venerdì 24 luglio 2015

Footloose, 1984



Regia di Herbert Ross,con Kevin Bacon (Ren McCormack), Lori Singer (Ariel Moore),John Ligthowe (Sean Moore), Dianne Wiest (Vivian Moore).



Il giovane Ren assieme alla madre si trasferisce da Chicago a Beaumont, un paesino di provincia dove ben presto scopre- a sue spese- che vige uno strano regolamento: la musica (in particolare il rock) e il ballo sono vietatissimi da alcuni anni, dato che le autorità, capitanate dal Reverendo  Moore, dopo la morte di due giovani per un incidente avvenuto mentre tornavano da un concerto, si sono messe in testa che il divertimento corrompe l'animo e la moralità delle persone.
Ma, dato che anche i giovani del posto appena possono disattendono il divieto, anche Ren si adegua...solo, lon fa alla luce del sole mostrando apertamente di fregarsene di queste assurde regole.
Tutto ciò gli causerà dei guai con gli adulti, ma anche la simpatia di alcuni coetanei, tra cui Ariel, la figlia del reverendo....




Un classico anni '80 che spopolò sopratutto fra i giovani dell'epoca...e che alla sottoscritta non ha detto granchè, come recentemente capitato anche con altri cult dell'epoca. Sarò strana io....
E sì che questo film aveva tutte le carte in tavola per piacermi molto di più, sopratutto vista la centralità della musica nella storia: certo è difficile credere che si possano vietare il ballo e la musica (anche se negli anni '60 c'era qualcuno che credeva che i Beatles e i Rolling Stones, ad esempio, fossero cantanti satanici!) ma una volta entrati in questa strana ottica non è difficile appasisonarsi alle vicende dei giovani protagonisti, alla loro lotta contro il bigottismo e il diritto di esprimersi anche con la musica e il ballo. Più che la recitazione poi (a parte un'ottimo Kevin Bacon agli esordi, tutti gli altri sono bravi ma non troppo incisivi, a parte il pastore a cui riserverò due righe più sotto) è la colonna sonora il fattore determinante il successo del film: il brano portante del film, "footloose" di    , fa da sfondo alla scena memorabile del film, ed inoltre possiamo ascoltare alcuni dei migliori artisti anni '70/'80. Si può ben dire che questo sia uno dei casi in cui la colonna sonora è la vera protagonista del film. 

Tornando ai personaggi, dicevo prima che il personaggio che più mi ha colpito è il reverendo Moore, padre di Ariel: un uomo sicuramente severo, che la morte del figlio ha profondamente segnato al punto da cercare, cpon divieti, di evitare che la stessa cosa accada ad altri; eppure in più di un'occasione è comunque disponibile al dialogo, ed è sopratutto fermo nel condannare l'episodio grave dell'incendio della biblioteca. Non così chiuso ed egoista, in fondo, ma molto umano.
Spulciando su Internet sono venuta a conoscenza di un fatto sfuggitomi: nel 2011 è stato realizzato un remake del film, interpretato da tale Kenny Woldard. Visto che è passato inosservato non mi pare sia stato un grande successo....



domenica 19 luglio 2015

I Tudor- Scandali a corte: stagione III, 2010

con Jonathan Rys Meyers (Enrico VIII), Annabelle Wallis (Jane Seymour), Sarah Bolger (Lady Maria Tudor),Henry Cavill (Charles Brandon),Alan Van Sprang (Francis Bryan), James Frain (Thomas Cromwell),Joss Stone (Anna di Cleves),Rebekah Wainwraight (Catherine Brandon).





Dopo la morte di Anna Bolena, Enrico si sposa con Jane Seymour: la nuova regina, contrariamente alla precedente, si adopera perchè il re riaccolga a corte le due figlie ripudiate (Maria ed Elisabetta), mentre il potere di Thomas Cromwell è al suo culmine, nonostante l'odio che cresce sempre di più negli inglesi per le inutili crudeltà cui vengono sottoposti coloro che non aderiscono alla nuova religione.
La regina Jane finalmente dà alla luce il tanto desiderato erede maschio, il principe Edward; purtroppo dopo qualche giorno muore per complicazioni dovute al parto. Enrico si chiude in sè stesso per il dolore, ma qualche tempo dopo decide di risposarsi nuovamente: la prescelta stavolta è Anna di cleves, sorella di un duca protestate.....



La terza serie è la mia preferita, sopratutto (non lo nascondo) per l'ampio spazio dato a Lady Maria, uno dei miei personaggi preferiti. Come andò a finire per la sfortunata regina lo sappiamo tramite la storia, però fa piacere che questa serie tv abbia cercato di approfondire il personaggio in questione, facendo giustizia di una storiografia che si ricorda di lei solo per le persecuzioni contro i protestanti (come se Enrico o Elisabetta non ci fossero andati giù pesantemente!) e non per tutto ciò che fu costretta a patire dal suo stesso padre, senza piegarsi nonostante fosse praticamente sola.
L'attrice Sarah bolger oltre che bella è davvero molto brava a rendere l'animo di Maria, che finalmente recupera il suo posto accanto al padre dopo tanto penare, i suoi sentimenti di giovane donna che dopo tanto tempo riscopre persino il piacere di potere essere corteggiata e di poter coltivare il sogno di avere una famiglia sua e il suo posto nel mondo, il suo affetto per Elisabetta segno che era veramente affezionata alla sorella nonostante ciò che la madre di lei le aveva fatto. 

Ma anche purtroppo l'enorme tristezza e insicurezza dovuta ai tanti anni di persecuzione....
Ma, personaggio preferito a parte, anche il ritmo degli eventi è intrigante, in particolare questa serie si concentra sull'ambizione sfrenata di Thomas Cromwell, astuto e diabolico consigliere del re che non si ferma davanti a nulla, ordina esecuzioni sommarie e viene meno alla parola data come se nulla fosse; alla fine la ruota girerà anche per lui e si ritroverà a pagare con la vita, con gli stessi metodi che lui aveva riservato ad altri. Al contrario del cardinale Wolsey e di Thomas Moore, personaggi con una grande umanità, Cromwell è solo spietato, e per questo la sua fine è vista forse in modo meno drammatico.
Proseguono ovviamente le bizze di Enrico, sopratutto in campo sentimentale: se le nozze felici con Jane vengono tragicamente interrotte dalla morte della dolce regina, in seguito abbiamo il matrimonio con Anna di Cleves, ingenua ragazzotta tedesca che, vista la fine riservata alla maggior parte delle sei consorti del sovrano, alla fin fine  è stata quella più fortunata, anche se ha dovuto sopportare il disprezzo dell'ormai non più giovanissimo (all'epoca era ultracinquantenne, anche se Rhys Meyers pur truccato e brizzolato nn riesce  comunque a rendere l'idea) e per di più sofferente di una puzzolente piaga alla gamba...quante pretese, 'sto Enrico!
Come contraltare l'amico di sempre Charles Brandon, sempre fedele al re ma che vive una grossa crisi personale e morale dovuta alle uccisioni che vede attorno a sè e che spesso deve compiere, pur riconoscendole ingiuste: tutto ciò gli costerà il matrimonio felice con la seconda moglie Catherine, che non accetta questo stato di cose.

Attori come sempre bravi e intensi- anche se ho trovato un po' incolore Annabella Wallis, l'interprete di Jane-, sceneggiatura che riduce l'elemento sesso ma mantiene comunque quello "sangue"e che si concede numerose licenze dalla storia e nonostante ciò non si può non riconoscere come molto buona, capacità di tenere con il fiato sospeso nonostante i fatti siano già noti compongono come al solito il mix che ha reso famosa questa serie tv.
Abbiamo quasi finito, la prossima sarà l'ultima serie....








venerdì 17 luglio 2015

Lincoln,2012

 Regia di Steven Spielberg , con Daniel Day Lewis (Abramo Lincoln), Sally Field (Mary Todd Lincoln),Joseph Gordon Lewitt (Robert Lincoln), Tommy Lee Jones (Taddeus  Stevens), James Spader (William Nibo).

Storia di Abramo Lincoln dai tempi della Guerra di secessione  in poi.


E finalmente, dopo vari ripensamenti (i film storici sono belli, ma spesso hanno il difettuccio di essere troppo prolissi riguardo a questioni politiche e quindi ad avere la tendenza a diventare noiosi) ho visto questo celebrato film che tanto successo ha avuto di critica e pubblico, tanto da meritarsi   nominations all’Oscar (vincendo solo quella per l’attore protagonista).
Come film merita di sicuro: è preciso, accurato nelle ricostruzioni, nei costumi, nelle scene di battaglia, nel caratterizzare i vari personaggi, ovviamente si concentra in modo particolare sul protagonista, figura che catalizza l’interesse dello spettatore, sulla dimensione di un Lincoln marito e padre, oltreche presidente degli Stati Uniti; leader amato e osannato ma che sa mantenere giustizia e umanità anche nei confronti di ribelli e nemici.
Notevole l’interpretazione del protagonista (Oscar quindi quasi scontato), ma anche dei comprimari.


Purtroppo però il difetto di cui parlavo sopra ogni tanto si fa sentire, non spessissimo e non in modo da indurre lo spettatore alla sonnolenza, ma a qualcuno potrebbe esserne comunque infastidito.
Tutto sommato ve lo consiglio.






giovedì 16 luglio 2015

Sergio Sollima

Anche stavolta notizia vecchia di almeno una settimana...è morto a Roma all'età di 94 anni il regista Sergio Sollima.
Nato nel 1921, dopo essersi diplomato al "Centro Sperimentale di Cinematografia" di Roma svolse l'attività di critico cinematografico; al cinema esordì negli anni '50 come assistente alla regia e successivamente negli anni '60 cimentandosi con il genere "spaghetti western"; durante gli anni '70 acquistò grande notorietà con gli scenggiati tv, tra cui il famosissimo "Sandokan", poi "Il corsaro nero" e "I misteri della jungla nera".



martedì 14 luglio 2015

Cenerentola (Cinderella), 2015




Regia di Kenneth Branagh, con Lily James (Ella/Cenerentola), Cate Blanchett (Lady Tremaine),Richard Madden (Kit/Il Principe),Holiday Granger (Anastasia),Sophie McShera (Genoveffa),Helena Bonham Carter (Fata Madrina).



Ella è una bambina che vive felicemente con i genitori nella loro casa di campagna; purtroppo la mamma si ammala e muore, e qualche anno dopo il pdre si risposa con una ricca vedova a sua volta con due figlie,Anastasia e Genoveffa. Le tre donne prendono da subito in antipatia Ella e quando il padre muore la relegano in soffitta a fare la sguattera, con l'unica compagnia di topolini e animaletti vari.
Un giorno durante una passeggiata nel bosco incontra un giovane che dice di essere un apprendista che lavora al Palazzo Reale; casualmente proprio quel giorno ogni ragazza in età da marito viene invitata al ballo che il Re darà di lì a poco in onore del proprio figlio, il Principe. Ella vorrebbe andare per rivedere il ragazzo incontrato nel bosco, ma la matrigna non è dello stesso parere....





La moda delle fiabe più o meno rivisitate non accenna a diminuire: questa volta tocca alla già super- rifatta in mille salse Cenerentola riapparire sullo schermo con una nuova versione, che in realtà è perlopiù la versione "umanizzata" del classico Disney, con tanto di topolini e animali amici della protagonista.
Rispetto al film di riferimento viene aggiunto un prologo in cui viene mostrata la felice vita di Ella e della sua famiglia prima della morte della mamma, una donna speciale che credeva nelle fate e che morendo lascia alla figlia l'insegnamento giusto per avere successo nella vita: "sii gentile e abbi coraggio". Un po' stucchevole a dire la verità, eh, ma pazienza, in questo periodo di magrezza anche culturale e di perdita di valori ed educazione ben venga un film in cui si vuole propagandare un qualsivoglia valore positivo.  

Per il resto, un bel film con buoni attori (molto brava Cate Blanchett che riesce a dare la versione di una matrigna cattiva e acida ma con qualche punta di umanità che in almeno due situazioni ci fanno capire qualcosa più di lei, molto Carina la protagonista anche se un filino troppo paziente visto le angherie che subisce), personaggi che talvolta vincono il confronto con l'originale cartoon (il Principe, con una parte più attiva e meno marionetta) e talvolta no (Anastasia e Genoveffa, più belle rispetto alla loro versione animata ma peggio vestite, dato che sembrano avvolte nella carta da pacchi), una scenografia (del Premio Oscar Dante Ferretti) che punta a ricostruire una versione idilliaca della vita in campagna, degna dell'Alfieri, ma che talvolta esagera strabordando in vestiti e arredamenti Kitchs ( a parte il bellissimo vestito da ballo di Cenerentola).
Due cose che ho molto maldigerito sono state la trasformazione del Granduca Monocolao, uno dei personaggi più simpatici del cartone, in un cattivo, e la Kitchissima fata Madrina interpretata da una sempre più Kitch Helena Bonham Carter (che non ho mai apprezzato molto e che comincia a stufarmi).Ma nella vita non si può avere tutto, figuriamoci al cinema.....





venerdì 10 luglio 2015

Omar Sharif

E' morto a 83 anni nella sua casa de Il Cairo l'attore egiziano Omar Sharif, da tempo malato di Alzheimer.
Nato ad Alessandria D'Egitto, vero nome Michel Demitri Shalub, nel 1932,aveva iniziato la carriera negli anni '50 nel cinema egiziano per poi approdare a Hollywood e ottenere il primo grande successo nel 1962 con "Lawrence D'Arabia" a fianco di Peter O'Toole; la sua fama però è sempre stata legata al personaggio interpretato qualche anno dopo, nel 1966, nel film "Il dottor Zivago", kolossal tratto dal romanzo di Boris Pasternak, in cui interpretava appunto il protagonista Yuri Zivago. Da allora, nonostante uan carriera di tutto rispetto ("Mayerling"-1968, c'era una volta" di Francesco rosi accanto a Sofia Loren, "Funny lady"- 1975, "Il seme del tamarindo"-1974, "Monsieur Hibrahim e i fiori del Corano"-2003 e per ultimo l'italiano "Un castello in Italia" nel 2013), la sua fama fu sempre legata al film che gli fece vincere il golden Globe come miglior attore, mentre con "Lawerence D'Arabia"ottenne una nomination agli Oscar e con "Monsieur Hibrahim" vinse il prmio come migliore attore alla mostra del cinema di Venezia del 2003.
Al cinema ha affiancato anche una buona carriera televisiva, principalmente in sceneggiati storici o tratti da romanzi.
Non tutti sanno che è stato anche uno dei massimi campioni di bridge al mondo,scrivendo vari libri sull'argomento.







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James Horner

La notizia è vecchia ma tra Beatles in Italia, fine scuola, ,malessere da caldo africano, amica problematica cui correre dietro me l'ero dimenticata...rimedio ora.
Il 22 giugno è morto a causa di un incidente avvenuto mentre pilotava il suo elicottero James Horner, famoso compositore di colonne sonore, tra cui "Alien", "Alla ricerca della valle incantata", "Casper", "Balto","Braveheart- Cuore impavido", "Apollo 13", "Titanic" (la più nota), "La maschera di Zorro", "A beautiful mind" , "Avatar", "La casa di sabbia e nebbia", "The Amazing Spiderman" e molte altre.
PEr la colonna sonora di "Titanic" e la canzone "My heart will go gon" cantata da Celine Dion nel 1998 aveva vinto il Premio Oscar, anche se aveva già avuto la nomination per le colonne sonore di "Apollo 13" e "Braveheart", e in seguito fu nominato anche per "Avatar".





mercoledì 8 luglio 2015

Torno indietro e cambio vita, 2015


Regia di  Carlo ed Enrico Vanzina , con Raoul Bova (Marco), Giulia Michelini (Giulia),Ricky Memphis (Claudio),Max Tortora (padre di Marco),Paola minaccioni (madre di Claudio).




Il 43enne Marco è felicemente sposato con Giulia, conosciuta al liceo; ma proprio mentre si apprestano a festeggiare il 25mo anniversario, lei lo lascia per un'altro. Mentre Marco si sfoga con l'amico     , esprime il desiderio di poter tornare indietro nel tempo per poter cambiare tutto.
Come per magia, i due si ritrovano davvero nel 1990: ne approfittano così per cercare di cambiare il corso delle loro esistenze, in particolare Marco ne approfitterà per fare in modo di non findanzarsi con Giulia...




Il tema della persona adulta e disillusa che improvvisamente si  ritrova indietro di vent'anni e tenta di cambiare la propria storia nel cinema non è certo nuovo, e questo film quindi - per quanto gradevole-non aggiunge nulla al messaggio di solito lanciato da questo filone.
Non è la prima volta che i Vanzina si cimentano con a tematica stile "Ritorno al futuro", lo avevano già fatto con "A spasso nel tempo" e con "Il cielo in una stanza": anche qui assistiamo prima di tutto ai bilanci che il cambiamento di epoca intercorso inevitabilmente ha portato, molto più grosso che in altre epoche: chi, come me, è sopra i trenta, ricorderà con nostalgia i tempi in cui per trovare un indirizzo dovevi cercare sulle Pagine Gialle, o in cui se volevi telefonare al ragazzo o ragazza che ti piaceva dovevi fare il numero di casa rischiando di beccare con i genitori, visto che cellulari e Internet non c'erano; oppure si ricorderanno anche gli improbabili look giovanili, i cantanti e personaggi tv...diciamo che la tecnologia ha fatto la parte del leone nel cambiamento di rapporti interpersonali, ognuno poi può interpretare tutto ciò come vuole (io, in negativo).
Forse si poteva approfondire un po' di più ma si è invece preferito lasciare i vari spunti suggeriti dai cambiamenti sulla superficie per concentrarsi un po' di più sulle dinamiche tra i personaggi, e sopratutto sui tentativi di chi, tornando indietro mantenendo il senno dell'età adulta, cerca di evitare i dispiaceri della vita e nella fattispecie, una forte delusione sentimentale; scoprendo però che i desideri potrebbero pure avverarsi anche se alla fin fine, tornando nel presente, si rischia pure di tornare al punto di prima.
Film comunque gradevole anche se ho avuto qualche perplessità nel finale, con attori in parte e simpatici, anche se ho trovato improbabile la coppia Bova-Michelini, e un po' triste la vicenda della mamma alcolizzata di Ricky Memphis. Adatto per una serata di svago e pochi pensieri.