mercoledì 11 dicembre 2019

Aladdin, 1992

Regia di Ron Clements e John Musker, con le voci italiane di: Massimiliano Alto (Aladin), Gigi Proietti (Genio), Manuela Cenciarelli (Jasmine), Massimo Corvo (Jafar), Marco Bresciani (Jago), Gianni Vagliani (il Sultano).

Il giovane Aladin vive di espedienti nella città di Agrabah assieme alla scimmietta Abù, arrangiandosi di giorno in giorno e sperando in una vita migliore. Un giorno al mercato salva una ragazza che aveva rubato una mela e se ne innamora, scoprendo che in realtà è la principessa Jasmine, figlia del Sultano, la quale a sua volta si era travestita da donna comune per uscire un po' da palazzo e sfuggire alla soffocante logica che le impone di sposarsi al più presto possibile, anche se lei non è d'accordo.
Per conquistarla decide come prima cosa di diventare ricco e quindi accetta l'allettante offerta di un misterioso uomo (in realtà Jafar, Gran Visir del Sultano) di introdursi nottetempo in una misteriosa grotta per recuperare una vecchia lampada a cui egli sembra tenere particolarmente, nonostante la grotta contenga inestimabili ricchezze (promesse ad Aladdin come ricompensa)....




A essere sincera, il 31mo classico Disney all'epoca non mi prese tantissimo, a una prima visione. A parte il personaggio del Genio e l'incredibile doppiaggio di Gigi Proietti, mi occorse più di una visione per apprezzarlo come merita. Il riferimento letterario è, ovviamente, la favola "La lampada di Aladino" rimaneggiata in versione attualizzata nonostante il contesto sia quello classico; in questo modo si inserisce appunto il personaggio di Jasmine, moderna principessa con un ruolo molto più attivo rispetto alla controparte originale letteraria. Il desiderio di Aladin di vivere una vita migliore invece è un "sempreverde"ma anche in questo caso Aladin dovrà darsi molto da fare per ottenere ciò che vuole, anche se dapprima (forse) con metodi non del tutti corretti visto che si fa trasformare dal Genio in un ricco principe...alla fine capirà che non è possibile avere tutto rinnegando del tutto la propria personalità.
Ma la vera star del film è il Genio: pasticcione, geniale, iperattivo,tuttofare e trasformista  nel vero senso della parola, a mio avviso è uno dei personaggi più riusciti dei film Disney anni '90, fisicamente modellato su Robin Williams (mentre Aladdin è fisicamente ispirato a Tom Cruise), suo doppiatore in originale. In Italia lo abbiamo potuto apprezzare tramite il doppiaggio di cui sopra, che francamente non ha nulla da invidiare a quello del compianto collega. 


In linea generale tutto il film comunque è ben fatto  godibile, con bei paesaggi e ambientazioni suggestive e momenti musicali piuttosto azzeccati (il tema principale "Il mondo è mio", ma anche "Il principe Alì" o l'iniziale "Le notti d'Oriente") e personaggi canonici ben caratterizzati: oltre ai due protagonisti e al Genio, il perfido Jafar, il comico Sultano, gli immancabili animali-amici dei protagonisti e perfino il tappeto magico, che pur essendo senza occhi nè bocca riesce perfettamente a fare capire il propri pensieri e stati d'animo.
Nel 1993 il film vinse due premi Oscar per la migliore colonna sonora e migliore canzone (" A whole new world"); inoltre fu il primo classico Disney ad avere un seguito "Il ritorno di Jafar" (1994) a cui a sua volta seguì "Aladdin e il re dei ladri" (1996). Nel 2019 ne è stato realizzato uno dei live action che vanno tanto di moda oggi alla Disney...





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