martedì 29 dicembre 2015

Classifica 2015

Come anno, fino a settembre il 2015 è andato bene; da settembre in poi, Caporetto!!!
sopratutto per il fatto dell'incidente e della conseguente dipartita della mia Seicento, e per i successivi fatti di Parigi, nonchè per il solito problema del lavoro.
Ma dato che il post deve riguardare i film al cinema...beh, diciamo che qui l'anno è stat uno dei più loffi che io ricordi, in particolare la prima metà.
Speriamo che il 2016 sia meglio, in tutti i sensi!
Ecco i miei "migliori film" al cinema 2015:





- Woman in gold


- Il nome del figlio


-Se Dio vuole


- Snoopy and friends


-Mr Holmes e il mistero del caso irrisolto



BUON ANNO A TUTTI!





domenica 27 dicembre 2015

Mortdecai, 2015


Regia di David Koepp, con Johnny Depp (Charlei Mortdecai), Gwyneth Paltrow (Johanna Mortdecai), Ewan McGregor (Alastair Matland),Paul Bettany (Jock Knapp),Jeff Goldblum (milton Krampf), Olivia Gunn (Georgina Krampf).


Charlie Mortdecai è un abile truffatore e intrallazzatore specializzato in falsi d'autore, felicemente sposato con Johanna e molto ricco. A causa di un enorme debito col fisco inglese, viene costretto dall'amico Alastair  a dare una mano all'Intelligence che indaga sulla morte di una nota restauratrice di quadri e sopratutto sta cercando un prezioso dipinto di Goya, sparito in contemporanea alla morte della donna.....




Ispirato alla serie di romanzi di Kyril Bonfiglioli (1972-1985), è una simpatica commedia che strizza l'occhio per alcuni aspetti ai film di spionaggio e a prodotti come la serie tv "Attenti a quei due" (di qualità molto superiore, d'accordo.....). Insomma, uno stile un po' "British", anni '60-'70...
Data la quantità di carne messa al fuoco il rischio pastrocchio è sempre in agguato- e in qualche caso forse lo supera proprio- ma mi pare che il tutto venga bilanciato dalle buone prove degli attori, in particolare di Johnny Depp ed Ewan McGregor (che sono due die miei attori preferiti....spero di non essere troppo di parte!) nel ruolo di due amici- nemici, in combutta ma anche divisi dall'amore per la stessa donna,Johanna (punto debole del film, la solita Gwyneth Paltrow espressiva e accattivante come una tenda), la quale ha scelto Mortdecai ma non lesina- al bisogno- qualche maliziosa strizzatine d'occhio al povero Alastair. Sopratutto da quando il marito ha cambiato look facendosi crescere degli orrendi baffoni alla Stalin (ho pienamente condiviso il disgusto della povera Johanna).
Ma il migliore di tutti è Paul Bettany nel ruolo della guardia del corpo un po' pazza che non esita a riprendere il suo padrone, se lo ritiene necessario. Ritengo che le scene che lo vedono protagonista siano le più divertenti del film!
Il film è stato stroncato in quasi tutto il mondo, francamente mi sembra esagerato ma si sa che le logiche del mercato cinematografico e dei gusti del pubblico non sono sempre comprensibili.
Certo se il motivo della stroncatura fosse la Paltrow si spiegherebbero molte cose, sopratutto la carriera di successo di un'attrice che dalla sua ha solo l'eleganza....ma davvero non si trova nessun'altra per farle fare i ruoli per cui viene scelta?!












giovedì 24 dicembre 2015

Le cinque leggende (Rise of the guardians),2012



 Regia di Peter Ramsey, con le voci italiane di : Andrea Mete (Jack Frost),Francesco Pannofino (Babbo Natale),Riccardo Niseem Oonorato (L'uomo nero), Federica De Bortoli (Dentolina,la Fatina Dei denti), Fabrizio Pucci (Calmoniglio, il coniglietto di Pasqua), Luca Baldini (Jamie).



Babbo Natale, Sandman, la Fatina dei Denti e il coniglio di Pasqua sono i personaggi che proteggono i bambini e i loro sogni, ma vengono minacciati dall'Uomo Nero, che complotta per eliminarli e regnare sovrano seminando incubi e cattiveria.
Per tentare di fermarlo i nostri personaggi hanno bisogno di un quinto guardiano, che viene individuato in Jack Frost, il folletto dispettoso che non ha alcuna voglia di assolvere al compito indicatogli, dato che i bambini non credono in lui e nemmeno lo vedono.Ma gli altri custodi si incaricheranno di far riscorpire a Jack le sue radici e la fiducia in sè e negli altri....




Il film riunisce come protagonisti in un'unica storia dei personaggi mitici dell'infanzia (non solo di quella moderna): l'unico che non conoscevo era Sandman. Piccolo appunto personale: la sottoscritta, essendo bresciana, non può non immaginare unita al gruppo Santa Lucia...
Una trama abbastanza originale e coinvolgente quindi per i piccoli spettatori, con i soliti elementi narrativi (l'importanza dell'unione, della fiducia in sè stessi, dell'amicizia e della generosità) e personaggi simpatici e ben caratterizzati, in particolare proprio Jack Frost (che il popolo del web ha da tempo eletto come compagno di Elsa di "Frozen", con tanto di vere e proprie fanfiction scritte ed immagini appositamente realizzate...e devo dire che i due non stanno affatto male insieme!), simpatica canaglia che nasconde un cuore grande che verrà man mano scoperto dagli altri componenti del gruppo e infine dagli stessi bambini.
Anche se devo dire che mi pare di aver notato una forte somiglianza tra il Babbo Natale di questo film e il mago Albus Silente della serie "Harry Potter"...e anche se devo ammettere che questo film, nonostante la fama, non mi ha colpito più di tanto e non vi ho trovato i significati letti altrove.
Succede.....



Ed ecco un'immagine di Elsa e Jack insieme....se cliccate su Google vi si apre un mondo intero!






martedì 22 dicembre 2015

Parenti serpenti, 1992

 Regia di Mario Monicelli, con Pia Velsi (Trieste), Paolo Pannelli (Saverio), Marina Confalone (Lina), Monica Scattini (milena), Alessandro Haber (Alfredo),Eugenio Masciari (Alessandro), Cinzia Leone (Gina),Renato Cecchetto (Filippo),Tommaso Bianco (Michele), Riccardo Scontrini (Mauro),Eleonora Alberti (Monica).


Natale 1991: come tutti gli anni a casa degli anziani Saverio e Trieste arrivano i quattro figli con rispettive famiglie per passare le festività. Tutto sembra andare per il meglio, quando durante il pranzo nonna Trieste dà un annuncio shock: lei e il marito, essendo anziani, non se la sentono più di vivere da soli e hanno deciso di andare a vivere a casa di uno dei figli; saranno loro a decidere quale.
Le reazioni a questo annuncio sono piuttosto ovvie, è il modo di risolvere il problema che è inaspettato...



Una classica commedia all'italiana "nera", di quelle che più cattive non si può; la prima volta che la vidi era una ragazzina e rimasi malissimo per il fnale (nonostante avessi intuito che non sarebbe finito tutto a tarallucci e vino)!
Monicelli mette in scena con la maestria che gli era propria un microcosmo familiare borghese, dove le dinamiche tra i familiari sono improntate prevalentemente all'ipocrisia e alla reciproca sopportazione, vissuta come una specie di necessaria abitudine che in fondo dura solo pochi giorni e raccontata attraverso il migliore filtro, quello di Mauro, il più piccolo dei nipoti che nella sua innocenza elabora ciò che vede attorno a sè, compreso il finale che verrà svelato da un tema in classe sulle vacanze di Natale.
Abbiamo un forte contrasto fra l'atmosfera natalizia esteriore (la neve, i regali, l'albero, la messa di mezzanotte, le tradizioni), e i rapporti familiari non certo armoniosi, improntati all'ipocrisia, alla maldicenza e all'egoismo, che verranno del tutto smascherati dalla richiesta dei due anziani, forse un po' problematica ma che certo si poteva risolvere senza troppo sforzo. A parte i due nipoti, non si salva nessuno e ogni personaggio incarna in sè miserie e meschinità tipiche dell'uomo comune: c'è il gay che da dieci anni convive di nascosto e quindi non vuole i genitori per non farsi scoprire, c'è quella che ha una relazione col marito della sorella,  quella la cui meschinità nasconde una profonda infelicità dovuta al fatto di non poter avere figli, c'è la mamma che spinge la figlia quasi adolescente quasi verso la bulimia perchè fissata con la linea che servirà alla ragazzina per diventare ballerina di "Fantastico"....a ben vedere il finale non dovrebbe stupire troppo.
L'ottima sceneggiatura di Suso Cecchi D'amico e Mario Monicelli non lascia spazio a buchi e bilancia perfettamente commedia e tragedia, lasciando un senso di ironia amara su tutta la storia già prima del finale.



giovedì 17 dicembre 2015

La figlia di Elisa- Ritorno a Rivombrosa, 2007







Regia di Cinzia TH Torrini   con Sarah Felberbaum (Agnese Ristori),Giulio Berruti (Andrea Van Necker),Paolo Seganti (Martino Ristori), Anna Sanfroncik (Vittoria Granieri),Valentina Pace (Emilia Radicati),Jane Alexander (Lucrezia Van Necker),Giorgio Borghetti (Lorenzo Loya).

1797: Agnese, figlia di Elisa e Fabrizio, torna a Rivombrosa dopo aver completato gli studi in un prestigioso collegio parigino. Ad attenderla, il fratello Martino, ora conte Ristori, in procinto di sposarsi con la marchesina Vittoria.Sulla strada del ritorno, la carrozza su cui viaggia Agnese viene aggredita dallo Sparviero, un temuto brigante della zona che rapina le carrozze dei ricchi per dare il ricavato ai contadini vessati dai francesi che controllano la zona. Lo sparviero tuttavia lascia andare la giovane donna, che torna a casa incolume.
Agnese non può certo immaginare che dietro lo sparviero si nasconda in realtà il marchese Andrea Van Necker, figlio della terribile Lucrezia che ora, sola e decaduta, odia più che mai i Ristori. E ovviamente le cose si complicano quando i due giovani, inconsapevoli delle reali identità, si innamorano....
Ed eccoci  alla terza serie dedicata all’eroina televisiva più famosa delgi ultimi anni, Elisa di Rivombrosa.Per la verità come tutti sanno la terza serie non tratta più di Elisa ma appunto- come dice il titolo-di sua figlia Agnese( che nella seconda serie appare bambina).
Devo essere sincera, non amo la lunga serialità, soprattutto nelle storie che mi sono piaciute, e in questo caso particolare quando avevo letto la notizia che sarebbero state narrate anche le avventure della figlia di Elisa, mi ero detta: “cosa non si fa per allungare la brodaglia!”; mi ero ripromessa di non guardarlo nemmeno. Ebbene, questo è uno dei casi in cui ho preso un lampante abbaglio: infatti per curiosità ho deciso di guardare lo stesso la prima puntata e…colpo di fulmine!!!! Ho amato da subito questa serie come la  prima, mi sono appassionata subito alla storia apprezzandone personaggi e narrazione.Ho letto molte critiche da parte del pubblico e molti paragoni sul fatto che il personaggio di Agnese non riesce a mettere in ombra quello  di Elisa, ma queste persone non hanno capito nulla: non è questo lo scopo della fiction, questa è la storia di Agnese, non quella di Elisa, e nessuno deve superare nessuno: è una storia a sé, con tutti i suoi difetti e pregi, ma si vede chiaramente che non è stata fatta per scopiazzare la precedente. Quindi i paragoni seppur naturali, sono inutili. 
Agnese( interpretata dall’attrice Sarah Felberbaum), mi è piaciuta molto, è una giovane donna del suo tempo dolce ma con grande spirito e forza di carattere; diversa ma simile alla madre, è un personaggio a sé che si muove da solo liberandosi dall’ingombrante paragone con la figura materna. La sua bellissima storia d’amore con Andrea mi ha commossa e appassionata, nonostante vari luoghi comuni e varie incongruenze narrative.023001041460[1]
Per esempio: Andrea è figlio di Lucrezia, la quale però non aveva figli in nessuna delle due serie precedenti; Elisa,Anna e tutti i personaggi della prima serie sono morti tutti prematuramente, ma non ci viene nemmeno spiegato come…possibile?Gli spettatori si sono accorti di questo…personalmente la mia impressione è che con questa terza serie hanno voluto cancellare una deludente seconda serie riportando le cose la loro “corso naturale”.
E che dire di Andrea (interpretato dall’attore Giulio  Berruti)? L’eroe per antonomasia: bellissimo (mamma mia quant’è bellooooooooo!!!!!!Vero che un attore si giudica per la sua capacità recitativa, ma anche l’occhio vuole la sua parte, e io poi ho un debole per i mori!!!), coraggioso, appassionato, fedele, che lotta contro le ingiustizie della povera gente anche se nobile…basta ho detto tutto! So bene che non esistono persone così nella realtà, ma quant’è bello sognare, a volte....
L’unico personaggio che non mi è piaciuto è Martino: era così carino e simpatico da piccolo, e da grande come lo ritroviamo?Col volto dell’attore più brutto e  antipatico d’Italia, Paolo Seganti; ma non ce n’era un altro?! Quando lo vedevo mi veniva l’affanno..oltretutto gli hanno affibbiato una storiella scontata e bruttina, in cui lui comunque non ci ha fatto una gran figura;unico lato positivo, il grande affetto per la sorella.Mi è piaciuto molto anch il personaggio della “cattiva “Vittoria (Anna Safronick), etichetta in realtà troppo restrittiva per un personaggio ben più complesso: una donna del suo tempo che cerca un suo posto nel mondo e felicità, con metodi spesso discutibili, ma in realtà solo tormentata  e infelice.
Una bellissima storia d’amore,coraggio e lealtà, girata oltretutto molto bene.



domenica 13 dicembre 2015

Mamma, ho perso l'aereo (Home alone),1990




Regia di Chris Columbus, con Macauley Culkin (Kevin Macallister),Joe Pesci (Harry),Daniel Stern (Marv),Catherine O'Hara (mamma di Kevin),John Heard (papà di Kevin).




I coniugi Macallister sono in partenza per le vacanze di Natale con figli e parenti vari: quest'anno si va a Parigi! Questo almeno nelle intenzioni iniziali dato che, a causa di un disguido, nella fretta di arrivare  all'aereoporto per non rischiare di perdere l'aereo si dimenticano in casa Kevin , il pestifero figlio minore di otto anni.
Rimasto solo in casa, il bambino si gode la totale libertà da familiari e regole; questo fin quando due  Harry e Marv, due ladri che da tempo avevano puntato la casa dei Macallister, non cercano di entrare per svaligiarla. Non hanno certo messo in conto di dover lottare con un bambino terribile....







Grande successo mondiale del Natale 1990, è un commedia natalizia abbastanza gradevole nonostante la forte antipatia che personalmente ho sempre avuto per il piccolo protagonista: al punto che ho sempre sospettato che i parenti non l'abbiano davvero "dimenticato" a casa.....
E questa antipatia è dovuta non tanto al fatto di essere un Giamburrasca come tanti altri visti al cinema, ma proprio alle smorfiette e faccine varie di cui il piccolo attore venne probabilmente istruito per infarcire il film e accattivarsi le simpatie degli spettatori. Non stupisce quindi che qualche anno dopo Macauley Culkin sia rientrato nella triste lista di attori bambini decaduti e dalle vite bruciate....
Per il resto il film scorre, le trovate comiche nelle scene di lotta tra il pestifero e astuto Kevin e i due maldestri ladri (Daniel Stern e Joe Pesci, le migliori interpretazioni del film) sono simpatiche e divertenti anche se talvolta un po' ritrite, e in fondo anche vedere come il bimbetto se la caverà alla grande mentre i parenti si scapicollano per tornare a casa a riprenderlo strappa i giusti sorrisi che deve regalare un film di questo tipo.
Successo meritato? Mah....però ormai è sicuramente un classico delle festività.





venerdì 11 dicembre 2015

Barbie Raperonzolo (Barbie as Rapunzel), 2002

Regia di Owen Hurley, con le voci italiane di:Daniela Fava (Raperonzolo),Simone D'Andrea (Stephane),Maria Pia Di Meo (Gothel),Antonella Baldini (Penelope).



Raperonzolo è una bellissima giovane dotata di chilometrici capelli biondi, che vive quasi prigioniera in un castello al servizio della strega Gothel. Stanca delle angherie della strega un giorno la ragazza riesce a evadere per una breve passeggiata, durante la quale conosce un giovane di cui si innamora. Venuta a conoscenza del fatto la strega arrabbiatissima le impone di rivelare il nome del giovane, che però Raperonzolo non conosce; egli in realtà è il principe Stephane, che la invita al ballo reale.....





Nei primi anni 2000 ebbe inizio una serie (che dura tuttora, mi pare) di film con protagonista Barbie, ispirati in parte  a favole o storie già famose, e che ovviamente sarebbero stati corredati di rispettive bambole e giochi ( e difatti uscivano sempre al più tardi la metà di novembre).
Questo è il secondo, chiaramente ispirato alla favola di Raperonzolo, con le varianti del caso: in primis, i soliti animali parlanti amici dei protagonisti che garantiscono momenti di stacco e divertimento (oltre a fare da spalla ai personaggi umani), magie di vario tipo con echi disneyani (Raperonzolo può entrare nei propri disegni), qualche difficoltà nel raggiungimento del lieto fine.
Nonostante la grafica computerizzata non mi faccia impazzire  devo dire che il film non è male, è una storia ovviamente un po' ritrita (e non solo per via di Raperonzolo...), ma è un film per bambini e basta che coinvolga loro. Sopratutto interesserà alle bambine ma da quanto ho potuto vedere piace anche ai maschietti. Ovviamente Barbie intrepida eroina domina la scena, ma c'è spazio anche per Ken/ Stephane, un principe un po' meno tontolotto di altri che abbiamo visto nei cartoni.
Molto colorato, il punto debole sono le canzoni....francamente non amo le canzoni dei cartoni di oggi!






mercoledì 9 dicembre 2015

Aiuto! (Help!), 1965





Regia di Richard Lester, con John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr, George Harrison, Leo McKern (Clang), Eleonor Bron (Ahme).


Mentre si appresta a compiere il rituale sacrificio umano alla dea Kalì, il Gran Sacerdote scopre che l'anello necessario per compiere il rituale - secondo la storia, appartenuto alla stessa dea- è sparito; dopo alcuen ricerche si scopre che è  tra gli anelli di Ringo Starr, il batterista dei Beatles. I sacerdoti si recano quindi in incognito in Inghilterra per recuperarlo, ma non sanno che l'anello è concupito anche da due scienziati che hanno scoperto in lui caratteristiche particolari necessarie a svolgere i loro esperimenti.
Minacciato da due gruppi diversi di fanatici il povero Ringo è costretto a scappare attorno al mondo assieme ai tre amici....




Anche il secondo film dei Beatles si mantiene strutturato sul genere "musicarello", ma a mio avviso perde decisamente tono rispetto a "Tutti per uno".
Certo, come mi hanno fatto notare altri beatlesiani, bisogna tenere presente che all'epoca questi film erano concepiti con lo scopo essenzialmente di mostrare al pubblico i loro beniamini, non esistendo i video ed essendo le comparsate in tv molto misurate rispetto ad oggi; la trama è sempre un pretesto per imbastire un qualcosa tra una canzone e l'altra. Tuttavia, in alcuni musicarelli le storie funzionano meglio, pur essendo senza pretese, e nel primo film era così; in questo, molto colorato ed originale , ci sono alcune trovate carine (le quattro entrate per una casa sola, l'interno della casa stessa, l'idea di Ringo che rischia di essere sacrificato alla dea Kalì), ma il troppo stroppia e alla fine il film diventa troppo sgangherato e si fa fatica a seguirlo, annoiando anche un poco.
A questo punto l'unico motivo di interesse diventano davvero i quattro interpreti e le canzoni; tra queste  migliori clip (perchè alla fine i pezzi dove ci sono le canzoni possono ben definirsi tali) sono quelli di "HElp!" e "Ticket to ride"; un film comunque da vedere per ogni Beatlesiano che si rispetti.









lunedì 7 dicembre 2015

Loro chi?, 2015

 Regia di Francesco Miccichè e Fabio Bonifacci, con -Edoardo Leo (David ), Marco Giallini (Marcello), Catrinel Marlon (Ellen),Lisa Bor (Mitra),Ivano Marescotti (Presidente della società),Maurizio Casagrande (Maresciallo Gallinari).



A 37 anni David ha ormai del tutto abbandonato il sogno di diventare scrittore e come tanti si è "adagiato" in una vita regolare: uan fidanzata, una casa, un lavoro con buone prospettive....e difatti sta per capitare la grande occasione: una trasferta con relativo lancio del nuovo prodotto  (una sepcie di Folletto) dalla formula segretissima che gli garantirà il salto di carriera. Ma il giorno prima del fatidico evento David incontra Marcello, un simpatico cameriere con cui fa amicizia e di cui accetta l'invito a una cena con altre due amiche....peccato che due giorni dopo il poveretto si risvegli in un appartamento vuoto, imbavagliato e intontito...e sopratutto ripulito di ogni cosa: portafoglio, auto, carta di credito... e senza aver partecipato al lancio del prodotto, che grazie a un imbranato sostituto si è rivelato un vero e proprio disastro!
In breve David non solo perde il lavoro (venendo anche citato in causa dall'azienda avendole fatto perdere vari milioni di euro!), ma anche la fidanzata e la casa; ospitato da un'anziana zia, il suo unico scopo è ora trovare Marcello, l'uomo che l'ha rovinato, e riuscire a vendicarsi.....



Una commedia un po' insolita nel panorama italiano ma che rimanda molto ad alcune commedie degli anni '60; un filma giocato sugli equivoci e sul trasformismo dei due protagonisti.
Edoardo Leo è David, un 37enne che desiderava fare lo scrittore e da ragazzo è riuscito anche a pubblicare un libro (insuccesso), ma che per i casi della vita che tutti sappiamo ha dovuto compiere varie "deviazioni"rinunciando del tutto alle sue aspirazioni e ripiegando su una classica vita "borghese" (che la sottoscritta personalmente gli invidia tantissimo): nonostante se la racconti, non è questo quello che voleva e alla fine la truffa che subisce, per sua stessa ammissione, sarà una delle cose migliori capitategli nella vita, perchè gli darà l'occasione di cambiare veramente, addirittura unendosi alla banda di truffatori che l'hanno abbindolato, capitanata da Marco Giallini (come sempre bravo, che riesce ad attirare simpatia anche ai personaggi più fastidiosi) nel ruolo di un abilissimo truffatore, non solo per il suo trasformismo ma sopratutto per la sua capacità di abbindolare il prossimo e di farsi pure ringraziare di averlo truffato e aver quindi (secondo la sua teoria) provocato un'emozione forte nella sua piatta vita. La maggior parte del film si gioca sul duetto tra i due protagonisti, ma molto buoni sono anche i comprimari, in particolare Ivano Marescotti nel ruolo crudele e ridicolo allo stesso tempo del Presidente della società che ha licenziato David.
Il finale è assolutamente inaspettato e lascia aperte delle porte a più spiegazioni.
Scusate ma stasera non sto bene e non ho molta voglia di scrivere.....




venerdì 4 dicembre 2015

A Natale mi sposo, 2010



Regia di  Paolo Costella  , con Massimo Boldi (Gustavo), Massimo Ceccherini (Cecco ), Enzo Salvi (Rocky), Nancy Brilli (Sara), Vincenzo Salemme (Antonio), Elisabetta Canalis (Paloma), Teresa Mannino (Gina), Lucrezia Piaggio (Kris), Jacopo Sarno (Fabio).
 
Gustavo è proprietario di una trattoria a Roma, ma sogna le famose cinque stelle sulla guida del Gambero Rosso; per questo accetta con entusiasmo di occuparsi del catering per un matrimonio che avverrà a Sant Moritz.
Gustavo parte col suo staff: il figlio Fabio, il cuoco Rocky e l’aiutante Cecco, ignaro di tutto ciò che sta dietro: in realtà è stato proprio Fabio, innamorato della futura sposa Chris, a combinare l’ingaggio per tentare di fermare le nozze...
 
 
Come ho detto altre volte, i cinepanettoni mi piacciono:è un genere certamente banale e con molte pecche, ma in fondo sincero: se vai a vedere un cinepanettone, sai già esattamente cosa aspettarti. Mentre invece quante ciofeche, soprattutto americanate, vengono pubblicizzate come “grandi film”, “commedie intelligenti” ecc.?Poi uno va a vederle, spendendo magari otto euro, e si trova davanti ad un film inguardabile…
Detto questo, come si sa in questo genere la trama non conta poi molto, e qui si vede: sceneggiatori e registi hanno lavorato il minimo sindacale per la riuscita di un film, usando gag di cattivo gusto o trite e ritrite più che in altri film del genere. Francamemte, uno di quei film che dà ragione ai sooi stessi detrattori!

Molto altro da dire non c’è, se non che la simpatica Teresa Mannino(quella degli spot con Raoul Bova, per intenderci) merita di più. Speriamo di vederla presto in ben altri film!





mercoledì 2 dicembre 2015

Indovina chi viene a Natale? 2013




Regia di Fausto Brizzi, con Diego Abatantuono (Giulio ), Claudia Gerini (Chiara ), Claudio Bisio ( ), Raoul Bova ( Francesco), Cristiana Capotondi (Valentina),Carlo Buccirosso (Antonio),Angela Finocchiaro (Marina ), Isa Barzizza ( ).




Come ogni anno la famiglia Sereni si riunisce per il Natale nella villa di famiglia; da nonna Emma arrvano quindi la figlia Chiara, accompagnata dai due figli e dal nuovo fidanzato che per l'occasione viene presentato alla famiglia, e Giulio  che con la moglie Marina è proprietario di una famosa fabbrica di panettoni, accompagnati dalla nipote Valentina con il fidanzato Francesco (che ha perso le mani in un incidente). A loro si aggiunge Antonio, figlio nato da una relazione extraconiugale del capofamiglia Leonardo, assieme alla moglie Elisa e ai tre figli.
Dato che nonno Leonardo è mancato da poco e questo è il primo Natale senza di lui, la famiglia decide di rispettare tutte le tradizioni a cui era tanto affezionato, ma non sarà facile....





Anche dicembre è arrivato, e con lui arriverà su questo blog la solita carrellata di film natalizi; cominciamo con questa commedia, che molti classificano come "cinepanettone", anche se si distanzia in qualche modo dai film di Boldi & De Sica che hanno dato inizio al classico filone.
Oddio, forse distanziare è una parola un po' grossa, però abbiamo comunque una storia meno frammentata, con meno personaggi che spesso fanno accozzaglia fra di loro, anche meno volgarità; il nucleo della storia è comunque incentrato sul classico format del nucleo familiari che si riunisce per il Natale (e sempre in località innevate come da cartolina....cosa che nella realtà non si vede quasi mai!) e sulle situazioni di incontro-scontro che i vari componenti del nucleo familiari si trovano costretti ad affrontare in così breve tempo di coabitazione, facendo anche venire a galla vecchie ruggini, ma alla fine risolvendo tutto o quasi entro il sei gennaio.

Di diverso abbiamo sicuramente il personaggio di Raoul Bova: un disabile grave che vive ogni situazione con assoluta normalità e che dà modo di affrontare le varie piccole ipocrisie che spesso ruotano attorno al tema della disabilità. Ed infatti i genitori della fidanzata Valentina, e in particolare il padre Giulio, nonostante agli occhi del mondo (e di loro stessi) si facciano belli con una fabbrica all'avanguardia per il lavoro dei disabili, si trovano in una situazione in cui vengono un po' smascherati, rimanendo vittime di vari pregiudizi e preoccupazioni (forse un po' legittime, ma dopo un po' si esagera!) e cercando addirittura di sabotare il fidanzamento.
Il film scorre tra bambini gelosi del nuovo fidanzato di mamma (la figlia della Gerini nel film è Rosa Enginoli, la figlia maggiore dell'attrice), un figlio nato fuori dal matrimonio e da sempre messo un po' in disparte e appunto la storia tra il disabile e la giovane Cristiana Capotondi. Alla fine a riconciliare tutti, un messaggio postumo (a sorpresa) del defunto nonno (un cameo di Gigi Proietti).
Non c'è un granchè da dire, gli attori compiono il loro dovere in modo soddisfacente seppure tra qualche macchietta, la storia fila via graziosamente per due ore di svago.
Non indimenticabile ma ci si può accontentare......





lunedì 30 novembre 2015

1964- Allarme a New York: arrivano i Beatles! (I wanna hold your hand), 1978



Regia di Richard Lester, con Nancy Allen (Pam),Theresa Saldana (Grace),Wendy Jo Speber(Rosie),Bobby Di Cicco (Tony),Marc McLure (Larry),Susan Kendall Newman (Janis), Eddie Dezen (Richard.







Febbraio 1964: Rosie, Grace e Pam sono tre amiche del New Jersey che, come molti giovani della loro età, vivono giorni di grande entusiasmo: a New York sono infatti arrivati per la prima volta i Beatles, che stanno per esibirsi in diretta tv all' "Ed Sullivan Show".
Le tre ragazze decidono di partire, assieme ad altri due amici, alla volta di New York per realizzare il loro sogno: vedere dal vivo i loro beniamini. Arrivate a destinazione scoprono che l'impresa non sarà affatto facile, visto che da tutti gli Usa sono arrivati ragazzi con il loro stesso obiettivo; ma chi la dura la vince, aiutato da un pizzico di fortuna....



Nel 1993, mentre ero ancora in piena scoperta Beatlesiana (avevo scoperto i Fab da un annetto circa) Rai 3 mi venne inaspettatamente incontro trasmettendo questa graziosa commedia sul tema di mio primario interesse.
Richard Lester è lo stesso regista che diresse i primi due film dei Beatles: "A hard day's night" (1064) e "Help!"(1965); una persona che quindi ha toccato con mano cosa fosse la Beatle mania e ha conosciuto e lavorato per davvero con i Fab Four. Il più qualificato quindi per raccontare dopo anni un'epoca storica e culturale irripetibile e un fenomeno sociale e di costume ancora oggi rimasto unico.
A mio avviso, ci riesce ottimamente, realizzando un film simpatico e molto divertente, in grado di interessare anche i ragazzi di ieri (cioè quelli come me che lo videro da adolescenti nei primi anni '90) e anche i ragazzi di oggi: in fondo il fenomeno del "fanatismo" per i cantanti non è mai scomparso.
I protagonisti sono ragazzi e ragazze di diverso tipo: c'è la ragazza che dopo il diploma ha già in programma il matrimonio, quella che prende il viaggio come un'occasione per uscire dal paese ed essere indipendente per la prima volta, quella che vuole diventare fotografa e per cui delel foto con i Beatles rappresenterebbero un ottimo scoop. ci sono anche tre ragazzi (uno di loro ha accettato di accompagnare le ragazze solo per fare colpo, un'altro si chiama  Richard  come Ringo Starr) e pure un bambino, che per la sua pettinatura viene spesso rimproverato dal severo padre. Un gruppetto eterogeneo che darà vita ad una serie di avventure tutte volte a un solo obiettivo: incontrare anche solo per qualche minuto i loro idoli.
con risultati tragicomici e divertentissimi, anche se il lieto fine è assicurato e assolutamente a sorpresa.
Una commedia gradevole e senza troppe pretese, dove non ci sono personaggi che brillano particolarmente ma dove ognuno di loro ha il giusto spazio. Colonna sonora ovviamente beatlesiana; in generale un ottima rappresentazione della Beatlemania.




mercoledì 25 novembre 2015

I Jefferson (The Jeffersons), 1975-1985




Serie tv ideata a prodotta da Norman Leary, con Sherman Hamsley (Geroge Jefferson), Isabel Sanford (Louise Jefferson),Damon Evans (Lionel Jefferson),Marla Gibbs (Florence Johnson), Franklin cover (Tom Willis),Roxie Roker (Helen Willis),Belinda Tolbert (Jenny Willis),Zara Cully (Mamma Jefferson),Paul Benedict (Henry Bentley),Ned Wertimer (Ralph Hart).





George e Louise Jefferson,una coppia di colore nata a vissuta nel Bronx dopo aver fatto fortuna con la catena di lavanderia di cui lui è proprietario si trasferiscono  nei  quartieri alti,inserendosi in quel mondo snob e chiuso grazie alla loro simpatia, anche se con fatica dato che è ancora dominato dai bianchi. 
Assieme a loro,il figlio Lionel,  gli amici Tom ed Helen Willis (soprannominati "le zebre" dal caustico George, visto che sono una coppia mista), Mr Bentley (eccentrico vicino di casa, impiegato all'Onu), Florence (la cameriera pettegola e un po' scansafatiche), mamma Jefferson (la suocera rompiscatole), Ralph (il portiere pettegolo)....





Classico della tv anni '80 e uno dei miei telefilm favoriti, è uno spin off della celebre serie tv anni '70 "Arcibaldo": i Jefferson infatti appaiono inizialmente come i vicini di casa del protagonista principale.
I personaggi ebbero un tale successo che si decise di farne i protagonisti di una loro serie tv, li ritroviamo così qualche anno dopo con una nuova ed entusiasmante vita: hanno infatti compiuto il salto di qualità e sono riusciti a comprarsi un appartamento in un lussuoso condominio di Manatthan alle prese con il benessere e la modernità; per fortuna George e Wizzy non cambiano e non si montano la testa, rimanendo sempre genuini e di buon cuore.
Pur tra gag e battute di vario genere, il telefilm affronta spesso anche temi seri: il razzismo (da cui pare non sia del tutto esente George, che chiama "le zebre" Helen e Tom perchè lei è nera e lui bianco), il ruolo della donna (con il figlio cresciuto e il marito al lavoro, Louise si sente insoddisfatta e infatti darà vita ad un centro sociale in cui lavorerà come volontaria), i problemi dei giovani disadattati (vedi il suddetto centro sociale), l'ipocrisia di cui a volte si ammantano gli ambienti "in".

Complementari i due protagonisti: lui irascibile, caustico e scorbutico ma sotto sotto di buon cuore, lei ironica, vivace e sa tenere testa al marito; la coppia in un certo senso diventa terzetto grazie alla presenza fissa di Florence, cameriera con una forte predilezione per i pettegolezzi più che per i lavori di casa, spesso in combutta con Louise e perennemente in lotta con George, da cui non si fa intimidire (i loro vivaci battibecchi sono dovuti sopratutto a questione di soldi, dato che lui è "braccino corto"). Attorno a loro un gruppo di validi comprimari, talvolta un po' stereotipati: il timido e goffo inglese Bentley (nome evocativo, molto probabilmente), sempre educato e preciso, con la strana abitudine di farsi massaggiare sulla schiena da George il quale gli cammina direttamente sopra; gli amici Helen e Tom, la cui figlia Jennifer sposerà Lionel, il figlio di George e Louise; la temibile Mamma Jefferson, che viene puntualmente rispedita a casa sua pure dal figlio.
In una puntata fu ospite Gary Coleman nel ruolo del nipotino pestifero di George.
Le situazioni divertenti sono alla base del telefilm, ma non mancano le tensioni dovute spesso a situazioni in cui i neri vengono fatti bersaglio dei pregiudizi dei bianchi. Il tutto affrontato con ironia, facendo sempre figurare un lieto fine mai però stucchevole e banale.
Una curiosità: all'epoca delle riprese Isabel Sanford aveva vent'anni in più del "marito" Sherman Hemsley....non li dimostrava per nulla!







sabato 21 novembre 2015

Hell's kitchen- Le strade dell'inferno (Hell's kitchen),1998



Regia di Tony Cinciripini,con Mekhi Phifer (Johnny),Johnny Withworth (Patty), Angelina Jolie (Gloria), Rosanna Arquette (Liz).



Nel disastrato quartiere newyorchese di Hell's Kitchen, il delinquentello Patty durante una rapina uccide per sbaglio l'amico Hayden e riesce a far ricadere la colpa su Johnny (altro amico partecipante alla rapina), fidanzato di Gloria, la sorella di Hayden.
Dopo cinque anni di prigione Johnny esce desideroso di rifarsi una vita, ma Gloria, che nel frattempo si è messa con Patty, non ha dimenticato la morte dell'amato fratello e medita vendetta....





Settimana scorsa in videoteca ho trovato questo vecchio film del 1998 e mi sono ricordsta che all'epoca avrei voluto vederlo al cinema; ho quindi colto l'occasione per vederlo, anche se devo ammettere che in questi 18 anni mi sono completamente scordata della sua esistenza...
Una volta finita la visione, tolta la curiosità, in effetti non è che sia rimasto molto altro; è il tipico film già visto mille volte in mille salse, sui ragazzi sbandati che vivono in quartiere difficile, dove si sopravvive tra spaccio e furtarelli, dove molti ci lasciano le penne causa droga e rapine e molti altri si perdono nei meandri della delinquenza, e dove a volte solo il carcere può dare una vera opportunità di uscire da questo modo di vivere e rifarsi una vera vita.
L'atmosfera è molto cupa, sottolineata quasi sempre da colori scuri della fotografia e ambientazioni quasi sempre notturne o al chiuso in locali grezzi e malfamati; sopratutto abbiamo esagerazioni e kitch a bizzeffe, in particolare quando si tratta dei due personaggi di Patty e della madre di Gloria.
Nemmeno gli attori colpiscono granchè, anche se si segnala una giovane Angelina Jolie ancora ai primi passi.
Dimenticabilissimo, già dopo averlo visto.





giovedì 19 novembre 2015

Il ponte di Waterloo (Waterloo Bridge),1940



Regia di Mervyn Le Roy, con Vivien Leigh (Myra Lester), Robert Taylor (Roy Cronin ), Virginia Field (Kitty),Lucile Watson (Mrs Cronin).



1914: il  soldato Roy conosce la ballerina Myra ed è subito amore: quando lui parte per la guerra Myra si trova in serie difficoltà, in quanto viene estromessa dal corpo di ballo ed è sola al mondo.
Purtroppo arriva una terribile notizia: Roy è morto al fronte. Davanti a quest'ennesimo colpo del destino, la povera Myra cede al dolore e comincia a prostituirsi.
Ma dopo qualche tempo, Roy torna: la notizia era falsa e il giovane, che ovviamente non sa nulla, torna come promesso dalla sua amata, per presentarla alla famiglia e chiederla in moglie....



Melodrammone ma con stile, il film è il remake dell'omonimo film del 1931 a sua volta tratto da una piece teatrale ( ) di Robert Sherwood.
Inizialmente Roy doveva essere interpretato da Laurence Olivier, all'epoca marito della protagonista Vivien Leigh e suo partner in vari film; non si sa per quale motivo, il divo rinunciò e venne chiamato al suo posto Robert Taylor, che così cominciò una breve ma intensa carriera come sex symbol.
La storia, come detto, è toccante e drammatica al massimo; anche chi non ne sa nulla presagisce sin dall'inizio (complice anche un inizio "a flashback") un senso di fatalità che incombe sul film. Molto buone le interpretazioni dei due protagonisti, entrambi al massimo della loro forma (ed in fatti i due attori dichiararono diverse volte, nel corso delle loro vita, che consideravano questo uno dei migliori film della loro carriera)- anche se io ho trovato lui un po' incolore- ed anche dei coprotagonisti, sopratutto la gentile madre di lui.
Uno degli elementi che contribuirono al successo  del film è la scena del ballo in cui per la prima volta si sente il pezzo musicale noto come "Valzer delle candele", tratto da un'antica ballata scozzese.
NEl 1940 il film ricevette una nomination all'Oscar per la colonna sonora.










mercoledì 18 novembre 2015

Nando Gazzolo

E' morto a Nepi a 84 anni il famoso attore e doppiatore Nando Gazzolo.
Era nato a Savona nel 1928 e il vero nome era Ferdinando Gazzolo, aveva debuttato in radio giovanissimo per poi passare, dopo alcuni anni, alla televisione in Rai, legando dapprima il suo volto ad alcuni sceneggiati tv ("LA cittadella", "Capitan Fracassa", "La fiera delle vanità","Sherlock Holmes", "Il mulino del Po"- come voce narrante- "I Buddenbrook"), al famoso Carosello dell'amaretto di Saronno    , e a "Raccontastorie", una raccolta di fiabe per bambini narrata dai più grandi doppiatori italiani.
La sua attività principale è stata però quella di doppiatore, prestando la voce ad attori come Warren Beatty, David Niven, Clint Eastwood, Laurence Olivier,Rod Steiger, Roger Moore e moltissimi altri.




lunedì 16 novembre 2015

Snoopy & friends- Il film dei Peanuts (The Peanuts movie), 2015



Regia di  Steve Martino, con le voci italiane di: Giulio Bartolomei (Charlie Brown),Teo Achille Caprio (Linus),Chiara Fabiano (Lucy),Michela Meli (Piperita Patty),Valentina Abigail Drammis (Marcie), Sofia Goldstein (Sally),Gabriele Caprio (Schroeder),Ginevra Pucci (Ragazzina dai capelli rossi).





Inizia il nuovo anno scolastico e in città arriva una nuova bambina, la dolce "Ragazzina dai capelli rossi" di cui subito Charlie Brown si innamora. Da quel momento il nostro eroe farà di tutto per mettersi in buona luce ai suoi occhi......





A 15 anni dalla morte di Charles Schultz, ecco che i Peanuts approdano sul grande schermo (anche se, a dire la verità, quando l'autore era in vita erano già stati realizzati dei lungometraggi animati  con la vecchia animazione: io ricordo molto bene "E' il GRande Cocomero, Charlie Brown!" e il mio preferito "Buon viaggio, Charlie Brown!"): operazione non facilissima, visto il particolare carattere non solo fumettistico che ha reso famosi i bambini più amati dei fumetti.
Il timore di molti era che Linus & soci uscissero snaturati, non solo graficamente ma anche psicologicamente; timore a mio avviso debellato, in quanto il film può considerarsi una trasposizione ben riuscita (anche se non perfetta) del piccolo mondo creato da Schultz, dove i bambini sono interamente protagonisti (gli adulti non solo non si vedono, ma nemmeno si sentono: quando capita che in una scena ci sia la voce di un adulto- ad esempio la maestra a scuola- qualsiasi cosa dica si riduce in un "bla bla bla"); dove vanno a scuola da soli, vanno per strada da soli, giocano la parco da soli senza essere sorvegliati....favoloso!



I tratti grafici dei personaggi sono stati mantenuti fedelmente, così come i caratteri e la storia in generale; mi pare si sia dato più spazio alla celeberrima "Ragazzina dai capelli rossi" che fa battere il cuore del nostro eroe, sopratutto nel finale, e va bene così perchè anche il povero Charlie Brown dopo 50 anni di batoste merita la sua riscossa....
Ampio spazio rispetto la fumetto viene dato anche alla rivalità tra Snoopy e il celebre "Barone Rosso", sempre impegnati in un mirabolante duello all'ultimo ....volo, in cui stavolta vedremo coinvolta anche la cagnolina Fifì, di cui Snoopy si innamora. E finalmente scopriremo anche come prosegue il celebre romanzo che il bracchetto è sempre in procinto di scrivere, ma che non è mai andato oltre il celebre incipit "Era una notte buia e tempestosa....".

Certo la versione bidimensionale per noi ha più fascino- forse anche perchè è quella a cui siamo abituati- ma i nostri personaggi sono apprezzabili anche così; e sopratutto è apprezzabile il messaggio che le persone buone e corrette come Charlie Brown sono speciali anche se un po' invisibili (anche se sappiamo bene che nella realtà di tutti i giorni non è affatto così, è giusto dare questo tipo di insegnamento ai più piccoli).
Nonostante la veneranda età, me lo sono proprio goduta!