venerdì 28 dicembre 2018

Classifica 2018

Rieccomi qui sul blog, dopo tanto tempo. Non avevo mai lasciato trascorrere tanto tempo senza scrivere nulla, ma una spiegazione c'è, ed è questa: ho ripreso una delle mie passioni, la scrittura di racconti e fanfiction.
Per me è una particolare soddisfazione, non solo perchè da anni ormai ero ferma, avevo solo idee che riuscivo a buttare giù in riassunti, ma mai a concretizzare in racconti veri e propri, ma perchè scrivere queste cose mi dà davvero una gioia che da tempo non provavo. 
Pensate che alcune sere le passo a scrivere senza fermarmi un minuto!
Mi sono iscritta a due siti e lì pubblico le mie storie.
Purtroppo non ho grande riscontro, visto che per ora ho postato tre storie delle quali solo una ha ricevuto dei commenti; ma già solo vedere pubblicati dei lavori "miei" è per me fonte di grande soddisfazione. 
Comunque sia presto riprenderò anche con le recensioni di libri e film.
Intanto passiamo al solito bilancio di fine anno.
Filmescamente parlando, ni: non ci sono stati grandi picchi o grandi entusiasmi, ma nemmeno troppe schifezze. La maggior parte dei film mi è un po' scivolata addosso con indifferenza, ma qualcosa che mi è piaciuto l'ho trovato.
Come vita personale, devo dividere il tutto in due parti: la parte lavorativa è andata benissimo, ho avuto belle esperienze con belle persone e ho lavorato fino alle vacanze di Natale in maniera continuativa; vita privata....ormai ho finito i veli pietosi, e sto cercando di rassegnarmi. Che vi devo dire gente...non tutti sono Anna e Riccardo (che a un certo punto della loro vita però hanno avuto un'escalation di disgrazie fino alla morte, quindi anche no).

Ma passiamo ai migliori film visti cl cinema in questo 2018:

- Come un gatto in tangenziale;
- Tonya;
- La stanza delle meraviglie;
- Mamma mia! Ci risiamo;
- Bohemian Rapsody.

Il 31 verrò traghettata nell'anno nuovo da "moschettieri del re", che attendo con trepidazione da tempo...e chissà che gli amici della mia infanzia non mi portino un po' di fortuna per il 2019.

E quindi, auguro buon anno a tutti...vi prometto che presto riprenderò a scrivere e a farmi sentire sui vari blog amici!

sabato 8 dicembre 2018

L'amica geniale (My brilliant friend), 2018- Puntata 1 e 2




Regia di Saverio Costanzo, con Elisa Del Genio (Elena Greco), Ludovica Nasti (Raffaella Cerullo), Anna Rita Vitolo (Immacolata Greco),Luca Gallone (Vittorio Greco), Valentna Acca (Nunzia Cerullo), Antonio Buonanno (Fernando Cerullo), Dora Romano (Maestra Oliviero), Antonio Pennarella (Don Achille Carracci), Tommasi Rusciano (Rino Cerullo), Christian Di Giacomo (Stefano Carracci), Alessandro Nardi (Nino Sarratore), Francesca Bellamoli (Carmen Peluso), Vincenzo Vaccaro (Enzo Scanno), Alice D'Antonio (Gigliola Spagnuolo)


Elena (detta Lenù) e Raffaella (detta Lila) sono due amiche che vivono nello stesso rione popolare di Napoli; sarebbe meglio dire "amiche-rivali", visto che la lora evidente complicità nasconde anche una buona dose di rivalità che però risulta stimolante, sopratutto per Elena. Entrambe condividono sopratutto l'amore per lo studio e la lettura; e anche se nel corso degli anni sarà Elena ad avere la possibilità di proseguire gli studi fino al liceo classico, anche Lila- nonostante debba cominciare presto a lavorare nel negozio del padre scarparo- non rimarrà indietro e soddisferà la sua sete di sapere leggendo e studiando da autodidatta....


Finalmente è andata in onda l'attesissima serie tv tratta dal primo romanzo della serie "L'amica geniale" di Elena Ferrante, best seller internazionale da anni (e difatti anche questa è una coproduzione internazionale). Ovviamente il picco d'ascolti e l'entusiasmo della critica erano quasi scontati, e  a mio avviso meritati. Anche se non tutti gli spettatori si sono poi trovati entusiasti in modo unanime: ad esempio so che molti non hanno apprezzato il fatto che la serie sia girata al 95% in napoletano, quindi con relativi sottotitoli; un po' li capisco, anche a me scoccia passare quasi tutto il tempo a leggerli, ma d'altra parte non si poteva fare altrimenti. Se la serie fosse stata girata in italiano non solo sarebbe stata poco realistica (siamo in un rione napoletano nei primi anni '50), ma avrebbe perso una delle sue principali particolarità, questo nonostante il libro stesso sia scritto in italiano.

Per il resto, ho trovato queste prime due puntate veramente ben fatte, e in particolare ho trovato meritevoli di nota le due piccole attrici, Elisa Del Genio nel ruolo di Lenù e Ludovica Nasti in quello di Lila; nonostante la giovanissima età entrambe hanno saputo caratterizzare al meglio i loro personaggi, la loro diversità ma anche le somiglianze, e la profonda amicizia che le legherà per tutta la vita. 
Il rione dove le bambine vivono, un vero e proprio microcosmo dove succede di tutto e dove convivono personaggi variegati, è stato ricostruito in studio: ho appreso la cosa leggendo i giornali, a essere sincera vedendolo così in tv non l'avrei mai detto (per fortuna, vuol dire che è stato fatto un buon lavoro).  

Trovo che siano state rese molto bene anche le dinamiche che intercorrono tra i vari personaggi, destinate a intrecciarsi ed approfondirsi nel corso della storia, ed è stata resa molto bene anche l'atmosfera di sostanziale degrado che vige nel rione, dove comandano i soliti malavitosi ai quali è quasi impossibile opporsi, e che comandano appunto con ls silenziosa connivenza anche di coloro che sono onesti (come i genitori di Lila e Lenù).
Purtroppo, tutto ciò va di pari passo con la scelta di un ritmo narrativo in alcune parti piuttosto lento e introspettivo, che non sempre può essere gradito al pubblico e talvolta indurre il suddetto all'effetto-abbiocco (lo ammetto, è successo anche a me).
Tutto sommato il voto è positivo, e gli ascolti del pubblico per ora hanno premiato Lila e Lenù. 
Vedremo per le restanti puntate....


domenica 2 dicembre 2018

Ennio Fantastichini

E' morto a Napoli all'età di 63 anni, a causa delle leucemia, l'attore Ennio Fantastichini.

Nato a Gallese  nel 1955, esordì al cinema nel 1982 con il film "Fuori dal giorno". Negli anni, ha lavorato in tantissimi film e fiction, quasi sempre in ruoli di supporto ma comunque incisivi. Tra i film si ricordano: "I soliti ignoti- Vent'anni dopo" (1985), "FErie D'agosto" (1994), "Porte aperte" (1989), con il quale nel 1990 vince il David di Donatello come migliore attore non protagonista, " I ragazzi di Via Panisperna" (1987), "Una storia semplice" (1991), "Controvento" (2000), "Rosa Funzeca" (2002), "Saturno contro" (2007), "Fortapasc" (2008), "Notturno bus"( 2007), "Viola di mare" (2009), "Mine vaganti" (2009), "Scusate se esisto" (2014).
Tra le fiction tv, si ricordano: "La freccia nera" (2007), "Sacco e Vanzetti" (2005), "Paolo Borsellino" (2004), Maria Josè, l'ultima regina" (2002), "Fabrizio De Andrè- Principe Libero" (2018).




sabato 17 novembre 2018

I Medici: Lorenzo il Magnifico (Medici: The Magnificent), 2018




Regia di Jon Cassar e Jan Maria Michelini, con Daniel Sharman (Lorenzo de Medici), Bradley James (Giuliano de Medici), Sarah Parish (Lucrezia Tornabuoni), Alessandra Mastronardi (Lucrezia Donati), Sean Bean (Jacopo de Pazzi), Matteo Martari (Francesco de Pazzi), Charlie Vickers (Guglielmo de Pazzi), Aurora Ruffino (Bianca de Medici), Raoul Bova (Papa Sisto V), Sebastian de Souza (Sandro Botticelli), Callum Blake (Carlo de Medici), Synnovea Karlsen (Clarice Orsini), Filippo Nigro (Luca Soderini), Jack Bannon (Angelo Poliziano), Francesca Del Fa (Novella Foscari), Matilda Lutz (Simonetta Vespucci), Tam Mutu (Galeazzo Sforza), Miriam Dalmazio (Bona di Savoia).


Firenze, 1475 circa: dopo la morte del padre Piero, Lorenzo e Giuliano de Medici si trovano da soli a fronteggiare la crisi del banc familiare e il governo della città. A ciò si aggiunge una vecchia rivalità con l'altra importante famiglia fiorentina, i Pazzi, composta dallo zio Jacopo e dai nipoti Francesco (un tempo amico di Lorenzo) e Guglielmo (segretamente innamorato di Bianca de Medici). Mentre Lorenzo segue la sua vocazione artistica promuovendo le arti in tutte le sue forme, gli scontri sono all'ordine del giorno....





Comincio dicendo subito che non ho visto la prima stagione de "I Medici", essendomi fermata alla seconda puntata per antipatia nei confronti del protagonista principale (Cosimo de Medici) e del suo inespressivo interprete, nonchè  di una storia a mio avviso molto noiosa. Ho comunque deciso di dare un'opportunità a questa seconda stagione anche perchè, oggettivamente, più interessante come periodo. La serie mi è piaciuta pur con tutti i suoi innumerevoli difetti: del resto chi critica dovrebbe tenere conto che una serie tv a sfondo storico NON E' un documentario, e quindi è normale romanzare parte della trama , anche se a volte si esagera.


Come da trama, sono passati una ventina d'anni circa dalla serie precedente, di cui abbiamo un lieve legame in ogni puntata dato che, all'inizio di ogni puntata, ci vengono mostrati dei ricordi di Lorenzo bambino assieme alla nonna Contessina e al fedele Marco Bello; Lorenzo e Giuliano sono ora adulti, Piero è invecchiato ed è ammalato, e i due figli si trovano a dover affrontare la grave crisi del banco familiare, a cui si aggiungono rivalità di vario tipo con altre famiglie. Su tutte, i principali nemici dei Medici sono i Pazzi, capeggiati dal terribile Jacopo, che ha allevato i nipoti Francesco e Guglielmo (da bambini amici dei ragazzi Medici), nell'odio per i nemici. Qui le cose sono messe in modo abbastanza macchiettistico: da una parte abbiamo i Medici, che sono buonissimi e bellissimi, dall'altra i Pazzi che sono delle vere e proprie mexxxxcce umane, sempre vestiti di nero e talvolta pure brutti. Fanno eccezione Francesco e Gugliemo, il primo perchè in effetti è il personaggio più interessante, dotato di svariate sfaccettature e il secondo perchè protagonista di una storia stile "Romeo e Giulietta" con Bianca, la sorella di Giuliano e Lorenzo: i due ragazzi, che già da bambini erano stati promessi sposi (ma Jacopo aveva poi cancellato il tutto), si ritrovano da grandi e si innamorano nonostante la rivalità delle rispettive famiglie: arrivano a pianificare la fuga per costringere ad accettare le nozze, pensando anche di portare la pace tra le famiglie, ma così sarà solo per poco tempo.
A dire la verità, mi pare si sia scelto di sviluppare alcune storie e personaggi a scapito di altri più interessanti: ad esempio, sia Giuliano e Simonetta che Bianca e Guglielmo non hanno davvero ragione di avere tutto quello spazio, in particolare i primi visto che la loro storia è basata, di fatto, sul nulla (perchè si sono innamorati? perchè sono belli?), e il personaggio di Lucrezia Donati non solo è inutile, ma pure insopportabile e interpretato malissimo da una Alessandra Mastronardi completamente fuori parte.
Al contrario è stata molto sacrificata la coppia Francesco/Novella, a mio avviso potenzialmente molto più interessante; un po' meglio è andata alla coppia Lorenzo/clarice, dove comunque la palma d'oro va a lei, un personaggio davvero ben riuscito: una giovane donna che nemmeno voleva sposarsi, e che comunque riesce con fatica a diventare complice del marito guadagnandosi non solo il suo rispetto (come aveva chiesto), ma alla fine anche l'amore. 
Costumi molto belli, anche qui con qualche inesattezza di troppo (ma davvero una dama dell'epoca poteva andarsene in giro con scollature di quel tipo?!), paesaggi ovviamente spettacolari e il giusto pathos nell'ultima puntata, dove si svolge l'evento saliente della storia: la famosa "congiura dei Pazzi", ovvero l'attentato, il giorno di Pasqua   , ai Medici, dove rimase ucciso Giuliano e Lorenzo si salvò per un pelo. Bella ricostruzione del fatto e della successiva vendetta, come non ci si poteva aspettare altrimenti. Interessante comunque notare il fatto che si sia scelto di far risalire la rivalità tra le due famiglie ad antichi dissapori alcuni dei quali precisati, altri meno, nonostante i bambini fossero cresciuti insieme e fossero stati molto amici. In fondo è un modo per esplorare in modo credibile il rapporto amore-odio tra Francesco e Lorenzo, tra i quali ho preferito il primo, dolorosamente diviso tra la lealtà alla famiglia e allo zio che l'ha cresciuto come un padre, l'affetto per l'antico compagno d'infanzia, e il senso di ingiustizia per lo strapotere della famiglia rivale. 
Giuliano, pace all'anima suo, è solo bello e basta, in questa storia serve solo per la sua fine. 
Venendo da "The white queen" (ambientata più o meno nello stesso periodo) questa è stata una passeggiata, perlomeno non ha riservato infelici sorprese. 


lunedì 12 novembre 2018

Il padrino- parte III, 1990



Regia di Francis Ford Coppola, con Al Pacino (Michael Corleone), Andy Garcia (Andrew Mancini), Diane Keaton (Kay Corleone), Sofia Coppola (Mary Corleone)



1979: ormai sessantenne, Michael Corleone vive solo e amareggiato la sua vecchiaia. Quando la sorella Connie gli rivela di aver conosciuto Vincent Mancini, figlio illegittimo del loro fratello Sonny e quindi loro nipote, Michael decide di "adottarlo" e farne il suo erede, coinvolgendolo negli affari di famiglia....




A dire la verità non credo si sentisse il bisogno di una terza parte, dopo la seconda che è praticamente un capolavoro, ma tant'è, evidentemente la moda del "raschiamo il barile" non è certo cosa odierna. Ed ecco quindi il tramonto di Michael Corleone e del suo impero malavitoso: in quanto tale quindi, un film triste, poco epico se paragonato ai precedenti, ma se vogliamo anche coerente con questo tipo di storia, che in quanto tratta di mafia non può certo avere un lieto fine.
Sono passati vent'anni dalla precedente parte, e Michael ormai è vecchio e stanco, oppresso dal peso delle disgrazie capitate e causate, inasprito dai conflitti familiari che non ha saputo evitare (il culmine, a mio avviso, si è raggiunto nel secondo episodio con l'uccisione del fratello Fredo), rimasto solo dopo che Kay lo ha lasciato, e se vogliamo non troppo contento nemmeno come padre, visto che il figlio Anthony si mostra non solo completamente disinteressato alle questioni di famiglia, ma le disprezza proprio, preferendo buttarsi in una carriera come cantante lirico. L'unica a portare un po' di consolazione al vecchio boss è la figlia Mary, giovane donna brillante che si occupa di varie associazioni di beneficenza intitolate alla nonna Carmela Corleone.
L' improvvisa riscossa sembrerebbe arrivare dalla scoperta di un nipote che non sapeva di avere, Vincent Mancini (Figlio illegittimo del fratello Sonny e di una sua amante):  sembrerebbe lui l'erede ideale, tant'è che Michael non esita a farlo entrare al suo servizio per istruirlo. Purtroppo tra intrighi familiari e non, gli andrà male anche stavolta fino ad arrivare alla punizione più terribile: l'uccisione di Mary in un attentato a lui rivolto.
La storia in realtà funziona abbastanza, gli interpreti anche, a parte la giovanissima Sofia Coppola un po' troppo rigida e inespressiva che per fortuna cambierà con successo carriera e diventerà regista; il fatto è che manca proprio quel qualcosa che io chiamo "quid", altri "Chimica" o come preferite, in un film sostanzialmente inutile, seppure non brutto.




venerdì 9 novembre 2018

Lo Schiaccianoci e i quattro regni (The Nutcracker and the four reams), 2018


 Regia di Lasse Hallstrom, con Mackenzie Foy (Clara), Morgan Freeman (il padrino), Jayden Fhora Knight (Philip. lo Schiaccianoci), Keira Knigthley (Fata Confetto), Helen Mirren (Madre cicogna), Matthew McFayden (Mr. Stalbhaum), Ellie Bamber (Luisa), Tom Sweet (Fritz).





La Vigilia di Natale la giovane Clara, da poco rimasta orfana di madre, riceve un regalo che la stessa madre aveva destinato alla figlia prima d morire: un uovo- carillon che si può aprire solo tramite una chiave che però nella confezione originale non si trova. Durante la Festa di Natale in casa di amici, Clara riceve come regalo dal proprio padrino, un misterioso filo d'oro; seguendolo, trova la famosa chiave, finita in un misterioso mondo parallelo. Prima però che Clara possa tornare indietro, la chiave le viene rubata da un topolino, e la ragazza si mette alla sua ricerca....


Un'odiosa moda moderna è quella di anticipare il Natale di almeno due mesi; ormai lo si fa in qualunque campo, cinema compreso evidentemente, dato che questo film era sicuramente più adatto per il periodo natalizio. Comunque sia sono andata a vederlo comunque, senza conoscere molto della storia originale (ricordavo a tratti il vecchio film di animazione "La favola del Principe Schiaccianoci", del 1990), e posso dire non mi è affatto dispiaciuto, è un film carino e rasserenante.
La cosa che ho preferito, oltre alla musica, è stata la fotografia, molto colorata con colori brillanti, che ovviamente serve a rendere l'insieme fiabesco al punto giusto. 

Nei panni di Clara troviamo MacKenzie Foy, che otto  anni fa da bambina interpretò Renesmee, la figlia di Bella ed Edward nell'ultimo film della serie "Twilight"; ora, ovviamente cresciuta, interpreta Clara, la giovane protagonista, ragazza che da poco ha perso la madre e che, giustamente, non ha alcuna voglia di partecipare a festeggiamenti di alcun tipo, nemmeno per il Natale, nemmeno per fare piacere al proprio padre che si sforza di andare avanti per i figli. Alla Vigilia di Natale, Clara e i fratelli ricevono dei regali che la madre era riuscita a destinare loro prima di morire, e il suo è quello più particolare: un uovo- carillon accompagnato da uno strano messaggio,  la cui chiave è però introvabile. Grazie all'aiuto del suo padrino, abile inventore, Clara troverà la chiave in un misterioso mondo parallelo composto da quattro regni, di cui scopre che la madre era la regina (e devo dire che questo punto della storia non l'ho capito); regni che sono in crisi e in lotta fra di loro e Clara, come erede, verrà incaricata di portare la pace. Non tutto (e sopratutto non tutti) è ciò che sembrano, ma Clara potrà contare sull'aiuto del fedele soldato Schiaccianoci Philip. 
Inutile dire che l'avventura le servirà per crescere, accettare la morte della madre e ritornare con più serenità nel proprio mondo, dalla propria famiglia.
Come dicevo conosco poco della storia originale, personalmente ho trovato bastevolmente in parte gli interpreti (dai più famosi alla giovane Foy, che potrebbe anche avere successo in questa professione), anche se a un certo punto la trama sembra tirata un po' per i capelli, nonostante non sia certo un film lungo (poco più di un'ora e mezza).
Molto gradevole  e sopratutto, natalizio.....anche se in anticipo!




martedì 6 novembre 2018

The White Queen (2013), Ep. 10: The Battle



Con Aneurin Barnard (Riccardo), Faye Marsay (Anna), Freya Mavor (Elisabetta di York), Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodville), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert  Graves (Thomas Stanley), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Michael Marcus (Enrico Tudor).



Riccardo consente a Elisabetta Woodville e alle figlie di ritirarsi in campagna a vita privata, e richiama a corte la giovane Elisabetta e Cecilia come dame di compagnia di Anna; mal gliene incoglie, visto che comincia la rovina. Il piccolo Ned si ammala e muore improvvisamente lasciando nella disperazione entrambi i genitori; mentre Anna si lascia andare per il dolore, tra Riccardo e la giovane nipote nasce un'attrazione. Tutto questo mentre Henry Tudor rivendica per sè il trono d'Inghilterra accusando Riccardo di mille nefandezze....



Ecco l'ultima, dolorosa puntata. Non solo per la mia passione personale verso tali personaggi, ma perchè effettivamente permeata dal dolore e dalla sofferenza: Anna e Riccardo, imbruttiti e sofferenti, non sono più loro, si stanno allontanando, complice anche (previa maledizione della Woodville) la "bitch princess" Elisabetta, che come una gattamorta non si sa fino a che punto innocente (io direi molto poco, visto che per tutta la puntata non fa altro che augurarsi sorridente che la regina tolga il disturbo in modo da poterle lasciare campo libero!), richiamata a corte si insinua come elemento destabilizzante nella coppia, fin da subito, con Riccardo che le presta più attenzione che alla moglie, apparentemente con la scusa dichiarata di ridicolizzare Enrico Tudor, fidanzato della ragazza e già nemico del re in carica. Purtroppo, quelle che nella realtà storica furono una delle tante voci di corridoio smentite, dalla Pippa Gregory e dagli sceneggiatori della fiction viene trasformata in verità , mettendo in scena nientemeno che un'attrazione incestuosa tra zio e nipote...e in che modo poi! Tutto sotto gli occhi della povera Anna, con la "bitch princess" che nemmeno al funerale del cugino si trattiene , cercando di prendere di nascosto la mano di Riccardo sotto il naso della moglie....per non parlare di ciò che succede DOPO la morte della poveretta, la sera prima della fatale battaglia di Bosworth. Come se non bastasse la fine della dinastia degli York e della coppia più amata della serie  non ci è stato risparmiato nemmeno questo schifo di scena, che la BBC si è rifiutata giustamente di mandare in onda, costringendo la produzione a un doppio finale dove (nella versione BBC) l'incesto viene smentito. E indovinate quale dei due finali è arrivato da noi in Italia?!
In mezzo a ciò....tristezza infinita. Tristezza vedere l'allontanamento di Anna e Riccardo, la morte di Ned, la morte solitaria di Anna durante l'eclissi che simboleggia la fine della dinastia degli York (ma Riccardo, ma nemmeno la mano gli hai tenuto?!), la sofferenza di Riccardo per la morte di Ned (particolarmente toccante quando urla al figlio morto di vivere perchè glielo ordina il re), la sofferenza di Anna che la porta alla morte in meno di un anno, non prima di avere dichiarato "se potessi tornare indietro, non vorrei più essere regina", facendo capire che si è resa conto che la loro ambizione è stata anche la loro rovina, la morte di Riccardo sul campo di battaglia circondato dai traditori, con il corpo dilaniato e mutilato.....ho guardato la puntata con le lacrime agli occhi per tutto il tempo, anche se sarebbe stato meglio guardarla bendata, a questo punto. La mia impressione è che fra loro non sia mai venuto a mancare l'amore, ma purtroppo la fiducia sì, da quel maledetto episodio dei principini: Riccardo si è sentito messo da parte perchè sa che Anna è in dubbio riguardo alla sorte dei ragazzini, aggiungiamoci la crisi per la morte di Ned e il risultato è stato questo...
La Bitch princess alla fine, con la frase sprezzante "qualunque sarà l'esito di questa battaglia, io sarò regina" si rivela per quello che è..meglio ovviamente non dire cosa, ma il suo sbandierato amore per Riccardo questo nasconde: l'ambizione per il trono e stop. Però, secondo i suoi fan, il diavolo era Anna...sì come no!
Odiosa e insopportabile, la mia unica consolazione è che a lungo termine sarà ricordata come la madre di uno dei più sanguinari sovrani inglesi (Enrico VIII), e a breve termine, che avrà Margaret Beaufort come suocera....
Un appunto: mi sembra totalmente improbabile che le donne potessero circolare liberamente in un campo di battalgia alla vigilia di quest'ultima, e in particolare che un comandante e soldato esperto- come lo era Riccardo- abbia deciso di XXXXXX proprio la notte prima, invece di risparmiare energie...ma tant'è, in questa serie le inverosimiglianze sono di casa. 
Ed ecco conclusa questa serie tv che mi ha appassionato, e su cui farò ancora qualche piccola riflessione....

P.S: piccola autoconsolazione personale: sono sicura che alla fine, Riccardo avrà trovato la sua Anna ad aspettarlo...e si saranno riuniti lontani da tanto dolore....

sabato 3 novembre 2018

The White Queen (2013), Ep.9: The Princes in the Tower



Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert  Graves (Thomas Stanley), Freya  Mavor (Elisabetta di York), Michael Marcus (Henry Tudor), Emily Berrington (Jane Shore).


Il regno di Riccardo III non comincia sotto i migliori auspici: il popolo non approva che il nuovo re abbia preso il posto del piccolo principe Edoardo, e sopratutto non approva il trattamento riservato ai due fratelli rinchiusi nella Torre. Inoltre Elisabetta, assieme al figlio Thomas Grey e ad alcuni fedelissimi, tra cui i coniugi Stanley, organizza una rivolta con lo scopo di liberare i due bambini; quando questa fallisce, si scopre che i principini non si trovano più, sono spariti. Comincia a girare la voce che Riccardo li abbia uccisi, ma Elisabetta si rende conto che in realtà,a parte suo figlio, son gli altri suoi alleati che avevano più motivi di volerli vedere morti...



Il penultimo episodio è quello in cui mi sono preparata a dare l'addio ai miei amati Riccardo e Anna; e nonostante sapessi già quello che mi avrebbe aspettato- come ho già ampiamente detto, avevo letto la serie di libri prima di vedere la serie tv- la sofferenza è stata grande.
L'episodio è dedicato alla tragica vicenda dei "Principini nella Torre": i due figli maschi di Edoardo IV e suoi eredi furono messi nella Torre dallo zio Riccardo III prima che egli prendesse il trono, ma a un certo punto sparirono e non se ne seppe più nulla. Qualche decennio fa vennero ritrovate delle ossa umane sepolte nei pressi della Torre, ma a quanto pare si è riusciti a stabilire che non fossero ossa di bambini o ragazzino. La leggenda per secoli ha accusato Riccardo di aver fatto uccidere i nipoti, solo di recente sono state fatte ipotesi più probabili e lui è stato "scagionato", se non altro per mancanza di prove.
La puntata inizia con una scena che già ci indica quanto sarà fragile il regno di Riccardo, fin da subito: il nostro dà importanti riconoscimenti a tre personaggi dei quali sono uno, Robert Brackenbury, gli è davvero fedele; gli altri due, Stanley e Buckingham, sono dei doppiogiochisti che già tramano contro di lui. Del resto, già dal primo momento appare chiaro che i nostri, nonostante tutto, sono degli ingenui circondati da serpi, da intrighi e strategie di potere che non sono in grado di gestire e che piano piano li stanno fagocitando allontanandoli. Non sono certo degli agnelli nemmeno loro (la frase di Anna sui principini è stata orribile), ma degli sprovveduti, nonostante tutto, sì.

Riccardo sopratutto è convinto di poter essere un buon re per il proprio Paese, mentre gli sceneggiatori continuano a propinarci la versione Anna- Lady Macbeth, assolutamente poco credibile per chi non solo ha letto il libro ma ha capito qualcosa di più del personaggio: Anna, nonostante abbia pronunciato quella tremenda frase, non sarebbe mai stata capace di fare una cosa simile, anche per non danneggiare il marito visto che le voci già correvano quando i ragazzi erano ancora vivi.
Ci viene presentato finalmente Edward, detto Ned, il loro figlio che abbiamo visto solo una volta da piccino, che in una  delle rare scene familiari in cui li abbiamo visti viene nominato dal padre Principe di Galles, e in un'altra lo vediamo bambino preoccupato per il padre in battaglia. Tralasciando che potevano scegliere un piccolo attore che facesse una faccia meno depressa (allusione all'imminente triste sorte del bambino?), due scene tenere in un mare di ferocia e tristezza.
Di nuovo, avrei apprezzato Lizzie che continua a ribellarsi alla madre e a cantargliele sonoramente, se non fosse per quanto accadrà tra poco; possiamo quindi annoverare la principessa di York tra i personaggi che la Gregory ha massacrato, rovinandone il potenziale (almeno in questa serie, non ho visto ancora "The white princess").
Drammatiche le scene finali, in cui Riccardo disperato cerca i nipoti scomparsi, e Anna teme che qualcuno abbia dato seguito alla sconsiderata frase da lei pronunciata: è iniziata la crisi tra i due, che sarà poi acuita da quanto succederà nell'ultimo episodio, cosa che gli sceneggiatori (capeggiati dall'autrice del libro, dato che questo è stato scritto anche lì) hanno fatto digerire al pubblico con la scusa della maledizione lanciata dalla solita Woodville e dalla figlia.  Che a questo punto, manco la strega di Biancaneve e quella della Sirenetta messe assieme....Jacquetta, quanto ci manchi!




martedì 30 ottobre 2018

Il ragazzo di campagna, 1984



Regia di Castellano e Pipolo, con Renato Pozzetto (Artemio), Clara Colosimo (Giovanna),Sandra Ambrosini (Maria Rosa), Massimo Boldi (Severino),Donna Osthenbur (Angela).






Artemio è un contadino che da sempre vive con la madre nel paesino di Borgo Tre Case; la sua vita si è sempre divisa tra i campi, la casa e qualche puntatina all'osteria del paese. Il giorno del suo quarantesimo compleanno decide che è ora di cambiare la sua vita di cui da tempo è insoddisfatto e trasferirsi a Milano, per trovare un nuovo lavoro e vivere una vita più moderna.
Le difficoltà però saranno notevoli...



Il mio "film di famiglia" per eccellenza (ovvero, quei film che si guardano fin da quando si è bambini con tutta la famiglia riunita apposta), tanto è vero che con i miei genitori e mia sorella stiamo progettando di andare a visitare il paesino dove è stato girato, in cui pochi giorni fa con un flash mob tra i fans sono stati festeggiati i 34 anni della pellicola
Ho letto da qualche parte che nasce come una favola su quanto è meglio la vita sana e genuina della campagna rispetto a quella stressante della città (messaggio che in quegli anni era particolarmente in voga); data l'impostazione del film è sicuramente così, ma personalmente, al di là di qualsiasi valore abbia la pallicola, non posso essere imparziale nella recensione dato il ricordo affettivo che per me rappresenta.
Il protagonista è Artemia, contadino 40enne che, nonostante siamo nei primi anni '80, vive praticamente quasi come in un'epoca passata (e credetemi: io, una casa simile alla sua, l'ho conosciuta per davvero....); sua madre Giovanna cerca di appiopparlo a Maria Rosa, la bruttina del paese, ma lui a quanto pare sogna la modernità e altre eccitanti avventure, tanto è vero che decide di raggiungere a Milano il cugino Severino che vive da anni lì, per cambiare vita. Da subito lo scontro sarà duro, seppure comico: in primis il cugino si rivela essere uno che vive di furti e scippi, cosa impossibile per il senso morale di Artemio, che andando a restituire il maltolto a una delle sue vittime conosce così Angela, una donna in carriera tipica rappresentante della "Milano da bere" di quegli anni. La donna, credendo alla buona fede di Artemio, lo ospita in casa sua e cerca di aiutarlo a inserirsi nell'ambiente milanese, suscitando nell'ingenuo contadino un non ricambiato sentimento amoroso; inutile dire che fra loro la cosa sarà impossibile, ma le scene con Angela sono quelle che mettono più a confronto la mentalità cosidetta contadina (pura e sincera) contro quella cittadina (ipocrita, frenetica e stressante, che genera solo solitudine). 





Un messaggio un tantino datato già all'epoca, sopratutto in alcune parti (siamo negli anni '80, e anche fra i contadini come è possibile che uno possa proporre a una donna di sposarla dopo una notte di sesso perchè pensa di averla disonorata?), ma che comunque non inficia la visione di un film divertente e con gag entrate nella storia del cinema italiano e di costume: il famoso "Taaaac!" di Pozzetto nel miniappartamento, le telefonate della signora Giovanna all'osteria, la gag del gatto e quella del treno, ad esempio. Attori bravi e adatti alle loro parti che recitano garbatamente e mai sopra le righe una storia tutto sommato semplice e fluida contribuiscono sicuramente a un successo che dura da più di trent'anni, e non accenna a diminuire. 
Potete dire ciò che volete ma.....questo film è un cult!




mercoledì 24 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep.8: Long live the King


Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),, Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert  Graves (Thomas Stanley), Freya  Mavor (Elisabetta di York), Ben Lamb (Anthony Woodville), Michael Marcus (Henry Tudor), Emily Berrington (Jane Shore).


Dopo 18 anni circa di regno, Edoardo IV muore improvvisamente, designando come tutore del figlio ed erede al trono Edoardo il fratello Riccardo; Elisabetta, che invece patrocinava il fratello Anthony, non accetta questa decisione e comincia a progettare una ribellione contro Riccardo, alleandosi segretamente con Margaret Beaufort e Thomas Stanley (alleanza che viene suggellata fidanzando la giovane Elisabetta con Henry Tudor). Mentre Riccardo cerca di venire a una soluzione ragionevole, si scopre che Edoardo all'epoca del matrimonio con Elisabetta era già segretamente sposato con un'altra donna. Il secondo matrimonio quindi non è valido, e i figli da esso nati vengono dichiarati illegittimi. Nonostante sia titubante Riccardo comincia ad accarezzare l'idea di impadronirsi del trono per evitare una guerra civile, caldeggiato dalla made e da Anna.....



Ormai ci siamo abituati al ritmo serrato di questa serie tv per cui, da un episodio con l'altro, improvvisamente passano anni: e difatti qui ne sono passati dieci dalla fine della scorsa puntata. Lo spettatore è quindi pronto per un'altro lutto, quello di Edoardo: re non troppo capace e perspicace, ma comunque un personaggio buono che dispiace ci lasci (sopratutto, vista la consorte...vabbè, pensiero maligno). Il re paga probabilmente una vita di bagordi e stravizi, anche se comunque non era raro all'epoca morire a quell'età per i motivi più disparati: e sinceramente la scena della sua dipartita, quando rivolto all'amata Elisabetta la saluta dicendo "Grazie per avermi aspettato sotto quella quercia" ricordando il loro primo incontro tanti anni prima, una lacrimuccia la strappa di sicuro. Purtroppo, il difetto della poca perspicacia accompagna Edoardo anche nella morte: non ha ancora finito di pronunciare la frase "Rimanete uniti" rivolta ai familiari che- per l serie "Le ultime parole famose"-  già è iniziata la faida, che purtroppo porterà alle conseguenze che tutti sappiamo, sopratutto per i miei amati Riccardo e Anna. Edoardo infatti nomina il fratello Lord protettore dell'erede al trono principe Edoardo (il ragazzino era minorenne e quindi non avrebbe potuto governare da solo), con grande scorno di Elisabetta che voleva a tutti i costi il fratello Anthony. Ora, francamente non si capisce perchè la regina (ormai solo regina madre) non si fidi di Riccardo: si è sempre dimostrato fedele al re, ha combattuto al suo fianco, ha amministrato con coscienza la parte nord del paese facendola prosperare, non ha mai rotto a nessuno...ma lei non si fida, non lo può proprio vedere. Anche quando Riccardo propone di crescere il giovane Edoardo assieme all'altro zio Anthony (dato che il bambino era cresciuto con quest'ultimo e l'altro zio l'aveva visto poche volte in vita sua) 'sta donna si impunta ostinatissima, dando il via a una nuova faida familiare di cui rimarrà vittima dato che la primissima conseguenza sarà che 1- deve nuovamente rifugiarsi nei sotterranei dell'abbazia; 2- il figlio Edoardo per sicurezza deve essere chiuso nella Torre fino all'incoronazione.
 Qui entrano in scena le altre donne, mostrate come le vere artefici della vicenda: se non avevamo dubbi sulla capacità di complottare arrivando a sdoppiarsi di Margaret e del marito, che fanno il doppio gioco con chiunque porga loro orecchio, vedere la povera Anne dipinta come uan Lady Macbeth che "puccia" a forza nel marito l'idea di prendersi il trono costi quello che costi (alla faccia del "sono così felice qui, lontano dalla corte" pronunciato appena una puntata fa) mi ha fatto veramente arrabbiare, seppure rassegnata al fatto che gli sceneggiatori odiano questa coppia e la vogliono rovinare ad ogni costo. Anna e Riccardo in questa puntata cominciano a imbruttirsi e oscurarsi anche fisicamente, segno di quanto accadrà in seguito. Ovviamente è già partita da parte di chi sappiamo noi la maledizione preventiva contro di loro , che coinvolge pure l'incolpevole figlio Ned, cagionevole di salute.

In questa puntata esordisce anche un personaggio che acquisterà importanza negli ultimi due episodi: la ormai 18enne Elisabetta di York, figlia maggiore dei sovrani, da me prontamente ribattezzata "The bitch princess" per i motivi che si potranno facilmente comprendere nelle prossime due puntate. La ragazza esordisce come figlia affezionata ma ribelle, visto che rimprovera alla madre la sua ostinata volontà di andare contro Riccardo e la sua smisurata ambizione che, dice lei anticipando i tempi, pagheranno loro figli. Se non avessi saputo cosa farà in seguito, mi sarebbe anche piaciuta....

La puntata è un crescendo di complotti, minacce, e sopratutto "non so di chi posso fidarmi" da parte di ogni singolo protagonista, cosa che porta a chiedersi: se il prezzo da pagare per il potere è questo, come mai tutti sono così smaniosi del trono? Non solo Anna e Riccardo, che saranno quelli a rimetterci di più, ma pur gli altri vivrebbero sicuramente più sereni lontano da lì. Alla fine, il prezzo viene pagato, visto che Riccardo farà giustiziare Anthony e Richard Grey (come sempre, sembra che sia senza motivo....e invece, nel libro. subito dopo il funerale di Edoardo Anthony ed Elisabetta complottavano eccome per far fuori Riccardo!), e subito dopo lui e Anna verranno incoronati, scambiandosi una sguardo soddisfatto una volta sul trono. 
E pur sapendo cosa li aspetta, non ho potuto fare a meno comunque di tremare, vista l'atmosfera greve...



Scena cult della puntata: Edoardo morente dice "nomino Riccardo Lord Protettore del principe di Galles", ed Elisabetta: "Volevi dire Anthony?".
No cara, dato che Anthony e Riccardo sono due nomi che nemmeno si assomigliano, voleva proprio dire quello che ha detto, rassegnati....


sabato 20 ottobre 2018

Lezioni di cioccolato 2, 2011

 Regia di Alessio Maria Federici , con Luca Argentero  (Mattia), Hassani Shapi (Kamal), Nabiha Akkari (Nawal), Vincenzo Salemme (cuoco), Angela Finocchiaro (Amelia)
 
 
Dopo aver vinto la gara di cioccolato,le strade di Mattia e Kamal si sono divise per qualche anno: il primo ha ripreso a lavorare nell’edilizia, e il secondo ha aperto una cioccolateria. Ma qualche anno dopo le cose non vanno affatto bene; la cioccolateria di Kamal non decolla e lui si è parecchio indebitato, mentre nemmeno Mattia riceve più richieste per il proprio cantiere e oltretutto è stato mollato dalla fidanzata. I due amici si reincontrano e ricominciano a collaborare, anche perché Kamal decide di aiutare Mattia a conquistare una misteriosa e reticente ragazza egiziana; certo non sospetta che sia sua figlia Nawal, per la quale sogna un futuro tradizionale con matrimonio con bravo ragazzo egiziano….
 
Solitamente i seguiti non sono mia riuscitissimi anche quando sono gradevoli, ma questo film rappresenta una felice eccezione; il primo LEZIONI DI CIOCCOLATO era infatti un film molto carino, ma questo suo seguito gli tiene degnamente testa, se non addirittura superandolo per certi aspetti. 


Se già dall’inizio veniamo informati che Mattia si è lasciato anche con Cecilia (la ragazza conosciuta nel primo film e interpretata da Violante Placido), certo non ci aspettavamo che per la coppia Mattia- Kamal le cose non sarebbero andate così bene come si sperava nel primo film; ma in tempi di crisi economica è la soluzione più credibile.
Luca Argentero e Hassani Shapi formano un’ottima coppia, complementari nella loro diversità fisica e culturale ancora di più che nel primo episodio, mettendo in scena uno “scontro” tra culture che sottolinea differenze ma anche punti in comune delle due culture a cui appartengono.Forse come attore è molto più incisivo il secondo, ma assieme formano una delle coppie cinematografiche più belle degli ultimi anni.
L’insipida Violante Placido è per fortuna stata sostituita dalla bella e carismatica Nabiha Akkari, attrice che vedo per la prima volta e che spero abbia una lunga carriera in quanto mi è piaciuta molto, certo è ancora giovane ma vedo in lei delle buone potenzialità recitative (che avevo già notato nell’orrendo CHE BELLA GIORNATA con Checco Zalone, sttore che riuscirebbe a rovinare pure VIA COL VENTO!); molto brava l’attrice (non ricordo il nome) che interpreta Shamila, la grintosa moglie di Kamal. Sempre ottima Angela Finocchiaro, una delle migliori attrici italiane che sa passare con naturalezza da ruoli seri a ruoli brillanti.
Risate e riflessioni si incrociano in questo film, che rappresenta davvero un ottimo modo per passare una serata sia da soli che in compagnia.






venerdì 12 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep. 7: Poison and Malvesey wine



Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),David Oakes (Giorgio), Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Janet McTeer (Jacquetta Woodwille), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert Graves (Thomas Stanley), Ben Lamb (Anthony Woodville),Emily Berrington (Jane Shore).




Consolidato il suo regno Edoardo si lascia trascinare in una vita di bagordi, disapprovato dai fratelli Giorgio e Riccardo che per di più rimangono frustrati nei loro desideri di gloria vedendosi perennemente scavalcati dai membri della famiglia Woodville e constatando di persona la scorrettezza di Edoardo in svariate situazioni. La situazione precipita in maniera drammatica quando Isabella, dopo aver partorito il secondo figlio, muore; Giorgio sconvolto accusa la regina di averla avvelenata, e di aver lanciato varie maledizioni sui suoi figli. L'offesa viene gridata più volte davanti all'intera corte, tanto che Edoardo non può più fare finta di nulla e arresta il fratello accusandolo di tradimento....

L'episodio 7, denso di avvenimenti, inizia a un anno di distanza dal precedente: Anna  e Riccardo hanno avuto un figlio, il piccolo Ned, e vivono felici nel castello di Middleham. Il duca è però costretto ad assentarsi spesso per i suoi impegni con la corte, che a quanto pare si riducono ad assistere ai bagordi di Edoardo con le varie amanti; bagordi ai quali non prendono parte nessuno dei due fratelli (per fortuna!) che anzi vi assistono disgustati per motivi diversi: Riccardo non riesce a capacitarsi di come un re possa cadere così in basso quando avrebbe questioni più importanti di cui occuparsi, e Giorgio come al solito scalpita per avere un ruolo di potere, qualunque esso sia.
Come se  non  bastasse il duca di Gloucester decide di tirarsi in casa la suocera, la quale comincia a infamarlo insinuando in Anna ( e negli spettatori che non hanno letto il libro e non conoscono la vera storia) che lui non abbia richiesto la dispensa papale necessaria per le nozze, in modo da lasciare aperto uno spiraglio per il ripudio (e in realtà invece la dispensa arrivò dopo. Quindi Lady Neville attaccati!); nonostante tutto Anna decide di stare dalla parte del marito che ama e che nel momento del bisogno era a suo fianco, al contrario della madre che l'ha abbandonata. Il povero Richard si ritrova in balìa di sceneggiatori che continuano a gettargli addosso ombre sempre più consistenti, grazie anche a quegli sguardi inquieti che cogliamo qui e là, di cui non riusciamo a darci del tutto spiegazione (hai una bella famiglia, una proprietà, amministri il nord del paese per conto di tuo fratello e sei rispettato dal popolo...che motivi hai di essere inquieto?) e che, comunque, non riescono a scalfire l'impressione che quello con Anna sia vero amore. Semplicemente anche lui ha delle ambizioni, si è stufato di essere il fratello buono dato per scontato senza ricevere nulla in cambio; io avrei apprezzato questa vita comunque ma tant'è....
Per quanto riguarda Giorgio invece si intuisce che la sete di potere deriva anche per lui da un complesso di infeririotià e invidia nei confronti dei fratelli, che però lo porta a covare rabbia e avidità; purtroppo causa frettolosità nella sceneggiatura questo personaggio (come altri) era potenzialmente molto interessante ma purtroppo male sviluppato, con tutta la buona volontà dell'attore che è riuscito comunque a conquistare l'attenzione del pubblico. Già la campagna di Francia acuisce il malessere comune, ma l'evento che fa precipitare tutto è la morte della povera Isabella, deceduta per febbre puerperale dopo la nascita del secondo figlio, ma che il marito attribuisce ad avvelenamento da parte dell'odiata cognata Elisabetta; anche qui evento spiegato malissimo rispetto ai libri, visto che ci sono parecchie scene in cui viene mostrato George che rinfocola la paura di Isabella di essere avvelenata con "prove" inesistenti o che comunque non sono tali, sembra quasi che lo faccia apposta! Inoltre, visto come ha sempre trattato la moglie nel corso della storia, adesso sembra davvero poco credibile il fatto che sragioni per la sofferenza. Invece nel libro la cosa è spiegata meglio (il che non vuol dire "Bene"), si capisce che quel matrimonio d'interesse col tempo era diventato qualcosa di più anche per il cinico Duca di Clarence, e quindi la sua sofferenza per la morte della moglie appare più sincera.Persino con Riccardo (al solito) sembra che non faccia nulla per difendere il fratello o per evitargli la morte, quando invece si era esposto personalmente a tale scopo. Al contrario come al solito i Woodville vengono dipinti come migliori (anche- lo ripeto- rispetto allo stesso libro, dove si capisce benissimo che chi ci guadagna dalla morte di George sono proprio loro): Elisabetta appare turbata da tutto ciò che lei stessa ha cominciato, Anthony si rifiuta di partecipare al processo....si vabbè, a chi volete darla a bere?! 

La tragica fine di Giorgio (che sceglie di essere annegato in un barile di vino) e gli eventi ad essa legati purtroppo cominciano piano piano a minare l'animo di Anne, che finora forte della sua vita felice aveva mitigato l'astio verso Elisabetta...e le conseguenze saranno quelle che sappiamo, purtroppo. Tutto ciò mentre aumenta a corte il potere di Margaret, inopinatamente entrata nella grazie della regina dopo che questa ha creduto che sia stata lei a salvare il suo neonato che stava per morire. Incredibile come Elisabetta, che stupida non è, in questo caso si ostini a considerare una minaccia le innocue Isabella e Anna mentre non si accorge di nulla dei maneggi di Lady Stanley e consorte....


Scena cult della puntata: Elisabetta che si offende quando Giorgio le dà della strega e le rivela di sapere delle maledizioni lanciate sulla moglie e sui figli: da morire dal ridere, nonostante la drammaticità della situazione! 







lunedì 8 ottobre 2018

The social network, 2010

Regia di David Fincher, con Jesse Elsenberg (Mark Zuckerberg),Andrew Garfield (Eduardo Saverin), Justin Timberlake (Sean Parker),Armie Hammer (Cameron e Tyler Winklevoss), Rooney Mara (Erika Albright).


DA MYMOVIES:

"Mark Zuckerberg, il ragazzo che sarebbe diventato il più giovane miliardario della storia creando il social network più usato al mondo, nel 2004 era uno studente di Harvard brillante ma con poche doti sociali. Lasciato dalla ragazza, schifato dai club più elitari e con un complesso d'inferiorità malcelato nei riguardi degli atleti, crea in una notte un software che preleva tutte le foto delle studentesse messe online dalle università e le mette a disposizione di tutti in rete, lo scopo è votare le più belle. L'applicazione fa il giro dei computer di tutta l'area e Zuckerberg viene multato per aver violato i sistemi di sicurezza. A quel punto però il suo nome è sulla bocca di tutti per l'impresa compiuta e due atleti appartenenti al club più importante del college lo contattano per chiedergli di realizzare la loro idea. Non solo Zuckerberg non lo farà ma prenderà i loro spunti per migliorarli e allargarli dando vita all'odierno Facebook.
Da quel momento la battaglia legale per vedere riconosciuta la paternità di quella che dopo soli pochi mesi era già evidentemente una macchina da soldi non ha tregua."


Come avrete capito il film racconta la storia di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook, e di come da semplice studente universitario con la passione per la tecnologia è diventato il secondo miliardario al mondo proprio grazie alla sua invenzione, che ha inevitabilmente rivoluzionato il web.
Film noiosetto, forse anche perchè la tematica trattata a me personalmente non interessa più di tanto.
Zuckerberg è il tipico nerd che improvvisamente si vede la vita stravolta da una genialata che nemmeno lui si sarebbe aspettato di avere; per realizzare la sua opera però finirà per essere risucchiato in un meccanismo che lo porterà a fregare anche coloro i quali fino a due giorni prima erano i suoi migliori amici, con il risultato di provocare invidie e risentimenti che potrebbero metterlo in pericolo. Alla fin fine più di questo non c'è, se non una montagna di riferimenti o altro alla tecnologia.....
Il tutto è quindi narrato come un thriller, ma sinceramente l'ho trovato molto noioso e non mi sono rimasti  in mente nemmeno gli altri personaggi, oltre a Zuckerberg.







martedì 2 ottobre 2018

The White Queen (2013), Ep. &: Love and Marriage




Con Rebecca Ferguson (Elisabetta Woodwille), Max Irons (Edoardo VI),David Oakes (Giorgio), Aneurin Barnard (Riccardo), Amanda Hale (Margaret Beaufort), Faye Marsay (Anna Neville), Janet McTeer (Jacquetta Woodwille), Tom Mackay (Jasper Tudor),Rupert Graves (Thomas Stanley), Ben Lamb (Anthony Woodville),Emily Berrington (Jane Shore).





Anna torna in Inghilterra e viene perdonata da Edoardo, che la affida alla famiglia della sorella nominando Giorgio suo tutore. Anna non ha più nulla di ciò che rimane delle sue proprietà, Giorgio amministra tutto e praticamente la tiene prigioniera a palazzo  per evitare che il patrimonio possa passare in altre mani che non le sue. Progetta addirittura di forzarla a prendere in voti, in questo modo Isabella sarebbe l'unica a ereditare.
In soccorso di Anna arriva Riccardo, che è innamorato di lei e le propone di sposarlo; intanto, anche Margaret si risposa con Lord Stanley, con l'obiettivo di entrare a corte e preparare il terreno per suo figlio....



Gli episodi 6 e 7, da soli, valgono tutta la serie, seppure con molte lacune (ormai assodate in una serie dal ritmo troppo veloce, che spesso non permette proprio di sviluppare in maniera credibile i caratteri dei personaggi, sottoponendoli addirittura a repentini cambi di personalità da una puntata con l'altra). E sopratutto questo, a cui la Starz (la casa produttrice della serie) ha cambiato il titolo dato dalla BBC "Love and marriage" con "Love and death": ormai mi sento come Margaret, per ogni cosa vedo un segno del complotto per screditare i miei amati Riccardo e Anna, protagonisti assoluti di questo episodio.
Se Anna pensava che tornando in Inghilterra con il perdono del re di lasciarsi alle spalle i momenti difficili, si sbagliava di grosso: in patria viene ospitata dalla sorella Isabella e dal cognato Giorgio, che in realtà si rivelano suoi carcerieri. Certo, Anna non aiuta molto, pare non rendersi conto che è già tanto che non l'abbiano decapitata sul posto, cosa probabilissima in un'epoca in cui per il tradimento- o sospetto tale- non si andava tanto per il sottile; accontentarsi almeno per un po' no? Notare poi come l'improvviso cambio psicologico (come dicevo sopra) per cui Isabella da amorevole sorella si rivela carceriera di Anna, poco disposta a darle spazio e ascolto, e propensa a isolarla (anche se poi in due occasioni sembra perorare la sua causa). Il tutto per un marito di cui sarà anche innamorata, ma che continua a trattarla a livello del cane di casa. Ovviamente non c'è alcuna spiegazione per questo momentaneo cambio di bandiera di Isabella, se non la voglia di evitare nuovi guai con la corte di Elisabetta.
Che in questo episodio è protagonista di vari momenti di umanità (dopo essersi arrabbiata col marito perchè ha risparmiato Anna, ovvio!): scopre che il marito la tradisce e ne soffre (e anche se ha ragione, cosa si aspettava? per l'epoca era la norma!), e sopratutto dovrò affrontare la morte del figlio che attende e della madre Jacquetta: devo ammettere che la scena in cui affida il piccolo nato morto alla madre morente perchè se ne prenda cura di là è una delle cose che più mi hanno commosso negli ultimi tempi. Del resto, non ho mai dubitato che Elisabetta abbia dei sentimenti o lati positivi, peccato che la sua stronzaggine li supera di gran lunga.
Ma come dicevo, l'episodio è dedicato a Riccardo e Anna, i fratelli minori, quelli che finora erano sempre rimasti in ombra (soprattutto lui, a dire la verità), quelli dati per scontati....quelli con la storia migliore, per questo massacrati dagli sceneggiatori. Nel momento in cui Anna è completamente sola, in balìa di Giorgio e di quello che lui vorrà decidere per lei, senza un amico o qualcuno a cui possa rivolgersi, tenuta addirittura isolata, arriva lui, il bel Duca di Gloucester, che si offre di aiutarla a perorare la sua causa. E quando lei domanda perchè lo farebbe, lui risponde: "Secondo voi, perchè?"...bè che dire, nonostante le ombre e le malignità inutili (spesso non presenti nemmeno nei romanzi!) lanciate sui personaggi persino in questa puntata (perchè Riccardo non smentisce le accuse di Giorgio?), la puntata è all'insegna del romanticismo, culminato con la dichiarazione di Riccardo sotto la neve e la fuga d'amore attraverso le strade di Londra.....e lasciateci sognare, almeno per stavolta! A differenza di quello tra Re e Regina, l'amore fra Anna e Riccardo è puro e sincero, non ha avuto bisogno di incantesimi. Tra l'altro nella realtà non solo il Duca sposò Anna quasi povera rinunciando anche a una parte della esigua eredità che le sarebbe toccata, tenendosi il castello di Middlheam e poco altro, ma la dispensa papale arrivò dopo. E vista l'epoca, ditemi se non è amore questo....
Anche Margaret Beaufort decide di risposarsi, e visto che l'amato Jasper Tudor le dà inspiegabilmente buca, decide di trovare un marito che possa introdurla alla corte degli York; dopo averci provato proprio con il duca di Gloucester (mica scema Margaret!), il prescelto è Lord Stanley, che da subito capiamo essere fatto della stessa pasta della moglie, il marito ideale per conquistarsi quel potere di cui crede di aver diritto per volontà divina. Certo la scena dove Margaret, la prima notte di nozze, si aspetta che comunque il marito ci provi con lei e lui invece le dà buca mi ha intenerito: anche lei in fondo, ha bisogno di sentirsi considerata come una donna.....


Scena cult della puntata: no, non la scena della dichiarazione di Riccardo ad Anna, quella è proprio al di sopra di tutto, è un qualcosa di speciale!
Ma quella dove Giorgio sbrocca con Edoardo perchè Riccardo non ha chiesto il permesso del re per sposare Anna...ma da che pulpito?! (cosa che infatti il re gli fa prontamente notare....)