Regia di Henry Koster, con Richard Burton (Marcello Gallio), Jeanne Simmons (Diana), Victor Mature (Demetrio), Michael Rennie (Pietro), Jay Robinson (Caligola), Betta St.John (Miriam).
Roma, primi anni dell’era cristiana.
Il tribuno Marcello Gallio, noto donnaiolo più interessato alle relazioni sentimentali/se ssuali che a quelle pubbliche e politiche, si innamora della casta Diana, ora diventata schiava.
Dopo uno sgarbo all’imperatore Caligola, Gallio viene spedito in Palestina e coinvolto nella crocifissione di Cristo, di cui ha vinto la tunica ai dadi…
Tratto dal romanzo omonimo (1929) di Lloyd C. Douglas , è passato alla storia del cinema per essere stato il primo film a venire distribuito con la nuova tecnica del Cinemascope.
Come si capisce dalla trama fa parte del genere “peplum- religioso” tanto in voga all’epoca, con molte somiglianze (non volute: entrambi i film sono tratti da romanzi scritti in epoche diverse e ben distinti) con BEN HUR, o QUO VADIS? E un’evidente componente “melò” (altro genere che in quegli anni fece furore.
Attori perfettamente in parte, da notare la grazia della dolce e verginale Jean Simmons che quasi quasi fa temere “soccomba” alla passione del rude e sciupafemmine (non solo nella finzione cinematografica) Richard Burton.
A mio avviso,come gradimento un pelino sotto i due kolossal sopracitati, comunque un film gradevole per chi ama il genere.
Nel 1953 vinse un Golden Globe come miglior film drammatico, ed ebbe cinque nominations all’Oscar (di cui una come miglior film e una come miglior attore a Burton), vincendone due (migliore scenografia e costumi).
Nel 1954 venne girato un seguito, I GLADIATORI, con protagonista lo schiavo interpretato da Victor Mature.
P.S- mia considerazione personale: sia in questo film che nel seguito a tutti coloro che trovano la tunica di Gesù capitano talmente tante disgrazie che viene da pensare che è meglio tenersene lontano, ancorchè santa…..
Nessun commento:
Posta un commento