lunedì 21 ottobre 2013

Baciamo le mani- Palermo New York 1958, 2013




Regia di Eros Puglielli, con Sabina Ferilli (Ida Di Giulio), Virna Lisi (Agnese Vitaliano), Massimo Bellinzoni (Pasquale Vitaliano), Francesco Testi (Ruggero Vitaliano), Martina Pinto (Felicita Vitaliano), Federico Galante (Nicolino Vitaliano), Ninetto Davoli (Don Peppino Abarre), Nathalie Rapti Gomes (Louise Fletcher),Luigi Maria Burruano (Don Cesare Romeo), Massimiliano Morra (Vito Calabrese), Burt Young (Don Gillo Draghi), Valerio Morigi (Giuliano Draghi), Daniela Marra (Maria Rosa Draghi).

Palermo 1958. Ida vive felicemente con il marito Antonio, ragioniere, e il figlio Salvatore. Dopo l'omicidio di un giornalista Ida scopre che il marito in realtà non è un semplice ragioniere, ma uno scagnozzo del boss Don Cesare, e che - sppur sotto ricatto- ha partecipato all'omicidio. Ida lo lascia e decide di testimoniare, ma ovviamente Don Cesare cerca in tutti i modi di eliminare sia lei che il figlio, a tal punto che la donna si vede costretta ad adottare una falsa identità (quella di Gabriella, una sfortunata donna che aveva conosciuto durante un viaggio in treno, morta nell'attentato organizzato per uccidere Ida) e fuggire in America, presso la famiglia Vitaliano. Qui sposa Pasquale- l'uomo che in realtà doveva sposare Gabriella, conosciuto per corrispondenza- figlio di Agnese Vitaliano, proprietaria di una delle più rinomate macellerie di New York. Gabriella e Salvatore vengono accolti con calore da Pasquale e dalla sua famiglia, ma se la donna si era illusa di essersi lasciata alle spalle la mafia si sbaglia di grosso....


E' appena terminata la nuova fiction che ha visto di nuovo come protagonista la coppia Sabrina Ferilli- Virna Lisi, che già recitarono insieme nelle due parti de "Le ali della vita" (2000 e 2001    ).
Sebbene anche stavolta la storia che le vede protagoniste sia  ambientata negli stessi anni, la trama è ben diversa e più drammatica, come è ovvio in ogni storia di mafia.
Come al solito, troviamo pregi e difetti tipici delle fiction: in questo caso però si può dire che il solito sovraffollamento di personaggi rispetto allo spazio disponibile non è così marcato, quindi di personaggi inutili ce ne sono di meno, tutti hanno più o meno il giusto spazio per esprimersi, seppur all'jnterno di un contesto in cui alcune storie predominano su altre.
Ho trovato che i personaggi più interessanti e meglio interpretati fossero Pasquale e Louise, quest'ultima portatrice di una grande sofferenza interiore e vista invece come la solita americana derelitta e e decadente contrapposta alla sana morale italiana di cui è portatrice il personaggio della Ferilli.
La parte del leone la fa ovviamente la contrapposizione tra le due primedonne, diverse per esperienze di vita ma in fondo molto simili in quanto a forza interiore: inizialmente parte come un tipico rapporto suocera-nuora, dove la prima tende a voler comandare e a imporre il proprio modo di vedere e il proprio pensiero, arrivando anche a invadere la privacy di Gabriella; col tempo però diventano alleate nonostante gli opposti modi di vedere le cose: Gabriella crede nella legalità e crede che quella sia la strada giusta per lottare contro la mafia, Agnese (che la mafia la conosce fin troppo bene dato che molti anni prima le ha ucciso il marito) crede solo nella vendetta personale.
Certo, la serie di disgrazie che succede alla famiglia Vitaliano non può non portare qualche riflessione sul fatto che magari è Gabriella a portare iella , tutto sommato però un programma gradevole e appassionante.




1 commento:

  1. non posso proprio vederla manco in tv la ferilli...
    il suo accentozzo romanissimo mi da proprio un gran fastidio!

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