domenica 31 luglio 2016

Belli di papà, 2015



Regia di  Guido Chiesa, con Diego Abatantuono (Vincenzo),Andrea Pisani (Matteo), Matilde Gioli (Chiara),Francesco Di Raimondo (Andrea),Antonio Catania (Giovanni),Francesco Facchinetti (Loris).


Vincenzo è un imprenditore di successo, vedovo con tre figli: Matteo, Chiara e Andrea. Tutti e tre  sono nullafacenti ma non danno il minimo segno di voler maturare o cambiare rotta; così il padre con la comcplicità dell'amico Giovanni inscena il fallimento della propria ditta con conseguente bancarotta, trasferendo l'intera famiglia in una notte a Taranto, sua città natale.
Qui i tre ragazzi, convinti di essere sul lastrico, dovranno per forza di cose provare una nuova esperienza: lavorare...



Film carino ma purtroppo pieno di difetti ed erroracci che ne appesantiscono la visione e alcune trovate che forse vorrebbero essere divertenti ma risultano veramente sgradevoli(una su tutte: i camerieri che sputano nei piatti che poi servono, cosa che viene poi fatta passare per una tipica tradizione dei locali pugliesi....complimenti eh!).
Se i tre giovani attori che interpretano i figli sono appena passabili- ma non è tutta colpa loro, la sceneggiatura ha calcato un po' troppo la mano sui figli bamboccioni viziati che non hanno la minima idea che il denaro vada prima o poi guadagnato- ho trovato molto buoni il protagonista Abatantuono, padre senza fette di prosciutto sugli occhi riguardo ai difetti dei figli ma anche consapevole di avere una notevole responsabilità in tutto ciò, che con un metodo originale e d'impatto riesce ad aiutarli a maturare una nuova consapevolezza di sè stessi, l'amico/complice Antonio Catania e Francesco Facchinetti nei panni di un perfido e arrivista nostalgico della "Milano da bere".
Viene però messa troppa carne al fuoco, messe "pulci nell'orecchio" agli spettatori che poi non vengono spiegate: ok, i figli sono così, ma solo per la morte della madre? Come fa Antonio a scoprire i maneggi di Loris riguardo ai soldi del futuro suocero? E la sottotrama della storia tra Anna e Vincenzo, messa lì cosi? Queste solo alcune cose.
Molto belle invece le scene girate nella vecchia casa dei nonni, dove la famiglia poco a poco si ricompatta.
Tutto sommato gradevole ma anche i film con poche pretese possono essere girati con più cura....






mercoledì 27 luglio 2016

Omaggio a Bud Spencer: Anche gli angeli mangiano fagioli, 1973

 Regia Enzo Barboni, con Bud Spencer (Charlie Smith), Giuliano Gemma (Sonny Abernati),Robert Middleton (Angelo), Steffen Zaccharias (Gerace),Lara Sender (figlia di Gerace).


New York, anni '30: Sonny, ex gelataio disoccupato, conosce Charlie, lottatore di westreler costretto ad accettare incontri clandestini. Se inizialmente tra i due non sembra esserci molta simpatia, i due si troveranno a formare una "strana coppia" dopo essere stati assoldati dal boss mafioso Angelo (detto "sorriso" a causa del ghigno dovuto a una paralisi facciale).
Ma, per quanto ci provino, i due bonaccioni scopriranno a loro spese di non avere la stoffa dei delinquenti...





Come detto quando postai la notizia della sua morte, nonostante la simpatia e l'ammirazione per la coppia Bud Spencer e Terence Hill, non sono mai stata una fan dei loro film: ne ho visti quattro, di cui solo "Lo chiamavano Trinità" mi era piaciuto abbastanza.
La morte del grande attore però non poteva non portare con sè l'inevitabile omaggio della televisione italiana: non c'è stato praticamente canale che non riproponesse i suoi film, così ho colto l'occasione per vedermene anche altri, e magari rivalutare il giudizio.
Finora non è andata così, ma ho scoperto questo celeberrimo film del 1973 con un'alto grande attore scomparso, Giuliano Gemma, e l'ho trovato molto carino e godibile.
E' una tipica storia di buoni sentimenti, con due simpatiche canaglie che i casi della vita hanno portato a vivere nella criminalità, ma che davvero non riescono ad adattarsi: Giuliano Gemma (bravo e bello...si può dire?) è Sonny, ex gelataio disoccupato che fa l'uomo delle pulizie e charlie, westrler professionista con improbabili origini irlandesi  caduto in disgrazia e costretto, per sopravvivere a fare incontri su scommessa. Ovvio che viste le circostanze, le vite dei due sono piuttosto misere, fino a quando per tutta una serie di avvenimenti vengono notati dalla guardia del corpo di Angelo, boss mafioso con paralisi facciale che decide di arruolarli nelle fila del boss per la loro abilità nel menare le mani.
Se inizialmente ciò sembra a Charlie e Sonny il salto di qualità che tanto bramavano, ben presto si rendono conto che la vita del delinquente non fa per loro: causa buon cuore i due proprio non ce la fanno a picchiare i poveretti che non riescono a pagare il pizzo, e in alcuni casi finiscono per aiutarli di nascosto rimettendoci i loro già esigui risparmi. Ciò si fa più evidente quando vengono mandati da Gerace, commerciante italiano in rovina con a carico moglie malata e figlia ragazza madre: i tentativi di fare i duri vengono rapidamente meno di fronte alla miseria nera e alla disperazione in cui versano i poveretti, e quando dichiarano che se venissero uccisi farebbero loro solo un favore, appare chiaro ai due compari che quel campo non è proprio adatto a loro. Tant'è che aiuteranno in segreto questa famiglia, che per gratitudine quando si risolleverà anche grazie a loro li considererà dei membri a tutti gli effetti (sopratutto Sonny, che si capisce innamorarsi della ragazza).
La coppia di attori funziona bene sia singolarmente che in coppia, appunto; il copione è certo abbastanza prevedibile, ma di quella prevedibilità che in un film per famiglie non infastidisce e non intacca il divertimento e dove alla fine, come sempre nelle belle favole, il bene trionfa sul male. E difatti questo film è entrato a far parte della programmazione natalizia classica della televisione.
Una pellicola all'altezza della fama di cui gode, molto conosciuto e apprezzato anche all'estero.






domenica 24 luglio 2016

Mamma mia!, 2007




Regia di Phylda Loy, con Meryl Streep ( Donna),Amanda Seyfried ( Sophie),Pierce Brosnan ( Sam),Colin Firth( Harry),Stellan Skarsgard ( Bill),Julie Walters ( Rosie),Christine Baransky ( Tania),Dominic Cooper( Skye)

La ventenne Sophie vive da sempre in una splendida isoletta della Grecia con la scatenata mamma single Donna.La ragazza non ha mai conosciuto suo padre, e in occasione del suo matrimonio decide di invitare i tre possibili candidati, cioè i tre uomini con cui la madre ebbe una storia nel periodo in cui rimase incinta.
I tre arrivano, senza essersi mai visti prima, e ovviamente provocano un terremoto che avrà conseguenze inaspettate su tutti…il tutto a ritmo delle canzoni degli Abba!


L’anno scorso ACROSS THE UNIVERSE, musical basato su personaggi e canzoni dei Beatles, ha lanciato la moda dei musical basati su canzoni e personaggi di un determinato gruppo o cantante ( infatti in Italia è in arrivo AMORE CHE VIENI,AMORE CHE VAI, basato sulle canzoni di Fabrizio de Andrè): ora tocca agli Abba, gruppo musicale degli anni’70, già citati in vari film ( come LE NOZZE DI MURIEL e  PRISCILLA, LA REGINA DEL DESERTO).
E il risultato, come nel precedente caso sui Beatles, è semplicemente ottimo! Un film divertente, colorato, frizzante, che fa venire voglia continuamente di cantare e ballare, e contiene un’energia e cariche positive uniche…se siete tristi, o in un momento no, con questo film passerete due ore di spensieratezza che vi tireranno su il morale sicuramente, e vi faranno vedere il mondo un po’ più rosa, fidatevi! 

La trama a dire la verità è un po’ debole e scontatuccia, ma il mix composto  dalla bravura e simpatia degli interpreti ( che ballano e cantano con le loro vere voci, e direi davvero molto bene!) capitanati dalla scatenatissima ed energica Meryl Streep, della cui bravura non si discute( ma citerò anche una nota di merito alla giovane Amanda Seyfried nel ruolo di Sophie, quello che ho preferito tra tutti per la sua dolcezza, freschezza e vivacità- Dio quanto avrei voluto avere 20 anni così!-), dagli splendidi paesaggi dell’isoletta mediterranea dove è ambientata la storia ( voglio andarci anch’ioooo!!!),e come detto dai balli sulle note delle canzoni degli Abba annulla qualsiasi critica, compresa quella degli svarioni temporali presenti( dunque, se Sophie ha 20 anni e siamo nel 2008, è nata nel 1988…e quindi perché Dona e i tre ex si descrivono- con tanto di foto!-come figli dei fiori nell’estate in cui è stata concepita la ragazza?I figli dei fiori già non c’erano più almeno da una 15ina d’anni!Inoltre la Streep, prossima ai 60 , e nonostante tutto si vede,come può essere madre di una ventenne?).
Da culto la sequenza finale, dove i nostri protagonisti ballano vestiti come negli anni ’70…certo, vi devono piacere gli Abba o perlomeno non conoscerli per amare questo film, ma anche nel caso non siano di vostro gusto provatelo perché rischiate davvero di esserne conquistati!


P.S: recensione del 2007, direttamente dal mio primo blog....!












venerdì 22 luglio 2016

Garry Marshall

E' morto ieri a 81 anni il regista e sceneggiatore Garry Marshall,al quale dobbiamo quella che probabilmente è l serie tv più amata di ogni tempo: "Happy days", assieme a molti altri film e telefilm.
Nato nel 1934 a New York , era figlio di immigrati italiani e fratello della regista Penny Marshall, inixiò la sua carriera come autore televisivo dopo alcune esperienze- non di rilievo- come attore, e il cambio gli giovò indubbiamente: sue infatti le sceneggiature e la realizzazione, oltre che di "happy days", anche di "mork e Mindy" e "Laverne & Shirley".
Nel 1982 esordì alla regia con "L'ospedale più pazzo del mondo", a cui seguirono "Flamingo kid" (1983), "una coppia alla deriva" (1987), "Pretty woman" (1990, sicuramente il suo più grande successo al cinema), "Paura d'amare", "Se scappi ti sposo" (2000), "Pretty princess" e molte altre commedie, sempre in stile classico, di cui l'ultima "Mother's day" è uscita al cinema poche settimane fa.
















mercoledì 20 luglio 2016

Scary movie,2000


Regia di Keenan Ivory Wyans, con Anna Farris (Cindy), Shannon Elizabeth (Buffy),Regina Hall (Brenda),John Abrhams (Bobby),Marlon Wyans (Shorty), Dave Sheridan (Doofy),Loclhlyn Munro (Greg), Shawn Wyans (Ray),Cheri Oteri (Gail).





Una giovane studentessa viene uccisa da un misterioso assassino mascherato.
Cindy, una ragazza che assieme alle amiche Brenda e Buffy e ai rispettivi fidanzati (Bobby, Ray e Greg) frequenta lo stesso liceo della vittima, è convinta che il killer stia ricattando proprio il loro gruppo, a causa di un incidente d loro provocato un anno prima in cui era morto un uomo.
Ovviamente nonostante i millemila segnali nessuno crede a Cindy, anche se i delitti all'interno della scuola aumentano....




Ho rivisto alcune sere fa in tv questo grande successo del 2000, primo di una simpatica serie di film comico/demenziale che prendeva di mira il mondo del cinema, della tv e della cultura adolescenziale (ma non solo). Non c'è una trama vera e propria, il film è tutto un mix di citazioni e parodie di film e serial mescolati, e che personalmente da amante del cinema mi sono divertita tantissimo ad identificare, oggi come ieri: già dalla scena iniziale e dall'imprinting generale della storia i due film di riferimento sono "Scream" e "So cosa hai fatto", ma abbiamo anche "Titanic", "amistad", Shakespeare in love", "I soliti sospetti", "the blair witch project", "Fight club" e moltissimi altri, con incursioni in serial tv come  "Dawson's Creek", "Buffy" (omaggiata nel nome di una delle protagoniste) e "Baywatch". Probabilmente l'abilità del regista sta in questo, dato che anche agli attori non vengono richieste particolari doti se non aderire a degli stereotipi; teniamo però presente il detto- comune fra gli attori- che è più difficile far ridere che piangere....solo una cosa non sono riuscita a digerire, le molte volgarità che trovo sempre inutili. Sarà troppo perbenista ma è così.
Comunque sia devo ammettere che mai mi sarei immaginata il colpo di scena finale, quindi forse uno degli attori qualche talento a rendere il suo personaggio insospettabile l'ha avuto; gli altri, non mi pare abbiano fatto uan gran carriera.
Ma è anche vero che è un genere di film da prendere un po' cosi come viene, come il cinepanettone; se non altro i loro autori sono molto più onesti di quelli che girano caxxxte poi spacciate per incommensurabili capolavori....




sabato 16 luglio 2016

L'ultima parola- La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo), 2015



Regia di Jay Roach, con Bryan Cranston (Dalton Trumbo),Diane Lane (Cleo Trumbo), Elle Fanning (Nicola Trumbo),Helen Mirren (Hedda Hoppler),John Goodman (Frank King),Michael Sthulbarg (Edward G. Robinson), Dean O'Gorman (Kirk Douglas).


Alla fine degli anni '40, in corrispondenza con l'avvento del Maccartismo, lo sceneggiatore Dalton Trumbo, comunista dichiarato, viene incluso assieme ad altri colleghi (chiamati "i dieci di Hollywood") in una lista nera di personaggi del mondo dello spettacolo ritenuti pericolosi nemici dell' America, e per questo negli anni successivi perseguitati: per coerenza con le sue idee Trumbo verrà incarcerato e per anni dovrà lavorare in una casa di produzione di serie B firmando con falsi nomi le proprie sceneggiature, oppure affidandole a sconosciuti sceneggiatori anch'essi ostracizzati: in questo modo riuscirà a vincere due Oscar, per "Vacanze romane" e "La più grande corrida" ma lavorerà anche ad altri capolavori tra cui "Spartacus", Exodus"e molti altri....





Il periodo del maccartismo (dal nome del senatore Joseph McCartney, che diede l'avvio alla vicenda) fu definito "La più violenta e dannosa ondata di fascismo che questo paese abbia mai avuto", e credo che la definizione calzi a pennello: migliaia di cittadini americani di ogni ceto e mestiere furono indagati e perseguitati - a volte anche sulla base di semplici sospetti di essere comunisti, e quindi di essere una minaccia per l'America.
Il mondo del cinema fu tra i più colpiti; questo film tratta la storia, abbastanza particolare, dello sceneggiatore Dalton Trumbo, bravo e famosissimo ma anche iscritto al Partito Comunista e impegnato nella battaglie per i diritti dei lavoratori; rimanendo coerente con sè stesos e le proprie idee, Trumbo non cedette di un millimetro alle pressioni e ricatti morali e materiali (compresi alcuni processi) subiti dalla "commissione per la difesa dei valori americani", arrivando a scontare due anni di prigione e vari anni di ostracismo in cui potè lavorare praticamente di nascosto, inghiottendo vari bocconi amari ma realizzando capolavori come "Vacanze romane": solo nel 1993 l'Oscar per la sceneggiatura del film verrà attribuito a suo nome, per vendere la sceneggiatura dovette attribuirla ad un'altro collega sconosciuto e senza lavoro. 

Un uomo dai forti principi, generoso e leale, ben interpretato dal poco conosciuto (almeno per me, ammetto che non lo ricordo in nessun'altro film) Bryan Cranston, che riesce a calarsi nel personaggio senza gigioneggiare nè fare il mattatore, impegno giustamente premiato con una nominatio all'Oscar come migliore attore protagonista. Accanto a lui, la bella Diane Lane , che a 51 anni mantiene inalterata la sua figaggine (di cui sono francamente invidiosissima, io a 36 sembro la sua bisnonna!) e che interpreta la fedele moglie Cleo, solida come il marito, suo sostegno morale anche nei momenti più difficili.
Essendo un film ambientato a Hollywood non potevamo non avere una carrellata di personaggi degli anni d'oro: dall'antipatico e rigido John Wayne, al debole Edward G. Robinson, alla pettegola Hedda Hopper, l'imbarazzante e sterotipato Otto Preminger e l'ineffabile giovane Kirk Douglas.
Una storia appassionante e anche interessante per tutti gli amanti del cinema.







lunedì 11 luglio 2016

Boris Giuliano- Un commissario a Palermo, 2016




Regia di  Ricky Tognazzi, con Adriano Giannini (Boris Giuliano), Nicole Grimaudo (Ines Giuliano), Manlio Dovi (Mauro De Mauro),Antonio Gerardi (Bruno Contrada), Ettore Bassi (Tonino De Luca),Vanni Bramati (Stefano Bontate),Vincenzo Crivello (Mario Francese),Tony Sperandeo (Tano Badalamenti),Francesco Benigno (Leoluca Bagarella).



Sicilia anni '60: dopo la strage di Ciaculli il commissario Giorgio Boris Giuliano decide di tornare in Sicilia chiedendo di essere assegnato alla squadra mobile di Palermo. Comincia così la sua lotta contro la mafia












Dopo Felicia Impastato un'altra figura da ricordare e fare conoscere anche a chi non c'era: Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo e dotato di grandi doti investigative ucciso nel 1979 e insignito della Medaglia D'oro al valore civile.
Secondo Wikipedia "con Giuliano si spense un grande talento investigativo, un onesto funzionario di polizia che nel suo ruolo fu una grande personalità delle istituzioni, il cui ricordo, come accade anche per altri suoi colleghi di analogo destino, non è adeguatamente onorato, ed anzi particolarmente lasciato all'oblio": definizione con cui mi tocca tristemente di concordare.
Ma ecco che per fortuna ci pensa Ricky Tognazzi a togliere questa figura dall'oblio dedicandogli una bella fiction, scegliendo come protagonista il bravo Adriano Giannini e realizzando una fiction dal racconto appassionante e non retorico, ricostruendo bene il clima dell'epoca , particolarmente difficile perchè erano anche gli anni del terrorismo, e quindi - come viene detto chiaramente in una scena- le forze dell'ordine erano prevalentemente usate per combattere quello, mettendo la lotta alla mafia in secondo piano e lasciando che gli uomini che di essa si occupavano in condizioni in cui dovevano arrangiarsi e fare affidamento sulla propria buona volontà e su quella dei colleghi. Senza contare la solitudine in cui puntualmente venivano lasciati anche dalle istituzioni (e dato che questo avviene ancora oggi non si può più dare la colpa al terrorismo...).

Eppure Giuliano viveva a Milano, anche lì aveva un avvenire sicuro, ma preferì tornare in Sicilia per amore della sua terra, per avere la possibilità di fare qualcosa per sconfiggere la mafia che la rovina. Con impegno, costanza e tanta umanità (riconosciutagli spesso anche dagli stessi delinquenti con cui aveva avuto a che fare) riuscirà nel suo intento rinnovando  il sistema di indagine della Mobile palermitana. Attraverso inchieste di fondamentale importanza ricostruì la struttura segreta e l'attività criminale di Cosa nostra, fornendo elementi fondamentali per la successiva istruttoria di Falcone e Borsellino che portò al maxi processo del 1986. Al contempo, nella fiction viene messo in evidenza il forte legame con la famiglia e con gli amici.
Come ho già detto molto bravo Giannini a tratteggiare la figura del commissario, ma bravi anche i comprimari, anche se ho trovato come sempre abbastanza incolore Nicole Grimaudo nel ruolo della moglie.
In mezzo al mare del nulla proposto in genere dalla Tv italiana, sicuramente un prodotto degno di nota.



giovedì 7 luglio 2016

Abbas Kiarostami

E' morto all'età di 76 anni il regista iraniano Abbas Kiarostami.
Nato a Theran nel 1940, esordì negli anni '60 come regista di spot pubblicitari e cortometraggi, per lungo tempo dovette sottostare alla censure del regime di Komehini.
Il primo film di rilievo risale alk 1974 e si intitola "Il viaggiatore"; tra i suoi film si ricordano "Dov'è la casa del mio amico" (1987), "Sotto gli ulivi" (1994), "Il sapore della ciliegia"( 1997),"Tickets" (2005).


Michael Cimino

E' morto a Los Angeles a 77 anni il regista Michael Cimino, premio Oscar nel 1978 per il film "Il cacciatore".
Era nato a New York nel    , da una famiglia di origine italiana; fin da ragazzo mostrò spiccata popensione per l'arte in tutte le sue forme: in particolare studiò per anni, prendendo anche vari diplomi, pittura, architettura, musica e letteratura.
Il suo debutto nel mondo del cinema avviene come sceneggiatore nel 1971, nel 1974 esordì alla regia con "Una calibro 20 per lo specialista", con Clint Eastwood e Jeff Bridges.
Nel 1978, con "Il cacciatore"(interpretato da Robert De Niro, Meryl Streep vince 5 Premi Oscar: miglior Film, regia, attore non protragonista (Christopher Walken), montaggio e sonoro. 
Cimino entra così di prepotenza nell'Olimpo Hollywoodiano, dal quale viene ben presto sbattuto fuori: il successivo film "i Cancelli del cielo" (1979) è considerato il maggiore flop della storia del cinema, non solo passa alla storia come il film più costoso della storia del cinema- anche per alcune stravaganze del regista- ma ottiene poco successo di pubblico e moltissime critiche negative. Le enormi perdite portarono sull'orlo del collasso la United Artists.
entrato in crisi e non più benvoluto ad Hollywood, negli anni '80 il regista riesce a realizzare solo tre film: "L'anno del dragone" ( ), "Il siciliano" ( ) e "Ore disperate". Tutti e tre comunque sono discreti successi.
Il suo ultimo film risale al 1996 ed è "Verso il sole" con Woody Harrelson.