martedì 17 ottobre 2017

Il comandante e la cicogna, 2012

Regia di Silvio Soldini, con Valerio Mastandrea (Leo), Claudia Gerini (Teresa ), Alba Rorwarcher (Diana), Luca Zingaretti (Avvocato Malaffano), Giuseppe Battiston (amanzio), Serena Pinto (Maddalena),Luca Dirodi (Elia).

Il vedovo Leo Buonvento cresce da solo i due figli Maddalena ed Elia, dialogando ancora con la moglie morta; la sua monotona vita subisce una brusca impennata quando la figlia, 17 anni, viene coinvolta in uan imbarazzante situazione riguardante un video hard messo in rete dall’ex fidanzato per vendetta.

Leo si rivolge così a  Malaffano , avvocato intrallazzone che ha commissionato un affresco kitch a Diana, sfortunata artista piena di debiti e affitti arretrati al padrone di casa,Amanzio, uno strano tipo di moralizzatore urbano con cui Elia fa amicizia…


Una commedia carina e leggera ma non banale, con un’impostazione un po’ favolistica e un’idea a mio avviso particolarmente originale: far parlare tra di loro le statue di vari personaggi famosi, che dall’alto del loro podio osservano la vita degli umani di oggi e ne traggono le dovute conseguenze.

La vicenda che mi ha coinvolto di più è stata quella della famiglia Buontempo, anche per lo strano personaggio interpretato da Claudia Gerini, che pian piano rivelerà al pubblico il suo mistero; inoltre ho trovato particolarmente interessante, credibile e bello il ruolo di Mastandrea, padre che cerca in maniera goffa e difficoltosa, tra qualche sbaglio e disattenzione, di crescere i propri figli e trovare un rapporto con loro mentre ancora non riesce a rielaborare il lutto per la perdita della moglie. Devo dire che mi ha anche un po’ commosso….

Altro personaggio che mi è piaciuto quello di Giuseppe Battiston, ipocrita moralizzatore ma non del tutto, mentre ho trovato piuttosto incolore Alba Rorwarhwr, forse perché comunque era quello che il suo personaggio richiedeva. Bravo Luca Zingaretti ma inguardabile con la parrucca con i capelli lunghi!

Molto belle le scene girate in esterno, soprattutto di notte.




domenica 8 ottobre 2017

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 (My big fat Greek wedding 2 ), 2017

 Regia di Kirk Jones, con Nia Vardalos (Toula Portokalos),John Corbett (Ian Miller), Elena Kampouris (Paris Miller),Michael Costantine (Kostantine Portokalos), Laine Kazan (Maria Portokalos),Andres Martin (Zia Voula),Mark Margos (Panos Portokalos).



Sono passati molti anni dal primo episodio, ma la famiglia Portokalos non è cambiata: dopo il fallimento dell'agenzia di viaggi dove lavorava, Toula è tornata nel ristorante di famiglia, dove si occupa così anche degli anziani genitori, Maria e Costa; a ciò si aggiungono i problemi adolescenziali della figlia Paris, che sogna di andare al college in un'altra città per distaccarsi dalla soffocante presenza della grande famiglia greca.
Durante una ricerca sulle sue origini Costa scopre che il certificato di matrimonio fra lui e Maria, avvenuto cinquant'anni prima, non è stato firmato e quindi il loro matrimonio non è valido; i due decidono di risposarsi, e Maria stavolta è intenzionata ad avere la bella cerimonia che non potè avere la prima volta a causa della guerra.
Ovvio che anche per questo matrimonio si movimenti in massa la famiglia Portokalos....



"Il mio grosso grasso matrimonio greco" è uno dei miei film favoriti, e Toula è il personaggio cinematografico a me più vicino, visto che- lieto fine a parte- è praticamente identica a me;  per questo motivo ho deciso di vedere anche questo sequel venuto molti anni dopo non si sa il perchè, dato che- come nella maggior parte dei casi- non se ne sentiva minimamente il bisogno.
Risultato: il film si lascia vedere per la simpatia e l'affetto che suscitano i personaggi, ma sinceramente non è nulla di che. La trama è abbastanza sciocca e realizzata in modo sciatto, senza nessun tipo di approfondimento, al punto che spesso vengono ripetute gag e situazioni del primo film che qui non hanno alcun motivo di essere (come il nonno che dice alla nipote diciottenne "ti devi fidanzare perchè sei troppo vecchia", come lo diceva nel primo film alla di lei madre; nel primo film la gag aveva un senso, qui no). Gli stessi personaggi per quanto simpatici appaiono a tratti irritanti: Costa con la sua ossessione per la cultura di origine, Maria con quella per la cerimonia greca, la stessa Toula con l'attaccamento alla figlia: francamente quando ha gridato "perchè vuoi andare via da me?!" in maniera tragica alla notizia che la ragazza ha scelto un college in un'altra città, non ho potuto non provare la massima solidarietà per la povera Paris. 
Gli unici personaggi meritevoli (il fratello di Costa, zia Voula e la bisnonna) sono molto abbandonati a sè stessi: solo la bisnonna riserverà qualche sorpresa. Ma ovviamente non basta.