martedì 11 gennaio 2022

Il segreto del bosco vecchio, 1993


 Regia di  Ermanno Olmi, con Paolo Villaggio (Sebastiano Procolo), Riccardo Zannantonio (Benvenuto Procolo),  Antonio Vercellio Maria (Vettore), Omero Antonutti (voce del vento Matteo), Micaela Giustiniani (voce della Gazza Ladra).



Sebastiano Procolo è un anziano colonnello ormai in pensione, che vive solo in una casa di montagna assieme al servitore Vettore. E' un uomo solo, senza affetti, incapace di guardare oltre la logica del profitto a cui è sempre stato asservito. L'unico suo parente è il nipote Benvenuto, che vive in collegio e con il quale condivide l'eredità di alcuni terreni che comprendono il Bosco Vecchio, che lui vorrebbe fare abbattere in quanto lo considera inutile, per poterlo vendere e ricavarci qualcosa.

Per fare ciò però Procolo ha bisogno di ottenere anche la parte di Benvenuto; approfittando di un periodo di vacanza che il ragazzino è costretto a trascorrere con il burbero anziano, egli decide di eliminarlo. Ma non ha fatto i conti con le creature magiche che popolano Bosco Vecchio....


Tratto dall'omonimo racconto (1935 ) di Dino Buzzati, è un film particolare, animista, talvolta sgradevole (un vecchio che progetta di eliminare il proprio nipote per soldi non è proprio il massimo ), girato con grande cura per l'elemento naturale da un regista che notoriamente la natura la amava e la conosceva bene. Tanto è vero che la lavorazione fu lunga e laboriosa in quanto Olmi volle filmare le stagioni in tempo reale: la casa di Procolo invece fu costruita appositamente per il set del film. 


La storia può essere letta come una parabola moralistica sull'avidità umana che pur di soddisfarsi non esita a calpestare e distruggere qualunque cosa senza alcun rispetto, dalla natura ai normali sentimenti familiari e umani; tuttavia la possibilità di riscatto non è negata a nessuno, anche se non sempre si palesa nei modi in cui vorremmo. La forza della natura si esprime attraverso voci di animali, piante e del Vento Matteo (doppiato da Omero Antonutti), una delle forze principali, che il colonnello Procolo cerca di asservire ai propri scopi ma che mantiene la propria libertà e indipendenza fino alla fine.

Paolo Villaggio si cimenta in una valida prova attoriale al di fuori dei canoni comici per cui è famoso, con un personaggio malinconico e sgradevole forse un poco vicino a quello che era in realtà l'attore (almeno a giudicare dalle molte interviste di colleghi e persone che lo hanno conosciuto).




2 commenti:

  1. Villaggio è magistrale, purtroppo gli altri interpreti sono inqualificabili e lo stesso vale per la natura piatta di molte sequenze. Peccato, perché con uno stile più visionario sarebbe stato un film dieci spanne superiore!

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    1. Ho letto da più parti questo critiche di questo tipo, io on ho trovato questo film coì noioso anche se posso capire chi invece ha questa opinione (e in effetti qu e là qualche momento di noia c'è).

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