano (o meglio scontrano) proprio grazie ai preparativi del presepe: Salvo spacciandosi come candidato per il ruolo di Giuseppe ruba il prezioso antico Bambinello ma viene scoperto da Don Valentino che lo insegue. I due si infilano in un canneto....e si ritrovano improvvisamente a Betlemme prigionieri dei romani; dapprima convinti che sia uno scherzo di qualche compaesano, appena vengono messi ai lavori forzati hanno modo di ricredersi completamente e prendere atto dell'incredibile viaggio nel tempo.
Problema principale, oltre a trovare il modo di ritornare a casa, è come sopravvivere in condizioni tanto avverse alla propria (e pericolose).
Per fortuna vengono accolti da una piccola comunità ebrea che li prenderà per dei veri punti di riferimento scambiandoli per dei capi rivoluzionari e li arruola nella loto contro i romani....d qui ovviamente tutta una serie di situazioni comiche che porteranno i nostri addirittura alla corte di Erode, scambiati per i due saggi che secondo la profezia dovrebbero indicare al Re il luogo della nascita di quelle che diventerà il re più potente del mondo. 
Insomma una trama un po' insolita per il duo comico, ma per certi aspetti anche attuale vista l'ottica in cui fa entrare il problema dell'immigrazione, ad esempio, o la difficoltà per molti al giorno d'oggi di avere un rapporto corretto con il credo religioso. Le gag più riuscite sono quelle che riguardano i personaggi che i due vogliono incontrare, cioè Maria, Giuseppe e Gesù: come molti italiani i nostri due hanno un'immagine stereotipata della sacra famiglia, che con tutta probabilità invece era proprio come quella  mostrata nel film. 
Principalmente comunque il film è incentrato sulle riflessioni ispirate al Natale e al suo vero significato, che molto spesso nella società odierna si perde o viene ignorato a favore dell'aspetto più consumistico. Penso si possa quindi annoverare a pieno titolo nel filone della tipica commedia all'italiana, con un po' di perfidia in meno...ma a Natale è giusto anche così.
Tanti auguri (un po' in ritardo) a tutti!




lunedì 23 dicembre 2019

Frozen II- Il segreto di Arendelle (Frozen II), 2019

Regia di Chris Buck e Jennifer Lee, con le voci italiane di: Serena Autieri (Elsa), Serena Rossi (Anna), Paolo De Santis (Kristoff), Enrico Brignano (Olaf),Massimo Vitossi (Mattias).

E' passato qualche tempo dai fatti narrati nel precedente film: ora Elsa e Anna vivono felicemente nel palazzo reale assieme a Kristoff, Olaf e Svenn. Tutto va bene fino a quando Elsa comincia a sentire uno strano richiamo e, cercando di seguirlo, risveglia gli elementi di acqua, fuoco, terra e aria che provocano un terremoto che rischia di distruggere il regno. Dopo essere riusciti a mettere in salvo tutti gli abitanti, i nostri eroi si incamminano verso la Foresta Incantata nella quale si nasconde un segreto di vitale importanza per la sopravvivenza del regno, e che riguarda da vicino il passato della Famiglia Reale delle due ragazze...


Il seguito di "Frozen" è stato molto atteso e ora finalmente uscito, e contrariamente a quanto accade di solito con i sequel non mi ha deluso, anzi, si è dimostrato più interessante (sotto certi aspetti) del precedente.
Sono passati tre anni dal capitolo precedente e la serenità pare regnare nel piccolo reame di Arendelle governato dalla regina Elsa, che evidentemente non ha più problemi con i suoi poteri; assieme a lei la sorella Anna, il fidanzato di lei Kristoff, l'affettuoso pupazzo di neve Olaf e la renna Svenn; gli ultimi tre vivono anch'essi a palazzo stabilmente, con molta libertà rispetto alle regole dell'etichetta.
Le due sorelle amano spesso ricordare i loro genitori defunti e la loro infanzia, in particolare una storia che la mamma raccontava loro quando erano piccole su un misterioso popolo, i Nortundri, con cui il loro nonno aveva stabilito un trattato di pace costruendo una diga. Tuttavia per ragioni ignote si verificò una rivolta in cui il nonno rimase ucciso, anche se poi fu vinta dal padre delle principesse.

Questa storia sarà molto importante più avanti (e anche un po' telefonata), nel frattempo notiamo che Elsa nonostante si dica soddisfatta della propria vita comincia a cedere a un richiamo stile "sirena" che sente da tempo, e che pensa la potrà aiutare a conoscere sè stessa.
In linea di massima i protagonisti sono cresciuti e quindi maturati, per questo anche la storia costruita per loro risulta più intrigante. Purtroppo qualche difetti si fa sentire: ad esempio il personaggio di Kristoff qui è sostanzialmente inutile se non per le gag riguardanti il fatto di non riuscire a fare ad Anna la fatidica proposta di matrimonio, con relativi siparietti comici. La sua canzone poi è proprio la più inutile del film.
La parte del leone come sempre  è riservata alle sorelle Elsa e Anna: la prima avrà sicuramente deluso tutti coloro che da tempo la davano per certa come "prima icona gay della Disney" (non si sa esattamente il perchè)  e continua nel suo percorso di conoscenza di sè stessa, la seconda è più matura  e avrà un ruolo molto più marcato rispetto al primo film ma mantiene le caratteristiche buffe del proprio personaggio. Nota di merito anche per la fotografia, che sottolinea la maggiore maturità rispetto al primo film con colori più scuri e posati  e meno colori pastello. 
Non mancano comunque i difetti: oltre a qualche buco di sceneggiatura piuttosto notevole, parliamo delle canzoni: io capisco che l'epoca di "Bibbidi-Bobbidi-Bu", "Ehi-ho", "Provate a fischiettar", "Puoi volar!", ma anche "Bella notte", "Crudelia De Mon", "Bimbo mio" o dei più moderni temi degli anni '90 ("La Sirenetta", "La bella e la bestia", Il mondo è mio", "Il cerchio della vita") sia ormai finita, ma davvero non si può fare  a meno di queste canzoni troppo adulte per i bambini, che non rimangono assolutamente nella loro memoria e nemmeno in quella degli adulti per cui sono state concepite? Perchè diciamolo, la necessità che si è venuta a creare negli ultimi anni di realizzare film per bambini che strizzano l'occhio anche agli adulti ha avuto come immediata conseguenza la cosiddetta "adultizzazione" anche nel settore cinematografico. E secondo me non è un bene.
Infine, una mia piccola curiosità: come mai gli outfit di Anna sono sempre più brutti di quelli di Elsa?
Qui va già un po' meglio ma nel primo film la poverina era proprio inguardabile....




martedì 17 dicembre 2019

Io ricordo. Piazza Fontana, 2019

Regia Francesco Miccichè, con Giovanna Mezzogiorno (Francesca Dendena adulta), Nicole Fornero (Francesca Dendena giovane), Anna Ferruzzo (Luigia Dendena),Stefano Fregni (Pietro Dendena), Niccolò Ferrero (Paolo Dendena), Lorenzo Cervasio (Bruno Chiesa).


Il 12 dicembre 1969 una bomba scoppia alla Banca dell'Agricoltura in Piazza Fontana a Milano, uccidendo 17 persone, tra cui Pietro Dendena, che lascia la moglie e due figli, Francesca e Paolo. Proprio Francesca, all'epoca 17enne,  per reagire al dolore si farà portavoce della memoria di quanto accaduto....




In occasione del cinquantenario della strage di Piazza Fontana, primo attentato terroristico in Italia e considerato ufficialmente il primo evento cui si può fare risalire la cosiddetta "strategia della tensione", la Ra manda in onda questo docufilm con protagonista e voce narrante Giovanna Mezzogiorno nel ruolo di Francesca Dendena, figlia di una delle vittime e fondatrice e presidentessa (fino l 2010, anno in cui è mancata) dell'associazione dei Familiari delle Vittime di Piazza Fontana, impegnata per tutta la sua vita non solo a seguire le vicende giudiziarie riguardanti il fatto in questione ma anche a tenere viva la memoria di quanto accaduto.
Attraverso le immagini di repertorio e gli interventi di vari personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda viene ripercorsa la vicenda giudiziaria e umana delle vittime della strage e delle loro famiglie, tra depistaggi, ergastoli tramutati in assoluzioni, anni di processi vanificati che a tutt'oggi hanno portato solo ad accertare la matrice neofascista della strage; ma anche fra legami di amicizia e solidarietà che si sono formati tra queste persone, spesso proprio per reagire al proprio dolore e tappare i buchi che lo Stato lascia nella vita quotidiana dei familiari delle vittime.
Molto forte e sentita l'interpretazione della Mezzogiorno, in primo piano, ma anche degli altri attori coinvolti nel filmato. 
Girato con uno stile asciutto e senza sbavature, è un prodotto che tuttavia colpisce non solo chi viene a conoscenza della vicenda solo oggi (magari perchè è giovane) ma anche quelli che all'epoca c'erano e hanno seguito la vicenda attraverso i media. 



sabato 14 dicembre 2019

Aladdin, 2019

Regia di Guy Ritchie, con Mena Massoud (Aladdin), Naomi Scott (Jasmine), Will Smith (Genio), Marwan Kenzari (Jafar), Nasim Pedrad (Dalia), Navid NEghban (Sultano).



Il giovane Aladin vive di espedienti nella città di Agrabah assieme alla scimmietta Abù, arrangiandosi di giorno in giorno e sperando in una vita migliore. Un giorno al mercato salva una ragazza che aveva rubato una mela e se ne innamora, scoprendo che in realtà è la principessa Jasmine, figlia del Sultano, la quale a sua volta si era travestita da donna comune per uscire un po' da palazzo e sfuggire alla soffocante logica che le impone di sposarsi al più presto possibile, anche se lei non è d'accordo.
Per conquistarla decide come prima cosa di diventare ricco e quindi accetta l'allettante offerta di un misterioso uomo (in realtà Jafar, Gran Visir del Sultano) di introdursi nottetempo in una misteriosa grotta per recuperare una vecchia lampada a cui egli sembra tenere particolarmente, nonostante la grotta contenga inestimabili ricchezze (promesse ad Aladdin come ricompensa)....


Non sono un'amante dei live action che vanno tanto di moda ultimamente alla Disney, anche se mi è piaciuta la rilettura di "Cenerentola" del 2015 e inizialmente ho apprezzato il primo "Maleficent"; avevo perfino pensato di non andare a vedere il nuovo "Aladdin" (come non ho visto tutti gli altri a parte quelli nominati), ma poi per il solito caso ho cambiato idea e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa, visto che il film mi è piaciuto molto.
Rispetto alla versione del 1992 quella del 2019 presenta alcune modifiche: innanzitutto lo stampo "femminista" che già si intravedeva all'epoca con il personaggio di Jasmine qui è ovviamente molto più marcato e fondamentale, a tal punto che è stata aggiunta un'apposita scena musicale con relativa canzone non presente nella storia originale, oltre all'aggiunta del personaggio di Dalia, ancella e amica della principessa, personaggio secondario ma delineato nettamente con i propri desideri e la propria personalità, per cui spicca la forte complicità femminile tra le due ragazze.

Inoltre si trovano svariati accenni a tematiche di pacifismo e antirazzismo che non stonano con la storia ma anzi la rendono più interessante, tenendo conto comunque che l'impianto è prevalentemente favolistico.
Parlando dei personaggi, ho trovato molto bravi e in parte i due attori che interpretano Aladdin e Jasmine: ho trovato ci fosse una buona alchimia tra i due come coppia (cosa non sempre scontata) e funzionano anche come singoli personaggi. Mena Massoud in particolare dimostra anche buone capacità fisiche utili alle scene d'azione (il cosiddetto "Phisiquè du role"), Naomi Scott è un' affascinante Jasmine, principessa con un piglio deciso anche per le questioni politiche. Nota di merito per Will Smith, sul quale non avrei scommesso una lira prima di vedere il film, ancorata come sono al personaggio del cartoon: e invece mi ha stupito in positivo con una bella caratterizzazione che unisce al personaggio che già conosciamo un tocco personale e aggiornato.
Ottime coreografie musicali e non, coloratissime e a tratti kitshc ma nella maniera giusta; costumi splendidi e ambienti sia interni che esterni affascinanti completano un film d'intrattenimento nel senso più classico di questa parola. 

Visto al cinema ad aprile 2019




mercoledì 11 dicembre 2019

Aladdin, 1992

Regia di Ron Clements e John Musker, con le voci italiane di: Massimiliano Alto (Aladin), Gigi Proietti (Genio), Manuela Cenciarelli (Jasmine), Massimo Corvo (Jafar), Marco Bresciani (Jago), Gianni Vagliani (il Sultano).

Il giovane Aladin vive di espedienti nella città di Agrabah assieme alla scimmietta Abù, arrangiandosi di giorno in giorno e sperando in una vita migliore. Un giorno al mercato salva una ragazza che aveva rubato una mela e se ne innamora, scoprendo che in realtà è la principessa Jasmine, figlia del Sultano, la quale a sua volta si era travestita da donna comune per uscire un po' da palazzo e sfuggire alla soffocante logica che le impone di sposarsi al più presto possibile, anche se lei non è d'accordo.
Per conquistarla decide come prima cosa di diventare ricco e quindi accetta l'allettante offerta di un misterioso uomo (in realtà Jafar, Gran Visir del Sultano) di introdursi nottetempo in una misteriosa grotta per recuperare una vecchia lampada a cui egli sembra tenere particolarmente, nonostante la grotta contenga inestimabili ricchezze (promesse ad Aladdin come ricompensa)....




A essere sincera, il 31mo classico Disney all'epoca non mi prese tantissimo, a una prima visione. A parte il personaggio del Genio e l'incredibile doppiaggio di Gigi Proietti, mi occorse più di una visione per apprezzarlo come merita. Il riferimento letterario è, ovviamente, la favola "La lampada di Aladino" rimaneggiata in versione attualizzata nonostante il contesto sia quello classico; in questo modo si inserisce appunto il personaggio di Jasmine, moderna principessa con un ruolo molto più attivo rispetto alla controparte originale letteraria. Il desiderio di Aladin di vivere una vita migliore invece è un "sempreverde"ma anche in questo caso Aladin dovrà darsi molto da fare per ottenere ciò che vuole, anche se dapprima (forse) con metodi non del tutti corretti visto che si fa trasformare dal Genio in un ricco principe...alla fine capirà che non è possibile avere tutto rinnegando del tutto la propria personalità.
Ma la vera star del film è il Genio: pasticcione, geniale, iperattivo,tuttofare e trasformista  nel vero senso della parola, a mio avviso è uno dei personaggi più riusciti dei film Disney anni '90, fisicamente modellato su Robin Williams (mentre Aladdin è fisicamente ispirato a Tom Cruise), suo doppiatore in originale. In Italia lo abbiamo potuto apprezzare tramite il doppiaggio di cui sopra, che francamente non ha nulla da invidiare a quello del compianto collega. 


In linea generale tutto il film comunque è ben fatto  godibile, con bei paesaggi e ambientazioni suggestive e momenti musicali piuttosto azzeccati (il tema principale "Il mondo è mio", ma anche "Il principe Alì" o l'iniziale "Le notti d'Oriente") e personaggi canonici ben caratterizzati: oltre ai due protagonisti e al Genio, il perfido Jafar, il comico Sultano, gli immancabili animali-amici dei protagonisti e perfino il tappeto magico, che pur essendo senza occhi nè bocca riesce perfettamente a fare capire il propri pensieri e stati d'animo.
Nel 1993 il film vinse due premi Oscar per la migliore colonna sonora e migliore canzone (" A whole new world"); inoltre fu il primo classico Disney ad avere un seguito "Il ritorno di Jafar" (1994) a cui a sua volta seguì "Aladdin e il re dei ladri" (1996). Nel 2019 ne è stato realizzato uno dei live action che vanno tanto di moda oggi alla Disney...





domenica 8 dicembre 2019

Un giorno di pioggia a New York ( A Rainy day in New York), 2019




 Regia di Woody Allen, con Timotheè Chalamet (Gatsby Wells), Elle Fanning (Ashleigh Enright), Selena Gomez (Shannon), Jude Law (Ted Davidoff), Diego Luna (Francisco Vega), Liev Schreiber (Roland Pollard).

Gatsby e Ashleigh, due giovani fidanzati universitari, devono trascorrere un weekend a New York, città di origine di lui, per un breve impegno lavorativo di lei; per il resto del tempo hanno previsto un weekend romantico in giro per la città. Ovviamente nulla andrà come previsto...



Il nuovo film di Woody Allen è un ritorno allo stile dei primi film, una commedia sentimentale semplice e simpatica, che nasconde l'ennesimo omaggio a New York. Solo il finale non mi ha soddisfatto ma pazienza....
I protagonisti sono due giovani studenti universitari fidanzati: Ashleigh e Gatsby. Lei sogna di diventare giornalista, lui perde tempo all'università cercando di capire cosa vuole fare nella vita e nel frattempo si guadagna da vivere con un' enorme talento per i giochi d'azzardo dato che vince cifre consistenti. Entrambi vengono da famiglie facoltose e coltivano il gusto per i film "di nicchia", e sarà proprio da ciò che parte l'input del film: Ashleigh infatti viene scelta per andare a New York a fare un'intervista con il famoso regista Roland Polland. Dato che l'intervista occuperebbe non più di mezza giornata, i due giovani ne approfittano per organizzare un intero week end nella Grande Mela, che Gatsby vuole fare conoscere bene alla fidanzata visto che è la sua città di origine. 

Purtroppo Polland si rivela il classico artista egocentrico e affascinante che dapprima "sequestra" l'ingenua Ashleigh con la promessa di farle importanti rivelazioni per il suo articolo, poi l'abbandona a sè stessa dimenticandosene in preda alle proprie paturnie. Le ore così passano mentre entrambi i giovani, da parti opposte della città, trascorrono separati la giornata: lei in una girandola di incontri con vip fuori di testa, lui che reincontra una vecchia conoscenza a cerca a tutti i costi di evitare il party serale della madre a cui è invitato. Tutto ciò metterà in evidenza molto chiaramente le differenze tra i due, il tutto in una New York piovosa ma quanto mai affascinante, e con personaggi di contorno stravaganti quanto ci si può aspettare in un film di Allen.
Certo appare un po' improbabile che possa servire una giornata sola ad arrivare alla conclusione finale, d'altra parte nella vita si è visto di peggio...il ritmo del film è buono, non mancano le gag surreali e gli attori, sia i due giovani protagonisti (attualmente tra gli attori emergenti più quotati) che quelli di contorno, tutti perfettamente in parte e molto abili a caratterizzare i loro personaggi a e a interagire fra di loro. 
Sì, se non fosse per il finale poteva perfino rientrare nei miei film preferiti del regista....


lunedì 2 dicembre 2019

La famiglia Addams (The Addams family), 2019

Regia di Conrad Vernon e Greg Tiernan , con le voci italiane di: Pino Insegno (Gomez Addams), Virginia Raffaele (Morticia Addams), Loredana Bertè (Nonna Addams), Eleonora Gaggero (Mercoledì), Luciano Spinelli (Pugsley), Raoul Bova (Zio Fester), Roberta Pellini (Margot),Chiara Fabiano (Parker).

La famiglia Addams (composta dai genitori Gomez e Morticia, dai figli Mercoledì e Pugsley, dal maggiordomo Lurch, dallo zio Fester, dalla nonna e da Mano) vive in un'isolata magione su una collina, perennemente avvolti dalla nebbia, isolati e nel più tipico stile dark (che tutti conosciamo).
Ma quando la spregiudicata imprenditrice Margot fa bonificare la sottostante palude trasformandola in un ridente villaggio, e si mette in testa di modificare anche casa Addams perchè con la sua tetraggine rovina il paesaggio circostante, sono costretti a uscire dal loro "guscio" e interagire con il mondo dei "normali"...



La famosa e simpatica famiglia della vecchia serie tv ogni viene aggiornata e riproposta al pubblico, e così è accaduto con questo lungometraggio che ho visto a novembre ma che ho tenuto da parte fino ad oggi per inaugurare la consueta carellata di film natalizi. Certo, non è un film proprio a tema, ma è comunque un cartone e i cartoni vanno sempre bene in qualunque salsa.
Se si riesce a passare sopra alla brutta grafica (ammettiamolo, questi personaggi sono veramente fatti male!) il film non delude: dopo un breve prequel in cui ci vene mostrato che Mortizia, Gomez & soci nonostante la loro natura     sono in realtà pacifici e costretti a ritirarsi nel vecchio palazzo sulla collina dai "normali" che non li accettano, entriamo nel vivo della storia.
Sono passati molti anni da quel giorno, la famiglia si è allargata con la nascita di Mercoledì e Pugsley, e tutti vivono sereni e contenti (a modo loro, s'intende).... fino a quando la sottostante palude (che garantiva alla magione familiare l'isolamento richiesto) viene bonificata e costruito un ridente villaggio "Assimilazione", ad opera di Margot, imprenditrice e conduttrice di un celebre reality che si svolge appunto nel villaggio, e a cui la grigia dimora sulla collina comincia a dare fastidio perchè rovina le possibilità di guadagni. Così, complice anche la crisi esistenziale di Mercoledì, desiderosa di conoscere la realtà del mondo al di fuori del proprio, l'intera famiglia è catapultata ad avere a che fare con i "normali", con i risultati comici che conosciamo sia dalla serie tv classica che dai film. Il tutto proprio mentre ci si appresta ad un importante raduno familiare dove Pugsley, figlio minore degli Addams, dovrà dimostrare di ballare perfettamente la danza tipica di famiglia per essere considerato un vero Addams....

Inutile dire che, come sempre, per molti aspetti i più normali risulteranno proprio gli strani Addams, tutto sommato famiglia unita di buoni e validi sentimenti, e particolarmente interessante (e divertente) la parte in cui Mercoledì fa amicizia con Parker, la figlia di Margot, aiutandola a sconfiggere alcune bulle che imperversano a scuola. 
Anche se i personaggi non sono particolarmente approfonditi il film risulta comunque gradevole anche per chi già conosce i personaggi. Ottimo il lavoro dei doppiatori e, alla fine del film, quando parte la storica sigla, inevitabile che tutta la sala provasse a fare lo schiocco delle dita....