venerdì 30 dicembre 2011

Alla rivoluzione sulla due cavalli, 2001


 
Regia di Maurizio Sciarra, con Adriano Giannini (Marco), Andoni Garcia  (Victor), Gwenelle Simon (Claire), Francisco Rabal (zio Enrique), Oscar Ladoire (conte Agarruez).

Il 25 aprile 1974 scoppia in Portogallo la famosa “rivoluzione dei garofani”, grazie alla quale il Paese viene liberato da una dittatura di 48 anni.
Victor, un giovane portoghese che vive a Parigi con l’amico italiano Marco, decide di tornare immediatamente in patria per assistere al grande evento; con lui partono anche Marco e Claire, la sua ex fidanzata.
Il viaggio, compiuto sulla Due Cavalli di Marco, sarà emozionante e significativo per tutti e tre…


Tratto dal romanzo omonimo di Marco Ferrari, è uno dei pochi film che  racconta- anche se in maniera non approfondita- un episodio di storia di cui si parla poco: la “rivoluzione dei garofani” , la famosa rivolta in cui il 25 aprile del 1974 l’esercito si schierò a fianco del popolo facendo finire in maniera pacifica e con pochissimi morti la dittatura che per 48 anni aveva regnato nel Paese (per chi fosse interessato un altro film sul tema è CAPITANI D’APRILE di Maria de Medeiros, con Stefano Accorsi).
Qui la parte del leone è quella classica del viaggio on the road che si rivelerà viaggio di formazione (fino a un certo punto, visto che non pare che alla fine i protagonisti abbiano preso coscienza di qualcosa riguardo alle loro vite), non vi è nulla di nuovo o particolare dal punto di vista narrativo, nemmeno da quello dei personaggi: abbiamo il solito terzetto composto dal giovane cialtrone e Peter Pan, dall’amico serio e posato e dalla ragazza amata da entrambi che fugge da una vita monotona.
Ciononostante è un film carino e gradevole, i personaggi sono comunque simpatici e soprattutto, oltre ad avere l’occasione di conoscere un episodio dimenticato di storia recente, è un film che rispecchia l’atmosfera della sua epoca, gli anni ’70….tutt’altro mondo da oggi, diciamocelo.
Il personaggio forse più intenso e incisivo è quello dell’anziano zio interpretato dal regista spagnolo Francisco Rebal, qui alla sua ultima apparizione, in quanto morì poco dopo l’uscita del film.
Splendidi paesaggi e avventure divertenti e malinconiche….penso possa bastare per dargli almeno la sufficienza, anche se mi pare esagerato l’avergli assegnato  il Pardo d’oro al Festival di Locarno del 2001( anche se bisogna vedere gli altri concorrenti…).
I critici però hanno ravvisato molti scopiazzamenti con altri film del genere , soprattutto MARRACHECH EXPRESS e MEDITERRANEO, sui comunque riporto solo i giudizi letti su giornali e internet in quanto non ho visto  due film suddetti.




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