sabato 8 gennaio 2022

I fratelli De Filippo, 2021

 


Regia di Sergio Rubini, con Mario Autore (Eduardo De Filippo), Anna Ferraioli Ravel (Titina De Filippo), Domenico Pinelli (Peppino De Filippo), Giancarlo Giannini (Eduardo Scarpetta), Susy De Giudice (Luisa De Filippo), Biagio Izzo (Vincenzo Scarpetta), Marisa Laurito (Rosa Scarpetta).



Napoli, primi anni del '900: Titina, Eduardo e Peppino De Filippo sono i figli illegittimi di Eduardo Scarpetta, il re del teatro comico napoletano. Pur frequentando la casa paterna e la compagnia teatrale i tre ragazzi vengono comunque tenuti a distanza; una volta cresciuti coltivano il sogno di creare una propria compagnia, ma la strada sarà ardua.....


A pochi mesi dal film cinematografico "Qui rido io" la Rai manda in onda questo interessante film che tratta lo stesso tema (la vita dei fratelli De Filippo, appunto) amplificandolo, dato viene raccontata anche la parte adulta della vita dei tre e i loro inizi, fino ad arrivare al loro primo successo "Natale in casa Cupiello" (1931).

Ho apprezzato entrambi i film ma, date le molte incongruenze, non posso fare a meno di chiedermi quale sia il più fedele alla vera storia. 

Questo film si concentra sulla tre figure dei fratelli De Filippo, molto diverse tra loro sia come carattere che come percorso umano, ma accomunati dal sacro fuoco dell'arte come tutti i membri della loro numerosa famiglia d'origine, gli Scarpetta: i tre sono infatti figli illegittimi (non gli unici) del capostipite Eduardo, artista istrionico di indubbio talento ma umanamente discutibile anche per la morale dell'epoca. Egli infatti tiene in piedi due famiglie (più altri svariati figli illegittimi): quella legittima formata con la moglie Rosa e quella "doppia" formata con Luisa, nipote di Rosa, e appunto i tre figli Titina , Eduardo e Peppino. Nulla di nascosto, tant'è che le famiglie si frequentano pure anche se i rapporti non sono il massimo (viene sottolineato in modo significativo che i De Filippo quando si recano nel palazzo paterno alle riunioni di famiglia non possono prendere l'ascensore perchè riservato alla famiglia Scarpetta), e anche tra gli stessi fratelli Eduardo e Peppino il rapporto sarà sempre altalenante di amore-odio, generalmente di incomprensione, con in mezzo Titina a fare da paciere e intermediaria, e anch'essa inizialmente sacrificata alle bizze dei fratelli (solo in seguito Eduardo saprà valorizzarla adeguatamente nelle sue opere).


Probabilmente tutto ciò succede anche perchè i talenti in famiglia sono molteplici, e non ci si riferisce solo al capostipite ma anche a Vincenzo, figlio legittimo ed erede della compagnia, unico tra i familiari a spendersi un po' anche per i fratellastri anche se i rapporti rimarranno sempre di rivalità dato che l'obiettivo dei tre De Filippo è la propria libertà di mettere in scena quello che vogliono.

Il ripercorrere un pezzo di storia e cultura napoletana attraverso la vita di tre personaggi ancora oggi amatissimi dal pubblico certamente non è cosa facile ma mi pare che l'operazione sia nel complesso riuscita: qualche imprecisione e buco di trama qua e là c'è, ma visti i tempi un prodotto di questo tipo è davvero apprezzabile; a livello attoriale  ho apprezzato la scelta di valorizzare due attori noti sopratutto per i i loro ruoli comici (e spesso sottovalutati proprio per quello) come Marisa Laurito e Biagio Izzo affidando loro due ruoli "seri", e sono stati davvero una piacevole sorpresa (come capitato spesso con loro colleghi dello stesso genere). Non conosco i tre attori che interpretano i protagonisti ma li ho trovati molto bravi, ben calati nei rispettivi ruoli singolarmente e affiatati insieme (anche se per me le scene migliori dei tre fratelli restano quelle quando sono bambini). Giancarlo Giannini supera sufficientemente la difficile prova di rendere il padre Scarpetta anche se ho preferito quello cinematografico, più incisivo secondo me. 

Spero di vedere altri film di questo tipo sulla Rai perchè sono davvero interessanti e piacevoli.






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