mercoledì 30 ottobre 2013

Acciaio, 2012

Regia di Stefano Mordini, con Anna Bellezza (Francesca), Matilde Giannini (Anna), Michele Riondino (Alessio), Vittoria Puccini (Elena), Monica Brachini (Sandra), Francesco Turbanti (Mattia),Massimo Popolizio (Arturo).

Francesca e Anna sono due adolescenti amiche per la pelle da sempre, entrambe figlie di operai. Vivono a Piombino in un degradato quartiere popolare e condividono proprio tutto, in particolare la voglia di andarsene da quel posto. 
La loro storia si intreccia con quelle di altri abitanti del quartiere: Alessio, fratello maggiore di Anna, anche lui operaio nella fabbrica della città, che vive alla giornata stordendosi tra lavoro, discoteche, ragazze e droga nel tentativo di dimenticare la ex fidanzata Elena, di cui è ancora innamorato; i suoi amici Cristiano e Mattia, che diventerà il primo fidanzato di Anna; Sandra, la madre di Anna e Alessio, alle prese con un marito assente e combinaguai...


Dopo un'immane serie di peripezie, sono finalmente riuscita a vedere questo film tratto dal romanzo omonimo di Silvia Avallone che ho letto all'inizio dell'anno e che mi era piaciuto molto.
Diciamo subito che rispetto al testo ci sono due cambiamenti fondamentali:la vicenda è spostata temporalmente di dieci anni (dal 2001 al 2011) e le due protagoniste nel film sono due ragazze diciottenni (mentre nel libro sono appena 13/14enni); quest'ultima cosa credo sia stata fatta per far digerire al pubblico alcune situazioni che le due ragazze si trovano a vivere e che francamente potevano risultare piuttosto pesantine a causa della giovanissima età.
Il primo cambiamento invece porta con sè come conseguenza la cancellazione degli accenni sull' 11 settembre vissuto dai personaggi, sostituito dalla crisi economica, la delocalizzazione o chiusura di molte fabbriche, i conseguenti licenziamenti a caterva degli operai.
Il film dà una buona rappresentazione dei vari personaggi con le loro storie, situazioni, sentimenti: le due protagoniste, unite da un legame fortissimo che per una delle due è evidentemente altro, che devono affrontare non solo i turbamenti tipici dell'età, ma anche tutto il contesto per molti aspetti degradato che gira loro intorno: un padre violento per Francesca, uno intrallazzone e assente per Anna, pochi soldi per tutto, i problemi degli operai sullo sfondo...per le due ragazze crescere e scelgiere una propria strada è molto difficile, e gli errori sono sempre in agguato. Il fuoco della fabbrica che tempra l'acciaio (metafora sempre presente nel film) contrasta con la fragilità dei protagonisti.
Avendo letto il romanzo posso dire che ho trovato tutti i protagonisti molto bravi, le due giovani interpreti di Anna e Francesca molto espressive e con due ruoli difficili, ma anche la coppia Michele Riondino- Vittoria Puccini con una loro storia reale e romantica a modo suo, e Sandra, la madre di Anna e Alessio.
Dò quindi la sufficienza a questa trasposizione del romanzo, nonostante mi senta in dovere di avvisare che l'atmosfera cupa e a tratti pesante può non piacere a tutti.




martedì 29 ottobre 2013

Luigi Magni

E' morto a Roma all'età di 85 anni il regista Luigi Magni, regista di importanti pellicole come "Nell'anno del Signore"(1968 ), "In nome del Papa Re" (1977 ), "La Tosca" (1971),il documentario "Addio a Enrico Berlinguer"(1984, in occasione della morte del leader comunista), "In nome del popolo sovrano" (1990) e i due film per la tv "L Carbonara" (2000) e "La notte di Pasquino" (2003), quest'ultimo con protagonista Nino Manfredi, attore apparso nei suoi film principali, molto spesso ambientati nella Roma papalina dell'epoca del Risorgimento.
Vinse due David di Donatello, per "In nome del Papa Re", e "Nemici D'infanzia" (1995) entrambi i premi vinti come sceneggiatore.
Ebbe anche una fortunata carriera teatrale, suo infatti è il primo adattamento del famoso "Rugantino"(1962).




domenica 27 ottobre 2013

Sapore di mare, 1983



Regia di Carlo ed Enrico Vanzina, con Marina Suma (Marina ), Angelo Cannavacciuolo (Paolo), Jerry Calà (Luca), Christian De Sica (Felicino), Karina Huff (Susan), Virna Lisi (Adriana), Isabella Ferrari (Selvaggia),Gianni Ansaldi (Gianni),Ennio Antonelli (Morino il bagnino), Ennio Dovrandi (Cecco).

Nell'estate del 1964 i fratelli napoletani Marina e Paolo trascorrono le vacanze in Versilia assieme ai genitori. In spiaggia fanno amicizia con una comitiva di ragazzi della loro età: i fratelli milanesi Luca e Felicino, Susan (l'ultima conquista di Felicino, in trasferta da Londra), Gianni, l'intellettuale del gruppo, la sua fidanzata Selvaggia e altri ragazzi.
L'estate trascorre felice tra amori, gelosie, canzoni, gare in Vespa, picnic....

Quando proprio voglio farmi del male, rivedo uno dei miei film preferiti, questo "Sapore di mare" che nei primi anni '80 lanciò i fratelli Vanzina nel mondo del cinema italiano.
Lo so, molti di voi ne avrebbero fatto volentieri a meno...ma io trovo che questo film d'esordio rappresenti una felice eccezione rispetto ai cinepanettoni che hanno fatto la fortuna dei due. Questo, il suo seguito "Sapore di mare 2- Un anno dopo", "Il cielo in una stanza" (1998)  la serie tv "Un ciclone in famiglia" e le due miniserie "Anni '50" e "Anni '60".
Il film è chiaramente di stampo nostalgico: vengono celebrati per la prima volta i mitici anni '60, gli anni del boom economico, anni felici oramai ricordati come "l'età dell'oro" italiana, certamente non solo al cinema, ma anche dalle persone comuni.
Non per nulla credo il film è ambientato in estate, considerata- non da me,ci tengo a sottolinearlo!- la stagione più felice, quella più piena di possibilità, di amore, di divertimento; i protagonisti sono ragazzi sui vent'anni provenienti da varie parti d'Italia e di varia estrazione sociale (nobili, figli di imprenditori,studenti, popolani) con un tocco di estero (L'inglese Susan, che si meraviglia perchè in spiaggia hanno arrestato una donna in topless) e di "maturità" (il personaggio della Lisi, una vena di malinconia in mezzo a tanta spensieratezza).
C'è un po' di tutto: amori estivi passeggeri destinati a rimanere tali fin dall'inizio, una coppia che invece troverà l'amore vero, il ragazzo che prende una cotta per la matura quarantenne amica dei genitori che ci gioca un po' (sulla falsariga de "Il laureato"), litigate con i genitori per la propria libertà, e sopratutto tanta musica di quegli anni (anche se manca la canzone del titolo), tanta gioia, divertimento, colori, spensieratezza e e felicità, come dovrebbe essere per tutti a quell'età, e non solo d'estate.


Certo, il finale ambientato vent'anni dopo nello stesso luogo, è un po' malinconico, dato che solo alcuni dei personaggi mostrati hanno avuto un felice proseguo....ecco, ho sempre pensato che stonasse un pochetto, forse era meglio non metterlo. Ma pazienza.
Tra gli attori, già famosi erano Jerry Calà , Christian De Sica (qui con improbabile accento milanese) e Virna Lisi; il film lanciò Isabella Ferrari e per qualche tempo anche alcuni degli altri protagonisti, che però dopo gli anni '80 non ebbero grande seguito. Tutti quanti mi sono sembrati simpatici e in parte, anche se devo dire che, come spesso accade, quelli che riescono a ritagliarsi davvero un piccolo spazio con cui rimanere impressi sono sopratutto i caratteristi: per me, è impossibile dimenticare Morino il bagnino, costantemente fregato dallo scapestrato Calà...!
Il seguito è carino, ma manca di quella vivacità e spensieratezza che caratterizzano invece questo primo film.






sabato 26 ottobre 2013

Andrea Brambilla

E' morto  a all'età di 67 anni, dopo una brutta malattia, il comico Andrea Brambilla, in arte Zuzzurro, conosciuto come uan delle metà del duo comico Zuzzurro e Gaspare.
Era nato nel 1946 e, assieme al collega, aveva raggiunto la popolarità negli anni '80 all'interno della Trasmissione "Drive in", dove interpretava sempre il ruolo di uno strambo Commissario inutilmente redarguito dal più razionale collega (Gaspare).
Oltre a DRive in in televisione si ricorda anche "Emilio", "il TG delle vacanze", "Paperissima", "Sotto a chi tocca" e per un periodo (2005)  anche "Striscia la notizia".
Anche se la sua carriera è stata costruita perlopiù in tv e a teatro, c'è stata anche una breve parentesi cinematografica: "La liceale al mare con l'amica di papà" (1980), "L'esrcito più pazzo del mondo" (1981), "Belle al  bar" (1994), "I miei più cari amici" (1998), "tutti gli uomini del deficiente" (1999).
Quando ero piccola seguivo sempre DRive in e Zuzzurro e Gaspare mi hanno fatto ridere tanto con le loro gag, anche se (come da sempre mi capita quando con i duo famosi) non riuscivo mai a capire chi era Gaspare e chi Zuzzurro...ciao Commissario!





giovedì 24 ottobre 2013

Test sulle serie tv

Ringrazio l'autrice del blog   per questo simpatico test sulle serie tv, è da tanto che non ne trovo!

La prima serie che hai seguito?
Happy Days



Serie anni '90 preferita?
ehhhhhh e quale volete che sia: “Beverly Hills 90210”, ovvio!!
Anche se per amor di correttezza dovrei inserire  pure “Streghe”, iniziato nel 1999.

Serie anni 2000 preferita? 
“Il commissario Montalbano”, ”Buffy”, “The vampire diaries”, “NCIS”, “Una mamma per amica” e l’ovviamente immancabile “Romanzo criminale”.

Serie preferita in corso?
Da qualche tempo non sto seguendo nulla.Al limite, vedremo se continuerà “The vampire diaries”.


.
.Relationship preferita?
PHoebe-Cole di “Streghe”, Buffy-Spike, Tony-Kate di NCIS.

Personaggio per cui hai una cotta vertiginosa?
E chi volete che sia? Damon di “The vampire diaries”, e un po’staccato Tony di NCIS.

Il peggior finale di sempre ed il migliore?
Peggior finale quello di Buffy, ci sono rimasta malissimo!
Migliore non saprei, forse quello di "Happy days" con il matrimonio di Joanie e Chucky.

Chi non ha saputo fermarsi?
Molti, ritengo che la lunga serialità alla fine stufi in quasi ogni caso. Un esempio, “Grey’s anatomy” o “NCIS”.


Miglior episodio pilota?
Salto.

La cancellazione che ti ha spezzato il cuore?
Nessuna direi...anche se mi paicerebbe recuperare “Compagni di scuola”, telefilm del 2001 che all’epoca non ebbi modo di seguire, e mi paicerebbe vedere “Ponderosa”, il prequel di Bonanza.


Personaggio preferito?
Tanti: Damon di “The vampire diaries”, Addison di “Grey’s anatomy” e “Private practice”, Paige di “Streghe”,Samantha di "Vita da strega"  i primi che mi vengono in mente.

Attore che sarà sempre il suo personaggio, non importa quello che farà dopo.
Salto

Migliore theme song?
Ehhh difficile scelgiere, tra le classiche e le nuove direi che ce ne sono parecchie!

...
Preferisci guardare le serie quando sono finite o settimana per settimana?
Di solito quando sono ancora in corso, peccato che spesos arrivi in rtiardo…




Serie che stai aspettando con più trepidazione?
Per ora nulla.

La serie che ti ha cambiato la vita?
In un certo senso BEverly Hills 90210.



Serie per ridere?
“Vita da strega”

Serie per piangere?
Salto


Hai mai pianto per un episodio?
Certo… anche se ora non mi viene in mente nulla di specifico.


A quale personaggio assomigli?
oddio, sulle prime non mi viene in mente proprio nessuno, sopratutto se si parla di somiglianza fisica! :(

Serie che non riesci a guardare perchè la detesti?
Il celebratissimo “Sex and the city”…ma cosa ci troveranno mai in quattro sgallettate moooooolto più in là della trentina che non pensano ad altro che fare shopping, sesso  e septtegolare?!










martedì 22 ottobre 2013

Cattivissimo me 2 (Despicable me 2), 2013

Regia di  Pierre Coffin e Chris Renaud, con le voci italiane di Max Giusti (Gru),Arisa (Lucy Wilde), Neri Marcorè (Eduardo),Rossa Caputo (Margot), Veronica Benassi (Edith),Arianna Vignoli (Agnes).


L'ex cattivissimo Gru è ormai felice con le sue piccole Margot, Edith e Agnes, ma la Lega Anticattivi lo contatta per affiancare l'agente Lucy Wilde nella ricerca di un pericolosissimo e misterioso ex cattivo che a quanto pare trama nell'ombra per ritornare in pista con un diabolico progetto che coinvolge, loro malgrado, anche i Minions....



Seguito riuscito di "Cattivissimo me", un originale cartone di qualche anno fa che aveva conquistato il cuore di molti, me compresa.

Ritroviamo quindi con piacere Gru, amorevole papà single che deve vedersela con un'invadente vicina che a tutti i costi tenta di accasarlo e con il primo amore della figlia maggiore Margot, senza avere il tempo nè la voglia (a causa di pregresse infelici esperienze) di cercarne uno per sè.
Che però arriva nella più improbabile delle maniere e nella perfetta antitesi di Gru, ovvero la dinamica Lucy Wilde, personaggio davvero formidabile a mio avviso: carina, vivace, piena di iniziativa e di oggetti che in realtà servono allo spionaggio , si capisce fin da subito che nascerà qualcosa con Gru, ma ciò non rovina la sorpresa e la visione del film, che risultano molto divertenti e avvincenti,seppure in modo diverso dal primo fil.
Personalmente  avrei preferito vedere ancora la terribile mamma di Gru alle prese nel ruolo di nonna, mentre qui invece compare solo nel finale, comunque sia concordo con chi dice che in questo film c'è spazio per tanti temi: love story, spy story, papà alle prese con la crescita della figlia mentre viene praticamente costretto ad affrontare le sue proprie problematiche sentimentali...insomma, se vi è piaciuto il primo vale davvero la pena di guardarlo!





lunedì 21 ottobre 2013

Baciamo le mani- Palermo New York 1958, 2013




Regia di Eros Puglielli, con Sabina Ferilli (Ida Di Giulio), Virna Lisi (Agnese Vitaliano), Massimo Bellinzoni (Pasquale Vitaliano), Francesco Testi (Ruggero Vitaliano), Martina Pinto (Felicita Vitaliano), Federico Galante (Nicolino Vitaliano), Ninetto Davoli (Don Peppino Abarre), Nathalie Rapti Gomes (Louise Fletcher),Luigi Maria Burruano (Don Cesare Romeo), Massimiliano Morra (Vito Calabrese), Burt Young (Don Gillo Draghi), Valerio Morigi (Giuliano Draghi), Daniela Marra (Maria Rosa Draghi).

Palermo 1958. Ida vive felicemente con il marito Antonio, ragioniere, e il figlio Salvatore. Dopo l'omicidio di un giornalista Ida scopre che il marito in realtà non è un semplice ragioniere, ma uno scagnozzo del boss Don Cesare, e che - sppur sotto ricatto- ha partecipato all'omicidio. Ida lo lascia e decide di testimoniare, ma ovviamente Don Cesare cerca in tutti i modi di eliminare sia lei che il figlio, a tal punto che la donna si vede costretta ad adottare una falsa identità (quella di Gabriella, una sfortunata donna che aveva conosciuto durante un viaggio in treno, morta nell'attentato organizzato per uccidere Ida) e fuggire in America, presso la famiglia Vitaliano. Qui sposa Pasquale- l'uomo che in realtà doveva sposare Gabriella, conosciuto per corrispondenza- figlio di Agnese Vitaliano, proprietaria di una delle più rinomate macellerie di New York. Gabriella e Salvatore vengono accolti con calore da Pasquale e dalla sua famiglia, ma se la donna si era illusa di essersi lasciata alle spalle la mafia si sbaglia di grosso....


E' appena terminata la nuova fiction che ha visto di nuovo come protagonista la coppia Sabrina Ferilli- Virna Lisi, che già recitarono insieme nelle due parti de "Le ali della vita" (2000 e 2001    ).
Sebbene anche stavolta la storia che le vede protagoniste sia  ambientata negli stessi anni, la trama è ben diversa e più drammatica, come è ovvio in ogni storia di mafia.
Come al solito, troviamo pregi e difetti tipici delle fiction: in questo caso però si può dire che il solito sovraffollamento di personaggi rispetto allo spazio disponibile non è così marcato, quindi di personaggi inutili ce ne sono di meno, tutti hanno più o meno il giusto spazio per esprimersi, seppur all'jnterno di un contesto in cui alcune storie predominano su altre.
Ho trovato che i personaggi più interessanti e meglio interpretati fossero Pasquale e Louise, quest'ultima portatrice di una grande sofferenza interiore e vista invece come la solita americana derelitta e e decadente contrapposta alla sana morale italiana di cui è portatrice il personaggio della Ferilli.
La parte del leone la fa ovviamente la contrapposizione tra le due primedonne, diverse per esperienze di vita ma in fondo molto simili in quanto a forza interiore: inizialmente parte come un tipico rapporto suocera-nuora, dove la prima tende a voler comandare e a imporre il proprio modo di vedere e il proprio pensiero, arrivando anche a invadere la privacy di Gabriella; col tempo però diventano alleate nonostante gli opposti modi di vedere le cose: Gabriella crede nella legalità e crede che quella sia la strada giusta per lottare contro la mafia, Agnese (che la mafia la conosce fin troppo bene dato che molti anni prima le ha ucciso il marito) crede solo nella vendetta personale.
Certo, la serie di disgrazie che succede alla famiglia Vitaliano non può non portare qualche riflessione sul fatto che magari è Gabriella a portare iella , tutto sommato però un programma gradevole e appassionante.




sabato 19 ottobre 2013

Aspirante vedovo, 2013


Regia di Massimo Venier, con Fabio de Luigi (Alberto Nardi),Luciana Littizzetto (Susanna Almiraghi),Alessandro Besentini (Stucchi),Francesco Brandi (Giancarlo), Roberto Citran (Fenoglio).




Alberto Nardi è uno pseudo imprenditore di qualità mediocre, lanciato spesso in imprese costosissime e impossibili destinate a fallire; a rimetterci in termini economici è sempre Susanna, la ricchissima moglie di Alberto, proveniente da una famiglia altolocata e imprenditrice di successo, sopratutto a causa della sua mancanza di scrupoli. La donna è una vera e propria arpia che non fa altro che umiliare in mille modi il pur inetto marito, a tal punto che Alberto comincia a sognare di rimanere vedovo. E cercherà di trovare il modo per far avverare il suo sogno....


Come avrete capito dalla trama il film è il remake de "Il vedovo", film di Dino Risi con protagonisti la mitica coppia Alberto Sordi e Franca Valeri. Pazienza, a me i remake non sempre dispiacciono, però come sempre accade questo perde nettamente il confronto con l'originale su tutti i fronti.
Ovviamente alcune situazioni hanno dovuto essere giocoforza attualizzate, visto che l'Italia del 1957 non è quella del 2013; in primis, la motivazione del piano omicida. Se nel primo ovviamente i due non potevano divorziare perchè il divorzio non c'era (e quindi la vedovanza era l'unico modo per Alberto di liberarsi dell'odiatissima moglie), qui la motivazione diventa l'opposizione di Susanna al divorzio in quanto dichiara di odiare i fallimenti. 
Altro grosso cambiamento, il personaggio della Littizzetto: nel primo film è vero che Susanna è terribile, ma il personaggio non è privo di una certa dose di sensibilità che qui scompare del tutto. Qui è davvero un piccolo mostro; la Littizzetto è molto adatta alla parte, ma avrei apprezzato ancora di più la sua interpretazione se il personaggio fosse somigliato di più all'originale.
Fabio de Luigi non mi piace, non riesco proprio a farmelo andare giù, tuttavia devo ammettere che - sulla carta- l'ho trovato adatto al ruolo e alla coppia con Lucianina...non se la cava male, ma è il film che tende molto a dilungarsi e stufare, certo le gag comiche non mancano, ma tutto sommato l'impressione è quella- più volte vista- dell'occasione mancata.
Comunque passabile, specie se non avete visto l'originale (insostituibile il "cretinettiiiiiiiiiiii!!!" gridato dalla Valeri al marito, che qui diventa un incomprensibile "Gnugnu").




lunedì 14 ottobre 2013

Diana- La storia segreta di Lady D. (Diana)


Regia di Oliver Hirschbiegel, con Naomi Watts (Lady Diana),Naveen Andrews (Hasnat Khan),Juliet Stevenson (Sonia), Cas Anvar (Dody al Fayed).

Nel 1995 Lady Diana, separata da tre anni dal Principe Carlo, incontra il chirurgo pakistano Hasnat Khan e se ne innamora ricambiata. I due iniziano una relazione molto difficoltosa, sia a causa delle differenze religiose e culturali che, sopratutto, dell'enorme sovraesposizione mediatica in cui è costretta a vivere la principessa...

Primo film della nuova stagione, non potevo non vederlo dato che Lady Diana è stato per lungo tempo uno dei miei personaggi preferiti, e dato che a me i biopic piacciono molto (anche se preferirei narrassero l'intera vita di un personaggio).
Purtroppo devo dire che il film è stato una vera noia, non mi ha coinvolto la storia raccontata e mi sono dispiaciute alcune forzature riguardo al personaggio di Diana, a mio avviso inutili: non è vero che la sua attività umanitaria fu una conseguenza dell'incontro con Hasnat, la principessa da sempre si è spesa per le cause benefiche di ogni tipo, dalle mine anti-uomo alle malattie come Aids, tumori o altro.
Ho trovato molto brava Naomi Watts nei panni di Diana, ha saputo rendere la forza e allo stesso tempo la fragiità della principessa, anche se- causa trama ristretta e incentrata sulla storia d'amore- ha tralasciato o messo in ombra altri aspetti importanti della sua personalità (come l'amore e il forte attaccamento per i figli); ma per il resto, nonostante non sia ceto un brutto film (non ve lo sconsiglio infatti), è già tanto che non mi sia addormentata....




mercoledì 9 ottobre 2013

I film della vita

Sul blog   trovo sempre simpatiche e curiose iniziative sul mondo del cinema, che non mi dispiace copiare.
Stavolta vi propongo questo "I film della vita", ovvero, per ogni anno della nostra vita (nel mio caso, dal 1979) individuare il film migliore di ogni anno.
Devo dire che, nonostante la mia conoscenza del cinema, il gioco non è stato facilissimo: in alcune annate ho dovuto scegliere un solo film ma ne avrei messi altri dieci, in altre al contrario non avrei messo nulla. Ho fatto fatica in particolare con i primissimi anni '80, tra i film che avevo visto non mi sembrava ce ne fossero così meritevoli da ottenere il titolo di "migliore". Anzi, addirittura nel 1979 non ho trovato proprio nulla e così ho messo questo sconosciuto "La nascita dei Beatls" perchè mi sembrava carino che nell'anno in cui sono nata sia stato realizzato un film sui miei cantanti preferiti.Quindi, ovviamente, il migliore tra quelli da me visti, secondo il mio parere ovviamente.

 E ora....

1979: La nascita dei Beatles
1980: Il tempo delle mele
1981: Ricomincio da tre
1982: La scelta di Sophie
1983:I ragazzi della 56ma strada
1984: Non ci resta che piangere
1985: Ritorno al futuro
1986: Stand by me- Ricordo di un’estate
1987: Gli intoccabili
1988: Nuovo Cinema Paradiso
1989: Ritorno al futuro 2
1990: Edward mani di forbice
1991: Paura d’amare
1992: La bella e la bestia
1993: Schindler’s list
1994: Forrest Gump
1995: Persuasione
1996: Evita
1997: La vita è bella
1998: Radiofreccia
1999: Il mistero di Sleepy Hollow
2000: Chiedimi se sono felice
2001: The others
2002: Il mio grosso grasso matrimonio greco
2003: La meglio gioventù
2004: Il castello errante di Howl
2005: La sposa cadavere
2006: Romanzo criminale
2007: Mio fratello è figlio unico
2008: Sweeney Todd, il diabolico barbiere di Fleet Street
2009: Nemico pubblico
2010: Il discorso del re
2011: Midnight in Paris
2012: Argo
2013: ancora in corso….

domenica 6 ottobre 2013

Carlo Lizzani

E' morto suicida all'età di 91 anni il regista Carlo Lizzani, uno dei maestri del cinema italiano, autore di film come "Cronache di poveri amanti" (1954 ), tratto dal romanzo di Vasco Pratolini, "Atchung! Banditi!(1951), "L'oro di Roma" (1961 ), "Fontamara" (1977 ), "Celluloide"(1996), in cui racconta la sua avventura nel mondo del cinema, "Svegliati e uccidi" (1966), sulla vita del bandito Luciano Lutring, "SAn BAbila ore 20",su un brutto episodio di cronaca durante gli anni di piombo,"Banditi a Milano" (1968) "Hotel Meina"(2007).
E' stato un regista sempre impegnato nei temi del sociale e in particolare in quelli della Resistenza e dell'antifascismo; nel dicembre del 1999 ha ricevuto dall'Università di Torino la laurea "honoris causa" in Scienze della comunicazione.
Per anni curò l'organizzazione della Mostra del cinema di Venezia.




sabato 5 ottobre 2013

Kate Winslet Day: Jude (1996)




Dato che oggi Kate Winslet, una delle mie attrici preferite da sempre, compie 38 anni, aderisco al Kate Winslet Day, anche se ho deciso di celebrarla parlando di uno dei suoi film più brutti: "Jude", di Michael Winterbottom, tratto dal romanzo "Giuda l'oscuro"( ) di Thomas Hardy.
Voi direte, che modo è celebrare una delle tue attrici preferite parlando di uno dei suoi film più brutti? Sopratutto visto e considerato che in questo blog sono già presenti alcuni suoi film: "Ragione e sentimento", "Neverland- Un sogno per la vita", "Iris- Un'amore vero", "The reader- A voce alta".
Risposta: per dimostrare come, in alcuni (rari) casi, la bravura e bellezza di un singolo interprete possono valere la visione di un "orrifilm"!

Jude, 1996

Regia di Michael Winterbottom, con Christopher Eccleston (Jude Fawley), Kate Winslet (Sue Bridehead), Rachel Griffiths (Arabella),Liam Cunningham (Philotson).


Nell'Inghilterra di fine '800, lo scalpellino Jude deve mettere da parte i suoi sogni di gloria e di iscriversi all'università dopo il matrimonio con una ragazza di campagna. Dopo essere stato abbandonato dall'infedele moglie, il giovane decide di riprendere in mano i suoi studi e si reca a Londra, dove incontra la cugina Sue. Tra i due nasce l'amore, inizialmente soffocato da convenzioni e benpensanti. Ma quando decidono di mandare a quel paese questi due elementi i due giovani non hanno idea di quel che li aspetta...

Come sopra detto, in assoluto uno dei più brutti film che abbia mai visto: cupo, atroce nel finale, senza un benché minimo lato positivo e spiraglio di luce (anche l'amore alla fin fine è solo una follia che non porta altro che dolore e guai); cupi anche i colori della fotografia (quasi sempre scuri), le atmosfere (quasi sempre nebbiose o piovose...tanto siamo in Inghilterra), cupe le musiche di accompagnamento (mancava solo la "Messa da Requiem"!), espressione perennemente depressa del protagonista maschile (e ne aveva ben motivo, d'altronde), insomma...anche vederlo se ci si trova in stato di grazia è rischioso!

In tutto questo l'unica luce è data proprio dalla presenza di Kate Winslet. Qui l'attrice aveva 21 anni  e all'attivo tre soli film, di cui due però importanti ("Creature del cielo" di  Peter Jackson e "Ragione e sentimento" di Ang Lee,la sua prima nomination all'Oscar) ; dà una prova attoriale ottima nella parte di un personaggio dolce, passionale ma anche estremamente drammatico sotto molti aspetti. Sue è una donna che crede nell'indipendenza delle donne, nel non essere sottomesse all'uomo, nell'avere pari diritti, sopratutto per quanto riguarsa l'istruzione; per questo a lungo resiste all'attrazione che prove per Jude, per la paura che i suoi sogni e le sue aspirazioni si risolvano in un nulla di fatto, nonostante lui condivida le sue vedute.
Cosa che puntualmente avviene: la nascita dei figli e le difficoltà economiche, derivanti spesso dai pregiudizi della gente dell'epoca verso le coppie non sposate - ai due capita spesso di essere scacciati o di perdere il lavoro per questo- li getta nella povertà più nera. Kate dà un'interpretazione molto fisica del personaggio, comprese scene di nudo e una scena del parto molto efficaci, più una trasformazione fisica (da giovane donna vestita con colori allegri a mamma povera e vestita di stracci) che colpisce lo spettatore in quanto la bellezza del personaggio rimane, anche dopo la catastrofe finale che la precipiterà nella follia.
Insomma, i primi passi di una meritatamente bella carriera....tanto auguri Kate!




venerdì 4 ottobre 2013

Rossella, 2010




Regia di Gianni Lepre, con Gabriella Pession (Rossella Andrei), Giuseppe Zeno (Giuliano Sallustio), Francesca Cavallin (Sophie Valeri), Danilo Brugia (Riccardo Valeri), Monica Guerritore (Olimpia Andrei), Toni Bertorelli (Cesare Andrei), Teresa Saponangelo (Paolina Andrei), Giulio Forges Danzati (Jacopo Andrei).

Genova, inizio ‘900. Rossella Andrei, giovane figlia di Pietro Andrei, proprietario della più importante industria della città, s’innamora di Giuliano Sallustio, povero giornalista in carriera, e lo sposa contro la volontà del padre, che la bandisce dalla famiglia. Dopo pochi mesi di matrimonio l’ambizioso Giuliano parte per l’Africa per inseguire i suoi sogni di ricchezza e fama, e lascia la giovane moglie (incinta, tra l’altro) sola ; per fortuna Rossella ha una carattere forte e combattivo col quale affronta le difficoltà più dure, e oltre viene aiutata da Riccardo, un nobile medico suo amico, infelicemente sposato con la tormentata Sophie, e da Olimpia, la madre che la giovane donna credeva morta.
Dopo un anno Giuliano finalmente torna, ma è profondamente cambiato….



Aspettando la seconda parte, la prima fiction dell’anno su Raiuno ha avuto un buon riscontro di pubblico, non altrettanto per la critica che però ha puntato molto sul fatto che fosse “la solita fiction in costume” Motivazione un po’ debole, a mio avviso, per giudicare negativamente una produzione, visto che la fiction presentava ben altri difetti… ma andiamo con ordine.
A chi scrive è piaciuta abbastanza, almeno inizialmente: Rossella (e, nonostante gli autori e la sua interprete abbiano negato, il nome non può non essere visto come un omaggio all’eroina di VIA COL VENTO) è una donna coraggiosa, una donna che va controcorrente rispetto all’epoca in cui vive, che combatte non solo per la propria realizzazione personale come moglie, madre e donna, ma anche per il rispetto e i diritti delle donne, all’epoca molto più calpestati di oggi.
E’ una donna forte, generosa, testarda, interpretata con passione da Gabriella Pession, attrice brava ma che ha purtroppo il vizio di lasciarsi prendere dai personaggi, alle volte; e succede così anche stavolta, soprattutto nelle ultime puntate la sua interpretazione mi è sembrata in molti punti sopra le righe. Mettiamoci poi l’eccessiva ostinazione che Rossella dimostra in più situazioni: a volte è un pregio, ma altre un difetto. Per esempio, Rossella incinta e in misera incontra il padre che decide di perdonarla e tenderle la mano; lei che fa? Rifiuta. Orgogliosa sì… ma a tutto c’è un limite.

Purtroppo, come in molte altre fiction, il difetto più grosso è l’affastellare in un numero tutto sommato ridotto di puntate troppi personaggi, troppe storie, troppi caratteri, penalizzando alla fine tutti quanti e andando troppo velocemente; qui, soprattutto nelle ultime puntate, si ha l’impressione di un continuo saltellare: ad esempio, inizialmente la sorella di Rossella è buona, poi diventa ambigua, poi cattivissima e nella puntata dopo di nuovo buona….
Idem per il cognato: in un puntata è buono (o perlomeno meno peggio di quello che sembra), nella puntata dopo e il cattivo di turno. Una tattica che fa un po’ venire il mal di testa a chi guarda e che inoltre impedisce di raccapezzarsi (della serie: ma come? Mi sono perso qualcosa? Mi sono addormentata?).
Finiscono così penalizzati personaggi interessanti come Olimpia, la tormentata mamma di Rossella,o la già nominata sorella; personaggi femminili in antitesi con quello dominante della protagonista, ma ugualmente interessanti e che potevano portare altri spunti di riflessione sulla condizione in cui la donna viveva.
Va da sé che, così stando le cose, alcuni personaggi si perdono per strada: che fine fa Jacopo, il cugino di Rossella?!
Tra le coppie protagoniste, il meno convincente è quella tra la protagonista e il marito Giuliano, forse anche per la granitica staticità dell’interprete di quest’ultimo in quasi ogni scena; anche qui personaggio che cambia bandiera improvvisamente e con poca spiegazione logica; da buono passa a cattivissimo nel giro di una puntata. Mah… sarà!

Tra le coppie presentate nella fiction, quella che ho trovato più interessante è senza dubbio quella formata da Riccardo e Sophie (molto efficace l’interpretazione dell’attrice Francesca Cavallin, la migliore della fiction a mio avviso), una coppia tormentata ma con un sentimento forte che va al di là di qualsiasi altra cosa, anche quando l’amore finisce; altra coppia interessante quella formata dai genitori di Rossella, con la madre interpretata da un’intensa Monica Guerritore (nel cast è presente tra l’altro sua figlia); una coppia che si ricostituisce dopo anni di errori, incomprensioni e sofferenze.
La coppia Giuliano - Rossella, per quel poco che dura, non mi ha ispirato molto; e, a essere sincera, nemmeno la coppia Rossella - Riccardo che si costituisce successivamente.
Insomma le donne la fanno da padrone, anche se credo il personaggio di Riccardo abbia conquistato più di un cuore femminile….
Ma come spesso accade, si poteva fare meglio....




mercoledì 2 ottobre 2013

Giuliano Gemma

Altra brutta notizia per il mondo del cinema,e altra prematura dipartita: è morto a 75 anni, vittima di un incidente stradale avvenuto a Cerveteri, vicino Roma, l'attore Giuliano Gemma, re del genere "spaghetti western" ma anche attore in varie fiction e film per la tv.
l'attore era nato a Roma e come tanti altri aveva iniziato giovanissimo come comparsa in film famosi, anche hollywoodiani come "Ben Hur".
Al cinema dopo alcuni film di genere mitologico passa al cinema d'autore e interpreta "Il Gattopardo", ma anche i primi due episodi della serie "Angelica". Con "Una pistola per Ringo" arriva il successo con il western all'italiana, di cui diventa ben presto il simbolo ("Il ritorno di Ringo", "Adios gringo", "Per pochi dollari ancora", "Anche gli angeli mangiano fagioli").
non trascura il cinema impegnato, con discreti risultati: "Il deserto dei tartari" di Damiano Damiani (tratto dal romanzo di Dino Buzzati), "Il prefetto di ferro", "Speriamo che sia femmina".
Il suo ruolo più noto però è sicuramente quello di Tex Willer, protagonista dell'omonima serie di fumetti da cui vennero tratti alcuni film.
Per quanto riguarda le fiction, lo ricordiamo in "Butta la luna", "Bel Ami", "Angelo il portiere", "Capri 3", "I promessi sposi".
Nella sua ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d'oro, il Nastro d'argento e per tre volte il Premio De Sica.